Stella: Discorso di insediamento al Consiglio regionale
Discorso di insediamento del capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale della Toscana Marco Stella: “La vostra logica spartitoria da manuale Cencelli non risolverà i problemi della Toscana e dei Toscani, si assume Lei la responsabilità di escludere in un momento come questo le nostre idee?”
Signor Presidente, colleghi consiglieri,
mi sia consentito in apertura di questo mio intervento, ricordare la Presidente della Regione Calabria Jole Santelli, scomparsa dopo una lunga malattia pochi giorni fa, prima donna alla guida della sua Regione, donna appassionata e preparata, stimata da tutti.
Nel 1970 si tennero le prime elezioni Regionali in Italia, oggi a 50 anni da quell’evento e nell’inaugurare l’XI legislatura, penso che sia doveroso ringraziare innanzitutto i cittadini toscani. In un quadro socioeconomico così fortemente condizionato dalla pandemia, infatti, non era scontata una così alta partecipazione al voto da parte dei toscani.
E’ prima di tutto a loro che deve andare il mio e il nostro ringraziamento. Prima delle nostre personali convinzioni, prima della nostra appartenenza politica, anzi al di là della nostra appartenenza politica sono i cittadini della Toscana che noi qui rappresentiamo.
Va anche osservato che nello stesso giorno delle elezioni regionali si è votato per il referendum sul taglio dei parlamentari, e questo voto ha purtroppo anche sancito il compimento di un lungo percorso di sfiducia e di distacco dei cittadini italiani nei confronti dei partiti e della politica, a partire dal Referendum del 1978 sul finanziamento ai partiti.
Questo ci induce ad adoperarci, noi tutti, a riparare l’insidiosa crepa apertasi da tempo tra la società civile e i partiti, riappropriandoci della responsabilità di guidare la trasformazione e il progresso dei nostri territori, restituendo centralità politica all’assemblea regionale.
Al riguardo però, signor Presidente, non ci sembra che le sue recenti decisioni vadano in questa direzione. Lei appare infatti come il segretario Toscano del suo Partito, come colui che deve, in pratica, gestire i rapporti interni alle correnti del Pd e i rapporti tra il Partito Democratico e Italia Viva, formazione che vuole far pesare non poco il suo 4,48%.
Ciò è dimostrato chiaramente dalla formazione della Giunta Regionale che, sembra più rispondere alle vecchie e peggiori logiche di spartizione politica che alle reali esigenze della nostra Regione, delle nostre imprese, delle tante famiglie in difficoltà. Proprio per questa ragione il Presidente della Giunta, per uscire dalla palude in cui si è impantanato, va richiamato al dettato istituzionale.
Il Consiglio Regionale è una assemblea legislativa, e i provvedimenti del Presidente non possono essere lo strumento di governo della Regione; non faccia l’errore del Nostro Presidente del Consiglio dei Ministri, non si Governa a colpi di DPCM, non si governa a colpi di ordinanze; occorre visione e condivisione, è la centralità dell’assemblea invece fondamentale per un corretto sviluppo del governo e della legislatura.
Questo Consiglio si insedia nel corso di una pandemia grave, che rischia di far collassare in Italia sia il sistema sanitario, che l’economia dell’intero Paese.
I dati recenti dell’Irpet fotografano una stagnazione senza precedenti, in Toscana anche peggiore del resto del territorio nazionale, il calo della produzione industriale in Toscana indica un meno 21,% nei primi sette mesi, superiore alla media Nazionale, non va meglio per quanto riguarda il mercato del lavoro, nonostante le misure del Governo centrale, estensione della Cassa Integrazione, blocco dei licenziamenti ed altro, abbiamo avuto un calo del numero degli occupati soprattutto tra giovani e contratti meno strutturati tra il maggio 2020 e il maggio 2019 di meno 53.000 addetti, con il comparto del turismo naturalmente più colpito.
Le stime di caduta del PIL Toscano sono delll’11% a fronte della media nazionale del 9%, anche se ogni stima oggi può, purtroppo, essere smentita in peggio domani.
Vista l’eccezionalità della situazione, proprio per questo la Toscana non può dipendere dalle sole decisioni prese dal Governatore o da un suo delegato, ma bisogna invece che la Conferenza dei capigruppo venga costituita e dotata delle funzioni di un Gabinetto di Crisi, e ad essa partecipi il Presidente della Regione. Questo per affrontare la situazione emergenziale che stiamo vivendo, e consentire a ogni forza politica di dare il suo contributo, evitando che queste scelte significative siano riservate a una Giunta che si autoisola dai rappresentanti di tutti i toscani.
Nonostante Lei abbia preso il 48% dei consensi alle elezioni, il 40% dei Toscani ha scelto la proposta programmatica del centrodestra, spetta a Lei ora fare sintesi. Per questo ribadiamo, a maggior ragione, la nostra proposta di investire la Conferenza dei Capigruppo di poteri da Gabinetto di Crisi, nell’interesse esclusivo del popolo toscano.
La vostra logica spartitoria da manuale Cencelli, non risolverà i problemi della Toscana e dei Toscani, si assume Lei la responsabilità di escludere in un momento come questo le nostre idee?
Signor Presidente, si affretti, e non lentamente! Non c’è più tempo, ed il fattore tempo è determinante in una situazione così grave, che rischia di compromettere il futuro di decine di migliaia di famiglie toscane. “Niente ci appartiene, l’unica cosa veramente nostra è il tempo”, come sosteneva Seneca nel De Brevitate Vitae. Ebbene, lo sfrutti al meglio questo tempo, e abbia il coraggio di volare alto, superando quei vecchi schemi spartitori e correntizi che andrebbero consegnati alla storia. Ne va del futuro delle donne e degli uomini di questa Regione.
Marco Stella, capogruppo Forza Italia al Consiglio regionale toscano
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