Bergamini nominata vicepresidente del gruppo alla Camera
La deputata Deborah Bergamini è stata nominata vicepresidente del gruppo di Forza Italia alla Camera: “Ringrazio per la fiducia il Presidente Silvio Berlusconi, il coordinatore nazionale Antonio Tajani e il capogruppo Paolo Barelli“
“Sono orgogliosa e onorata dell’incarico di vicepresidente del gruppo di Forza Italia alla Camera. Ringrazio per la fiducia il Presidente Silvio Berlusconi, il coordinatore nazionale Antonio Tajani e il capogruppo Paolo Barelli.
Consapevole dell’importanza del ruolo che mi è stato conferito all’interno del gruppo parlamentare, lavorerò con il consueto impegno e con la massima determinazione al servizio del nostro partito e del popolo di moderati e liberali che si riconoscono nei valori di Forza Italia”.
Lo dichiara Deborah Bergamini, deputata e vicepresidente del gruppo di Forza Italia alla Camera.
“E’ con grande soddisfazione che apprendiamo della nomina di Deborah Bergamini a vicepresidente del gruppo di Forza Italia alla Camera dei Deputati. La scelta dell’on. Bergamini è un premio al suo impegno, alla sua competenza, alle sue capacità e alla passione con cui si è sempre spesa per il partito. Da tutta la comunità toscana di Forza Italia, esprimiamo congratulazioni sentite alla nuova vicecapogruppo dei deputati azzurri”.
Lo dichiara, in una nota, il coordinatore regionale di Forza Italia Toscana, Marco Stella.
Mallegni: giusto consegnare le chiavi di Firenze a Tajani
Il Coordinatore regionale di Forza Italia Toscana Massimo Mallegni: “Giusto consegnare le chiavi di Firenze ad Antonio Tajani. Dalla sinistra, come sempre, sterili polemiche”
“Un bel tacer non fu mai scritto”: questo ho pensato leggendo la nota dei due consiglieri della sinistra fiorentina, Bundu e Palagi. Potevano davvero evitare di polemizzare con il Sindaco Nardella che lunedì consegnerà le chiavi di Firenze al mio amico Antonio Tajani.
Purtroppo “questi signori”, la cui vista è annebbiata dall’ideologia, non riescono a vedere o fingono di non vedere la realtà: Vicepresidente del Consiglio, Ministro degli Affari esteri e già Presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, è uno dei politici più apprezzati d’Europa.
Ha ottenuto riconoscimenti del suo impegno in Romania, Francia, Spagna, Giappone, Belgio, Cile e Olanda, ma la sinistra non vuole se ne riconoscano i meriti a Firenze!
A nome di Forza Italia Toscana, oltre a condividere l’iniziativa del Sindaco di Firenze, ringrazio Antonio Tajani per aver onorato il nostro Paese e per svolgere, con alto senso delle Istituzioni, il delicato ruolo che il Governo gli ha voluto conferire. Lo aspettiamo lunedì in Toscana per tributargli il meritato applauso.
Massimo Mallegni, Coordinatore regionale Forza Italia Toscana
Bergamini: Stati Uniti vietano TikTok su dispositivi governo
La deputata di Forza Italia Deborah Bergamini: “Il Senato degli Stati Uniti vieta l’uso di TikTok su dispositivi del governo. In Italia?“
Le crescenti preoccupazioni di sicurezza nazionale, in particolar modo il timore che i dati degli utenti americani possano essere condivisi con il governo cinese, ha convinto il Senato degli Stati Uniti ad approvare all’unanimità un disegno di legge che prevede di proibire ai dipendenti federali di scaricare o usare l’APP TikTok su apparecchiature governative.
Il provvedimento per essere attuato deve ora passare dall’ok del Congresso ed essere firmato dal Presidente Biden. L’iniziativa si inserisce in una “guerra” più ampia al social, che porterà in discussione anche una legge bipartisan – annunciata nei giorni scorsi dal senatore repubblicano Marco Rubio – che bannerebbe completamente l’uso dell’App cinese negli USA.
In questo momento TikTok è, in effetti, il social più amato dai giovani e non solo, tanto da essere considerato un fenomeno culturale. In Italia viene utilizzato da molti politici, dai rappresentati delle istituzioni pubbliche e da imprenditori, oltre che, ovviamente, dagli influencer.
Il suo fondatore, l’imprenditore cinese Zhang Yiming, ha più volte spiegato che l’unico obiettivo del social è solo quello di “dar vita a una comunità in cui tutti possono essere creatori”, mentre gli amministratori della piattaforma hanno dichiarato di non aver mai condiviso i dati degli utenti USA con il governo cinese e che non è loro farlo neanche in futuro.
È vero però che – a seguito delle dichiarazioni del direttore dell’FBI Chris Wray in merito al paventato rischio per la sicurezza nazionale – è arrivato forse il momento anche per il Governo Italiano e il Parlamento di fare una riflessione su questa tematica che ha acceso un vivace dibattito oltreoceano.
Penso che una discussione o un approfondimento su questo argomento sia auspicabile anche per rassicurare non solo i rappresentanti nelle istituzioni che utilizzano questo strumento social per promuovere e far conoscere il proprio lavoro, ma anche per i genitori – e sono tanti – che vedono i propri figli utilizzare questo social, forse con troppa semplicità.
Deborah Bergamini, deputata di Forza Italia
Appalti, Mazzetti: bene nuovo codice, mantenere dialogo
Appalti, la deputata di Forza Italia Erica Mazzetti: “bene iter nuovo codice ma tenere aperto canale dialogo con imprese e professionisti”
“Accolgo molto positivamente lo scatto di oggi nell’iter del nuovo codice appalti, adesso sarà fondamentale tener conto delle esigenze della filiera delle costruzioni e di tutti gli attori coinvolti. Accanto all’esigenza di fare presto c’è quella di far bene. Il ruolo del Parlamento sarà determinante per tutelare e promuovere gli interessi di tutti”.
A dirlo Erica Mazzetti, Deputata di Forza Italia a margine di un evento promosso sul nuovo codice degli appalti. All’evento hanno partecipato ANCE, CNA Costruzioni, Consiglio Nazionale dei Geometri, Assosistema Confindustria, Confcooperative, Finco, Confimi, Fondazione Inarcassa, OICE, Rete Professioni Tecniche, Confapi e Confapi Aniem, Unioncasa, oltre a costruttori, professionisti e tecnici.
“Ci sono nel testo – aggiunge Mazzetti – molte novità positive, alcune di queste le ho promosse io stessa insieme al gruppo di Forza Italia: non posso che elogiare il principio del risultato, perché deve comunque prevalere la logica del fare, non del non fare”.
“Da evitare – avvisa Mazzetti – qualsiasi impronta giustizialista che, invece, è presente nell’attuale formilazione dell’articolo 98, da evitare la troppa discrezionalità della pubblica amministrazione, la poca centralità del progetto e progettista, la scarsa considerazione per la qualità dell’opera, da chiarire, inoltre, la divisione fra i lavori e servizi e forniture; ci sono state altre proposte concrete e valide che dovranno trovare spazio nelle aule parlamentari”.
“Sono fermamente convinta che occorra programmare l’entrata in vigore del nuovo codice per evitare uno ‘shock normativo’ proprio nel 2023, anno decisivo per i cantieri Pnrr”. All’evento sul codice appalti è intervenuto anche il Capogruppo Alessandro Cattaneo che ha ribadito l’impegno di Forza Italia per “la generale semplificazione, la chiarezza e la stabilità normativa e un adeguamento dei prezzi automatico al variare del mercato”. Un resoconto verrà prodotto dall’On. Mazzetti e consegnato al Ministro Salvini nell’ottica di una collaborazione fattiva fra alleati.
Coordinamento regionale Forza Italia Toscana
Mallegni Sottosegretario per rappresentare la Toscana
I Coordinatori provinciali di Forza Italia Toscana: “Nominare anche Massimo Mallegni Sottosegretario di Stato significherebbe dare rappresentanza alla nostra Forza Italia e alla Toscana”
In questi giorni gli Italiani hanno avuto la dimostrazione di come Giorgia Meloni e il centrodestra, con competenza e sobrietà, hanno condotto in Porto la Nave Italia. Neanche un mese dopo le elezioni l’Italia ha infatti un Governo finalmente scelto dagli Italiani: non accadeva dal 2008. La Presidente Meloni ha saputo accordare tutti i suoi, e dare alla Nazione un Governo politico composto di Ministri di alto profilo.
Adesso la “partita” si sposta sui Sottosegretari e sui Vice Ministri, indispensabili per il buon funzionamento dell’attività legislativa in quanto saranno loro, ogni giorno, a lavorare in stretto contatto con le Commissioni parlamentari e a portare avanti gli atti di Governo.
La Toscana, al momento, è orfana di rappresentanti in seno all’esecutivo ed essendo una delle Regioni italiane più importanti ciò non è pensabile.
I Partiti della Maggioranza non possono in alcun modo pensare di lasciare senza rappresentanza la nostra Regione, che brilla in alcuni settori strategici come l’industria, il turismo, il commercio, la ricerca e la tecnologia.
Forza Italia, anche e non solo per queste ragioni, chiede una propria visibilità e ruoli adeguati al grande lavoro svolto ed al risultato ottenuto.
Come coordinatori provinciali della Toscana, nella giornata di ieri, abbiamo inviato un documento ai vertici del nostro Partito circa la necessità di avere dei rappresentanti toscani tra i sottosegretari e i vice ministri.
La Toscana di Forza Italia in questi ultimi anni ha dimostrato di esserci e di saper fare: la guida del senatore Massimo Mallegni, per noi, ha fatto la differenza.
Nominare anche Mallegni Sottosegretario di Stato significherebbe dare rappresentanza alla nostra Forza Italia e alla Toscana.
Non sarebbe solo e soltanto un fatto di meritocrazia, ma anche un riconoscimento alla Toscana moderata che, assieme a lui, ha lavorato e fatto bene.
Chiediamo e speriamo che la nostra voce sia ascoltata. Chiediamo e speriamo che tutto il nostro impegno sia riconosciuto. confidiamo di poter proseguire sulla strada tracciata da Massimo Mallegni.
I COORDINATORI PROVINCIALI DI FORZA ITALIA
Emanuele Ricciardi (Massa Carrara)
Maurizio Marchetti (Lucca)
Annabruna Geri (Pistoia)
on. Erica Mazzetti (Prato)
on. Chiara Tenerini (Livorno)
Paolo Giovannini (Firenze)
Bernardo Mennini (Arezzo)
Lorenzo Lorè (Siena)
sen. Roberto Berardi (Grosseto)
Coordinamento regionale Forza Italia Toscana
Berlusconi: noi siamo il centro, faremo rivoluzione liberale
Il Presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi: “noi siamo il centro, faremo la rivoluzione liberale. Salvini e Meloni? Siamo alleati ma siamo partiti diversi, con storie e culture politiche diverse”
“La nostra identità: il centro, cristiano e liberale, garantista ed europeista, alternativo alla sinistra e distinto dai nostri alleati di destra. L’unico centro possibile con un ruolo politico vero”. Silvio Berlusconi, in un’intervista rilasciata al Riformista, torna a mostrare la grinta del vecchio leone, già mattatore di sette campagne elettorali politiche. Ed entra nell’ottava, giurando che se il centrodestra vincerà le elezioni, stavolta la rivoluzione liberale si farà davvero.
I cavalli della sua battaglia sono essenzialmente due (i due di sempre): giustizia e tasse. Per il leader di Forza Italia, “i tre gradi di giudizio sono una garanzia importante. E non accetteremo mai una riduzione delle garanzie per il cittadino, innocente fino a prova contraria. Quanto ai tempi dei processi, fa parte del nostro programma riportarli nella media europea. Una giustizia troppo ritardata non è giustizia, in nessun caso. Però una riforma organica della giustizia deve comprendere anche la separazione delle carriere e l’inappellabilità delle sentenze di assoluzione”.
