Piombino e JSW: Senato approva la richiesta di Forza Italia
Piombino e JSW: Senato approva la richiesta di Forza Italia. Il Responsabile Dipartimento provincia Livorno Bilancio, Finanze e Sistema Bancario di Forza Italia Riccardo Petraroja, insieme a Chiara Tenerini: “Forza Italia concreta: Senato approva e impegna il Governo Draghi”
Il Senato della Repubblica Italiana approva la richiesta di Forza Italia:
un intervento decisivo per le sorti da parte del Governo per il settore dell’ Acciaio, con lo scopo di rilanciare il settore e preservare l’occupazione.
Il capogruppo al Senato, la Senatrice Anna Maria Bernini insieme al coordinatore regionale Toscana, il Senatore Massimo Mallegni ed al viceministro allo Sviluppo Economico Gilberto Pichetto Fratin, hanno ricevuto una delegazione dei sindacati Piombinesi FIM, FIOM, UILM e UGLM allo scopo di fare da tramite per recapitare il documento che oltre a ripercorrere le ultime vicissitudini dello stabilimento richiede la convocazione del tavolo di crisi per Piombino.
Il documento verrà consegnato da Forza Italia direttamente al Presidente del Consiglio Draghi.
In queste ore continua il lavoro responsabile di Forza Italia, il Sen. Massimo Mallegni, già intervenuto presso il Consiglio di Fabbrica della JSW a Piombino insieme alla Resp. Dipartimenti Toscana e coordinatore provinciale Livorno Chiara Tenerini, il vice responsabile provinciale l’assessore Gianluigi Palombi e il Resp. Dipartimento Politiche Economiche Riccardo Petraroja, per ascoltare le problematiche della vicenda della locale Acciaieria, è intervenuto in Senato sull’ odg targato Forza Italia per la realizzazione di un piano strategico per la siderurgia:
“La ripresa della nostra Nazione passa anche per un piano industriale che veda nella produzione dell’acciaio il suo punto di forza e la sua eccellenza. Al governo chiediamo di invertire la rotta, perché non si commettano più gli errori del passato quando abbiamo visto svendere senza diritto di replica i nostri impianti strategici a imprenditori stranieri. Da toscano guardo con preoccupazione a quello che non si sa ancora sulle Acciaierie di Piombino.
Ci sono 1800 persone appese a un filo, c’è un’intera comunità che guarda a questa azienda come ipotesi di sviluppo, c’è una regione che conta su questa attività come volano per la ripresa. Ad oggi, però, siamo un’entità zoppa. Esiste un fantomatico piano industriale che nessuno ha mai visto. Esiste un accordo con Ferrovie dello Stato per potenziare la rete ferroviaria di trasporto della produzione d’acciaio, ma non abbiamo alcuna garanzia che effettivamente l’imprenditore indiano lasci la commessa a Piombino e non delocalizzi tutto fuori dall’Italia.
A posteriori ha poco senso domandarsi perché non sia stata esercitata la goldenpower sulla nostra industria dell’acciaio. Ma adesso ci aspettiamo risposte e fatti. E soprattutto un reale sostegno verso quel mondo imprenditoriale italiano che ha ancora voglia di investire e mettersi in gioco per sostenere la produzione interna e difendere le nostre eccellenze, ma che ha bisogno di garanzie e certezze da parte del governo”.
