Intervista a Mallegni su Rai 3 ad Agorà
Il Senatore e Commissario regionale di Forza Italia Toscana Massimo Mallegni ha partecipato questa mattina alla trasmissione Agorà su Rai 3. Imprese, elezioni regionali, Recovery fund ed un pensiero per Don Malgesini: un estratto delle sue dichiarazioni
“C’era da fare una cosa che abbiamo proposto tipo 70 volte: fare un match tra le posizioni fiscali 2019 e 2020, poi conguagliare nel 2021. Le imprese oggi i soldi per pagare le tasse non ce li hanno. Allora cosa accadrà? Che appena ci sarà lo sblocco dei licenziamenti manderanno a casa i tre quarti dei dipendenti. Questo perché la liquidità dalle banche non è arrivata malgrado l’annuncio di 400miliardi da parte del governo.
Il punto è che i provvedimenti per le imprese vanno lasciati fare a chi sa d’impresa. Se avessero ascoltato Forza Italia, composta in massima parte da chi viene dal mondo dell’impresa e del lavoro, alle scadenze fiscali odierne saremmo arrivati in altro modo”.
Lo ha detto il senatore di Forza Italia Massimo Mallegni durante la trasmissione in diretta Agorà su Rai3.
“Forza Italia è maggioranza in Europa. Siamo stati lì tra gli interpreti per costruire un’opportunità come quella del Recovery Fund e vorremmo esserlo in Italia per definire la consegna di progetti importanti. Rispetto agli alleati credo molto nell’arte del convincimento e del buon senso, e sono sicuro che le capacità che Forza Italia sta mettendo in campo in parlamento potrà creare un’azione sistemica di tutto il centrodestra. E’ evidente che spetta ai cittadini dar forza a Forza Italia nel centrodestra per poi andare a condizionare le scelte di quest’area politica”
“La Toscana è un elemento importante, perché la sconfitta della sinistra in questa regione non potrà passare inosservata rispetto agli equilibri di governo. Certamente un risvolto politico immediato su Zingaretti che conduce il Pd ci sarà, e questa cosa poi a cascata creerà grandi problemi. Anche perché il M5S qui è destinato a scomparire. Noi abbiamo un compito come Forza Italia: riportare il popolo moderato a votare perché lo abbiamo probabilmente trascurato in questi anni. Noi parliamo a questo mondo per dire che ci siamo e che non siamo certo su posizioni antieuropeiste”
“C’è stato un sussulto: se Di Maio dice di votare sì, allora bisogna votare no. A parte questo, vengo sui contenuti. Per Forza Italia Berlusconi ha lasciato libertà di voto. Io voterò orgogliosamente no. Ho votato sì nelle letture a Palazzo Madama, ma l’accordo era quello di ragionare sull’assetto generale dello Stato. Tutto questo però è mancato, e a questo punto voteremo no.
In concreto, tagliare i parlamentari fuori da una cornice revisionale complessiva farà sì che intere regioni italiane soprattutto del centro e del sud si trovino senza rappresentanza parlamentare. E’ una prospettiva piuttosto grave. Poi come lettura certo se il sì dovesse passare ci sarà la grande festa del M5S, ma se invece passerà il no: perse le regionali e perso il referendum, il governo è destinato ad andarsene a casa. I cittadini decideranno”.
“Le parrocchie rappresentano un aiuto fondamentale nei territori e invito tanti parroci a non far mancare la loro azione. Ci sono città piene di famiglie bisognose a cui dobbiamo dare aiuto, e i sindaci sono lasciati soli. Bisogna stare dietro a ogni famiglia che spesso non ha possibilità neppure di comprare l’abitino al bimbo per andare a scuola o i libri di testo. L’omicidio di don Roberto Malgesini a Como è un atto grave e triste, non va strumentalizzato politicamente ma è evidente che la questione immigrazione non è affrontata come si deve. E’ evidente che il governo e il parlamento debbano porre attenzione e rimedio a una situazione tanto grave. Si è visto qualcosa coi ministri dell’interno Minniti e Salvini, poi più nulla. E’ tutto sulle spalle degli amministratori locali”. Conclude il Senatore Mallegni.