Sul fronte delle tasse, Berlusconi ribadisce l’idea della flat tax al 23 per cento, richiamandosi alla politica fiscale di Reagan, nella cui America “al terzo anno di questa politica le entrate dello Stato erano cresciute del 30%, all’ottavo anno erano raddoppiate. Naturalmente siamo persone responsabili, attente ai bilanci pubblici e ai vincoli europei.
Da imprenditore, sono abituato da tutta la vita a fare i conti con le risorse davvero disponibili. Non abbiamo promesso di fare il giorno dopo le elezioni tutto quello che è nel nostro programma. Questa sarebbe demagogia e populismo, che davvero non ci appartengono. Procederemo per gradi, man mano che la crescita innescherà un processo virtuoso che farà bene a tutti, famiglie, imprese, occupazione, entrate dello Stato. Nei cinque anni, ma io spero anche prima, avremo realizzato una vera rivoluzione liberale”.
Calenda e Renzi? “Se volevano davvero un ‘centro’ dovevano semplicemente venire con noi. Hanno fatto un’altra scelta, peggio per loro”. (fonte: red).
“Quest’anno nel nostro simbolo c’è una novità: il richiamo esplicito al Partito Popolare Europeo che noi orgogliosamente rappresentiamo in Italia. Lo sottolineo perché definisce la nostra identità: il centro, cristiano e liberale, garantista ed europeista, alternativo alla sinistra e distinto dai nostri alleati di destra. L’unico centro possibile con un ruolo politico vero. Nei cinque anni, ma io spero anche prima – aggiunge – avremo realizzato una vera rivoluzione liberale”.
Salvini e Meloni? “Siamo alleati” ma “siamo partiti diversi, con storie e culture politiche diverse. Se avessimo la stessa opinione su tutto saremmo un partito unico. Ciò detto – aggiunge – nel centrodestra italiano non esiste nulla di assimilabile a partiti estremisti o sovranisti di altri paesi europei”. (fonte: LaPresse).
Coordinamento regionale Forza Italia Toscana
Mallegni: lettera aperta a Mario Draghi
Lettera aperta del vice Presidente dei senatori di Forza Italia e Coordinatore regionale toscano Sen. Massimo Mallegni a Mario Draghi: “diciamo agli italiani come stanno le cose”
Caro Presidente,
mai avrei pensato di doverle scrivere questa lettera, perché ho sempre sperato che una persona della sua levatura non potesse cadere in tranelli o, come qualcuno, addirittura narra “ne costruisse”. La percezione è che lei sia venuto in Senato per farsi “cacciare”.
Ripercorriamo i fatti: prima ha provato a spiegare al Presidente della Repubblica che la sua maggioranza non c’era più e che non avrebbe potuto proseguire nell’esperienza di Governo. Poi, trovatosi di fronte ad un serio custode della Costituzione, è dovuto venire in Parlamento – luogo per lei tra l’inutile e il superfluo – per spiegare a chi le aveva già dato ben 55 Fiducie che era ” venuta meno la maggioranza di unità nazionale”, che “lo spirito repubblicano del Governo” non c’era più, il voto dei 5 Stelle di giovedì in Senato aveva causato “la fine della maggioranza”, un fatto che lei non poteva ignorare “perché potrebbe ripetersi”.
In altre parole, prima ha messo al bando i 5 Stelle dalla sua maggioranza. Poi, per non avere la preoccupazione di avere il pieno sostegno del Cdx di governo (Forza Italia e Lega), ci ha rimproverato di aver bloccato l’attività parlamentare entrando nel merito dei provvedimenti che il governo ha licenziato a raffica negli ultimi 18 mesi.
Ma per lei ancora non era sufficiente ed ha voluto essere più preciso aggiungendo: “Purtroppo, con il passare dei mesi, a questa domanda di coesione che arrivava dai cittadini le forze politiche hanno opposto un crescente desiderio di distinguo e divisione.”
Ci ha quindi accusato di “sfarinamento della maggioranza sull’agenda di modernizzazione del Paese”. Quello che lei ha definito “sfarinamento”, Presidente Draghi, noi lo chiamiamo dibattito parlamentare, confronto, approfondimento, senso di responsabilità nei confronti delle persone reali, vere, non quelle che lei incontra nei salotti buoni della Roma papalina.
Che cosa avremmo dovuto fare? Consentirle di tassare in modo sproporzionato le nostre case, con la sua nuova idea di catasto? Mai!
Consentirle di non fare neppure quella modesta modifica, per noi ancora del tutto insufficiente, della riforma del Consiglio superiore della Magistratura? Lei ha troppi magistrati nel suo staff…
Consentirle di distruggere 30000 imprese balneari? Perché qualcuno tra i suoi “consigliori” voleva cacciare famiglie e dipendenti, circa 1 milione di persone, donne e uomini lavoratrici e lavoratori dalle aree in concessione? MAI!
Si è anche permesso di imputarci la volontà di “fiaccare l’opposizione del governo italiano al disegno del Presidente Putin” sull’Ucraina! Una cosa inaccettabile sotto ogni punto di vista. Forza Italia ha difeso sempre la posizione del Governo votando tutte le risoluzioni sulla Guerra in Ucraina e non solo.
Ha poi messo la parola fine alla sua maggioranza dicendo “Il desiderio di andare avanti insieme si è progressivamente esaurito e con esso la capacità di agire con efficacia, con tempestività, nell’interesse del Paese”.
Ma c’è stata una frase che mi ha rinfrancato: “L’unica strada, se vogliamo ancora restare insieme, è ricostruire da capo questo patto, con coraggio, altruismo, credibilità.”
Credevo fosse un’apertura, una nuova chance. Anche perché, dopo aver snocciolato cifre e impegni passati e futuri ci ha ulteriormente stimolato dicendo: “All’Italia non serve una fiducia di facciata, che svanisca davanti ai provvedimenti scomodi. Serve un nuovo patto di fiducia, sincero e concreto, come quello che ci ha permesso finora di cambiare in meglio il Paese. I partiti e voi parlamentari – siete pronti a ricostruire questo patto? Siete pronti a confermare quello sforzo che avete compiuto nei primi mesi, e che poi si è affievolito?”
Con amarezza e con profondo rammarico, ho dovuto però constatare che mi sbagliavo. Il suo e il nostro destino erano già tracciati. Da lei, Signor Presidente. Lo abbiamo capito dalle ultime quattro righe del suo discorso quando ha detto: “Siamo qui, in quest’aula, oggi, a questo punto della discussione, solo perché gli italiani lo hanno chiesto. Questa risposta a queste domande non la dovete dare a me, ma la dovete dare a tutti gli italiani”.
Con queste parole, lei ha voluto chiudere la sua esperienza di Governo.
In ogni caso, nonostante le offese, i richiami e le piccate precisazioni, Forza Italia, Udc e Lega hanno colto con senso di responsabilità il passaggio del suo discorso in cui chiedeva di “rinnovare il patto di Governo” ed abbiamo immediatamente presentato una risoluzione che diceva:
Il Senato, atteso che nella seduta del Senato del 14 luglio una forza politica della maggioranza non ha partecipato alla votazione sulla questione di fiducia posta dal Governo sul decreto-legge c.. “Aiuti” preso atto che il Presidente del Consiglio dei Ministri ha rassegnato le dimissioni, che non sono state accolte dal Presidente della Repubblica;
considerato che il Presidente del Consiglio è stato invitato a rendere comunicazioni al Parlamento: rilevata la necessità che tra i rappresentanti delle forze politiche facenti parte della compagine governativa siano compresi esclusivamente quelli espressione dei partiti che hanno votato a favore della fiducia nella citata seduta del Senato del 14 luglio;
ritenuta essenziale e non rinviabile una netta discontinuità nelle politiche e nella composizione dell’esecutivo;
considerate le premesse parte integrante e vincolante della risoluzione, è disponibile a continuare a dare il proprio contributo per risolvere i problemi dell’Italia con un governo profondamente rinnovato rispetto agli indirizzi politici e nella propria composizione.
Come tutti possono leggerle, una risoluzione che ha seguito le sue richieste e che apriva ad un proseguimento della legislatura con lei a Capo del governo con ritrovato slancio e coesione.
Ebbene, Presidente, dopo aver “preso ordini” dal Pd di Letta il giorno prima a Palazzo Chigi, invece di aprire alla nostra soluzione, ha voluto ostinatamente far votare la fiducia sulla risoluzione Casini. Un documento che si limitava ad approvare le sue comunicazioni, infischiandosene totalmente delle nostre raccomandazioni e della nostra disponibilità.
A questo punto, diciamo agli italiani come stanno le cose.
Come lei ha ricordato, la maggioranza è caduta perché i 5 Stelle hanno fatto mancare l’appoggio alla fiducia il 14 luglio scorso. A quel punto lei si sarebbe trovato con una maggioranza composta da un cdx che avrebbe dettato l’agenda di governo e anche il PD non lo avrebbe mai accettato. Inoltre, lo stesso PD non avrebbe più potuto tentare un accordo con i 5 Stelle per le prossime politiche, perché da quel momento avrebbero fatto opposizione.
Infine, caro Presidente, franchezza per franchezza, noi sappiamo bene qual è stato il momento di rottura con il Parlamento: la mancata elezione a Capo dello Stato. Era questo il suo accordo con la nomenclatura romana!
Credevamo che l’interesse nazionale venisse prima di tutto, che fosse indispensabile proseguire l’azione del governo avendo lei alla guida. Questo era per noi lo spirito di servizio di cui lei stesso ha parlato. Invece ci siamo sbagliati e lei, grazie a quei pazzi scellerati dei 5 Stelle, ha tolto il sassolino dalla scarpa nel momento meno opportuno.
Caro Presidente, il suo prezioso lavoro alla Bce e al governo del Paese non sono in discussione e per questo non possiamo che ringraziarla. Ma non possiamo accettare che lei faccia la vittima laddove è evidente che è il carnefice più degli italiani che dei partiti.
In ogni caso non si preoccupi troppo, tra un paio di mesi, appena vinte le elezioni, il cdx governerà e lo farà bene, anche senza di lei.
Sen. Massimo Mallegni, vice Presidente dei senatori di Forza Italia e Coordinatore regionale toscano
Berlusconi: M5S irresponsabile, volta spalle agli italiani
Il Presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi: “M5S irresponsabile, volta spalle agli italiani”
“Gli italiani assistono con stupore e preoccupazione a quanto sta accadendo in queste ore ai vertici della politica nazionale. Da troppo tempo, prima con finalità di logoramento e poi con un atteggiamento distruttivo, il M5S sta compromettendo l’esistenza stessa del governo.
Di fronte a questa strategia irresponsabile, della quale i cittadini sono spettatori attoniti, Forza Italia, consapevole delle emergenze da affrontare, non ha mai abbandonato l’atteggiamento di responsabilità avviato con la partecipazione all’esecutivo guidato da Mario Draghi“.
Lo afferma in una nota il presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi.
“Il Movimento Cinquestelle ha deciso di voltare le spalle agli italiani. I numeri dicono che il governo potrebbe proseguire il suo lavoro fine alla fine della legislatura anche senza il M5S.
Forza Italia, in continuità con l’atteggiamento di responsabilità che ha sempre contraddistinto la sua azione, attende con rispetto le determinazioni del Presidente Draghi e le indicazioni che darà il Capo dello Stato”, aggiunge.
È chiaro e innegabile che eventuali elezioni anticipate in un momento così delicato per l’Italia saranno da attribuire unicamente all’atteggiamento irresponsabile dei Cinquestelle.
Se questo dovesse accadere, andare alle urne non ci preoccupa: anzi siamo certi che il risultato elettorale premierebbe il centro-destra e in particolare – come dimostrano tutti i sondaggi – l’atteggiamento responsabile e costruttivo di Forza Italia.
In ogni caso siamo pronti ad affrontare ogni eventualità avendo come stella polare l’interesse degli italiani”, conclude Berlusconi.
