PNRR, Mazzetti: agire subito su caro materiali
PNRR, la deputata di Forza Italia Erica Mazzetti: “agire subito su caro materiali. Imprese e lavori pubblici a rischio”
“Il caro materiali, associato alle reperibilità, compromette la tenuta delle imprese edili e può bloccare i lavori pubblici, di conseguenza anche il Pnrr rischia di sfumare, lasciando l’Italia ancora una volta indietro.
I prezzi hanno raggiunto picchi esponenziali ma il meccanismo di compensazione e adeguamento è ancora troppo lento e insufficiente.
Così il sistema non può reggere ancora: si rischia un generalizzato blocco dei lavori in corso, il mancato avvio dei lavori del Pnrr e soprattutto un contraccolpo economico e sociale incalcolabile.
Le aziende serie non sono in condizione di programmare i lavori, spesso di durata pluriennale, né di pensare alle giuste strategie aziendali e all’organizzazione dei fattori della produzione”.
È questo il contenuto del question time che l’On. Erica Mazzetti presenta oggi a prima firma, insieme a molti colleghi forzisti, al Ministro delle Infrastrutture e delle mobilità sostenibili.
L’On. Mazzetti propone inoltre “l’introduzione, sia per lavori pubblici sia privati, del principio secondo cui, ove il forte aumento dei prezzi dei materiali abbia causato o possa causare un rallentamento dei lavori, lo stesso venga riconosciuto come causa di forza maggiore, idonea a sollevare dalla responsabilità l’appaltatore, anche in relazione all’applicazione di eventuali decadenze o penali connesse a ritardi o omessi adempimenti con conseguente devastanti dell’intera filiera con una norma immediata perché l’ossigeno sta terminando.
Siamo certi che il governo Draghi, come dimostrato in altre occasioni, ascolterà il grido di molte aziende che Forza Italia porta in Aula anche in questo caso”.
Coordinamento regionale Forza Italia Toscana
Edilizia, Mazzetti: Interpellanza sul caro-materiali
Edilizia, interpellanza urgente della deputata di Forza Italia Erica Mazzetti: “Quali iniziative si intendano adottare per dare soluzione alle forti criticità dovute all’impennata dei prezzi dei materiali e sostenere conseguentemente il settore delle costruzioni?”
Ho chiesto di interpellare il Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, premesso che:
tra i settori economico-produttivi che ancora oggi risentono della grave crisi iniziata nel 2007-2008, si trova il settore delle costruzioni, ancora alle prese con una situazione di grande difficoltà, fortemente acuita dalla terribile emergenza pandemica iniziata quasi un anno e mezzo fa;
ad aggravare la situazione, come denunciato dall’Ance, assistiamo a rincari record dei materiali, che rischiano di mettere ancora più in difficoltà il settore delle costruzioni;
l’attuale elevato aumento dei prezzi di materiali per il settore delle costruzioni sta mettendo a rischio i cantieri in corso e sta riducendo ulteriormente i margini delle imprese di appalti pubblici e privati, che già vivono come e più di altri comparti produttivi una forte crisi, e che nel caso del settore delle costruzioni è ormai decennale;
un aumento di prezzi cominciato a fine 2020 e che riguarda soprattutto metalli, materie plastiche derivate dal petrolio, calcestruzzo e bitumi. Per fare solo alcuni esempi e proprio con riguardo l’acciaio e il ferro, il tondo per cemento armato fa segnare un incremento del 117% tra novembre 2020 e aprile 2021. Una dinamica che l’ultimo rapporto Ocse dello scorso dicembre ha attribuito all’improvviso incremento della domanda del settore delle costruzioni in Cina. Questo rimbalzo ha innescato un effetto al rialzo sul prezzo di tutta la filiera dell’acciaio, a livello mondiale;
a ciò si aggiungono gli effetti della pandemia, che ha comportato scarsità di offerta per le continue chiusure industriali e commerciali nel mondo, e quelli della ripresa, che ha generato un forte aumento della domanda. Gli effetti si sono avvertiti soprattutto in Europa;
ulteriori forti incrementi si sono registrati anche in altri materiali di primaria importanza per l’edilizia, come, ad esempio, i polietileni (+40% tra novembre 2020 e febbraio 2021), il rame (+17%), il petrolio (+34%) e i suoi derivati, ecc.;
come sottolineato dall’Ance, “tutti questi rincari eccezionali rischiano di frenare gli interventi già in corso
e di mettere a rischio quelli previsti dal Recovery Plan, qualora non si intervenga tempestivamente”.
Nelle sue analisi l’Associazione nazionale dei costruttori, riconduce questi rincari alle turbolenze internazionali e contesta la tesi secondo cui a generare gli aumenti contribuisca il crescente utilizzo del Superbonus. “In primo luogo – argomento Ance – questa agevolazione ha iniziato a produrre i primi effetti reali sul mercato solo a partire dal febbraio scorso, quando gli aumenti dei materiali erano già avvenuti. Inoltre, gli aumenti di prezzo sono denunciati anche da altri settori industriali come ad esempio l’automotive. Infine, i fenomeni di rialzo dei prezzi dei materiali coinvolgono anche i mercati internazionali, e non sono, quindi, collegati a dinamiche interne al mercato italiano”
l’allarme non è solo del nostro Paese, ma è europeo, e Thomas Bauer, presidente della Fiec, federazione europea dei costruttori, ha scritto alla commissione Ue per mettere in guardia dai rischi dei rincari e chiedere misure. Fra i rischi la minaccia diretta ai piani di Recovery;
i costruttori e il presidente dell’Ance, Gabriele Buia, hanno chiesto al Ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, di varare misure straordinarie capaci di fronteggiare lo straordinario aumento dei prezzi dei materiali ed evitare il sostanziale blocco di buona parte dei lavori pubblici in corso;
si evidenzia che in una situazione per certi versi analoga, nel 2008 furono emanate delle misure (articolo 1 del decreto legge 162/2008) volte proprio a fronteggiare gli aumenti repentini dei prezzi di acquisto di alcuni materiali da costruzione verificatisi nel corso del 2008 –
Quali iniziative si intendano adottare per dare soluzione alle forti criticità esposte in premessa e sostenere conseguentemente il settore delle costruzioni
se non ritenga necessario, per le suddette finalità, prevedere l’emanazione di appositi decreti ministeriali al fine di poter rilevare, su base trimestrale, le variazioni percentuali intervenute nel corso del 2021 rispetto ai prezzi medi del 2020, sia in aumento che in eventuale diminuzione, superiori ad una certa percentuale;
se non si intenda introdurre un meccanismo di compensazione urgente e straordinario per i lavori eseguiti nel corso del 2021, attraverso il quale riconoscere alle imprese gli incrementi eccezionali intervenuti, da applicarsi, anche in deroga alle disposizioni vigenti, a tutti i lavori in corso di esecuzione alla data di entrata in vigore della norma.
Erica Mazzetti, Deputata Forza Italia

