Consip, lo scandalo e le inefficienze
Consip, lo scandalo e le inefficienze
Il Coordinatore provinciale vicario di Forza Italia Prato Gabriele Borchi: “Il vero problema del nostro Paese è proprio quella parte di “impiego statale” che non ha compiti, capacità né responsabilità”
CONSIP (centrale acquisti della pubblica amministrazione italiana) società per azioni del Ministero dell’Economia e delle Finanze, suo azionista unico, che conta circa 400 dipendenti, emette il primo bando per la prima fornitura delle mascherine.
Il vincitore dell’appalto, a quanto pare (e sottolineo “a quanto pare”), è un pregiudicato che ha partecipato al bando attraverso una società fittizia (a prestanome) nella cui visura camerale indicava come attività “vivaismo e allevamento animali”.
La società, sempre a quanto emerso, non avrebbe né sede fisica, né strutture, né tantomeno macchinari e dipendenti. Una scatola vuota in pratica.
Partendo dal presupposto che se venissero confermate le accuse, chi si approfitta delle disgrazie per lucrare, merita una pena esemplare, la domanda sorge spontanea: mi spiegate a cosa servono i 400 dipendenti pubblici che “lavorano” in Consip? Cosa fanno materialmente? Neanche una lettura alla visura camerale dei partecipanti? Se non fosse stato per le indagini in corso della Guardia di Finanza, sarebbe stato validato l’incarico?
Il vero problema del nostro Paese è proprio quella parte di “impiego statale” che non ha compiti, capacità né responsabilità. Utilizzato negli anni come parcheggio degli inetti o come gratificazione pre e post elettorale.
E ci si chiede ancora come mai le cose in Italia non funzionino?
Consip, lo scandalo e le inefficienze
Gabriele Borchi – Coordinatore provinciale vicario di Forza Italia Prato
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