Coordinamento regionale Forza Italia Toscana


Berlusconi: Draghi proceda a verifica di maggioranza
Il Presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi: “chiediamo che ci sia una verifica della maggioranza al fine di comprendere quali forze politiche intendano sostenere il governo, non a fasi alterne e per tornaconti elettorali”
”Con la consapevolezza che invocando il voto subito avrebbero vinto Forza Italia e il centrodestra, un anno e mezzo fa lavorai invece per creare le condizioni che hanno consentito la nascita del governo guidato da Mario Draghi. Si trattò di un atto di serietà e responsabilità verso il nostro Paese: bisognava mettersi dalla parte degli italiani e affrontare le emergenze legate alla pandemia e alle sue conseguenze economiche e sociali.
Forza Italia ha dunque sempre agito nel solco di questo imperativo: superare – e bene – le emergenze, alle quali si sono aggiunte nel 2022 quella internazionale legata alla guerra in Ucraina e più di recente la siccità.
Abbiamo accettato di formare una maggioranza con partiti antitetici e lontani dalla cultura di Forza Italia per accompagnare il Paese in questo difficile percorso. La condizione essenziale e irrinunciabile era quella di mettere da parte i programmi dei singoli partiti concentrandosi unicamente sulle attuali sfide, a cominciare dall’attuazione del Pnrr.
Così abbiamo fatto giorno dopo giorno sacrificando molte delle nostre istanze. Oggi il Movimento 5Stelle, dopo un logorìo politico prossimo all’ accanimento, ha deciso di disconoscere un provvedimento fondamentale per il Paese, come il Dl Aiuti, e si appresta a non votarlo alla Camera dei deputati dopo aver dato la fiducia al governo. Si tratta di un atto di schizofrenia politica e soprattutto di un vulnus grave che rende palese un deficit di responsabilità e serietà. I 5Stelle hanno deciso di giocare sulla pelle dell’Italia nell’illusione di ricavarne un dividendo di consensi. È inaccettabile.
Chiediamo al Presidente Mario Draghi di sottrarsi a questa logica politicamente ricattatoria e di prendere atto della situazione che si è creata. Così come siamo stati responsabili nel far nascere il governo Draghi, altrettanto lo saremo nell’ultimo scorcio di legislatura. Ecco perché chiediamo che ci sia una verifica della maggioranza al fine di comprendere quali forze politiche intendano sostenere il governo, non a fasi alterne e per tornaconti elettorali, ma per fare le riforme e tutelare gli interessi degli italiani”.
Silvio Berlusconi, Presidente Forza Italia
Berlusconi: centrodestra unito è maggioranza degli italiani
Il Presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi: “Il voto degli italiani ha confermato che il centrodestra unito rappresenta la maggioranza naturale degli italiani”
Silvio Berlusconi, Presidente Forza Italia


Comunali: Forza Italia trainante in Toscana
Comunali, il vice Presidente dei senatori di Forza Italia e Coordinatore regionale toscano Sen. Massimo Mallegni insieme all’On. Deborah Bergamini e Marco Stella: “Forza Italia trainante in Toscana”
“Questo primo turno di elezioni amministrative in Toscana conferma il peso e la vitalità del centrodestra e certifica che Forza Italia è il perno trainante della coalizione. Vincono il radicamento, l’attività sul territorio, con una classe dirigente coerente e preparata. Il buon lavoro paga, insieme alla competenza e alla volontà di costruire, sempre e comunque”.
Lo affermano il senatore Massimo Mallegni, coordinatore regionale toscano di Forza Italia, la deputata di Forza Italia e sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento, on. Deborah Bergamini, e il capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella.
“Queste elezioni – sottolineano i tre esponenti forzisti – segnano anche la fine del grillismo e della politica come improvvisazione. Il centrodestra continua a crescere anche in Toscana, conquista Pistoia e Monte San Savino al primo turno, va al ballottaggio a Lucca e Carrara, e governerà in tanti piccoli Comuni: Forte dei Marmi (Lucca); Campagnatico, Manciano e Pitigliano (Grosseto); Aulla (Massa Carrara); Serravalle Pistoiese (Pistoia) e Porto Azzurro (Livorno)”.
“Con il voto di queste amministrative ci confermiamo classe dirigente in tutta la regione – osservano Mallegni, Bergamini e Stella – e forza di governo in sei capoluoghi di provincia su dieci. In Toscana, con l’auspicata vittoria a Lucca tra due settimane, il centrodestra può arrivare a quota sette, e porre le basi per il governo della Regione nel 2025, proprio a partire dai territori e dai Comuni in cui siamo forza di buongoverno”.
Coordinamento regionale Forza Italia Toscana
Berlusconi: il discorso integrale di Napoli del 21 maggio
Discorso del Presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi, Napoli 21 maggio 2022
Care amiche e cari amici,
sono felice di essere qui e mi sono molto impegnato per scrivere un discorso bello e completo, ci ho impiegato 3 notti e mi sono venuti in mente tanti ricordi.
1) 1948
2) 1994
Oggi finalmente sono a Napoli, la città che amo profondamente.
La città che considero la mia seconda città.
Quando lavoravo, a Napoli mi si diceva che ero un Vulcano di idee, come il Vesuvio e non è un caso che io mi sia sempre definito un napoletano nato a Milano e nella mia vita ho scritto i testi di più di 100 canzoni napoletane.
Torniamo a Napoli. Ma, è inutile negarlo, Napoli è anche una città che ha molti e rilevanti problemi con i quali Forza Italia ed io per primo nelle vesti di Presidente del Consiglio ci siamo misurati negli anni dei nostri governi.
Ricordo, ad esempio, che mi sono impegnato per ripulire le vostre strade dalle tonnellate di rifiuti che la sommergevano a causa di scellerate politiche della sinistra, connotate da uno pseudo ambientalismo che di fatto intralciava il ciclo dei rifiuti e paralizzava la città dandone una immagine deleteria anche all’estero.
Naples under trash, diventato poi Italy under trash sulle televisioni di molti Paesi, con grave danno per il nostro turismo.
Con il nostro impegno in 58 giorni Napoli e la Campania hanno ritrovato il perduto decoro e io mi sono permesso di raccomandare di portare la raccolta differenziata dal 14% al 50% e di costruire tre termovalorizzatori indicandone anche i siti. Nelle televisioni di molti paesi con un grave danno per il nostro turismo.
Ma dopo di noi non è stato fatto niente. Il solo termovalorizzatore tuttora operante lo avevamo aperto noi in quelle settimane.
Così come non si è fatto nulla per gli enormi problemi di disoccupazione, di legalità, di sicurezza e anche di povertà che affliggono la Vostra città.
E sono sempre di più i figli della Vostra terra che lasciano le loro famiglie e le loro radici alla ricerca di migliori condizioni di lavoro e di vita altrove. Davvero una fuga dei cervelli che rappresenta un’umiliazione ed una sconfitta per tutti noi.
E’ una piaga che interroga le nostre coscienze e che tuttavia, mai come in questa fase storica, può trovare delle soluzioni concrete.
Tra le opportunità che la crisi pandemica ci lascia vi è il Piano Nazionale di Ripresa e di Resilienza che rappresenta una sfida impegnativa per il nostro Paese che non sempre, a dire il vero, ha brillato per la capacità di spesa dei fondi europei.
In questo senso il governo di unità nazionale,
1 che Forza Italia ha voluto
2 che sostiene con convinzione
3 nel quale ha l’onore di avere le deleghe per il Mezzogiorno,
sente forte l’impegno per il Sud.
Se oggi il Piano Nazionale di Ripresa e di Resilienza prevede una destinazione vincolata al Sud, e dunque anche a Napoli, delle risorse per un ammontare minimo del 40% del totale lo dobbiamo proprio al lavoro ed all’impegno del nostro Ministro Mara Carfagna e di tutta Forza Italia che hanno ottenuto questo importante e storico risultato.
Cari amici, questo incontro si svolge dunque a Napoli, che non è soltanto la città più importante e più significativa del nostro mezzogiorno, è una delle maggiori città d’Italia, e quindi d’Europa e del Mediterraneo, una vera capitale. E’ il posto giusto per continuare a parlare del futuro del nostro meraviglioso Paese; il Paese, voglio ripeterlo, che io amo e che tutti noi amiamo dal profondo del cuore.
Un Paese che può farcela se riparte tutto insieme, da sud a nord, se mezzogiorno e settentrione insieme ritrovano le condizioni per camminare verso un futuro migliore.
Quel futuro del quale vogliamo essere protagonisti, perché sappiamo che le nostre idee, i nostri valori, i nostri programmi sono i soli davvero adeguati a governare un grande Paese protagonista in Europa e nel mondo.
Voglio ricordarlo ancora una volta, Forza Italia è un grande partito nazionale, presente e radicato al Sud come al Nord, che si fonda sulle idee e sui principi liberali, cristiani, garantisti e europeisti.
1 Siamo i soli in Italia a rappresentare con coerenza tutti questi valori,
2 siamo i soli ad averne fatto una sintesi e ad averla tradotta in programma e in azione di governo.
3 Siamo i soli a non dover chiedere scusa di nulla nel nostro passato, ad essere sempre stati – come lo siamo oggi – dalla parte della libertà, della democrazia, dell’Europa, dell’Occidente.
4 Siamo i soli ad aver governato senza mai mettere le mani nelle tasche degli italiani,
5 siamo i soli ad aver governato chiedendoci, prima di varare un provvedimento, se questo avrebbe reso gli italiani più o meno liberi, e a fermarlo se avesse ridotto qualche libertà,
6 siamo i soli ad avere sempre sostenuto, in ogni occasione, dal governo e dall’opposizione, le nostre truppe impegnate all’estero nelle missioni di pace, schierandoci senza esitazione con la nostra bandiera, con le donne e gli uomini delle nostre Forze Armate
Possiamo davvero essere orgogliosi di noi stessi e della nostra storia.
Mi è capitato per le mani nei giorni scorsi un volumetto che ricorda quello che hanno fatto i nostri governi. L’ho riletto con interesse e invito tutti voi a rileggerlo perché sono davvero così tante le cose fatte che è praticamente impossibile ricordarle tutte.
Una università, certo non amica, si è vista costretta a riconoscere che i nostri governi in 9 anni hanno fatto di più dei 50 governi che ci hanno preceduto nei 50 anni antecedenti.
Abbiamo già parlato dei risultati ottenuti sul tema dei rifiuti a Napoli, ma voglio ricordare anche quello che abbiamo fatto nella lotta alla criminalità organizzata, che ha condotto all’arresto di 32 dei 34 latitanti più pericolosi, per reati di mafia, e di camorra, all’arresto di 1.296 appartenenti alla malavita organizzata e alla confisca di beni ai mafiosi per un valore complessivo di oltre 25 miliardi di euro.
Perché il riscatto del Sud passa anche per questo. Perché il nostro meraviglioso Sud non può essere deturpato dall’illegalità, che allontana gli investimenti e scoraggia chi fa impresa.
Abbiamo avvicinato il Sud e il Nord anche fisicamente, con l’alta velocità ferroviaria, grazie alla quale oggi da Napoli potete andare a Roma in poco più di un’ora, e a Milano in quattro ore.
Potrei continuare a lungo con l’elenco di quello che abbiamo realizzato.
Ma non mi soffermo su questo punto, perché noi non chiediamo agli italiani di votarci per quello che abbiamo fatto, ma chiediamo di votarci per quello che faremo. Dobbiamo spiegare agli elettori indecisi cosa succederà se vinceremo noi e cosa succederebbe se vincesse la sinistra.
Con Forza Italia e il centro-destra al governo
1 avremo meno tasse,
2 avremo meno vincoli burocratici,
3 avremo il controllo dell’immigrazione,
4 avremo quindi più sicurezza,
5 avremo più lavoro, meno disoccupazione e meno povertà
6 avremo una giustizia più giusta,
7 avremo soprattutto più libertà.
Con la sinistra al governo
1 avremo più tasse,
2 avremo più vincoli burocratici,
3 avremo una imposta patrimoniale sulla nostra casa,
4 avremo un’imposta patrimoniale sui nostri risparmi,
5 potremmo anche avere una imposta di successione del 45% come in Francia.
6 Con la sinistra continuerebbe l’immigrazione incontrollata e quindi avremo meno sicurezza
7 avremo una giustizia sempre più politicizzata.
8 avremo meno lavoro, più disoccupazione, più povertà.
