Mallegni: Covid 19, riaperture pericolose se improvvisate
Il Commissario regionale di Forza Italia Toscana Sen. Massimo Mallegni: “Covid 19 e Dpcm, le riaperture possono essere pericolose se si agisce, ancora una volta, improvvisando”
“Si chiude tutto, si riapre, lockdown soft e si apre di nuovo: mai nella nostra vita, di donne e uomini del XXI secolo, avremmo pensato di essere vittime della terza guerra mondiale” così afferma il Senatore di Forza Italia Massimo Mallegni alla luce di tutti quei provvedimenti che da quasi un anno ormai abitano il nostro paese in preda al caos più totale.
Perché di caos si tratta, se da una parte la pandemia ha stravolto le vite di milioni di persone, dall’altra un’Italia impreparata continua a vagare nel buio tra gesti audaci – forse non ben calibrati – e inevitabili passi indietro che gettano tutti nel più profondo sconforto. Ed è così che anche queste riaperture tanto attese rischiano di essere un clamoroso autogol, se non ponderate con attenzione.
“All’inizio in molti pensavano al Coronavirus come a una banale influenza, anch’io stesso forse ho sottovalutato la cosa – si legge nella nota del Senatore di Forza Italia – ma mi sono tuttavia immediatamente ricreduto e ho ritenuto che la misura del rigore fosse l’unica attuabile fino ad una diffusione capillare del vaccino che, ancora oggi, purtroppo, non è stato reso disponibile, o meglio non lo è nelle quantità necessarie per immunizzare l’intera popolazione”.
La visione del Senatore non si basa quindi sul negazionismo – bersaglio fin troppo facile di questi tempi – di un virus che ha mietuto vittime che meritano sacro rispetto, ma di un’analisi approfondita sulla gestione governativa di una situazione di estrema emergenza, nella quale le responsabilità non stanno da una sola parte, e nell’invito alla cautela sulle imminenti decisioni governative che – se prese troppo alla leggera- rischiano di rivelarsi solo come uno zuccherino dato ai cittadini per poi dover, inevitabilmente, tornare indietro.
“Parlo di terza guerra mondiale, riferendomi al Covid, perché il nemico ormai non può avere un unico volto, ma un insieme di volti, una strategia globale e un modo per distruggere e poi ricostruire a spese dei più deboli” – spiega Mallegni – “Gli Stati hanno agito in ordine sparso e ciascuno in Europa ha puntato non su una logica sussidiaria, ma alla presunta salvaguardia del proprio orticello”.
Ciò a cui si fa riferimento è quindi la gestione inesperta e egoistica degli stati – compresa l’Italia – con cui hanno affrontato la pandemia: se nella scorsa primavera questa bufera ci ha colto impreparati, obbligandoci a navigare a vista contro un qualcosa di sconosciuto e pericoloso, va da sé che la seconda ondata poteva essere gestita diversamente, attraverso una linea chiara e decisa volta a tutelare tutte le vittime, dirette e indirette, di questo virus.
“In questi mesi, attraverso un’azione di Governo discutibile, l’Italia ha fulminato oltre 110 miliardi di euro in crediti di imposta, assistenzialismo ed inutili – o parzialmente inutili – provvedimenti economici, quando tutto ciò che serviva era una prospettiva precisa. Mai il nostro paese, dal dopoguerra in avanti, ha avuto a disposizione tale cifra che sarebbe dovuta servire a stabilire una chiara programmazione di ripresa almeno triennale e che avrebbe messo al sicuro le imprese, i lavoratori e lo stesso Stato, agendo su quelle che dovevano essere le priorità e cioè la scuola, il sistema sanitario, le strutture ricettive e il commercio che ormai è quasi del tutto distrutto” continua il Senatore.
“Non abbiamo sicuramente le competenze per fermare il virus, che ancora oggi continua ad entrare nelle nostre case, ma avremmo dovuto avere il dovere – in questa seconda ondata – di tutelare tutti quei lavoratori in ginocchio e quegli studenti confusi ma soprattutto abbiamo oggi l’obbligo – almeno morale – di imporre una chiara strategia operativa per evitare di trovarci a parlare di una “inevitabile” terza ondata” spiega ancora il Senatore di Forza Italia.
“Per quanto riguarda poi la gestione sanitaria, essa ha avuto molti “stop and go”, dimostrando così quella pericolosa ma ormai conosciuta dinamica dello “scaricabarile” tra Stato e Regioni per cui, in un insieme di responsabilità mai prese da nessuno si è perso tempo in giustificazioni tralasciando le azioni concrete”.
“Ho quindi forti dubbi sulle tante attese riaperture di questi giorni, che rischiano di essere solo fuochi di paglia: spero che lo Stato e le Regioni siano state ben attenti alle decisioni prese in vista del Natale, sperando di non doverci trovare ad attendere pietosamente un’estate che ovviamente non riuscirà più a salvare un’economia al collasso. Tutti proviamo grande gioia a vedere le nostre aziende che tornano a lavorare e i nostri collaboratori riappropriarsi di una dignità professionale ma mi auguro che questo ultimo Dpcm sia stato frutto di valutazioni precise e mirate, perché un errore, oggi, sarebbe fatale” conclude Massimo Mallegni.
Non è quindi un “no” deciso sulle riaperture quello del Senatore di Forza Italia, ma la speranza che tutto non sia stato lasciato all’improvvisazione in un momento di così grande difficoltà per tutto il paese.
Coordinamento regionale di Forza Italia Toscana
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