Turismo: Recovery Plan, le proposte di Forza Italia
Il Commissario regionale di Forza Italia Toscana Sen. Massimo Mallegni, insieme al Responsabile dipartimento Turismo e Commercio Pietro Gavazzi: “Recovery Plan le proposte di Forza Italia per il settore Turistico”
Come dimostrano i dati Istat l’impatto dell’emergenza Covid sulle imprese del turismo è stato assolutamente drammatico.
I dati presentati da BankItalia sul Turismo sono inequivocabili, confermando i dati Istat, che la pandemia sta causando danni gravissimi all’intera filiera del turismo, che vive l’incertezza della ripartenza e le sempre presenti difficoltà burocratiche.
Un vero dramma che stanno vivendo le aziende, e conseguentemente i lavoratori.
Aziende ferme da quasi un anno, lavoratori assistiti da ammortizzatori sociali che vengono erogati in misura molto limitata rispetto alle normali retribuzioni e con scadenze non sempre puntuali completano il quadro del dramma che gli alberghi italiani ed i loro collaboratori stanno vivendo.
L’impossibilità o la limitazione degli spostamenti regionali oltre che il divieto di organizzare eventi tolgono qualsiasi alternativa di mercato agli hotels che non potranno riprendere le attività prima della normalizzazione della situazione.
Il problema è che fermare una azienda per mancanza di mercato significa continuare a sostenere dei costi relativamente a personale di guardiania, utenze, tasse e oneri vari; questa situazione ha azzerato totalmente la liquidità delle aziende ed a nulla sono serviti gli aiuti a fondo perduto erogati indiscriminatamente ed in misura totalmente insufficiente per affrontare il periodo eccezionale.
In questo scenario il Recovery Plan diventa uno strumento strategico come dichiarato dal Presidente Silvio Berlusconi, che lo ha definito un occasione irripetibile.
Infatti grazie all’Europa disporremo di 209 miliardi di euro, dei quali 82 miliardi di euro di sovvenzioni a fondo perduto, per la ricostruzione post Covid: siamo difronte al Piano Marshall del XXI secolo.
Per la prima volta, in Italia ci sarebbero fondi sufficienti per far fronte a costose riforme di sistema a partire dalla Pubblica Amministrazione, con i suoi ritardi nei pagamenti e nella lentezza della giustizia civile.
Questa è l’occasione per creare un clima di fiducia per imprese ed investitori per rilanciare il sistema Italia.
I dati dimostrano che gli stranieri sono praticamente spariti, le presenze italiane si sono ridotte al lumicino. Solo nel 2020 appena trascorso si sono volatilizzati 33 miliardi di euro in consumi turistici, tre volte tanto le risorse messe sul piatto.
Il futuro preoccupa gli imprenditori nonostante il vaccino: sembra impossibile che il turismo inverta la tendenza entro prossimi sei mesi del 2021.
In questo scenario occorre una campagna di comunicazione forte in Italia e all’estero per valorizzare il nostro Made in Italy.
Gestire bene le risorse per Forza Italia, è l’occasione per ripensare al turismo in Italia, impegnandosi su come attrarre più presenze, facendo in modo che il ritorno sia distribuito sul territorio in modo sostenibile.
A tal fine serviranno interventi sulla digitalizzazione e lo sviluppo delle competenze, sull’efficienza ed efficacia dei mezzi di trasporto e sulle infrastrutture che dovranno essere più sostenibili.
Dobbiamo ammettere che non usciremo a breve dalla crisi, a tale proposito è fondamentale la programmazione, nel medio, lungo periodo, di interventi in aiuto del settore insieme a misure in vista dell’attesa futura ripresa.
Per Forza Italia immaginare un piano Marshall per il turismo non è un utopia, ma una necessità, prevedendo la reintroduzione dei voucher e cospicui stanziamenti di risorse immediate facendo ricorso al contributo a fondo perduto, una iniezione immediata di liquidità da assegnare alle imprese del turismo, compresi alberghi e ristorazione, per consentire a tutto il comparto di essere pronto quando finalmente si potrà riavviare il motore della macchina turistica.