9 avremo così soprattutto meno libertà.
Per tutte queste ragioni sentiamo il dovere di tornare a rappresentare quella maggioranza naturale degli italiani che si riconosce nelle nostre idee, e che oggi è dispersa, confusa, sfiduciata e delusa.
Veniamo dunque al centro-destra.
L’ho detto a Roma qualche settimana fa e lo ripeto oggi: Forza Italia non FA PARTE del centro-destra, ma Forza Italia E’ il centro-destra.
Lo è nel senso del Partito Popolare europeo, di cui siamo componente fondamentale e che siamo orgogliosi di rappresentare in Italia. Siamo un centro alternativo alla sinistra e distinto dalla destra con la quale siamo leali alleati.
Quindi quello con noi è l’unico centro-destra possibile. Senza di noi non ci sarebbe un centro-destra ci sarebbe una destra-destra. Abbiamo lavorato ventotto anni per costruire e tenere in vita
1 un centro-destra di governo,
2 un centro-destra capace di vincere le elezioni
3 un centro-destra capace di governare il Paese,
4 un centro-destra autorevole e credibile in Europa e nel Mondo.
Ci siamo assolutamente riusciti.
Questo centro-destra è la casa comune di tutti, ma per vincere deve tornare ad avere una forte connotazione liberale, cristiana, garantista europeista ed atlantista. La nostra connotazione, quindi.
Elezioni amministrative
Ci siamo impegnati, abbiamo fatto anche dei sacrifici, affinché alle prossime elezioni amministrative il centro-destra potesse presentarsi unito e compatto, per portare il nostro modello di buon governo nel maggior numero possibile di città italiane.
Sono elezioni importanti, che coinvolgono grandi comuni in tutta Italia, che riguardano la vita e il futuro di milioni di italiani.
Il nostro modello di buon governo delle città e delle regioni è il nostro biglietto da visita, in vista delle elezioni politiche del prossimo anno.
Elezioni che dobbiamo assolutamente vincere, per governare il Paese sulla base dei nostri programmi.
Consideriamo per esempio la nostra politica fiscale.
Abbiamo rispettato l’impegno di non permettere mai, in nessun caso, di aumentare le tasse.
Anche con l’attuale governo i nostri parlamentari si sono battuti con successo, in seno alla maggioranza, per evitare ogni ipotesi di maggiore tassazione sulla casa scongiurando la tassazione delle unità immobiliari sulla base del loro “valore patrimoniale”.
E’ stata una battaglia vinta, nonostante le forti opposizioni che abbiamo trovato.
Questa al governo è una maggioranza compòsita, lo sappiamo, una maggioranza in qualche modo innaturale, ma necessaria per fronteggiare l’emergenza; è una maggioranza della quale fanno parte forze politiche con le quali torneremo presto a confrontarci da avversari.
Oggi però grazie alla nostra fermezza e alla nostra determinazione siamo riusciti ad affermare il principio che non si possono colpire gli italiani con la minaccia di nuove tasse, proprio quando la fragile ripresa è messa in discussione dai tragici fatti dell’Ucraina e dalle loro conseguenze a partire dall’aumento dei prezzi delle materie prime e della forte accelerazione dell’inflazione.
Dobbiamo evitare in ogni modo, usando la leva fiscale e i margini che l’Europa ci concede, che le aziende
1 siano costrette a chiudere,
2 siano costrette a licenziare,
3 siano costrette ad aumentare i prezzi dei loro prodotti ad un livello insostenibile per i consumatori.
Il fatto di avere un governo autorevole, rappresentativo e ascoltato in Europa che ci ha consentito e ci consente di ottenere da Bruxelles un atteggiamento collaborativo e di sostegno, per il quale anch’io sto lavorando molto, nel Partito Popolare europeo, con i miei colleghi leader dei diversi paesi europei.
Questo per l’immediato.
Rimane però il fatto che solo la nostra riforma fiscale; quella che indicavamo nel 2018, con una netta riduzione della pressione fiscale complessiva, con la flat tax al 23% uguale per famiglie e imprese e una “no tax” area per i redditi più bassi, solo questa nostra riforma può davvero costituire la base per una ripartenza strutturale.
Questo valeva allora e vale a maggior ragione oggi, quando le aziende sono gravate da costi industriali molto incrementati. Consentire alle imprese di tornare a fare utili, e quindi ad investire e ad assumere, soprattutto i giovani, significa rimettere davvero in moto il Paese.
Dobbiamo offrire un lavoro ai giovani, facendo ripartire l’economia con uno shock fiscale e garantendo una fiscalità di vantaggio per chi li assume.
Dobbiamo dare la possibilità ai nostri giovani di avere un lavoro, di avere una casa, di farsi una famiglia e di fare dei figli. La crisi della natalità è uno dei peggiori segnali di crisi del nostro Paese. Tornare a fare figli significa tornare a credere nel futuro.
Forza Italia è il partito del futuro anche perché crede che tutelare la famiglia sia la strada da percorrere.
Il nostro è il partito del futuro anche per la riforma della burocrazia che è da sempre al centro della nostra attenzione. Crediamo davvero che questa riforma sia la condizione perché l’Italia torni ad essere un Paese in cui si investe, in cui si fa impresa, in cui si fanno utili, in cui si creano opportunità.
Meno burocrazia, meno vincoli burocratici, un diverso codice degli appalti, tutto questo significa che se si deve aprire una farmacia, un ristorante, se si deve fare una ristrutturazione in un edificio, se si deve costruire una casa, una lettera al Comune e via!
Ovviamente chi costruisce dovrà rispettare le leggi urbanistiche e i regolamenti sanitari e alla fine della costruzione una Commissione del Comune dovrà verificare se leggi urbanistiche e regolamenti sanitari sono stati rispettati.
Io ho parlato tante volte della liberazione da tre oppressioni, l’oppressione burocratica, l’oppressione fiscale, l’oppressione giudiziaria. Queste sono le battaglie più importanti che dobbiamo fare e questo è quello che faremo.
Veniamo all’oppressione giudiziaria.
Il 12 giugno si terranno dei referendum fondamentali, in materia di giustizia. Referendum che potrebbero contribuire a cambiare davvero il rapporto fra lo stato e il cittadino e fare dell’Italia un Paese più garantista e quindi più libero. Incredibilmente, di questi referendum si parla poco o nulla, incredibilmente si è deciso di votare in un giorno soltanto, il 12 giugno.
Evidentemente c’è qualcuno che non vuole che gli italiani si pronuncino su un tema che da trent’anni almeno dilania il Paese. Un tema che riguarda i rapporti fra stato e cittadino, la terzietà del giudice, la neutralità politica della magistratura. Io rivolgo un appello accorato a tutti gli italiani perché vadano a votare e diano il loro voto su un argomento che, prima o poi, potrebbe riguardarli tutti personalmente.
Il referendum è una tappa, ma una tappa importante, di un percorso riformatore che in parte è già avviato e che starà al nostro futuro governo di centro-destra portare a termine. Un percorso riformatore al quale questo governo ha dato il via approvando una riforma, la riforma Cartabia, che certamente non è la nostra riforma.
Però è una riforma che introduce finalmente la separazione delle funzioni tra giudici e PM e che chiude definitivamente le “porte girevoli” fra magistratura e politica.
Ripeto, non è la nostra riforma, ma è l’inizio di un processo riformatore che dovremo continuare, un processo che non vuole essere punitivo per la magistratura, anzi vuole valorizzare i tanti giudici onesti e corretti, messi nell’angolo da minoranze ideologizzate e da gruppi di potere.
Una rigenerazione morale nell’interesse stesso della magistratura, nell’interesse di tutti gli italiani,
- che hanno diritto a giudici professionali e imparziali
- che hanno il diritto di non essere chiamati ancora in giudizio dopo essere stati assolti in primo o in secondo grado,
- che hanno il diritto di essere trattati da innocenti fino all’eventuale condanna definitiva, (presunzione di innocenza)
- che hanno il diritto di non stare in carcere ad aspettare una sentenza che quando è di assoluzione non ripaga certo una vita rovinata.
Voi sapete quanto io abbia sofferto per queste tristi vicende. 110 processi, 3.656 udienze, 130 avvocati, quasi un miliardo di spese Eppure non ci anima nessuno spirito di rivalsa, ve lo assicuro. Sarebbe un grave errore. Ci anima la volontà di dare all’Italia e agli italiani una giustizia giusta, una giustizia davvero giusta.
Noi lavoreremo quindi senza disperdere quanto di buono ha fatto il governo Draghi, che abbiamo voluto noi per primi e che sosterremo lealmente fino alla fine. L’unità del Paese è stata una cosa importante di fronte alla pandemia, lo è anche ora specie di fronte ad una crisi internazionale che getta ombre cupe sul nostro futuro.
La guerra in Ucraina
Sapete bene che, sullo sfondo di tutte queste nostre riflessioni, aleggia in modo sinistro lo spettro di una crisi internazionale che colpisce direttamente il cuore dell’Europa.
Una crisi che è senza precedenti in Europa dopo la seconda guerra mondiale.
Nessun conflitto europeo, dal dopoguerra ad oggi, aveva mai visto direttamente coinvolta in Europa una superpotenza come la Russia. Non posso che condividere con voi l’orrore e il dolore per le tragiche immagini e le terribili notizie che ci vengono dall’Ucraina.
Non posso che condividere la preoccupazione di tanti per uno sviluppo incontrollato del conflitto. Il fatto stesso che si parli, con qualche leggerezza di troppo, del possibile uso di armi nucleari significa mettere in discussione quella soglia, ben chiara a tutti persino negli anni della guerra fredda, che escludeva l’uso dell’arma atomica in un conflitto locale.
Non possiamo che condividere quindi gli appelli di quanti – primo fra tutti Papa Francesco – invocano di fare ogni sforzo per giungere alla pace al più presto. Per porre fine all’orrore della guerra, e al tempo stesso per garantire al popolo ucraino il suo legittimo diritto all’indipendenza e alla libertà.
L’Ucraina è il paese aggredito e noi dobbiamo aiutarlo a difendersi.
Forza Italia è – e rimarrà sempre – dalla parte dell’Europa, dalla parte dell’Alleanza Atlantica, dalla parte dell’Occidente, dalla parte degli Stati Uniti.
A proposito di Atlantismo, io apprezzo molto lo zelo atlantista di queste settimane del Partito Democratico, vorrei solo ricordare che la storia della sinistra italiana non è sempre stata questa.
Non parlo soltanto dell’opposizione feroce del Partito Comunista all’ingresso dell’Italia nella NATO, né del sostegno all’invasione dell’Ungheria: voglio ricordare, in tempi molto più recenti, negli anni ’80, l’altrettanto feroce opposizione alla decisione del Governo Craxi di installare i cosiddetti “euromissili” per rispondere alla minaccia dei missili sovietici puntati direttamente contro il nostro Paese.
La Cina
Ma oggi ci troviamo di fronte ad uno scenario internazionale nel quale il pericolo più grave, un pericolo del quale ho parlato fra i primi in Europa e nel mondo, è quello che viene dalla Cina. La politica di Pechino oggi mette assieme il tradizionale espansionismo dell’Impero Cinese con il moderno globalismo comunista della Cina d’oggi, sul piano economico, politico, e in prospettiva anche militare.
La Cina è uno stato con potenzialità ben superiori a quelle della Russia e purtroppo i fatti dell’Ucraina e le tensioni in Europa inevitabilmente portano la Russia ad un rapporto più stretto con la Cina.
E l’India, il paese più popoloso del mondo dopo la stessa Cina, sta dimostrando, proprio in questa occasione, una collocazione ambigua che ci preoccupa fortemente. In meno di dieci anni, entro il 2031, la Cina diventerà la prima potenza economica del mondo e l’India diventerà la terza potenza.
In Africa, possenti investimenti cinesi condizionano la politica di molte nazioni economicamente fragili. L’egemonia in Africa della Cina, così come il controllo di molte infrastrutture strategiche in Medio Oriente e in Europa attraverso la “via della Seta” è una vera colonizzazione. Nelle alte sfere internazionali non si parla più di Continente africano, si parla di Continente sino-africano.