Sempre ieri, nell’ambito della discussione in Senato in merito al settore Siderurgico, il Senatore Massimo Mallegni ed altri parlamentari forzisti hanno firmato una mozione che impegna il Governo Draghi:
- a sostenere in Europa l’avvio di una politica industriale comune per il settore dell’acciaio, riconoscendone l’importanza strategica per l’Europa;
- ad adottare un nuovo piano di azione aggiornato alle presenti circostanze con una visione a lungo periodo rivolta ai prossimi decenni;
- a risolvere tempestivamente i tavoli di crisi aperti,favorendo processi di riconversione tecnologica e garantendo la tutela dell’ambiente, della salute e il rilancio della produzione nazionale per intercettare la crescita sempre maggiore della domanda dell’acciaio a livello globale;
- a valutare l’opportunità di prorogare l’estensione anche al settore siderurgico del Golden Power, con l’obbiettivo di garantire il livelli occupazionali e la produttività, già prevista nel decreto liquidità, purtroppo cessato il 12.2020;
- a rafforzare con ulteriori iniziative il processo di riconversione ecologica del settore siderurgico italiano, in continuità con gli investimenti previsti nella Proposta di Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Orgogliosi della mozione targata Forza Italia approvata in queste ore in Senato, orgogliosi di portare avanti la battaglia per la salvaguardia della fabbrica piombinese e della manodopera. La “politica del fare” deve finalmente prendere il posto delle promesse di tutti questi anni.
Riccardo Petraroja, Responsabile Dipartimento provincia Livorno Bilancio, Finanze e Sistema Bancario, con delega alle Politiche Economiche Forza Italia
Chiara Tenerini, Coordinatore provinciale Livorno – Forza Italia
Piombino e l’acciaio: Occorre trasparenza, basta promesse
Piombino e l’acciaio: Occorre trasparenza, basta promesse. Il Responsabile Dipartimento provincia Livorno Bilancio, Finanze e Sistema Bancario di Forza Italia Riccardo Petraroja, insieme a Chiara Tenerini: “E’ necessario, ora più che mai, un netto cambio di strategia.”
Neppure oggi, con l’arrivo in forte ritardo del nuovo piano industriale, il nodo è stato sciolto: dalle notizie che trapelano si sa che attraverso il piano si intenderebbe efficientare gli impianti di laminazione e realizzare il forno elettrico in modo da completare la gamma prodotti e far tornare l’azienda ad una redditività soddisfacente.
In realtà sembra delinearsi un gioco delle parti pericoloso.
Lo Stato ha ventilato l’ingresso nella società – come sta avvenendo con l’Ilva di Taranto – ma non l’ha ancora definito.
Lo Stato ha promesso una commessa di rotaie da 900 milioni per dieci anni.
La Regione ha promesso 30 milioni per la realizzazione dell’annunciato forno elettrico e risorse per ricerca e formazione.
Promesse e ancora (solo) promesse.
A sua volta la proprietà, arrivata ormai dal luglio 2018, non ha ancora fatto piena chiarezza sul progetto e tutte le mirabolanti promesse enunciate finora sono condizionate all’intervento esclusivo dello Stato, oltre che all’andamento del mercato.
Come dire se lo Stato Italiano ci mette i quattrini, forse, il magnate indiano dell’acciaio investe (?) qualche spicciolo.
Vogliamo salvare l’ Acciaieria di Piombino?
Oggi è assolutamente necessario avere da parte di tutte le parti in causa chiarezza di idee e soprattutto trasparenza, che manca del tutto da parte dell’investitore.
Jindal continua a giocare a nascondino con il MISE, la Regione Toscana, la città di Piombino e tutti gli operai che vorrebbero conoscere il loro destino.
In barba alle normali regole del Codice Civile, continua nella sua politica assurda e pericolosa di non depositare i bilanci presso il Registro delle Imprese di Livorno, impedendo di fatto ai terzi, quali che essi siano, la giusta verifica ed il giosto controllo sulle proprie attività.
A tutt’oggi – dichiarano Tenerini e Petraroja – non risultano depositati i bilanci di esercizio, con l’eccezione dell’anno 2017, della società JSW Steel ItalY srl, che rappresenta il 99,999% del capitale sociale della JSW Steel Italy Piombino SPA, cioè della società che manda avanti quello che resta della fabbrica piombinese.
