Concessioni, Mallegni: nessun accordo vicino
Concessioni, il vice Presidente dei senatori di Forza Italia e Coordinatore regionale toscano Sen. Massimo Mallegni: “nessun accordo vicino. Il Governo vuole chiudere la partita senza preoccuparsi dei contenuti”
“L’operato del governo sul tema delle concessioni non convince, resteremo, quindi, convintamente sulle nostre posizioni chiare e indelebili”. Lo dichiara il vicepresidente di Forza Italia, Massimo Mallegni, responsabile del dipartimento Turismo del partito.
“Ciò che chiediamo è la predisposizione di una procedura selettiva non oltre 24 mesi dalla data in vigore della Legge sulla Concorrenza- aggiunge Mallegni – e una mappatura dettagliata da realizzarsi a cura dello Stato. Inoltre, resta importante per noi la determinazione di un equo indennizzo al concessionario uscente che deve provenire da una perizia che attesti la consistenza aziendale.
Non esiste nessun accordo, quindi, il Governo vuole chiudere rapidamente la “partita” sulla Concorrenza senza preoccuparsi minimamente dei contenuti del provvedimento. Vedremo quali parlamentari si assumeranno la responsabilità di cancellare la storia del turismo italiano a favore delle multinazionali estere”, conclude.
Coordinamento regionale Forza Italia Toscana
Balneari, Mallegni: unici non riconosciuti come aziende
Balneari, il vice Presidente dei senatori di Forza Italia e Coordinatore regionale toscano Sen. Massimo Mallegni: “stabilimenti uniche realtà non riconosciute come aziende”
“Le questioni sono sostanzialmente tre o quattro e per prima cosa dobbiamo chiederci: cosa vogliamo dal turismo nazionale? Vogliamo un turismo nazionale tutto free con sole spiagge libere – come qualcuno ipotizza – oppure vogliamo un turismo balneare organizzato, quello che ha fatto la storia balneare italiana e per cui le nostre località turistiche sono famose in tutto il mondo?
Altra questione sono le aziende balneari che in questi anni hanno pagato tutto ciò che gli è stato richiesto. Sono d’accordo che il canone vada rivisto, ma si deve sapere – e gli italiani non lo sanno – che gli stabilimenti balneari sono le uniche attività in affitto che pagano l’Imu, tassa richiesta solo ai proprietari di norma”.
Così il senatore di Forza Italia, Massimo Mallegni, ospite questa mattina a ‘Mattino 5’, sul tema delle concessioni balneari.
“Inoltre, hanno l’obbligatorietà della vigilanza a mare, che è un’azione sostitutiva nei confronti dello Stato. Le altre questioni – ha aggiunto – sono gli investimenti, il valore delle aziende e ovviamente l’equiparazione dell’Italia agli altri stati europei.
Lo abbiamo detto chiaramente a Draghi: l’Italia non può essere uguale agli altri Paesi europei soltanto nelle cose che ci piacciono o che piacciono all’Europa. La Spagna e il Portogallo, per esempio, hanno dato 75 anni di proroga, ma il vero problema è che nel mondo, e quindi anche in Italia, le uniche realtà che non sono riconosciute come aziende sono gli stabilimenti balneari, che non hanno un valore di avviamo commerciale.
Allo stesso tempo, da sempre, i balneari non possono mettere nessuna ipoteca essendo in concessione e, nel caso, sono costretti a ipotecare la propria casa. C’è da ricordarsi che queste persone non sono dei ricchi che lavorano tre mesi l’anno e i restanti vanno in vacanza”, ha concluso Mallegni.
Coordinamento regionale Forza Italia Toscana
Gramigna: Spiagge made in Italy e Bolkestein
La responsabile del Dipartimento tutela del Made in Italy di Forza Italia Toscana Antonella Gramigna: “spiagge made in Italy e Bolkestein”
Il Consiglio dei Ministri, come sappiamo, ha approvato sia l’emendamento sui balneari al ddl concorrenza, sia il disegno di legge delega all’unanimità. “Le spiagge e gli arenili sono beni pubblici- asseriscono- e come tali vanno trattati.”
Nulla questio, se non il fatto che quei beni, da anni sono motivo di vanto, qualità, e lavoro per migliaia di persone, nonchè di investimenti di elevato spessore, da parte di imprenditori che hanno fatto sì che fossimo la perla del turismo balneare.
Il nostro Made in Italy, parte anche da qui. Dall’accoglienza, dai servizi, dal poter dare decoro alle spiagge, per tante famiglie e turisti di passaggio. La Bolkestein non tiene per nulla in considerazione la tipicità degli stabilimenti italiani.