In Africa, su 53 stati 50 ricevono dalla Cina soldi, armi, prodotti. E in Cina si stanno istruendo 3 milioni di cittadini destinati ad essere trasferiti negli Stati africani con compiti direttivi.
Torniamo a noi. L’aumento del costo dell’energia e delle materie prime che si sta verificando è difficilmente sopportabile per le economie europee, ma è del tutto insostenibile per i paesi in via di sviluppo. La scarsità di grano e di mais nei mercati mondiali è un problema grave per le nostre aziende alimentari e per i nostri allevatori, ma può diventare addirittura una tragedia per intere popolazioni africane ridotte alla fame.
Nei porti Ucraini sono bloccate tonnellate e tonnellate di grano e di mais destinate a questi popoli. La fame può dare impulso ad una nuova drammatica ondata migratoria sulle nostre coste. Un’ondata migratoria che la Cina potrebbe addirittura favorire.
Fino ad oggi, di fronte a tutti questi problemi, come europei siamo vissuti sotto l’ombrello rassicurante dell’Alleanza Atlantica, delegando di fatto agli Stati Uniti la nostra difesa. Al di là della vicenda Ucraina, vi sono segnali crescenti e costanti del fatto che i nostri amici americani non possano o non vogliano più farsi carico quasi integralmente della sicurezza globale. Le loro priorità in prospettiva si spostano, comprensibilmente, verso il Pacifico, verso la sfida della Cina.
L’Europa
Di conseguenza torna ad essere di scottante, drammatica attualità, il tema dell’Europa come soggetto politico e militare.
Nessuno Stato europeo ha la dimensione per esercitare un ruolo nel mondo da solo. Nessuno stato europeo è in grado di difendere i propri interessi da solo.
Per questo io da molti anni sto insistendo sul tema della difesa comune dell’Europa, un forte coordinamento delle forze militari di tutti gli Stati europei a sostegno di una politica estera comune.
Una politica estera comune e una comune politica di difesa, un solo esercito europeo, sono traguardi possibili se l’Europa non è soltanto un accordo commerciale fra stati, se l’Europa ha un’anima e un’identità che si fondano
1 sui valori comuni,
2 sulle radici greco-romane e giudaico-cristiane che ci legano,
3 sul metodo della democrazia liberale che condividiamo.
Noi per primi abbiamo criticato tante volte l’Europa in passato, ma lo abbiamo fatto da europeisti convinti, perché
1 vogliamo un’Europa migliore,
2 un Europa davvero dei cittadini,
3 un’Europa protagonista nel mondo.
E’ quello che chiede il Partito Popolare Europeo e noi in Italia siamo il Partito Popolare Europeo.
Da anni ho avanzato la richiesta di una riforma dei trattati europei, che preveda l’elezione diretta, da parte di tutti i cittadini europei, del Presidente della Commissione Europea.
Ma ancor prima ho avanzato un’altra richiesta, sostenuta recentemente dal nostro Partito Popolare Europeo, tramite il nostro capogruppo Manfred Weber e il nostro Antonio Tajani, un’altra richiesta ancora più importante, quella di superare il principio dell’unanimità, per arrivare a decisioni a maggioranza qualificata almeno in alcune materie.
C’è un modello a cui tendere?
Sì, quello degli Stati Uniti d’America che prevede la massima libertà dei singoli stati, ma una forte unione politica e militare verso l’esterno.
Purtroppo le classi dirigenti europee fino ad oggi non sono state lungimiranti. Tuttavia e meno male, sulla recente sfida del Covid l’Europa è stata capace di un salto di qualità.
Rivendico con orgoglio di esserne stato il protagonista, lavorando intensamente con i miei colleghi leader nel PPE per arrivare al Recovery Fund e agli altri strumenti con i quali l’Europa si è dimostrata una comunità solidale.
A questo proposito voglio ricordarvi di aver dato all’Italia un ruolo da protagonista nella politica estera, in pieno accordo con i nostri alleati dell’Occidente, portando nel 2002 allo stesso tavolo George Bush e Vladimir Putin, gli Stati Uniti e la Federazione russa, per firmare il trattato che pose fine a più di cinquant’anni di guerra fredda. Io spero che con lo stesso spirito si possa fare oggi un altro passo che non ha alternative, un passo verso la sicurezza comune per offrire alle nuove generazioni
1 un avvenire di sicurezza,
2 di prosperità e
3 di libertà.
Garantisco che andremo avanti con grande determinazione, ci impegneremo a fondo per ottenere questo risultato.
Noi
Ora vorrei concludere parlando un po’ di noi.
Come ricorderete a Roma vi ho nominati tutti “costruttori di futuro”. Abbiamo visto che per costruire il futuro le cose da fare sono davvero tante.
Tutti noi di Forza Italia stiamo lavorando per questo,
1 con determinazione,
2 con passione e – lasciatemelo dire –
3 con una competenza e un disinteresse che non sono frequenti nella politica di oggi.
La nostra squadra di governo, i nostri ministri e i nostri sottosegretari, sono rispettati e apprezzati da tutti.
Voglio dire anche un grazie di cuore a tutti i nostri parlamentari, ai nostri dirigenti nazionali, ai nostri militanti, ai nostri coordinatori regionali, provinciali e comunali, ai responsabili dei dipartimenti, ai responsabili dei giovani, delle donne e dei seniores.
Anche agli elettori che non ci hanno mai abbandonato, malgrado le difficoltà e le persecuzioni che abbiamo subito, un grazie di cuore.
Un benvenuto a chi si avvicina a noi con l’impegno e con il voto. Le nostre porte sono aperte e devono diventare spalancate, perché Forza Italia ha saputo sempre rinnovarsi, ogni giorno, nella sua ormai lunga storia.
E infine un appello accorato, ai tanti elettori delusi e disorientati, che non vanno più a votare. Un ultimo sondaggio ha rivelato che sono ben 7 milioni, tra gli italiani che non votano, quelli che a domanda, si dichiarano liberali, moderati, anticomunisti.
Dobbiamo cercare tra i nostri amici e tra i nostri conoscenti, quelli che la pensano in questo modo e dobbiamo convincerli dell’importanza di votare e di votare per noi, per Forza Italia, che è in crescita, ma che deve arrivare a numeri ben più alti. Possiamo farlo, e io sarò, dopo l’espulsione incostituzionale dal Senato e dalla politica italiana di nove anni fa, di nuovo in campo con voi.
Da oggi dobbiamo lavorare, con l’impegno di sempre e con rinnovato entusiasmo, per le elezioni del 2023.
Sono elezioni decisive per costruire il futuro che vogliamo.
Sono elezioni che il centro-destra deve vincere, e che può vincere solo se Forza Italia sarà il partito trainante, solo se Forza Italia sarà come sempre in passato il perno della nostra coalizione.
Chiedo quindi un particolare impegno ai nostri coordinatori regionali, provinciali e comunali: in ognuno degli 8000 comuni italiani dovrà tornare a sventolare la bandiera di Forza Italia. Ognuno degli elettori italiani che in passato hanno aderito al nostro movimento ed eravamo a più di un milione di iscritti, deve essere contattato e sollecitato a tornare ad impegnarsi con noi.
Nel 1994 una grande novità, decisiva per il nostro consenso, furono i Club Forza Italia, che poi si sono voluti ribattezzare, contro il mio parere, in Club Forza Silvio E’ un modello che dobbiamo riprendere in mano, perché dobbiamo ripetere il miracolo di allora, perché l’Italia ha bisogno di noi oggi come allora.
Il Club è un buon modo per avvicinare le persone che sono stanche, deluse e disgustate della politica e dei suoi riti che quindi se avvicinate e convinte a votare per il centro-destra non se la sentono di aderire a un partito politico, ma a un Club sì.
Questa volta li chiameremo Club per la Libertà, perché la Libertà è
il nostro valore,
il nostro simbolo,
la nostra bandiera,
il nostro traguardo.
Entro febbraio del prossimo anno, in ognuno degli 8000 comuni italiani deve sventolare la bandiera di un Club per la Libertà.
Prima ancora, entro questo novembre, dopo una grande campagna adesioni rivolta prima di tutto a chi ci ha abbandonato, rieleggeremo democraticamente i coordinatori provinciali attraverso i congressi che si svolgeranno in tutte le province d’Italia.
In primavera saremo pronti per la sfida decisiva, per tornare alla guida del Paese.
Io sarò con voi in ogni passaggio, tornerò ad andare in televisione, e a partecipare a incontri come questo nelle città più importanti d’Italia.
Da oggi siamo tutti mobilitati per vincere. Possiamo farlo, io sarò in campo con Voi, ma soprattutto vi dico che possiamo farlo perché voi, il meraviglioso popolo di Forza Italia, avete
la determinazione,
l’energia,
l’entusiasmo,
la passione,
per realizzare ancora una volta un grande miracolo.
A tutti voi quindi va il mio incoraggiamento più forte e il mio grazie più sentito, a voi che siete qui presenti e ai tanti altri che ci seguono tramite i canali televisivi e i social.
Ricordatevi: il futuro di Forza Italia è il futuro dell’Italia.
Continuiamo a costruirlo insieme, per noi e per le persone che amiamo.
E ricordatevi che, come io ebbi a dire nel 1994,
“chi ci crede combatte
chi ci crede supera ogni ostacolo,
chi ci crede vince”.
Un forte abbraccio a tutti e naturalmente:
Forza Napoli! Forza Italia!
Coordinamento regionale Forza Italia Toscana
Comunicazione, Nitti: iniziate le Lezioni, ospite Tajani
Iniziato ieri il ciclo di lezioni di comunicazione politica sul territorio, aperto dal coordinatore nazionale di Forza Italia Antonio Tajani. Il Responsabile Comunicazione di Forza Italia Toscana Edoardo Fabbri Nitti: “Ringrazio di cuore il Presidente Tajani, la sua presenza è stata un segnale importante per tutti noi”
Forza Italia Toscana ha inaugurato una serie di lezioni in videoconferenza sulla comunicazione politica sul territorio per formare dirigenti ed iscritti e prepararli al meglio per i prossimi appuntamenti elettorali.
La struttura si sviluppa tramite 5 incontri ogni mercoledì alle 18, in cui verranno trattati l’organizzazione, i rapporti con la stampa, la gestione dei social e gli eventi, e si concluderà con un incontro a Firenze in cui i Sen. Antonio Palmieri, ideatore e responsabile della comunicazione nazionale di Forza Italia dal 1994, ed il Sen. Massimo Mallegni, coordinatore regionale di Forza Italia Toscana, consegneranno gli attestati di partecipazione a tutti gli iscritti che avranno seguito almeno 4 lezioni.
Apre la prima sessione coordinatore nazionale di Forza Italia Antonio Tajani: “In questa fase politica abbiamo dimostrato grande serietà ed affidabilità e abbiamo sempre detto in maniera molto chiara ciò che vogliamo fare. Abbiamo deciso di sostenere il Governo Draghi con delle proposte concrete ed ottenendo dei risultati concreti, abbiamo fatto un grande lavoro attraverso i dipartimenti, sviluppando tavoli di lavoro tematici per portare risposte alle problematiche dei nostri dirigenti ed amministratori locali e nazionali.
La nostra comunicazione deve rispecchiare questo lavoro con messaggi chiari ed univoci, spiegando cosa vogliamo e come intendiamo realizzarlo, dalle grandi televisioni nazionali fino agli organi di stampa locali ed ai Social Networks.”
Il Vice Presidente di Forza Italia conclude il suo intervento ricordando l’importante incontro che si terrà a Napoli il 20 e 21 maggio, invitando tutti i presenti a partecipare.
Alla fine della prima lezione il responsabile comunicazione di Forza Italia Toscana Edoardo Fabbri Nitti ha dichiarato: “Ringrazio di cuore il Presidente Tajani, la sua presenza è stata un segnale importante per tutti noi, dimostrando la centralità del tema della comunicazione e la grande attenzione al “cantiere” di idee che sto progettando da diversi anni in Toscana grazie al contributo dei nostri dirigenti ed iscritti.
