Coronavirus, Fabbri Nitti: Boris Johnson, questa non è Sparta
Coronavirus, Fabbri Nitti: Boris Johnson, questa non è Sparta
Il Responsabile Comunicazione di Forza Italia Toscana: “Il Premier inglese ha stabilito che non farà assolutamente nulla per impedire il propagarsi dell’epidemia. L’Italia, e l’Europa, invece, non vogliono aspettare immobili di contare i propri morti”
Il discorso tenuto giovedì dal premier britannico Boris Johnson ha lasciato basite molte persone: l’Inghilterra, malgrado il grande numero di casi di Coronavirus sul territorio (si parla di 10.000 contagiati contro gli attuali 17.000 in Italia), ha stabilito che non farà assolutamente nulla per impedire il propagarsi dell’epidemia.
Anzi, la teoria è la seguente: meglio ammalarsi tutti, così, quando il virus avrà raggiunto almeno il 60% della popolazione si potrà attivare il meccanismo dell’immunità di gregge (ovvero quando gran parte della popolazione possiede gli anticorpi ad un virus se ne blocca la diffusione).
Pazienza se moriranno delle persone, lui stesso ha dichiarato che il paese si deve preparare a «perdere persone care prematuramente». Di quante persone stiamo parlando? Secondo i dati OMS sulla mortalità del virus si parla di un numero compreso tra 1 ed 1,5 milioni di persone. Mille volte i decessi registrati ad oggi in Italia.
Questo tipo di ragionamento non può che lasciare sgomenti. I morti non sono numerini su una tabella, sono persone: nonni, zii, genitori, figli, amici. In tutta Europa i governi sono corsi ai ripari proponendo misure drastiche con un solo obiettivo: limitare al massimo il numero di decessi, a qualsiasi costo.
In Italia il Governo si è mosso adottando misure senza precedenti con il sostegno delle opposizioni, come Forza Italia, che hanno mostrato un grande senso di unità nazionale di fronte all’emergenza, proponendo piani di emergenza e rimandando la discussione legata alle gravi inefficienze dimostrate dall’esecutivo a quando sarà passata la bufera.
Contrariamente, il ragionamento del Primo Ministro inglese ricorda l’idea di selezione dei giovani guerrieri spartani, che venivano costretti a superare delle prove durissime in giovane età per stabilire chi poteva diventare un guerriero della città. I più deboli morivano.
Questo non è un ragionamento degno di un paese civile, che si giudica da come tratta le persone più vulnerabili. Poteva essere pensabile tremila anni fa, ma nel frattempo sono passati 30 secoli di evoluzione. Questo approccio dimostra ancora una volta la grande distanza dell’attuale Governo inglese dai valori europei, provenienti dalle sue forti radici giudaico-cristiane. Certo, ne gioverà l’economia: l’eliminazione dei più deboli porterà grandi risparmi nella sanità e nella previdenza sociale. Ma una vita quanto vale? Per noi molto di più. Faremo dei sacrifici ma ne usciremo tutti insieme.
L’Italia, e l’Europa, non vogliono aspettare immobili di contare i propri morti. Non vogliamo costringere i nostri medici a scegliere nei pronto soccorsi chi deve vivere e chi no. Per l’immunità di gregge attenderemo il vaccino, come facciamo già con il morbillo. Grillini no-vax permettendo.
Edoardo Fabbri Nitti – Responsabile Comunicazione e Immagine Forza Italia Toscana
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