Il momento è particolarmente delicato, inoltre con l’apertura della crisi di governo, serve grande senso di responsabilità da parte di tutti per traghettare il Paese fuori dalla crisi.
Gli imprenditori del turismo, che vivono dall’inizio della pandemia le preoccupazioni relative alla sopravvivenza delle aziende, attendono risposte concrete in vista della fase di rilancio, guardando ai fondi del Recovery Plan e a come questi dovranno essere investiti, in favore di un comparto che rappresentava, prima della crisi sanitaria, il 13,5% del Pil nazionale.
Massimo Mallegni, Commissario regionale Forza Italia Toscana
Pietro Gavazzi, Responsabile Dipartimento Turismo e Commercio di Forza Italia Toscana
Turismo: Recovery Fund, risorse insufficienti
Il Commissario regionale di Forza Italia Toscana Sen. Massimo Mallegni, insieme al Responsabile dipartimento Turismo e Commercio Pietro Gavazzi: “Turismo: Recovery Fund, risorse insufficienti”
In questi giorni il Ministro dei Beni e dell’attività Culturali e Turismo ha dichiarato che “nel nostro settore la ripresa sarà impetuosa e veloce“.
Francamente non si capisce se è una speranza o una solida certezza, o forse un’implicita giustificazione al fatto che per cultura e turismo, nella bozza che circola, si prevedano di impiegare solo poco più 3 miliardi dei 196 del Recovery Fund.
Per la precisione sotto una generica voce che comprende: cultura e turismo, verrebbero stanziati 3,1 miliardi, ovvero l’1,6% del 196 miliardi del Recovery Fund.
Poca roba se si pensa al comparto turismo da solo vale il 13% del Pil, con 3,5 milioni di occupati e 232 miliardi di euro generati.
Ancora meno se lo mettiamo a confronto con quanto ha previsto di stanziare attraverso i fondi europei, la Germania, con 35 miliardi solo per il settore turistico.
Risulta incomprensibile, come non si riesca a percepire il valore aggiunto che questo settore potrebbe dare alla ripartenza del lavoro, dei territori e della stessa produzione industriale.
Il turismo è un attivatore straordinario di decine di filiere manifatturiere in ogni segmento dell’economia, ma questo fatto, scontato in tanti altri Paesi, ma non nel Nostro, che del turismo dovrebbe farne la propria bandiera per una vigorosa ripresa.
Una cifra assolutamente insufficiente che denota una mancanza di strategia per il potenziamento e la valorizzazione di una risorsa che da sola produce il 13% del Pil, che puntava nel post Covid al rilancio dei borghi, ma che la luce delle bozze e indiscrezioni debba pensare solo alla sopravvivenza.
Occorre la volontà e la determinazione di fare innovazione, non ci sono più scuse, sembra strano ma il Covid ha impresso una accelerazione, che ha colto e sta cogliendo tutti di sorpresa, però per fare questo le aziende turistiche devono avere l’energia per farlo.
Ci vuole una strategia per agire velocemente, per provare a vincere la corsa verso l’economia e il turismo del futuro, che parta dalle periferie per arrivare al centro.
Il piano deve essere integrato con urgenza, prevedendo interventi strutturali a sostegno della riqualificazione delle aziende dell’intero sistema-turismo.
Servono interventi di ampio respiro, per un settore che resterà in una crisi profonda, non si sa ancora per quanto tempo.
È bene ricordare le dichiarazioni del ministro Dario Franceschini che aveva detto “il sostegno alle imprese turistiche e agli operatori del settore sarà la priorità nell’utilizzo delle risorse per l’Italia del Recovery Fund”.
Cosa sarebbe successo se il turismo non fosse stato considerato priorità… ???