Abbiamo portato avanti un’idea di comunicazione che rispecchiasse la competenza e la moderazione della nostra classe dirigente, ottenendo risultati straordinari che hanno superato le più rosee aspettative.
Le lezioni sono un nuovo tassello di questo percorso che vuole mostrare ai cittadini che la politica non si fa con gli slogan ma con il lavoro serio di una classe politica competente concentrata ad ottenere risultati concreti per il futuro del nostro paese.” – Conclude.
Coordinamento regionale Forza Italia Toscana
Berlusconi: Non ci saranno nuove tasse su casa e risparmi
Il Presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi: “Battaglia vinta! non ci saranno nuove tasse sulla casa e sui risparmi degli italiani”
La casa, per le famiglie italiane, è il primo degli investimenti, la prima casa in particolare è spesso il frutto dei risparmi di una vita o addirittura di più generazioni.
Solo noi negli anni in cui abbiamo governato abbiamo assunto una serie di politiche coerenti a favore dei proprietari di case.
Abbiamo abolito l’IMU sulla prima casa, ma anche approvato altri provvedimenti di cui hanno beneficiato sia coloro che vivono nella casa di proprietà, sia i piccoli investitori e di conseguenza anche i loro inquilini.
Per questa ragione ci siamo opposti stavolta, come negli ultimi 25 anni, ad una proposta di riforma del catasto che minacciava di colpire famiglie e risparmio.
Abbiamo chiesto approfondimenti e ci siamo messi al lavoro per individuare una soluzione tecnica soddisfacente che abbiamo condiviso con gli alleati del centrodestra di governo e che poi abbiamo sottoposto al governo, che l’ha recepita.
Oggi possiamo finalmente dire che non ci saranno nuove tasse sulla casa e sui risparmi degli italiani: battaglia lunga e dura, ma vinta!
Silvio Berlusconi, Presidente di Forza Italia
Berlusconi: l’Italia del futuro
Roma, 8 e 9 aprile 2022: Manifestazione Nazionale Forza Italia. Intervento conclusivo del Presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi: “L’Italia del futuro”
Cari amici,
il vostro applauso, il vostro affetto, il vostro calore fanno davvero bene al cuore.
Oggi in particolare, perché questo incontro ha, per me e per tutti noi, un significato speciale. Oggi riprendiamo, dopo quasi tre anni, ad incontrarci in presenza, a parlarci guardandoci negli occhi, a ragionare insieme sul nostro futuro, sul futuro del Paese, il Paese che amiamo.
Uso questa espressione, “il Paese che amiamo”, perché il discorso di oggi si associa idealmente ad un altro, a quello che ho pronunciato 28 anni fa, quando ho lasciato il lavoro che amavo – il lavoro di imprenditore che mi aveva dato tante soddisfazioni – per scendere in campo in politica e contrastare la presa del potere da parte della sinistra comunista.
Quella di oggi potrebbe essere insomma una nuova discesa in campo, come allora guardando al futuro, come allora coscienti delle nostre idee, dei nostri valori, dei nostri programmi, consapevoli che tutto questo è indispensabile e insostituibile per il futuro del nostro Paese.
Oggi come allora siamo in politica non soltanto per ragioni contingenti, immediate, ma siamo in politica perché rappresentiamo qualcosa che in Italia non è mai esistito prima e che senza di noi non esisterebbe, qualcosa di cui un grande paese dell’Occidente come l’Italia ha assoluto bisogno.
Ventotto anni fa abbiamo proposto un modello di profondo, di radicale rinnovamento della politica italiana, nel quale potessero riconoscersi ceti fino a quel momento non rappresentati.
Al professionismo della vecchia politica abbiamo voluto sostituire
le competenze,
l’esperienza,
la passione civile dei ceti produttivi,
degli imprenditori,
dei professionisti,
degli uomini di cultura.
Abbiamo portato la presenza femminile in politica ai massimi livelli, come era doveroso, perché nessun Paese può permettersi di fare a meno del contributo della metà dei propri cittadini.
In questi 28 anni abbiamo scritto la storia. Abbiamo creato il bipolarismo in Italia, abbiamo reso possibile l’esistenza di un centro destra di governo, un centro destra che senza di noi non sarebbe mai esistito, non esisterebbe oggi e non potrebbe esistere neppure per il futuro.
Abbiamo cambiato il paradigma della politica italiana, anche per i nostri avversari, introducendo temi, dal contenimento della pressione fiscale alla riforma della giustizia, dei quali non si parlerebbe in concreto, se noi per primi non ne avessimo fatto le nostre bandiere.
In 10 di questi 28 anni abbiamo governato, e lo abbiamo fatto molto bene, senza mai mettere le mani nelle tasche degli italiani, senza mai adottare un provvedimento che restringesse la libertà dei nostri concittadini, abbiamo reso l’Italia protagonista nel mondo non per la nostra forza militare o per la nostra forza economica ma per la nostra capacità di costruire relazioni importanti e di indicare la strada per le soluzioni di conflitti internazionali.
Siamo stati anche per molti anni all’opposizione, abbiamo dovuto subire dei ribaltoni che hanno cancellato la volontà popolare espressa dagli elettori.
E’ successo nel 1995, è successo nel 2011.
E’ bene non dimenticare mai che a tutt’oggi il nostro è stato l’ultimo governo che è nato come espressione diretta e coerente del risultato delle urne. Da allora – e sono passati più di dieci anni – tutti i governi, sottolineo tutti, sono stati espressione di manovre parlamentari.
In questi anni abbiamo dovuto subire una persecuzione giudiziaria, con più di 100 processi che hanno colpito non solo me, ma anche i miei collaboratori e le aziende che avevo fondato e che non gestisco più da molti anni.
Tutto questo fino alla grottesca espulsione dal Senato e dalla politica attiva, di cui sono stato vittima 9 anni fa e sulla quale aspetto ancora che la Corte Europea dei diritti dell’uomo faccia chiarezza e faccia giustizia.
Tutto questo ci ha indeboliti. Certamente, i nostri numeri non sono quelli del passato e non sono quelli che io vorrei, ma non ci hanno sconfitti, noi siamo ancora qui, più determinati e, soprattutto, più determinanti che mai.
I numeri, dicevo: non ci soddisfano, ma sono in continua e costante ascesa. Una ascesa che premia il buon lavoro fatto da tutti voi, da tutta la squadra di Forza Italia.
Noi siamo stati e
siamo dalla parte delle istituzioni,
siamo dalla parte della repubblica,
siamo dalla parte degli italiani.
Siamo coerentemente e orgogliosamente i fondatori del centro-destra italiano e nel centro-destra rimarremo con assoluta coerenza.
Ma se dovessi dare una definizione di noi stessi, direi che siamo prima di tutto italiani che amano il loro Paese.
L’Italia ha bisogno di una Forza Politica come noi, di un partito che sia al tempo stesso profondamente e coerentemente una forza politica liberale, una forza politica cristiana, una forza politica europeista, una forza politica garantista.
Una forza politica
come i Cristiano-Democratici in Germania,
come i Repubblicani in Francia,
come il Partito Popolare in Spagna,
come i Conservatori nel Regno Unito,
come i Repubblicani negli Stati Uniti:
sono forze politiche molto diverse fra loro, ma tutte sono state e saranno una forza credibile di governo nei loro Paesi, una forza alternativa alla sinistra, una forza distinta dalla destra, in sistemi bipolari maturi.
Nella storia italiana le grandi correnti di pensiero alle quali noi ci ricolleghiamo hanno avuto storie illustri e grandi protagonisti, ma non hanno mai saputo mettersi insieme, non hanno mai saputo creare un contenitore politico comune.
Voglio ripeterlo: noi siamo liberali, come lo sono stati Cavour, Einaudi, Croce, perché noi crediamo nella libertà come principio fondante delle società umane e crediamo nella persona come portatrice di valori e di diritti assoluti, diritti che non vengono concessi dallo Stato ma derivano da Dio o dalla stessa natura umana.
Per le stesse ragioni siamo Cristiani, come lo erano Don Sturzo e De Gasperi, perché
le idee della sacralità della persona,
del libero arbìtrio,
della parità di diritti di tutti gli esseri umani ci vengono direttamente dal messaggio cristiano.
Noi siamo europeisti, ancora una volta come Einaudi e De Gasperi, come Gaetano Martino, perché l’Europa è il luogo nel quale i valori cristiani e i principi liberali hanno trovato applicazione in un comune modello di cultura e di società.
E siamo garantisti, perché la sacralità della persona e dei suoi diritti di libertà deve prevalere sul rischio di un uso arbitrario o strumentale dei poteri dello Stato.
Perciò, per tutte queste ragioni l’Italia ha bisogno di noi, ha bisogno di queste nostre idee, di questi nostri valori, oggi come nel ‘94. E ne ha bisogno prima di tutto il centro-destra, se vuole essere forza di governo.
Il centro-destra è la nostra casa. E’ la casa che abbiamo costruito noi. Non esisterebbe un centro-destra in Italia se noi non lo avessimo fondato e tenuto in vita, anche facendo dei sacrifici e pagando dei prezzi politici rilevanti.
Noi siamo diversi dai nostri amici ed alleati, ai quali ci lega un rapporto di lealtà, di stima, di condivisione che verifichiamo ogni giorno nel governare insieme molte regioni e molti comuni. Un rapporto che non è venuto meno neppure con la nascita del governo di emergenza e di unità nazionale, quando Fratelli d’Italia ha perso, a mio giudizio, l’occasione, entrando nel governo, di essere partecipe del rilancio del Paese con le sue idee, con i suoi programmi, con le sue donne e con i suoi uomini.
In questa alleanza del centro destra noi siamo ovviamente determinanti.
Lo siamo sul piano dei numeri, perché senza di noi non esiste nessuna maggioranza possibile, né di destra né, per assurdo, di sinistra.
Ma soprattutto siamo determinanti sul piano delle decisioni politiche, il che conta ancora di più.
Noi dunque rappresentiamo il centro.
La nostra idea di centro non è affatto quella dei “due forni” della Prima Repubblica. Non è un centro equidistante che può allearsi indifferentemente con la destra o con la sinistra.
Il nostro centro è alternativo alla sinistra e distinto dalla destra, con cui siamo e saremo alleati.
Il nostro centro è quello del Partito Popolare Europeo, il PPE, il più importante partito nel Parlamento Europeo, il partito di cui siamo parte e che orgogliosamente rappresentiamo in Italia.
Cari amici, io personalmente ho stabilito rapporti di grande amicizia e cordialità con i maggiori leader del pianeta, rapporti che si sono rivelati utili anche in tante occasioni di crisi, e la nostra politica è sempre stata, di rigorosa fedeltà all’Europa, di rigorosa fedeltà all’Alleanza Atlantica, di rigorosa fedeltà all’Occidente.
E lo è anche oggi, in una stagione nella quale cupi venti di guerra soffiano sull’Europa. Venti di guerra che devastano una nazione importante come l’Ucraina, e che non avremmo mai più creduto potessero ancora manifestarsi nel nostro continente.
Nella politica internazionale ho sempre operato cercando di includere anche la Russia in una nuova architettura di sicurezza europea e avevo trovato fautori autorevoli anche nelle amministrazioni americane. Grazie alle buone relazioni personali che avevo instaurato sia con Putin che con George Bush, questa politica aveva portato, per mia iniziativa, al famoso accordo NATO-Russia, sottoscritto a Pratica di Mare nel 2002, accordo che pose fine alla guerra fredda che durava da più di trent’anni
Ho sempre insistito in Europa affinché l’Unione Europea arrivasse ad un’unica politica estera e ad una comune politica di difesa, coordinando tutte le forze militari dei vari Paesi e dando vita ad un corpo di pronto intervento di 50-100 mila uomini.
In questo modo l’Europa sarebbe assurta al ruolo di potenza militare mondiale ed avrebbe potuto mettere insieme una alleanza con gli Stati Uniti, con la Federazione russa, con l’Australia e con il Giappone, un’alleanza che sarebbe stata in grado di contenere l’espansionismo cinese sia economico che politico e militare.
Purtroppo non è andata così.