Da una ulteriore ricerca , effettuata presso la CCIAA della Maremma e del Tirreno, emerge che in data 30 marzo 2020, sia stato depositato un verbale di assemblea straordinaria, con il quale la società JSW Steel Italy srl ha proceduto all’aumento di capitale sociale da 20mila euro a 12 milioni e mezzo di euro, destinando il sovraprezzo di euro 12.500.000 a copertura di perdite per euro 9.901.984, sulla base di una situazione patrimoniale al 31.12.2019, allegata all’atto, con la quale per l’appunto si evidenzierebbero perdite di tale valore.
Questo è un fatto gravissimo – affermano i forzisti – in quanto l’unico bilancio depositato , quello 2017,recava perdite per 1.039.245, e quindi, in assenza di bilanci depositati per gli anni 2018 e 2019, risultano del tutto incomprensibili tali operazioni, prive di quella elementare e basilare trasparenza ed osservanza delle regole civilistiche che sono alla base dell’Impresa e, per la cui violazione, alle comuni Imprese Italiane vengono irrogati provvedimenti sanzionatori durissimi .
Come FORZA ITALIA, chiediamo di comprendere con quale superficialità, a partire dal 2018, gli Organi competenti, cioè Governo Italiano attraverso il MISE, Regione Toscana, ed il novello Vice Presidente della società ISW Stell Italy Piombino SPA Marco Carrai abbiano affrontato la problematica della Fabbrica di Piombino
Il destino degli operai e di tutte quelle ulteriori imprese che lavorano nell’indotto non possono e non devono essere abbandonati.
Come FORZA ITALIA ci faremo carico, di segnalare al MISE questa spiacevole e singolare situazione .
E’ necessario, ora più che mai, un netto cambio di strategia.
Riccardo Petraroja, Responsabile Dipartimento provincia Livorno Bilancio, Finanze e Sistema Bancario, con delega alle Politiche Economiche Forza Italia
Chiara Tenerini, Coordinatore provinciale Livorno – Forza Italia
Piombino e l’acciaio: JSW, fu vera gloria?
Piombino e l’acciaio: JSW, fu vera gloria? Il Responsabile Dipartimento provincia Livorno Bilancio, Finanze e Sistema Bancario di Forza Italia Riccardo Petraroja, insieme a Chiara Tenerini: “A rischio la CIG di 1500 lavoratori, con ulteriore rischio anche per i pochi appalti dell’indotto rimasti”
La stampa nazionale e locale negli ultimi giorni si è occupata delle vicende legate all’Acciaierie di Piombino e alla partecipazione del magnate indiano Saijan Jindal all’operazione di salvataggio connessa.
La cronaca conferma una situazione incerta e assolutamente non definita da parte di JSW, questo ci fa azzardare che forse il Sig. Carrai non sia a conoscenza di questa incertezza e assenza di trasparenza che accompagna da troppo tempo la situazione siderurgica di Piombino.
In “zona Cesarini” sarebbe (?) stata presentata una cosiddetta “bozza” di piano industriale al MISE, che in maniera generica sembrerebbe voler confermare la volontà del Gruppo Jindal di investire a Piombino in un nuovo forno elettrico e nel treno di laminazione.
Niente di nuovo sotto il sole, la solita generica promessa priva di impegni economico-finanziari, di crono-programma e di tutto quanto sarebbe necessario per risolvere una situazione che si trascina ormai dal giorno dello spegnimento dell’altoforno.
A rischio la cig di 1500 lavoratori, con ulteriore rischio anche per i pochi appalti dell’indotto rimasti, generando potenziali nuovi licenziamenti.
Potrebbe addirittura paventarsi uno scenario simile anche per quei 400 dipendenti ca. che in questo momento stanno continuando a lavorare.
Uno Stabilimento che cade a pezzi e che avrebbe bisogno di maggiore e continua manutenzione.
Del Governo, che si era impegnato ad entrare nella gestione di JSW, ad oggi non ne abbiamo ancora traccia.