Massimo Mallegni, Commissario regionale Forza Italia Toscana
Pietro Gavazzi, Responsabile Dipartimento Turismo e Commercio di Forza Italia Toscana
Gavazzi: Turismo invernale, stagione in bilico
Il Responsabile dipartimento Turismo e Commercio di Forza Italia Toscana Pietro Gavazzi: “Turismo invernale, stagione in bilico”
Per il turismo in generale è un momento difficile, è evidente, soprattutto in prossimità delle prossime feste Natalizie a cui stiamo andando incontro che sono da sempre il trampolino di lancio della stagione invernale.
Infatti l’ipotesi che sta prendendo campo di un possibile mancato inizio stagione invernale che coinvolge le Feste di Natale può trasformarsi in un danno incalcolabile e irreversibile per l’economia della montagna Toscana.
Non vi è dubbio che la salute delle persone venga prima di tutto, ma deve essere tutelata con rigore e intelligenza senza rischiare di distruggere l’intero sistema economico.
Forza Italia si è già attivata a livello nazionale e in ambito europeo, attraverso il vice presidente Antonio Tajani, presentando una interrogazione urgente al Parlamento Europeo.
Abbiamo avanzato la richiesta alla Commissione Europea di costituire un coordinamento europeo che possa prendere decisioni e dettare regole comuni sulla gestione degli sport sulla neve.
Dobbiamo evitare che vengano adottate misure differenziate che andrebbero a determinare una concorrenza sleale, compromettendo il regolare funzionamento del mercato interno del turismo invernale.
Immaginare le nostre montagne Toscane per le Feste di Natale senza turisti e appassionati di sport sulla neve, è veramente triste, perché non si parla semplicemente solo dello sci e del divertimento per i tanti appassionati, si sta parlando del lavoro e del futuro di migliaia di addetti.
Infatti la platea degli operatori che ne risentirebbe è ampia per citarne alcuni: il commercio, il turismo (alberghi, ristoranti, bar, rifugi, agenzie di viaggi, B&B), tutti gli addetti ai lavori degli impianti, i maestri di sci e i professionisti legati al mondo della montagna, le aziende di servizi che sostengono tutte le attività produttive e di tutte le imprese che operano in montagna nei vari settori, con un conseguente crollo verticale del valore immobiliare.
Il danno che deriverebbe da un prossimo DPCM che facesse mancare la stagione invernale potrebbe essere incalcolabile.
Chi vive della montagna si trova a subire le mancanze di chi si è fatto cogliere impreparato dalla ripresa del virus, evidenziando una programmazione e una strategia mancante fino ad oggi, che ci ha fatto perdere tempo prezioso nella lotta al COVID 19.
L’unica soluzione proposta dal Governo? Chiudere, appellandosi ai ristori!
Chiunque abbia fatto impresa nella propria vita, sa benissimo che non esiste ristoro garantito sufficiente per compensare le perdite nel breve, medio e lungo periodo .
Le attività della montagna hanno già subito gravissime perdite per via del Covid nella fase del lockdown generalizzato e sono già state penalizzate a sufficienza.
Forza Italia per vocazione ha da sempre valorizzato il ruolo: delle persone, dei lavoratori autonomi, professionisti e operatori economici, che con impegno hanno investito per lavorare in modo responsabile, e non per aggravare il lavoro di pronto soccorso e ospedali.
Pietro Gavazzi, Responsabile Dipartimento Turismo e Commercio di Forza Italia Toscana
Novembre e dicembre 2020 mesi neri per il commercio
Il Responsabile dipartimento Turismo e Commercio di Forza Italia Toscana Pietro Gavazzi: “Novembre e dicembre saranno mesi ‘neri’ per il commercio, altro che black friday. Più che un rischio una certezza”
L’ultimo DPCM ha portato restrizioni per molte attività, e anche chi può e prova a rimanere aperto soffre il crollo dei consumi innescato da questa seconda ondata.