L’Europa non si è mai data né un’unica politica estera né una politica di difesa comune e oggi siamo di fronte ad una aggressione senza precedenti messa in atto dalla Russia ai danni di un paese neutrale come l’Ucraina, che sta combattendo con valore e determinazione per la propria libertà. Una aggressione che anziché portare la Russia in Europa l’ha portata nelle braccia della Cina.
Peccato, davvero peccato!
Non posso e non voglio nascondere di essere profondamente deluso ed addolorato dal comportamento di Vladimir Putin, che si è assunto una gravissima responsabilità di fronte al mondo intero.
Noi non abbiamo avuto alcuna esitazione a schierarci: la posizione di Forza Italia è quella espressa nella durissima “Risoluzione contro l’aggressione della Russia all’Ucraina” approvata dal Parlamento Europeo in seduta straordinaria il primo marzo, risoluzione che io ho convintamente votato.
Una posizione tante volte poi ribadita in modo perfetto da Antonio Tajani e dai nostri gruppi in Parlamento. E’ una posizione di pieno sostegno, senza distinguo, alla linea dell’esecutivo di cui facciamo parte.
Voglio dire ancora di più: di fronte all’orrore dei massacri di civili a Bucha e in altre località ucraine, veri e propri crimini di guerra, la Russia non può negare le sue responsabilità. Dovrebbe al contrario, nel suo stesso interesse, identificare e mettere sotto processo i responsabili di comportamenti che il diritto e la morale considerano inaccettabili anche in tempo di guerra.
Dunque Forza Italia, voglio ripeterlo ancora, ancora, è sempre stata ed è oggi a maggior ragione dalla parte dell’Europa, dalla parte, dell’Alleanza Atlantica, dalla parte dell’Occidente.
Forza Italia è sempre stata dalla parte della Libertà.
Anche della libertà del popolo ucraino, la libertà di difendere il proprio futuro.
In queste settimane ho guardato, come tutti voi, con crescente incredulità, con dolore e con rabbia, le immagini tremende che le televisioni ci trasmettono.
Bisogna fare tutto il possibile perché tutto questo finisca al più presto, per mettere fine alla brutalità della guerra e l’Italia deve lavorare a questo scopo, perché si arrivi ad un compromesso accettabile per tutti. Questo significa però che la libertà e l’integrità dell’Ucraina devono essere garantite.
Noi auspichiamo che i rapporti fra Russia, Stati Uniti, Europa, tornino ad essere dialoganti. Ma spetta alla Russia adesso fare un passo nella giusta direzione, facendo tacere le armi. Il cessate il fuoco da parte della Russia è fondamentale.
Uscire in fretta da questa crisi è necessario per il mondo intero, perché si rischia di avere conseguenze drammatiche a livello globale: l’aumento del costo dell’energia, l’aumento del costo delle materie prime, le limitazioni ai commerci e al turismo potrebbero diventare fatali per le economie già deboli dei paesi in via di sviluppo, portando alla fame, a rivolte, a nuovi conflitti.
Al tempo stesso questa crisi rischia di costare molto cara anche all’Europa e all’Italia che stanno pagando in termini economici un prezzo molto alto.
Un prezzo che, per noi, deriva innanzitutto dalla mancata diversificazione delle fonti di energia.
Ci hanno danneggiato le scelte ideologiche che hanno portato alla rinuncia del nucleare,
che hanno portato alla riduzione della produzione e della ricerca nazionale
che hanno portato al blocco dei rigassificatori.
Per questo non siamo in grado di rinunciare, almeno nell’immediato, alle forniture di gas russo.
Anche se questo deve essere il nostro obiettivo nei tempi giusti.
Ora si invoca una politica dell’energia comune mentre l’Europa paga ancora una volta la debolezza che le deriva dall’assenza di leaders e soprattutto dall’assenza di una politica estera unica e di una politica di difesa comune, quelle innovazioni che da sempre io ho invocato, naturalmente in una stretta alleanza con gli Stati Uniti, paese guida del mondo libero, Paese al quale ci lega un profondo debito di riconoscenza.
L’ho ricordato quando ho avuto l’onore di prendere la parola davanti al Congresso americano. Voglio citarne un passaggio:
Ho detto: “Sarò sempre grato agli Stati Uniti per aver salvato il mio Paese dal fascismo e dal nazismo a costo del sacrificio di tante giovani vite americane.
Sarò sempre grato agli Stati Uniti perché nei lunghi decenni della Guerra fredda hanno difeso l’Europa dalla minaccia dell’Unione Sovietica.
Sarò sempre grato agli Stati Uniti per aver aiutato il mio Paese a vincere la povertà e a conseguire crescita e prosperità dopo la Seconda Guerra Mondiale grazie alla generosità del Piano Marshall”.
Era il primo marzo del 2006.
Quindi su dove siamo, su questa nostra scelta di campo non ci possono essere dubbi.
Oggi la crisi ucraina ci mette sotto gli occhi un’altra triste realtà.
Nel gennaio del 2022 la popolazione umana ha raggiunto gli 8 miliardi di persone. Fra loro, secondo gli ultimi studi, soltanto 2 miliardi di esseri umani vivono in nazioni che si possono definire libere e democratiche, secondo il modello occidentale.
Gli altri 6 miliardi, cioè i 3/4 della popolazione mondiale, secondo questi studi sono governati da dittature, da sistemi autoritari o comunque si trovano a vivere in condizioni di insufficiente libertà politica e insufficiente libertà economica e civile.
Diciamocelo francamente, finora ci eravamo cullati in un bel sogno: quello di pensare che la democrazia potesse essere universale, che si potesse realizzare in tutto il mondo.
E invece, purtroppo, non è così!
Cari amici, la vicenda del conflitto Russo-Ucraìno richiama la nostra attenzione anche su un altro aspetto importante. La fragilità di quello che Kissinger definì l’ordine liberale internazionale, quell’assetto pacifico nei rapporti fra gli Stati che è basato sul diritto internazionale, e che favorisce la libertà dei commerci e la libertà della circolazione delle persone, delle merci e delle idee.
L’ordine liberale internazionale è un ordine
messo in crisi da vicende come quella ucraina,
messo in crisi dal comportamento irresponsabile di dittatori come quello della Corea del Nord,
ma soprattutto messo in crisi dalla politica egemonica ed espansionistica della Cina. Una politica che coniuga il totalitarismo comunista con antichi disegni espansionistici dell’Impero Cinese.
Per tutti questi motivi io penso che sia indispensabile ricondurre la Cina alle regole di un ordinamento internazionale condiviso, quello sul quale si è fondata la crescita negli ultimi decenni, una crescita impetuosa per molti Paesi, un ordinamento internazionale che ha portato due miliardi di persone ad un tenore di vita, di sicurezza, di alimentazione, di accesso alle cure mediche e alla scuola, che non ha eguali nella storia dell’umanità.
Una storia che tocca a noi liberali continuare a scrivere, nel mondo e prima di tutto in Italia.
Perché le nostre ricette sono quelle della crescita, del diritto, della pace, di quella stabilità di cui abbiamo straordinariamente bisogno perché le fragilità del nostro Paese si stanno dimostrando in modo molto serio, proprio in queste settimane.
Infatti stavamo uscendo lentamente e con fatica dalla crisi legata al Covid, grazie alle politiche del nostro governo di unità nazionale e soprattutto grazie all’aiuto dell’Europa, aiuto che abbiamo ottenuto grazie ai nostri diretti interventi sui protagonisti di quasi tutti i paesi europei.
Un aiuto quello dell’Europa che questa volta è stato finalmente concreto, adeguato, solerte, come non era accaduto in passato su altri temi.
Un aiuto, quello dell’Europa, favorito questa volta anche dal governo di emergenza e di unità delle forze politiche che, voglio ripeterlo noi abbiamo voluto, per salvaguardare l’interesse nazionale.
Ma ora il nostro governo ha di fronte un nuovo e difficile compito, perché la crisi internazionale sta mettendo di nuovo in discussione la fragile ripresa che si era appena avviata.
Tutti noi sentiamo l’angoscia delle famiglie e delle imprese di fronte agli aumenti insostenibili del costo delle materie prime, di fronte agli aumenti delle bollette della luce e del gas, di fronte all’inflazione ormai al 7%, di fronte alle difficoltà del settore agricolo e degli allevatori. E le aziende saranno, prima o poi costrette, per non fallire, a trasferire sui consumatori l’aumento dei loro costi industriali.
Si aprirebbe così un circolo vizioso, una spirale negativa che dobbiamo assolutamente interrompere sul nascere.
Noi abbiamo ascoltato in questi giorni il grido di allarme di molte categorie produttive. E’ stato importante dialogare con loro e ringrazio i loro presidenti di essere intervenuti a questa nostra manifestazione. Li abbiamo invitati perché vogliamo ragionare sul futuro dell’Italia con chi lo costruisce concretamente ogni giorno, nel lavoro e nell’impresa.
A tutti loro, alle categorie produttive, voglio dire che non sono soli, che non saranno mai soli, che le loro preoccupazioni sono le nostre, che le loro richieste sono le nostre.
Questa è la mia risposta positiva alle richieste che mi sono state fatte ieri da questo palco.
Come governo abbiamo davanti a noi un compito difficilissimo: evitare una nuova recessione.
Possiamo farlo perché l’Europa oggi ci consente politiche di bilancio flessibili e ci consente di utilizzare la leva fiscale per assorbire e attenuare gli aumenti. I provvedimenti che il governo ha preso sinora – anche su nostra richiesta – vanno nella direzione giusta, ma sono ancora insufficienti.
C’è ancora molto da fare, per salvare il futuro del nostro Paese. E solo politiche liberali possono riuscirci.
Solo un governo credibile in Europa può chiedere alla Banca Centrale Europea, alla BCE, di continuare a ricorrere all’acquisto di titoli di Stato per immettere liquidità nel mercato e per sostenere l’indebitamento degli Stati.
Così come solo un governo credibile in Europa può chiedere, come nel caso del Recovery Fund, l’emissione di titoli europei per finanziare le risposte alla crisi.
Noi abbiamo fiducia nella capacità del nostro governo di lavorare per il futuro ma il governo, devo dirlo, non può fare a meno del supporto delle forze politiche, noi compresi, e non può non considerare l’esistenza e la necessità di una normale dialettica parlamentare.
Noi siamo leali e lo saremo fino alla fine, ma non possiamo rinunciare alla nostra identità sostenendo provvedimenti che negano i nostri principi.
Noi non consentiremo mai a nessun governo, come non lo abbiamo mai consentito, di mettere le mani nelle tasche degli italiani.
Noi non consentiremo mai a nessun governo di colpire la casa, che per noi è sacra, è il simbolo dell’unità e della continuità della famiglia.
Non consentiremo mai a nessun governo di colpire il risparmio che è il frutto di una vita di lavoro, di sacrifici e di speranze.
Quella di non penalizzare il settore immobiliare è un’esigenza economica perché – come dicono i francesi – “quand le bâtiment va, tout va”, ma è anche un’esigenza morale, sociale e civile.
Come potremmo pensare di combattere la crisi demografica, per esempio, che è una delle più gravi minacce al nostro futuro, se rendessimo sempre più difficile alle giovani coppie comprare una casa o anche solo affittarla?
Ma torniamo al tema del nostro convegno: il futuro.
Il futuro passa per le grandi riforme che vogliamo realizzare per il Paese.
Prima di tutto, la riforma fiscale, per far pagare a tutti meno tasse, poi la riforma burocratica, per consentire a tutti di vivere meglio e di lavorare meglio, togliendo di mezzo le troppe difficoltà burocratiche che ci assediano.
E infine la riforma della giustizia, per vivere in un Paese che sia davvero libero e sicuro per tutti.
E sulla riforma della giustizia ribadisco che ci aspettiamo un ampio dibattito in Parlamento con l’approfondimento delle nostre osservazioni senza che venga posta la questione di fiducia.
Noi dunque siamo qui per costruire il futuro, per noi, per i nostri figli, per i nostri nipoti.
Io mi impegno ogni giorno per questo, e da oggi dopo nove anni di esclusione dal Parlamento e dalla politica italiana, tornerò a farlo più spesso anche in pubblico.
