Prato, Milone: Droga agli operai sfruttati
Prato, il Responsabile del Dipartimento Sicurezza e Immigrazione di Forza Italia Toscana Aldo Milone: “Droga agli operai sfruttati”
L’operazione dei Carabinieri di qualche giorno fa, che ha portato all’arresto di un cittadino cinese per detenzione e traffico di sostanze stupefacenti, ketamina in questo caso, ha portato forse alla luce un nuovo fenomeno, il “doping lavorativo”. Nel senso che questa sostanza veniva data, e forse viene ancora somministrata, agli operai cinesi che vengono sottoposti a turni massacranti e questa droga sintetica serve proprio a sopportare la fatica.
Ovviamente per me non è una novità anche perché proprio 10 anni fa facevo presente questo fenomeno e lo definivo “doping lavorativo”, ipotesi condivisa anche dal magistrato che si occupò di alcuni decessi di operai cinesi avvenuti in alcuni stanzoni. È ben noto che il controllo della droga sintetica, ketamina e ecstasy, è quasi monopolizzato da organizzazioni criminali cinesi.
Altri provvedimenti della magistratura che iniziano ad avere una certa efficacia contro l’illegalità economica, presente nel distretto “parallelo”, sono i sequestri di beni mobili e immobili. Credo e ritengo che se si proseguirà su questa strada, il sequestro dei beni mobili e immobili può portare nelle casse dello Stato e, indirettamente, anche del Comune, un po’ di liquidità frutto, soprattutto, dell’evasione fiscale e di tasse comunali che in un momento particolare come questo potrebbe costituire un toccasana.
Aldo Milone, Responsabile Dipartimento Sicurezza e Immigrazione Forza Italia Toscana

Scandicci: Intervento dei carabinieri al centro vaccinale
Scandicci, il consigliere metropolitano di Firenze di Forza Italia Paolo Gandola, insieme a Luca Carti: “Intervento dei carabinieri al centro vaccinale, ennesimo disservizio ai danni dei cittadini”
“La campagna vaccinale in Toscana e nell’area metropolitana fiorentina continua a creare innumerevoli e quotidiani disservizi. Ne è l’ultima testimonianza quanto avvenuto ieri nel primo pomeriggio presso il centro vaccinale di Scandicci quando si sono vissuti attimi di concitazione in seguito al rinvio, non comunicato, della seconda dose Pfizer. L’ennesima disorganizzazione a danno dei cittadini”.
Si esprimono così Paolo Gandola, consigliere metropolitano Fi – centrodestra per il cambiamento e Luca Carti, capogruppo azzurro a Scandicci che aggiungono: “ieri pomeriggio siamo stati informati che alcune decine di cittadini non hanno potuto sottoporsi alla somministrazione della seconda dose Pfizer come era previsto dai documenti in loro possesso. La notizia è stata comunicata dal personale presente al centro vaccinale di Scandicci e ciò ha creato una certa concitazione tanto che è stato necessario l’intervento dei Carabinieri”.
“Tutto ciò è inaccettabile – attaccano gli esponenti di Forza Italia – e rappresenta l’ennesimo disservizio visto che i messaggi di rinvio, a quanto pare, non sarebbero arrivati in modo puntuale e regolare a tutti coloro che oggi dovevano sottoporsi alla seconda dose.
Tutto è stato rinviato al 26 giugno prossimo stante la decisione della Regione di allungare fino a 42 giorni la distanza tra la prima e la seconda dose Pfizer, ingenerando forti malumori tra le persone presenti. Al centro vaccinale la somministrazione dei vaccini si è bloccata per qualche tempo per consentire di ripristinare l’ordine anche grazie al personale dei Carabinieri nel mentre intervenuto”.
“Insomma – commenta amaro il consigliere metropolitano – l’ennesima débâcle imbarazzante ai danni degli utenti fiorentini che mette in luce l’incapacità della giunta Toscana di programmare la campagna vaccinale in modo sicuro ed affidabile”.
Paolo Gandola, consigliere metropolitano di Firenze di Forza Italia
Luca Carti, capogruppo di Forza Italia a Scandicci




Monsummano Terme: solidarietà ai 3 Carabinieri aggrediti
Monsummano Terme: solidarietà ai tre Carabinieri vittime di aggressione. Il Responsabile provinciale del Dipartimento Sicurezza e Immigrazione di Forza Italia Pistoia Mirco Capuani: “Occorre fare di più per garantire la sicurezza della nostra provincia”
“In qualità di Responsabile Dipartimento Sicurezza della provincia di Pistoia, intendo esprimere tutta la mia solidarietà ai tre Carabinieri aggrediti a Monsummano il 27 maggio scorso.