Una situazione di difficoltà ulteriormente aggravata dalla sperequazione di condizioni tra negozi reali e online: i primi sono chiusi d’ufficio da governo e regioni, il canale delle vendite web di fatto agisce ed opera in condizioni di monopolio, trasferendo inoltre all’estero una parte importante della ricchezza generata dagli acquisti online.
È bene chiarire che: l’ecommerce è un canale di vendita che sta diventando sempre più importante anche per le imprese di “vicinato”, in particolare dopo il primo il lockdown, da quando hanno iniziato ad utilizzare le forme di commercio digitali.
Ma niente in confronto e lontane dalle quote di mercato delle grandi piattaforme online.
Specialmente nel confronto con le piattaforme internazionali che vendono online, che oltretutto si avvantaggiano di un fisco decisamente più leggero di quello dei retail fisici, inoltre disponendo anche ingenti risorse per la promozione.
È palese che le più importanti piattaforme di vendita sul web hanno avviato gli sconti del Black Friday già da fine ottobre, a quasi un mese di distanza dalla ricorrenza !!!
Il commercio che che già da qualche anno soffriva adesso rischia il collasso, cancellando tante attività che avevano reso famose e invidiate molte delle vie dello shopping delle nostre città.
Il problema non è impedire le vendite online, ma la necessità non più differibile è garantire un mercato realmente concorrenziale, nel rispetto del pluralismo distributivo.
Soprattutto in questo particolare momento storico, che vede le imprese di vicinato chiuse per scelta amministrativa, con un’ulteriore alterazione delle condizioni a danno delle attività più deboli ed in difficoltà.
Preme ricordare che lo spettro più grave che si cela dietro a questa pandemia è la carenza di liquidità, soprattutto per i piccoli artigiani e commercianti e per le attività di impresa appena avviate, costituisce infatti un serio pericolo di esposizione al rischio di avvicinamento da parte di soggetti dediti all’usura.
Pietro Gavazzi, Responsabile Dipartimento Turismo e Commercio di Forza Italia Toscana
Gavazzi: Agenzie di viaggio, un grido di aiuto
Il Responsabile dipartimento Turismo e Commercio di Forza Italia Toscana Pietro Gavazzi: “Agenzie di viaggio, un grido di aiuto”
Il “lockdown” delle Agenzie di Viaggio o meglio delle Aziende del Turismo Organizzato per identificarle e comprendere tutti gli attori di questo settore così importante per il nostro Paese non si è mai concluso.
Infatti tutti i segmenti che compongono il comparto (l’incoming, l’outgoing, i viaggi d’affari, il turismo invernale, l’organizzazione di eventi e il turismo scolastico) sono stati travolti dal mese di febbraio dalle misure restrittive per il contrasto della diffusione del Covid-19 più recentemente, quel poco che era ancora attivo, dal DPCM del 24 ottobre e del 3 novembre scorso, come se non bastasse si è aggiunta anche la decisione del 26 ottobre 2020 della Farnesina di sconsigliare i viaggi in Europa.
Che l’intero settore sia in “lockdown” è nei fatti: non c’è domanda e non ci sono prodotti da offrire.
Purtroppo questa situazione non terminerà prima della fine dell’emergenza pandemica e le imprese di tutto il comparto sono di fatto a fatturato zero, quindi a rischio chiusura.
Al momento in assenza di interventi concreti e tempestivi a sostegno del comparto il rischio è di consegnare questo settore strategico della gestione e dell’indirizzamento dei flussi turistici da e per il nostro Paese nelle mani dei pochi grandi operatori stranieri, rischiando di perdere definitivamente il controllo.
Per questo Forza Italia chiede con urgenza un intervento immediato al Governo.
Niente può e deve essere lasciati al caso.
Abbiamo l’obbligo morale e civile di intervenire, io ci sono, Forza Italia c’è!