Nessuno nega la necessità di regolamentare il settore dei balneari, sancendo il principio di assegnazione tramite gare pubbliche, ma qualcuno parla di” annosi privilegi” anche di parlamentari che, in qualche modo hanno interessi nel settore. Interessi sicuramente a tutelarne il valore, conoscendone in prima persona la fatica, e gli investiti fatti negli anni, per fornire servizi all’altezza.
Si parla anche di una situazione svantaggiosa per i cittadini, l’ambiente e gli imprenditori stessi del comparto.
Svantaggioso sarebbe far trovare un ambiente curato, sicuro sotto ogni punto di vista, per i turisti, i giovani o le famiglie?
Tutto confutabile. A meno che, per il Governo, specie alcune frange che sono maggioranza, e parlano alle pance, come sempre, doloranti della gente, e faccia comodo cavalcare quest’onda.
Gli onorevoli grillini, giustappunto, i detentori dei “diritti del popolo”, sostengono con forza una sentenza del Consiglio di Stato che parla di assegnazioni con bandi pubblici entro il 31 dicembre 2023. E che contro ciò ” non può che esserci una destra pronta a flirtare con le lobby e a tutelare i privilegi dei pochi a scapito dei cittadini e degli imprenditori onesti”.
Al di là del concetto base per il quale l’onestà non ha bandiera politica, ma la loro è alquanto macchiata, ed in quanto a lobby, beh, potrebbero scrivere un trattato, si rende indispensabile studiare adesso un sistema di gare pubbliche che prevedano la considerazione di investimenti fatti, anche recenti, che andrebbero a minare l’economia di imprese del settore, con il diritto di indennizzi a carico del subentrante per le perdite di mancato ammortamento e di avviamento, da determinare con definiti indicatori economici.
Sorprendente è, comunque, che ci si sia impegnati così velocemente, con tempo e risorse, per mandare in rovina 30mila aziende italiane e le loro famiglie, aprendo, di fatto, così la possibilità a grossi gruppi dì investitori e soprattutto stranieri, dì impossessarsi di un bene strategico irrinunciabile quali le coste italiane, confini del nostro Paese.
Sappiamo bene come funziona la cosa: l’Italia alla fine è un bel paese appetibile, e quando si tratta di appropriarsi di beni di prima necessità, come il settore turistico e ristorazione, gli investitori non mancano. Specie se, come oggi, siamo ridotti a tasche vuote, quindi con estremo bisogno di risalire la china. Prato docet .
Un buon Governo ha il compito dì proteggere e tutelare le proprie qualità, eccellenze e le proprie imprese, soprattutto in un momento dì gravissima difficoltà economica. Se permetteremo dì aprire il mercato agli stranieri, ma invece agli italiani non sarà permesso dì fare lo stesso negli altri paesi, come è di fatto, che accadrà? Questi sarebbero i principi su cui si basa la concorrenza?.
Il riordino ( così lo chiamano) delle concessioni balneari è per il settore, una mazzata. Senza considerare che per un effettiva messa a regime del sistema demaniale occorrono parecchi anni. Serve una proroga di anni, serve maggiore rispetto e tempi più lunghi che possano permettere di ammortizzare gli investimenti fatti, con un periodo transitorio che permetta una revisione organica del demanio marittimo nel quale le nostre imprese possano essere messe nelle condizioni di affrontare le gare con serenità.
L’obiettivo, infatti, di Forza Italia, forza di governo, è quello di preservare quel tessuto imprenditoriale, spesso a conduzione famigliare, che sugli stabilimenti ha fondato la propria dimensione economica, oltre a garantire il lavoro, gli investimenti, i sacrifici fatti e il diritto a un futuro sereno per migliaia di imprenditori e lavoratori del mare.
Diventare deboli, significa diventare aziende ‘aggredibili’ da chiunque, senza neppure sapere, ad oggi, le modalità di come verranno effettuate le gare ed in che modo saranno garantiti gli investimenti ai concessionari uscenti, che, non va dimenticato, garantiscono servizi anche di sicurezza da mattina a sera, oltre a tener pulite le coste. Pensate che avere spiagge libere sia migliore? Provate a visitarle, a pomeriggio inoltrato.
Chi garantirà i servizi di vigilanza professionali, i defibrillatori in ogni bagno così come la pulizia invernale delle spiagge, che è carico dei ” bagni” ? E’ alla svolta qualcosa di storico, che fa ormai parte del dna delle nostre coste, depauperando quel patrimonio di bellezza e qualità che piccole imprese da sempre offrono con quell’atmosfera così familiare ai nostri stabilimenti.