Denunciamo una situazione mortificante per la comunità piombinese ed estremamente pericolosa per il tessuto economico di tutta la Val di Cornia.
Dal 2014 siamo passati dal commissariamento, visti i bilanci di Cevital, alle perdite degli ultimi due anni, per oltre 89 milioni di euro, “riuscendo” a salvare occupazione piena per soltanto 300/400 dipendenti e Cassa Integrazione per altri.
Le notizie che si ricavano dal Registro delle Imprese di Livorno in relazione alla compagine sociale di JSW e relativi bilanci, costituiscono un maggiore e più pericoloso vulnus per la credibilità di tutta questa operazione industriale.
La JSW STEEL ITALY PIOMBINO SPA vanta oggi un capitale sociale di euro 21 milioni ca., ma soltanto lo 0,001% del Capitale Sociale è posseduto dalla società JSW STEEL LIMITED e questo vuol dire che il signor Jindal, rappresentato dalla società JSW STELL LIMITED, è impegnato nell’ipotesi piombinese per ca euro 21 mila.
La società JSW STEEL (NETHERLANDS) B.V., invece, che in pratica detiene quasi la totalità del CS della JSW STEEL ITALY PIOMBINO SPA risulta costituita in Italia nel 2017 a Milano, trasferita a Piombino nel 2019, e che, in spregio della trasparenza degli atti sociali, l’unico bilancio depositato è quello relativo all’anno 2017.
Chiediamo la trasparenza civile e programmatica necessaria per portare avanti la rinascita industriale di Piombino siderurgica.
Sembra che il piano industriale che obbligatoriamente sarebbe dovuto arrivare al MISE entro e non oltre il 31 gennaio 2021, ancora di fatto non esista.
Come sembra non esistere il crono-programma e il solido impegno finanziario.
Cosa si intende fare da parte del Governo Italiano, che risulta avere in tutta questa vicenda piombinese soltanto una presenza ectoplasmatica, essendo da sempre interessato soltanto alle vicende di Taranto e mai a quelle di Piombino?
Come Forza Italia riteniamo che, non emergendo il piano industriale e stante anche la poca trasparenza generale dell’operazione, possa seriamente essere presa in considerazione l’opzione di rinunciare all’apporto del signor Jindal ed auspichiamo che il Governo Italiano esca dalla situazione letargica nella quale è precipitato.
Da valutare, non comparendo ulteriori investitori privati sulla scena, una seria e conclusiva partecipazione diretta dello Stato, così come ideato per lo stabilimento siderurgico di Taranto oppure si trovi il coraggio civile di dire ai Piombinesi che l’Acciaio non è più affare di Piombino.
Riccardo Petraroja, Responsabile Dipartimento provincia Livorno Bilancio, Finanze e Sistema Bancario, con delega alle Politiche Economiche Forza Italia
Chiara Tenerini, Coordinatore provinciale Livorno – Forza Italia
Cartelle esattoriali: né moratorie né rottamazioni
Cartelle esattoriali: né moratorie né rottamazioni. Il Responsabile Dipartimento provincia Livorno Bilancio, Finanze e Sistema Bancario, con delega alle Politiche Economiche di Forza Italia Riccardo Petraroja: “FLOP del Governo: mancanza di coraggio e semplicità nel penalizzare i contribuenti”
Imprese e cittadini italiani non godranno di moratorie e di nuove rottamazioni delle Cartelle Esattoriali già in essere e di quelle che saranno notificate a breve.
Nessuna nuova sospensione a medio termine, Nessuna moratoria, Nessuna proposta di moratoria Quater!
L’unica cosa che riesce a questo “governicchio” è forse navigare a vista, ma senza timone e senza bussola.
A Roma, in Via Venti Settembre, al numero civico 97, inoltreremo una lettera, per spiegare a chi abita nel Palazzo delle Finanze, il Ministro Gualtieri ed i ViceMinistri Castelli e Misiani, le conseguenze disastrose della pandemia da Covid19 su imprese e contribuenti italiani.