Pietro Gavazzi, Responsabile Dipartimento Turismo e Commercio di Forza Italia Toscana
Turismo e Commercio: il tempo è scaduto
La Deputata di Forza Italia Elisabetta Ripani, insieme al Coordinatore provinciale di Grosseto Sandro Marrini e al responsabile Dipartimento Turismo e Commercio Pietro Gavazzi: “Turismo e Commercio: il tempo è scaduto“
Con il passare dei giorni stiamo assistendo ad una perdita di serenità e fiducia collettiva, causata dalla nuova ripresa della corsa del Virus, ma soprattutto una tragica impreparazione nel prevedere questa eventualità e gestirla.
Questo virus sfruttando il contatto umano riprende slancio, e si moltiplica.
Soprattutto attraverso un sistema di trasporti pubblici affollati, complici la calca per salire sulle metro, su di un bus o gli spostamenti in treno.
Dopo la prima ondata bisognava lavorare per rafforzare le difese ovvero colmare le mancanze strutturali che si erano già evidenziate nella primavera.
La salute pubblica è una priorità, l’impatto negativo sul nostro fragile sistema economico a causa della seconda ondata e le conseguenti misure di restrizione è evidente.
Se andiamo a vedere le difficoltà delle imprese non sono solo dovute ad un cambiamento repentino del mercato e dei consumatori, ma sono da imputare al crollo verticale del turismo a livello globale e ad uno smartworking, che sta svuotando i centri storici e mettendo in crisi modelli di consumo nel tempo consolidati.
Alimentando rabbia, delusione e scoramento, sentimenti più diffusi fra gli imprenditori all’indomani dell’approvazione dell’ultimo DPCM in materia di provvedimenti anti COVID-19.
Palese è l’assoluta incoerenza del provvedimento, che non tiene conto degli investimenti fatti dalle imprese per mettere in sicurezza le attività e i consumatori, ma finisce col penalizzare proprio quei settori che in modo scrupoloso seguono i protocolli condivisi e approvati, mettendo a rischio la loro sopravvivenza e ponendo le basi per la creazione di un problema sociale di cui difficilmente si possiamo immaginarne gli sviluppi.
Questa pandemia con i limiti alla socialità che ha generato e sta generando ci deve rendere più profondi nella riflessione sui valori e più vicini gli uni agli altri, proprio per rispondere al forzato distanziamento tra le persone.
Insieme al ristoro economico di entità adeguata, si dovrebbe trovare una disponibilità a valutare per tutte le attività coinvolte dall’ultimo DPCM una eventuale revisione dell’orario di chiusura e lo svolgimento delle stesse tale da permettere di tornare almeno a consentire la sopravvivenza del sistema.
La verità che va detta è che con il virus dovremo imparare a convivere, purtroppo, speriamo per un tempo breve.
E’ ovvio che i livelli di contagio vanno tenuti bassi.
Come già detto in precedenza le grandi problematicità emerse sono la questione dei trasporti locali, alcune carenze della sanità sul territorio, gli assembramenti con la mancanza di controlli e soprattutto è mancata una educazione ai rischi di contagio rivolta ai più giovani.
E’ l’ora di affrontare queste questioni a fondo.
Lo spettro più grave che si cela dietro a questa pandemia è la carenza di liquidità, soprattutto per i piccoli artigiani e commercianti e per le attività di impresa appena avviate, costituisce infatti un serio pericolo di esposizione al rischio di avvicinamento da parte di soggetti dediti all’usura.
Oggi più che mai, viene chiesto l’impegno di tutti, per scongiurare il peggio, perché nei prossimi mesi sono in gioco miliardi di consumi e la tenuta di migliaia di attività e posti di lavoro.
Elisabetta Ripani, Deputato Forza Italia
Sandro Marrini, Coordinatore provinciale Forza Italia Grosseto
Pietro Gavazzi, Responsabile Dipartimento Turismo e Commercio Forza Italia Toscana