Milone: Dobbiamo tutelare le Forze di Polizia
Il Responsabile del Dipartimento Sicurezza e Immigrazione di Forza Italia Toscana Aldo Milone: “Urgente rivedere il reato dell’eccesso colposo dell’uso legittimo delle armi da parte delle Forze di Polizia o in subordine dotiamo gli agenti della pistola elettrica detta comunemente Taser”
Recentemente a Roma un poliziotto ha ferito, sparando un colpo di pistola alle gambe, un extracomunitario che stava minacciando i passanti con un coltello nei pressi della Stazione Termini. Il poliziotto subito è stato raggiunto da un avviso di garanzia per eccesso colposo dell’uso legittimo delle armi.
Domenica sera un poliziotto della Questura di Prato, durante i controlli in occasione della finale degli Europei per il rispetto delle norme anticovid, è stato aggredito da un cittadino pakistano riportando varie ferite e il ricovero in ospedale. Ovviamente il cittadino extracomunitario è stato arrestato per oltraggio, resistenza e violenza al pubblico ufficiale.
I due episodi presentano delle similitudini, nel primo caso è stato l’aggressore a riportare ferite mentre nel secondo il poliziotto, che ha evitato di usare l’arma, però ha riportato delle lesioni che hanno richiesto delle cure sanitarie.
Quindi gli operatori delle Forze di Polizia, per non essere indagati, devono riportare delle ferite o, nella peggiore delle ipotesi, essere uccisi?
Paradossalmente, a questo punto, sarebbe anche inutile dotare di una pistola le Forze di Polizia. Ribadisco che non si vuole assolutamente dare loro una licenza di uccidere, ma almeno evitiamo di mandare immediatamente un avviso di garanzia, occorre quindi trovare un istituto giuridico che, quantomeno, tuteli l’agente quando è costretto a fare uso dell’arma durante l’espletamento del servizio.
Si rende quindi necessario dotare le Forze di Polizia del taser, ovvero la pistola elettrica, per cercare di immobilizzare qualche esagitato e non costringere un operatore delle Forze di Polizia a ricorre a cure sanitarie.
Aldo Milone, Responsabile Dipartimento Sicurezza e Immigrazione Forza Italia Toscana

Milone: Poliziotto indagato, rivedere le regole
Poliziotto indagato, Il Responsabile del Dipartimento Sicurezza e Immigrazione di Forza Italia Toscana Aldo Milone: “È opportuno rivedere l’istituto giuridico dell’avviso di garanzia soprattutto per gli operatori delle Forze di Polizia durante l’espletamento di un servizio”
L’iscrizione del poliziotto della Questura di Roma nel registro degli indagati per eccesso colposo nell’uso legittimo delle armi dopo aver fatto fuoco contro un extracomunitario, ferendolo gravemente, che minacciava le persone con un coltello, deve fare riflettere soprattutto i nostri politici seduti in Parlamento.
Innanzitutto non è il primo appartenente alle Forze di Polizia a essere iscritto nel registro degli indagati per aver fatto fuoco contro una persona che si rendeva pericolosa per l’incolumità pubblica dei cittadini. È vero che è un atto dovuto ma questo incide moltissimo sulla psiche di un esponente delle Forze di Polizia che non si sentono affatto tutelati nell’espletamento del loro servizio.
Poi conosciamo molto bene i tempi della giustizia italiana e per quanto tempo, se non anni, un operatore delle Forze di Polizia si trova con una spada di Damocle sulla testa. La conseguenza è la perdita di quella serenità che è indispensabile per chi è preposto alla tutela dei cittadini e garantire la loro sicurezza.
È opportuno che il Parlamento italiano trovi una forma giuridica che sostituisca questo istituto dell’avviso di garanzia, almeno per gli appartenenti alle Forze di Polizia, che viene visto in genere dall’opinione pubblica come una sorta di condanna dell’indagato.
Io non chiedo una licenza di uccidere per loro ma almeno una tutela soprattutto durante l’espletamento del loro servizio. E chi scrive è uno che ne ha fatto parte in qualità di funzionario di Polizia e conosce molto bene le dinamiche di questi episodi e lo stato d’animo di ogni appartenente alle Forze di Polizia.
Poi non possiamo lamentarci o tacciare di inefficienza gli operatori quando devono lavorare con una spada di Damocle sulla testa.
Aldo Milone, Responsabile Dipartimento Sicurezza e Immigrazione Forza Italia Toscana