In sintesi le misure in materia di riscossione esattoriale del DL 15.1.2021 n. 3 (c.d. decreto “Riscossione”), entrato in vigore il 15.1.2021:
VERSAMENTI DERIVANTI DA CARTELLE DI PAGAMENTO
Il Governo proroga il pagamento soltanto di 28 giorni:
Le somme intimate tramite cartella di pagamento devono essere versate nei 60 giorni successivi alla data di notifica della cartella stessa.
I termini di pagamento che scadono dall’8.3.2020 al 31.1.2021 devono avvenire entro la fine del mese successivo cioè entro il 28.2.2021.
Prima del DL 3/2021, il termine finale del periodo di sospensione era il 31.12.2020 e il pagamento sarebbe dovuto avvenire entro il 31.1.2021.
Entro il 28.2.2021 le somme non devono, necessariamente, essere pagate tutte in unica soluzione, in quanto è possibile chiederne la dilazione.
Durante il periodo di sospensione non vengono notificate le cartelle di pagamento.
AVVISI DI ADDEBITO INPS
Gli avvisi di addebito INPS dovrebbero rientrare nella proroga, se i termini di pagamento scadono dall’8.3.2020 al 31.1.2021.
DILAZIONE DEI RUOLI
Sono sospese tutte le rate in scadenza dall’8.3.2020 al 31.1.2021. I versamenti delle rate sospese devono avvenire in unica soluzione entro il 28.2.2021.
Nel periodo di sospensione le istanze di dilazione vengono comunque esaminate.
Nel momento in cui il contribuente riceve una cartella di pagamento può, anche dopo lo spirare dei 60 giorni entro cui è necessario effettuare il pagamento, chiedere la dilazione del debito in un massimo, a seconda delle circostanze, di 72 rate o di 120 rate mensili.
Se si tratta di accertamenti esecutivi o di avvisi di addebito INPS, la rateazione può essere chiesta solo quando il debito è stato affidato all’Agente della Riscossione, dunque quando il contribuente risulta ormai inadempiente.
MISURE CAUTELARI E PIGNORAMENTI
Sino al 31.1.2021 l’Agente della Riscossione non procede al pignoramento di salari e stipendi.
In uguale maniera non vengono adottate misure cautelari, come ad esempio ipoteche e fermi delle auto, nemmeno se fosse già stato notificato il relativo preavviso.
Visto il momento particolarmente delicato e un intricato quadro normativo a cui questo governo ci vorrebbe abituare, il coordinamento provinciale di Livorno si mette a disposizione dei cittadini della provincia per eventuali domande in merito alla materia fiscale.
Potete contattarci alla seguente e-mail: [email protected]
Riccardo Petraroja, Responsabile Dipartimento provincia Livorno Bilancio, Finanze e Sistema Bancario, con delega alle Politiche Economiche Forza Italia
Governo flop: STOP a moratorie, START a cartelle Equitalia
Governo: il Responsabile Dipartimento provincia Livorno Bilancio, Finanze e Sistema Bancario, con delega alle Politiche Economiche di Forza Italia Riccardo Petraroja, conferma che ad oggi non è stata prorogata la sospensione introdotta dal Decreto Cura Italia
E’ quindi terminata la moratoria degli atti di recupero coattivo dell’agente della riscossione, al via le notifiche delle cartelle di pagamento e delle azioni esecutive o cautelari.
Nel dettaglio, in caso di cartelle non scadute alla data dell’ 8 marzo 2020, il contribuente ha facoltà, in alternativa, di presentare istanza di dilazione entro la fine del mese.
I contribuenti con rateazioni pendenti alla stessa data potranno beneficiare dell’allungamento a 10 rate non pagate della condizione di decadenza dal beneficio del termine.