Storie di tanti, che negli anni si ritrovano e vivono il mare, le ordinare file di ombrelloni, pulizia e serenità, ed anche la ristorazione spesso collegata ad essi. Il rischio omologazione potrebbe essere dietro l’angolo. Avremo, in cambio, magari tanti Hot dog di una multinazionale del fast food, o involtini primavera invece che un bello spaghetto allo scoglio, servito in terrazza, da personale qualificato. Vuoi mettere?
Antonella Gramigna, Responsabile Dipartimento Tutela del Made in Italy Forza Italia Toscana
Balneari, Mallegni: stravolgere decisione se sbagliata
Balneari, il vice Presidente dei senatori di Forza Italia e Coordinatore regionale toscano Sen. Massimo Mallegni: “pronti a stravolgere una decisione se sbagliata e che non tuteli la storia del turismo italiano e la categoria”
“Il Consiglio dei Ministri ha deciso di inserire nel Ddl Concorrenza una norma che sancisce le gare a partire dal 1 gennaio 2024.
Leggeremo bene il testo appena sarà pubblicato e in Parlamento – unica istituzione deputata a farlo – faremo tutte le modifiche per garantire la storia del turismo italiano, le migliaia di famiglie e oltre un milione di persone impiegate nel settore. Se sarà necessario cambieremo ogni decisione che non tuteli una tradizione culturale, nazionale, italiana che ha fatto del turismo del nostro Paese un’eccellenza.
Non permetteremo mai di buttare a mare – e in questo caso si può dire davvero così – 200 anni di lavoro ininterrotto che ha formato il turismo in Italia.
Non conosciamo i dettagli del provvedimento e ci impegniamo sin d’ora a cambiarlo e stravolgerlo, se necessario.
Noi ci siamo come ci siamo sempre stati e speriamo di trovare in Parlamento i numeri necessari per andare incontro alle reali esigenze di una categoria che merita rispetto.
Con tutto ciò che accade nel mondo: dalla crisi ucraina, al caro bollette non abbiamo assolutamente capito questa fretta”.
Lo dichiara il Vice Presidente dei Senatori di Forza Italia Massimo Mallegni, nonché Responsabile Nazionale per Forza Italia del Turismo e del Commercio.
Coordinamento regionale Forza Italia Toscana
Ambulanti, Stella: bene rinnovo concessioni ma ora aiuti
Il capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale della Toscana Marco Stella: “Ambulanti: bene rinnovo concessioni Toscana, ma servono soldi per settore al collasso. Molti stanno chiudendo, merce invenduta in magazzino e bollette da pagare. Regione immobile”
“Accogliamo positivamente il rinnovo per 12 anni delle concessioni al commercio su area pubblica, ma occorrono soldi per sostenere gli ambulanti, altrimenti non rinnoverà nessuno perché gli ambulanti non ci saranno più”. Lo afferma il capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella, commentando l’annuncio della Regione Toscana, che ha recepito le linee guida nazionali, approvando le modalità operative, in modo da consentire ai Comuni di procedere con i rinnovi delle concessioni di posteggio per il commercio ambulante, che scadevano il 31 dicembre.
“Cosa aspetta la Regione Toscana a dare ossigeno ad ambulanti e fieristi? Sono sull’orlo del fallimento – sottolinea Stella – e alcuni hanno già chiuso per non riaprire mai più. Sono stati tra i più colpiti dalla crisi. Noi da mesi chiediamo alcune misure per questa categoria: azzeramento dei tributi locali, 7.500 euro a fondo perduto per ogni impresa, finanziamento a tasso zero rimborsabile in 20 anni, accesso al fondo PMI anche per chi fa commercio su area pubblica, accesso ai fondi rotativi FIDI Toscana. Perché la Regione Toscana non si confronta con noi su queste proposte? E’ evidente che manca la volontà politica”.
“I commercianti su area pubblica hanno bollette da pagare, i mezzi fermi, i magazzini pieni di roba invenduta, e non hanno più soldi per pagare le tasse. Non so se questa situazione è chiara a chi ci governa – evidenzia Stella -. Nella nostra regione il commercio ambulante ha un giro d’affari di oltre un miliardo di euro, 700 mercati, quasi 11mila esercizi (4200 solo a Firenze) e più di 13mila addetti, è un comparto che genera ricchezza e occupazione, e va sostenuto”.
Marco Stella, capogruppo Forza Italia al Consiglio regionale toscano