Ponte di Genova, passerella di un governo incapace
Il responsabile provinciale della Comunicazione di Grosseto di Forza Italia Giovanni Rispoli: “Ponte di Genova, da qui dobbiamo ripartire, da persone che si rimboccano le maniche superando gli aspetti più farraginosi del codice degli appalti. La soluzione è la semplificazione“
La storia del ponte Morandi è una di quelle storie che partono male, malissimo, viste le 43 vittime che si è portato con sé durante il crollo, e si risolve – cosa strana per l’Italia – in due anni con una ricostruzione in tempi record.
I complimenti vanno a Webuild ex Salini Impregilo e Fincantieri, che sul campo si sono impegnati giorno e notte perché questa opera ingegneristica vedesse la luce senza intoppi, vanno ai lavoratori instancabili che hanno permesso con il loro sudore e la loro passione che ciò fosse possibile anche contro il Covid19 che ha paralizzato tutta Italia ma non loro, dimostrando che si poteva lavorare in sicurezza e velocità anche sotto pandemia mentre questo governo bloccava tutte le altre infrastrutture, vedi scuole e strade secondarie, necessarie ad un paese che via via ci crolla sotto i piedi.
Quando ricapiterà mai che per due mesi continuativi strade e scuole possano essere praticamente vuote, senza che nessuno possa minimamente interferire con i lavori di risanamento? Evidentemente era troppo difficile da capire.
Fin qui quindi tutto bene, se non per alcuni nei che forse sfuggono agli occhi di molti, abbagliati dalla splendida architettura del nuovo ponte, dall’archistar che l’ha progettato e dalle passerelle che i vari politici hanno fatto provando a metterci su il cappello. Il merito di tutto questo non è del governo, tanto meno dei due ministri delle infrastrutture e dei trasporti che si sono avvicendati, e che a mio giudizio personale stanno facendo uno peggio dell’altro.
I meriti sono dei due amministratori che hanno coordinato le operazioni, e che senza troppe chiacchiere si sono messi subito a lavorare per ricostruire il ponte: il governatore della Liguria Giovanni Toti e il sindaco di Genova Marco Bucci, guarda caso provenienti entrambi dall’area di centrodestra.
Da qui dobbiamo ripartire, da persone che si rimboccano le maniche superando gli aspetti più farraginosi del codice degli appalti, i cui effetti sono quelli di riempire le scrivanie e rallentare le procedure, e vanno diritti al nocciolo della questione, trovando soggetti qualificati che risolvano i problemi. La soluzione a molti dei nostri mali non può essere ancora più burocrazia ma tutto l’esatto contrario: semplificazione, semplificazione e ancora semplificazione.
Il messaggio che mi pare invece stia passando va tutto all’opposto e questa cosa mi manda in bestia, perché se non ci fossero amministratori validi che rischiano anche sulla propria pelle, questo paese sarebbe già morto e sepolto.
Diamo fiducia a chi cerca di risolvere i problemi, perché se non si fa così si diventa parte del problema e questo governo ne è l’esempio lampante, incompetenti con il potere in mano che non sanno cosa farci perché troppo lontani da quella cultura del lavoro, aggrappati all’unica certezza che può rappresentare un pezzo di carta.
Ricordiamoci che negli anni passati cose del genere, se non più impegnative, vedi la realizzazione dell’autostrada del sole A1 in soli dieci anni, hanno reso grande questo paese agli occhi del mondo. Ricordiamoci ancora che semplificare non è sinonimo di delinquere come ci voglio far credere i grillini e il loro partner di governo del PD.
Ultima nota di dispiacere è per il Presidente Mattarella che ha fatto sì che questo governo facesse il bello ed il cattivo tempo a scapito delle imprese e dei lavoratori: troppo facile fare le passerelle, tagliare un bel nastro tricolore e farsi belli davanti anche agli occhi dei parenti delle vittime per un successo che ha dei nomi e cognomi ben precisi.
Basta far credere alla gente che questo governo lavori giorno e notte per il bene di tutti, non è vero e mi auguro che la gente lo capisca il prima possibile.
Il rischio sennò è che ci facciano credere che anche l’arcobaleno che ha incorniciato l’inaugurazione del nuovo viadotto San Giorgio sia stata opera di Conte.
Giovanni Rispoli, responsabile provinciale Comunicazione Forza Italia Grosseto

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