Turismo, Mallegni: Il Governo non tutela il settore dal web
Turismo, il vice Presidente dei senatori di Forza Italia e Coordinatore regionale toscano Sen. Massimo Mallegni: “Il Governo non tutela il settore turistico dalle multinazionali del web”
Approvato il Decreto Ucraina bis in Senato, con 214 voti favorevoli, tra cui quello di Forza Italia anche se il partito nutre delle forti perplessità sull’operato del Governo.
“Forza Italia voterà a favore di questo provvedimento, ma non possiamo far finta che non sia successo nulla”, afferma infatti il Senatore azzurro Massimo Mallegni, responsabile del Dipartimento del Turismo.
Ed è proprio il settore turistico che risulta essere minacciato, in particolare riguardo alle aziende sul territorio e le multinazionali del web: due pesi e due misure ,che porterebbero a una importante ricaduta su quella che è la prima fonte di economica italiana.
“Il turismo è un volano per la nostra economia e abbiamo il dovere di supportare e aiutare le imprese italiane che creano lavoro sul territorio – spiega Mallegni in aula – Le modalità di prenotazione online, che ormai sono consuetudine, danno indubbiamente una spinta in più al turismo, ma non è tollerabile che per le aziende che si affidano a internet vengano decurtate dal proprio fatturato cifre che vanno dal 15% al 30% del valore della prenotazione.
Inoltre, le società che gestiscono i portali e che risiedono in altri paesi non emettono fattura con partita Iva esposta e questo impedisce alle aziende turistiche che si affidano al sistema di prenotazione online di poterla scaricare”.
E’ su queste basi che il partito di Berlusconi ha fortemente chiesto al Governo delle modifiche in supporto della categoria; richieste che sono state ignorate.
“Forza Italia ha chiesto, infatti, che le multinazionali del web – che grazie a questa procedura hanno un giro di affari enorme, paghino le tasse in Italia ma il Governo, incomprensibilmente, ci ha detto di no”, prosegue il Senatore. I dati infatti parlano chiaro: lo scorso anno ci sono state prenotazioni per circa 5 miliardi, che equivalgono a 700 milioni di Iva che nessuno ha più visto.
“Abbiamo allora chiesto che almeno venisse messo un tetto alle provvigioni e nuovamente il Governo ha dato parere negativo: un atteggiamento che non condividiamo perché dobbiamo tutelare le imprese italiane e non inginocchiarci, come sembra stia facendo il Governo, davanti alle multinazionali del web che – conclude l’azzurro – non solo non pagano un euro di tasse, ma non creano nemmeno lavoro”.
Coordinamento regionale Forza Italia Toscana
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