Forza Italia è e deve essere il partito del futuro, deve essere la forza politica che cresce non solo nei numeri ma anche nella qualità della sua classe dirigente.
Una classe dirigente della quale, voglio dirvelo, sono davvero orgoglioso.
Per tutti, voglio ringraziare Antonio Tajani, che svolge il suo ruolo di Coordinatore di Forza Italia con impegno e generosità, con la giustezza assoluta delle sue dichiarazioni, con la credibilità e il prestigio che gli vengono dalla sua storia e dalla sua esperienza internazionale.
Voglio ringraziare i nostri ministri, i nostri sottosegretari, i nostri capigruppo, i nostri parlamentari che lavorano nel modo migliore per affermare le nostre idee e i nostri programmi.
Voglio ringraziare tutti i dirigenti di Forza Italia, i dirigenti nazionali – il cui lavoro ha reso possibile questa nostra iniziativa e rende possibile a Forza Italia di funzionare ogni giorno – e i dirigenti territoriali che in condizioni difficilissime assicurano la nostra presenza capillare nelle regioni, nelle province e nei comuni.
Voglio ringraziare in modo particolare i nostri Presidenti di Regione, i nostri Sindaci, i nostri amministratori sul territorio a tutti i livelli. Sono il modello del buongoverno, quel modello che vogliamo portare a livello nazionale.
Ancora: voglio ringraziare i nostri seniores, le nostre azzurre, i nostri giovani, che lavorano con passione e con generosità.
Insieme, tutti noi dobbiamo rafforzare la struttura di Forza Italia, dobbiamo rinnovarla, dobbiamo aprirla, dobbiamo allargarla, senza però che questo significhi sottovalutare le esperienze e le capacità dimostrate in questi anni da chi ha lealmente lavorato con noi.
Dobbiamo lavorare insieme per continuare a crescere sul piano dei numeri e della qualità, perché, anche se i sondaggi negli ultimi mesi sono in crescita, possiamo comunque arrivare molto ma molto più su e io sarò in campo per puntare a questo risultato.
Nel frattempo, dobbiamo costruire la classe dirigente del futuro e dobbiamo dare più forza a quella che già abbiamo.
Per questo abbiamo finalmente dato il via ai corsi dell’Universitas Libertatis, che sono tenuti da 40 professori universitari scelti con molta cura. E’ un mio antico progetto, che sono riuscito finalmente a realizzare. Abbiamo già moltissime adesioni, ma invito tutti voi a parteciparvi e a coinvolgere i nostri militanti e i nostri sostenitori.
Sono lezioni online, quindi non abbiamo problemi di numeri per la partecipazione, ma vi saranno anche appuntamenti dal vivo. Io stesso svolgerò presto una lectio magistralis a Villa Gernetto e altre saranno tenute da esponenti di assoluto prestigio della cultura, dell’economia, dell’impresa, della politica internazionale.
Care amiche, cari amici, cari azzurri,
mi manca ancora un ringraziamento.
E l’ho voluto tenere per ultimo, perché è il più importante di tutti. E’ il grazie che rivolgo a voi, al meraviglioso popolo di Forza Italia, che è venuto qui così numeroso, e mi piange il cuore all’idea che troppi azzurri siano dovuti rimanere fuori da questa sala.
La vostra presenza, il lavoro di tutte le azzurre e di tutti gli azzurri nelle 100 province italiane e negli 8000 comuni italiani, significano che ovunque in Italia sventola la nostra bandiera, la bandiera della libertà. Significa che c’è in tutta l’Italia chi lavora con generosità e con dedizione per le nostre idee e per i nostri valori, senza chiedere nulla in cambio.
Il nostro futuro siete voi, siete voi.
Siete la parte migliore dell’Italia. Siete il futuro del nostro Paese. Un futuro che, come dice il nostro bellissimo inno, “lo scriveremo noi con te”.
Altre volte vi ho nominati cavalieri della libertà. Oggi vi nomino, vi nomino tutti “costruttori di futuro”, perché noi siamo in politica per questo. Per costruire il nostro futuro.
Con la vostra passione, con la vostra energia, con il vostro entusiasmo, con la vostra generosità, io sono sicuro che ce la faremo!
Ancora grazie, grazie di tutto, un forte abbraccio a ciascuno di voi.
Viva l’Italia, Viva Forza Italia, viva la Libertà.
Coordinamento regionale Forza Italia Toscana
Agricoltura: le proposte di Forza Italia
Agricoltura: le proposte di Forza Italia per la sicurezza alimentare. Il nostro piano “Re Food EU”
LE SFIDE CHE CI ATTENDONO
Secondo alcune stime, la popolazione mondiale crescerà di ulteriori 2 miliardi di persone entro il 2050. Questo scenario demografico inciderà profondamente sulle dinamiche geopolitiche, economiche e sociali.
La produzione e l’approvvigionamento alimentare saranno alcune delle sfide più significative, insieme alla questione della difesa comune, dell’autosufficienza energetica e della sostenibilità ambientale.
Il possesso delle materie prime alla base della catena alimentare svolgerà un ruolo chiave. La Cina sta già investendo in nuove misure per aumentare la produzione agricola e arrivare a garantire al paese l’autosufficienza alimentare. Anche la Russia ha fatto la stessa cosa, Putin oggi combatte non solo con i carri armati ma anche con gas e grano.
Per questo motivo, L’UE deve darsi come obiettivo strategico l’autosufficienza alimentare
OBIETTIVO: AFFRONTARE L’EMERGENZA CARO MATERIE PRIME
Servono misure immediate per tamponare lo spaventoso aumento dei costi di produzione delle imprese che potrebbero avere due effetti dirompenti:
- AUMENTO PREZZI E QUINDI INFLAZIONE E POVERTÀ
- CHIUSURA DI MOLTE IMPRESE AGRICOLE E ZOOTECNICHE
PROPOSTE NEL BREVE TERMINE
- Andare oltre i 500 milioni di fondi della riserva di crisi della PAC 1 già annunciati dal commissario all’Agricoltura attraverso un Recovery Plan alimentare per aumentare la produzione incrementando gli aiuti per ogni ettaro concessi agli agricoltori.
- Rimandare l’attuazione della PAC e aumentare i fondi per aiuti 2 accoppiati per garantire maggiore produzione di materie prime di cui siamo carenti.
- Rinviare l’attuazione del piano Farm to Fork per evitare l’inasprimento 3 di regole che limitano l’uso di antiparassitari e di superfici a riposo che rischiano di diminuire drasticamente la produzione.
- Sospendere attuazione della direttiva nitrati anche attraverso la sospensione delle procedure di infrazione spingendo gli stati membri a indagare meglio le cause di inquinamento da nitrati. Al contempo, incentivare al massimo il riutilizzo di fertilizzanti di origine naturale (digestato) in sostituzione di quelli di origine chimica.
- Accelerare il riconoscimento legislativo della diversità delle TEA (tecnologie di evoluzione assistita) dai vecchi OGM. Occorre un nuovo quadro giuridico per passare alla sperimentazione sul campo di nuovi varietà vegetali più resistenti ai patogeni e ai cambiamenti climatici.
- Sanzionare i Paesi dell’UE che tendono a costruire norme protezionistiche: chiediamo la definizione di stoccaggi europei per le materie prime agricole che possano costituire una riserva solidaristica per i Paesi comunitari che rischiano di trovarsi a fronteggiare difficoltà improvvise.
- Recuperare tutte le risorse non spese dai singoli Paesi sullo sviluppo rurale e riversarle agli agricoltori.
- Attivare meccanismi di ingegneria finanziaria con il sistema bancario per sostenere le filiere più strategiche favorendo sempre maggiore integrazione tra agricoltura e industria di trasformazione.
PROPOSTE NEL MEDIO LUNGO TERMINE
- Piano strategico per l’autosufficienza alimentare da parte della Commissione Europea;
- Recovery Plan alimentare che incrementi i fondi per infrastrutture idriche, digitali, di stoccaggio, e che ci consenta di sviluppare una piattaforma blockchain europea.
- Sistema di etichettatura sempre più trasparente e che comunichi anche una dieta equilibrata, sulla base del modello della dieta mediterranea, senza cedere ad etichette a semaforo del tipo Nutriscore.
FORZA ITALIA DA SEMPRE A SOSTEGNO DEL SETTORE AGRICOLO E DEGLI AGRICOLTORI!
Coordinamento regionale Forza Italia Toscana
di seguito il documento redatto dal Dipartimento Nazionale Agricoltura di Forza Italia in Pdf:
Roma, 8 e 9 aprile: Manifestazione Nazionale Forza Italia
Roma, 8 e 9 aprile: Manifestazione Nazionale Forza Italia. Il Presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi: “ci confronteremo con le categorie produttive del Paese, per proporre le nostre idee e raccogliere quelle che ci vengono dalla società civile più vicina a noi”
Venerdì 8 e sabato 9 aprile, al Parco dei Principi a Roma, si terrà la grande manifestazione nazionale di Forza Italia. Organizzata dal Coordinatore nazionale Antonio Tajani, vedrà la presenza di molti ospiti illustri e si concluderà con l’intervento del Presidente Silvio Berlusconi sul futuro di Forza Italia.
Dalla Toscana partiremo con diversi Pullman, se volete unirvi o richiedere informazioni per il viaggio ed il pernottamento potete contattare i vostri referenti sul territorio o scriverci cliccando sulla sezione “scrivi a Forza Italia Toscana” che troverete in fondo all’articolo. Ci vediamo a Roma!
Di seguito pubblichiamo la lettera di invito inviata dal nostro Presidente Silvio Berlusconi:
“Caro amico,
sono trascorsi 28 anni da quando siamo discesi in campo, e Forza Italia è oggi come allora la sola forza politica in grado di dare voce in modo coerente ai grandi principi sui quali si fondano l’Europa e l’Occidente.
Oggi come allora solo noi siamo portatori delle idee liberali, cristiane, europeiste, garantiste.
Nessun’altra forza politica può vantare di aver sostenuto con assoluta coerenza, al governo e all’opposizione, questi valori e i programmi che ne conseguono.
Sono i valori e i programmi i fondamentali per dare un futuro di libertà e di prosperità al Paese che tutti noi amiamo.
Forza Italia sarà determinante per la vittoria del centro-destra, sia sul piano dei numeri – senza di noi non sarebbe possibile vincere le elezioni – sia soprattutto sul piano delle idee e dei contenuti.
Un centro-destra che si candida a guidare la Nazione non può prescindere da quello che noi rappresentiamo: un centro moderato, liberale e cristiano, credibile in Europa e nel mondo, in una stagione di così gravi tensioni internazionali.
Anzi, per vincere e governare, è necessario che sia Forza Italia ad esercitare una funzione trainante.
Abbiamo un anno di tempo per prepararci a questo, mentre sosteniamo lealmente, ma non in modo acritico, il governo Draghi: in un momento così delicato il Paese ha bisogno di stabilità e noi siamo pronti a farcene carico, con lo stesso spirito di responsabilità con il quale abbiamo chiesto per primi di dare vita ad un governo di emergenza e di unità nazionale.
Questo non significa naturalmente rinunciare, in corretta dinamica parlamentare, ai temi che ci caratterizzano a cominciare da quello una fiscale.
Per ripartire in vista di questo anno così impegnativo e decisivo per il futuro del Paese abbiamo organizzato una “due giorni” a Roma, l’8 e il 9 aprile, all’hotel Parco dei Principi, nella quale ci confronteremo con le categorie produttive del Paese, per proporre le nostre idee e raccogliere quelle che ci vengono dalla società civile più vicina a noi.
Spero quindi di incontrarti a Roma, alla manifestazione promossa dal nostro Coordinamento nazionale, che concluderò con un mio intervento sul futuro di Forza Italia: sarà un’occasione per ritrovarci finalmente in presenza, dopo le limitazioni imposte dal Covid, per rilanciare le nostre idee, i nostri programmi, i nostri valori.
Come sempre, per l’Italia, per la Libertà.”
Coordinamento regionale Forza Italia Toscana