Purtroppo e per l’ennesima volta, si sono viste nel territorio pistoiese scene da far west, che non possono essere giustificate. Arrivare al punto di aggredire degli uomini in divisa, vuol dire sostanzialmente avere spregio non solo delle regole, ma anche dello Stato.
E’ noto da tempo, ormai, che nel nostro territorio ci sono problematiche relative alla sicurezza, vuoi perché le forze dell’Ordine sono sotto organico, vuoi perché le amministrazioni locali della zona, sembrano più impegnate a perseguire i propri interessi, piuttosto che garantire l’ordine e la sicurezza pubblica.
In tempi come quelli che stiamo passando nell’ultimo anno e mezzo a causa della situazione pandemica ed il conseguente aumento delle difficoltà in ogni aspetto della vita quotidiana, in ambito non solo economico, stanno portando al collasso le risorse delle persone ed era, pertanto, prevedibile aspettarsi un aumento di eventi delittuosi.
Niente è stato fatto, né per fornire reali alternative ed aiuti ai cittadini, né per implementare l’apparato della sicurezza, almeno per mantenere un minimo di ordine pubblico e anche per far sentire le Istituzioni più al fianco della popolazione. La politica locale dovrebbe aiutare e non abbandonare.
Ascoltare, Programmare e Confrontarsi: aspetti il cui significato, da queste parti “sinistre”, non pare essere conosciuto.
Mirco Capuani, Responsabile Dipartimento Sicurezza provincia Pistoia – Forza Italia




Campi: Riscontrato un ambulatorio abusivo
Il Capogruppo di Forza Italia a Campi Bisenzio Paolo Gandola, insieme a Angelo-Victor Caruso: “Riscontrato un ambulatorio abusivo. Siamo stati noi a denunciarne la presenza alle autorità nel febbraio 2020”
“Forza Italia esprime piena soddisfazione per il blitz effettuato stamani in via Cimabue a Campi Bisenzio dove è stato riscontrato un ambulatorio abusivo gestito da persone di nazionalità cinese. A darne comunicazione alle autorità nel febbraio 2020 siamo stati noi di Forza Italia e siamo dunque lieti che la nostra segnalazione abbia dato luogo all’accertamento odierno”.
Si esprimono così Paolo Gandola, capogruppo di Forza Italia e Angelo-Victor Caruso, coordinatore comunale azzurro che aggiungono: “dopo aver ricevuto pressanti richieste da parte dei cittadini il 17 febbraio 2020 dopo un sopralluogo in zona, provvedevamo ad informare per iscritto il comandante della Polizia Municipale di Campi Bisenzio sulla probabile presenza di un ambulatorio abusivo in via Cimabue, circostanza poi effettivamente riscontrata stamani con il blitz operato dai Carabinieri della Compagnia di Signa ai quali va il nostro ringraziamento.
La situazione oramai era ben nota a tutti in zona tanto che le lamentele dei cittadini erano quotidiane e circostanziate per il gran via vai di persone dall’abitazione posta a piano terra.
Oltre a questo, però, commentato gli esponenti azzurri, chiediamo alle autorità di intervenire con solerzia operando controlli in tutti gli esercizi commerciali presenti in via Cimabue e strade limitrofe, la zona oramai è nota come la “China Town campigiana” vista la numerosa presenza di negozi cinesi.
Siamo tuttavia felici, concludono Gandola e Caruso, che ancora una volta sia stata Forza Italia a dar vita all’accertamento dell’irregolarità presente, a conferma del grande lavoro di ascolto della cittadinanza che operiamo da sempre”.
Paolo Gandola, Capogruppo di Forza Italia a Campi Bisenzio
Angelo-Victor Caruso, coordinatore comunale azzurro Campi Bisenzio
Gramigna: Made in Tuscany? Un marchio di qualità
La responsabile del Dipartimento tutela del Made in Italy di Forza Italia Toscana Antonella Gramigna: “Made in Tuscany? Un marchio di qualità. Diciamo NO, alle contraffazioni. Perchè è solo così che si possono aiutare le nostre imprese, ed anche bloccare la criminalità“
E’ di questi giorni la notizia che un maxi blitz ad opera dei militari del Comando Carabinieri per la Tutela Agroalimentare, insieme con i militari delle Unità dell’Arma Territoriale e Forestale, ha portato al sequestro di oltre 4mila tonnellate di prodotti finiti e semilavorati per un valore di oltre tre milioni di euro, all’interno dello stabilimento produttivo e nel deposito della ITALIAN FOOD SPA – Gruppo Petti.
Si tratta, così dice la notizia, di passate di pomodoro contenenti concentrato di pomodoro estero, proveniente da Paesi non appartenenti all’Unione Europea, come “pomodoro 100% italiano” e “pomodoro 100% toscano”, pronte per la commercializzazione e 977 tonnellate circa di prodotto semilavorato e concentrato di pomodoro di provenienza estera (extra-UE), stipato in fusti e bidoni.
