Seniores: No alla riforma del Catasto
I Seniores Forza Italia dicono NO alla riforma del Catasto al vaglio del Governo
Attualmente è sottoposta al vaglio del Governo la riforma del Catasto, nell’intento di allineare le attuali rendite catastali il più possibile al valore di mercato, come richiesto anche dall’Unione Europea.
Ciò porterebbe inevitabilmente ad un forte incremento delle imposte sugli immobili. Per evitarlo sarebbe necessaria una contestuale riforma fiscale della tassazione immobiliare, in modo da allineare le attuali aliquote alle nuove basi di calcolo.
L’attuale sistema catastale si basa sulle rendite, determinate in base ai vani per le abitazioni e ai metri quadri per i restanti fabbricati. Per determinare le basi imponibili delle imposte queste rendite vengono sottoposte ad apposite rivalutazioni (ad esempio del 25% per gli immobili ad uso abitativo) e soggette a degli specifici moltiplicatori (ad esempio le per seconde case 120).
La riforma prevede un abbandono dei vani, per passare solamente alla valutazione in base ai metri quadri, una drastica riduzione delle categorie catastali per averne solamente due (ordinarie e specifiche). Al reddito viene affiancato un ulteriore parametro, una sorta di valore di mercato, che tiene conto della zona in cui è ubicato l’immobile.
Chi sostiene la riforma afferma che in questo modo ci sarebbe una maggiore equità, allineando il valore catastale degli immobili il più possibile a quello di mercato. Nella realtà ciò non accade, per una serie di motivazioni.
Innanzitutto appare difficile, anche con la collaborazione dei Comuni e considerando il valore medio degli immobili indicato negli atti notarili, prevedere un valore di mercato medio che tenga conto della reale situazione degli immobili, soprattutto per edifici di vecchia data e da ristrutturare.
Aumentando il valore degli immobili, nell’attuale normativa fiscale è automatico l’innalzamento delle imposte che si pagano su di essi. Tale aumento sarà maggiore nelle grandi città, ma interesserà l’intero territorio nazionale. Ad esempio a Milano si prevede un aumento medio di cinque volte per il centro e del doppio per la periferia.
La sinistra sostiene che la riforma interesserà solamente i proprietari di seconde case, e quindi sono favorevoli considerando gli aumenti di imposte come una sorta di patrimoniale. Questa affermazione risulta corretta ad esempio per l’IMU, ma ci saranno incrementi che interesseranno anche i proprietari della sola prima casa, come ad esempio quelli relativi alle imposte di successione e donazione e quelli relativi all’imposta di registro sull’acquisto della prima casa.
Numerose sono infatti le imposte che aumenteranno se questa riforma verrà varata. Le principali di esse sono:
- IMU – Imposta Comunale sugli immobili le cui aliquote sono stabilite annualmente dai singoli Comuni;
- IMPOSTA DI SUCCESSIONE E DI DONAZIONE– sul valore degli immobili si pagano imposte catastali pari al 1% e imposte ipotecarie pari al 2%;
- IMPOSTA DI REGISTRO SULLE COMPRAVENDITE – se l’atto avviene tra privati si paga il 2% i per l’abitazione principale ed il 9% negli altri casi.
Appare quindi evidente come la riforma del catasto, se non accompagnata da un’organica riforma fiscale della tassazione degli immobili, comporta notevoli incrementi di imposte da versare che interessano tutti i proprietari immobiliari, senza distinzioni.
È per questo che i Seniores di Forza Italia, sempre attenti all’argomento, sono convintamente contrari alla riforma in oggetto.
Sen. Enrico PIANETTA, Responsabile Nazionale SENIORES FORZA ITALIA

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