Nei confronti dei soggetti che hanno maturato morosità prima dell’inizio della sospensione, i pignoramenti possono essere già avviati da gennaio. Tuttavia, è ancora possibile presentare una nuova domanda di dilazione senza versare le rate scadute.
A meno di proroghe, non immaginabili allo stato attuale, in considerazione anche del precario stato di salute del Governo in carica, questo è lo scenario che si presenta per la platea dei titolari di Partite Iva e di chiunque sia titolare di un rapporto debitorio con l’Agenzia delle Entrate e per conseguenze con l’Agenzia della Riscossione.
Tutto ciò naturalmente in piena pandemia e con un malessere economico-sociale che potrebbe fare arretrare il prodotto interno lordo italiano da marzo 2020 ben oltre la soglia del 10% rispetto allo stesso periodo del 2019.
In questo modo non si potrà mai riavviare il motore economico italiano:
è necessaria una mossa coraggiosa che preveda una moratoria o almeno una rottamazione quater delle cartelle esattoriali in essere, che, a detta dello stesso Governo, non sarebbero più riscuotibili in ragione di almeno il 68% del totale.
Riccardo Petraroja, Responsabile Dipartimento provincia Livorno Bilancio, Finanze e Sistema Bancario, con delega alle Politiche Economiche Forza Italia
MPS: Il PD ha fretta di tutelare il proprio controllo
Il Responsabile dipartimento Dipartimento Bilancio, Finanze, Sistema bancario di Forza Italia Toscana Fabio Massimo Castellani: “MPS: Il PD ha fretta di tutelare il proprio controllo sul gruppo finanziario”
È veramente incredibile quello che sta succedendo per la privatizzazione del Monte dei Paschi. Si apprende dai giornali che, a fronte della resistenza apposta dall’ Amministratore Delegato di Unicredit Mustier alla fusione immediata con la banca senese, la reazione è stata quella di sostituirlo con altra figura.
Addirittura si vocifera che il successore nel ruolo di amministratore delegato possa essere affidato a persona vicina al Partito Democratico.
Si verrebbe così a creare la situazione nella quale il PD avrebbe il controllo tecnico amministrativo del futuro gruppo derivante dalla fusione, dopo aver nominato Padoan alla presidenza di Unicredit.
Se questa operazione si concretizzerà il territorio senese avrà solo da perdere.
Torniamo a sostenere che sia necessario prorogare la proprietà pubblica della Banca oltre il 2021; questo per consentire di sviluppare una operazione idonea a non penalizzare le esigenze dei territori di riferimento della Banca e delle persone che lavorano all’interno della banca MPS.
Dobbiamo essere consapevoli che le priorità devono essere la tutela dei posti di lavoro e le esigenze finanziarie del territorio di competenza della Banca MPS.
Vogliamo mettere in chiaro che non siamo contrari in via pregiudiziale alla privatizzazione della Banca Senese; ciò infatti è perfettamente in linea con la nostra cultura liberista. Quello che sosteniamo è che oggi dobbiamo dare il tempo agli organi amministrativi della Banca di creare le premesse per una giunta e condivisa operazione.
La politica deve agire con forza sulla Commissione Europea sul piano politico; questo infatti è un organo le cui nomine vengono effettuate dalle forze politiche e quindi affermiamo che si debba agire con determinazione per ottenere la detta proroga.
A valle di una proroga si potrebbe valutare come creare una importante banca del territorio nell’area del Centro Italia salvaguardando i coefficienti patrimoniali necessari.
Per fare questo c’è bisogno di tempo e di una precisa pressione politica sugli organi Europei.
Forza Italia è favorevole a tutte quelle soluzioni che tutelino in primis gli interessi dei lavoratori e degli operatori economici in Toscana. Le forze politiche di maggioranza a livello nazionale hanno una precisa responsabilità in tal senso.
Fabio Massimo Castellani, Responsabile Dipartimento Bilancio, Finanze, Sistema bancario Forza Italia Toscana