Secondo quanto emerge dalle indagini, che rispettiamo ed alle quali ci atteniamo essendo da sempre garantisti, si sarebbe ravvisata da parte di alcuni dirigenti una losca manovra per la produzione e la fraudolenta commercializzazione di conserve di pomodoro – principalmente passata di pomodoro di vario tipo e formato con il marchio della nota azienda – falsamente etichettate quale “pomodoro 100% italiano” e/o “pomodoro 100% toscano.
Se ciò venisse confermato, sarebbe un danno per il valore e la forza del nostro Made in Italy, perchè l’azione da mesi intrapresa dal Dipartimento Forza Italia, è proprio quella che va nella direzione di tutelare e valorizzare, preservare l’autenticità, la ricchezza della qualità, ma anche quella della lotta alle contraffazioni, che da una stima recente si aggirano attorno ai 30 miliardi di euro (esattamente siamo a 32 miliardi ), pari al 3,6% delle vendite totali del settore manifatturiero italiano tra nazionale e di esportazione.
Il 16,7% è costituito dall’abbigliamento, il 15,4% dai prodotti elettronici e ottici, il 13% dall’alimentare. Senza tener conto della farmaceutica, che solo a gennaio 2020 ha visto sequestrare quasi 100mila farmaci illegali e clandestini. La merce contraffatta dilaga, secondo l’Ocse, 4 persone su 10 credono di acquistare originali e spesso, se il prodotto è ben “ mascherato” potrebbe non accorgersi, neppure dopo l’acquisto, che il prodotto non è originale. I prodotti piratati , lo sappiamo, provengono principalmente da Cina, Hong Kong e Turchia. Ma anche in Italia , ahimè, esiste una produzione “locale” di falsi.
Ovvio che tutto questo abbia conseguenze gravi sia per la nostra manifattura, le nostre filiere produttive, che per i posti di lavoro, che ne risentono pesantemente. Dal lusso all’agroalimentare, i prodotti realizzati in Italia rappresentano un’eccellenza nel mercato mondiale. Da qui l’esigenza di tutelare il Made in Italy dalla contraffazione e dalle conseguenze che il falso genera per le imprese, per i consumatori e la collettività in genere, per l’economia nazionale e per la stessa immagine delle aziende produttrici.
Le ragioni di questo fenomeno in crescita sono sicuramente da ricondurre al basso prezzo, che non viene percepito come bassa qualità da chi acquista. Molto spesso è ignaro, e anche quando non lo è, lo fa per avere quella data borza griffata, o quella scarpa particolare che non potrebbe permettersi a prezzo originale. Oppure per produrre a basso costo.
Serve una seria lotta alla contraffazione del Made in Italy. E come già evidenziato dai risultati raggiunti da un’apposita Commissione Parlamentare (che ha concluso i suoi lavori nel 2018), occorre introdurre un’apposita regolamentazione in grado di fronteggiare più adeguatamente il fenomeno, attraverso adeguati strumenti tecnologici.
Ad esempio, potremmo pensare ad etichette elettroniche, o virtuali ( Realtà aumentata) in cui possibile inserire informazioni complete, ed anche la storia di quel dato prodotto. Tutto ciò, semplicemente da uno smartphone che si collega, con una semplice applicazione. basta porsi davanti al barattolo, o alla scatole, o semplicemente ad una etichetta, e si apre un mondo.
Ma se è vero che circa un italiano su due acquista prodotti falsi, allora è indispensabile agire anche attraverso una maggiore sensibilizzazione sia dei produttori, magari aiutandoli nei costi, che dei consumatori, mettendoli al corrente di questo grave reato che mina non solo l’economia, ma permette l’avanzare della malavita organizzata. Perchè le conseguenze della contraffazione dei prodotti Made in Italy non si limitano unicamente al rilevante danno economico per le imprese manifatturiere italiane, ma va ad incidere pesantemente sull’intera società.
Se non ci fosse la contraffazione, il numero di occupati crescerebbe dello 0,6%, con un incremento di produzione e di reddito annui pari a 19,4 miliardi di euro: ciò si tradurrebbe in una crescita del PIL nazionale per oltre 7 miliardi. Tutto ciò avrebbe, ovviamente, ripercussioni anche sul sistema fiscale, e permetterebbe l’aumento dei posti di lavoro.
Diciamo NO, alle contraffazioni. Diciamo NO, e sempre, a chi vende falsi e taroccati. Perchè è solo così che si possono aiutare le nostre imprese, ed anche bloccare la criminalità.
Antonella Gramigna, Responsabile Dipartimento Tutela del Made in Italy Forza Italia Toscana