Barocchi: Cinghiali, danni e prevenzione
Cinghiali, danni e prevenzione. Il Responsabile dipartimento Caccia e Pesca di Forza Italia Toscana Paolo Barocchi: “Una possibile soluzione è la recinzione elettrica: alternativa agli abbattimenti di controllo”
Siamo in continuazione a parlare del problema cinghiale tentando di fare un po’ di chiarezza sulla presenza e sull’andamento di popolazione di questa specie negli ultimi decenni
Ora vorrei mettervi a conoscenza dei possibili interventi di prevenzione che possono essere messi in atto per evitare danni che i cinghiali provocano sia all’agricoltura sia alla popolazione, avvicinandosi sempre di più alle abitazioni per cercare cibo e scappare da branchi di lupi.
Molto spesso provocando anche incidenti stradali; di cui ci può testimoniare l’Avv. Federico Dabizzi responsabile Organizzazione Forza Italia Toscana che, per un attraversamento di un branco di cinghiali su di una strada Provinciale, ha riportato serie fratture per oltre due mesi di ricovero ospedaliero.
Nel 2010 lo Studio Agrofauna, guidato dal Dr. Agr. Daniele Scarselli e dal Dr. Agr. Giuseppe vecchio, ha collaborato con la Regione Toscana, precisamente con l’ATC 15 (Pisa), per un progetto volto alla riduzione dei danni degli ungulati alle colture adiacenti alla “Riserva Naturale: Foresta di Berignone” nel Comune di Volterra.
L’esperimento consisteva nella messa a terra di una recinzione elettrica su quattro fili lunga 7,5km allestita durante il periodo della raccolta delle colture cereagricole e poi smontata e conservata nell’inverno.
Per creare un habitat favorevole agli ungulati e allontanarli dalle aziende agricole, nell’area sono state seminate colture dissuasive.
L’operazione è stata attuata con la collaborazione volontaria di cacciatori e agricoltori della zona.
Certo è che il progetto ha richiesto un importante dispiegamento di forze e costi per il materiale, ma il risparmio per la Regione Toscana è stato strabiliante.
All’inizio del progetto, nel 2009, i danni provocati dagli ungulati raggiungevano i 15.000€ nella sola ATC15 (Pisa) ma, alla fine del triennio nel 2012, la zona non ha registrato problemi con gli animali portando il costo per gli indennizzi a zero.
A fronte di questo considerevole risultato i costi di manutenzione sono accettabili, senza contare che le colture a perdere hanno giovato all’intera fauna della zona.
Visti i risultati di questo intervento ci auguriamo che la Regione Toscana prenda in considerazione nuove alternative che possano affiancare o sostituire l’abbattimento selettivo.
Paolo Barocchi, responsabile regionale del dipartimento Caccia e Pesca di Forza Italia Toscana
