Gramigna: crisi del lavoro o dell’impegno lavorativo?
La responsabile del Dipartimento tutela del Made in Italy di Forza Italia Toscana Antonella Gramigna: “crisi del lavoro o dell’impegno lavorativo? Il reddito di Cittadinanza va cambiato in sostegno serio e che serva da passaggio verso il mondo del lavoro”
Crisi del mondo del lavoro o crisi dell’impegno lavorativo? Interroghiamoci su questo, senza paraocchi, perchè se da una parte si scende in piazza, e giustamente, per rivendicare il diritto ad una occupazione che sia degna e dia stabilità, dall’altra ci sono settori, come la ristorazione, il turismo, i pubblici esercizi che non trovano personale intenzionato ad impegnarsi. Giovani e meno, che rinunciano ad una assunzione, per non perdere il sussidio.
Colpevole il reddito di cittadinanza? In molti casi si. A rischio di sembrare impopolare, ritengo che questo sussidio a pioggia ( perchè così è) abbia creato danni non pochi.
Certamente, esistono famiglie, e fasce di persone che ne hanno tutto il diritto, e che con questa misura si sono sentiti un pò sollevati, ma non tutti ne avevano diritto, e comunque non con questa modalità. Diciamolo. Senza pura.
Serve un welfare inclusivo, che sia accanto a chi ha bisogno, ma anche un welfare attento e coraggioso, scrupoloso e indirizzato verso le fragilità sociali, come giusto. A causa dei ” furbetti” sono proprio queste fasce di popolazione a subirne le conseguenze con meno aiuti.
Il reddito di Cittadinanza va cambiato in sostegno serio e che serva da passaggio verso il mondo del lavoro, con formazione e successivo inserimento.
Nei primi tre anni di Reddito e Pensione di Cittadinanza la somma erogata si aggira a quasi 20 miliardi di euro a 2 milioni di nuclei per un totale di 4,65 milioni di persone. Ma non è servito come misura per l’avvio al lavoro. Tutt’oggi la gran parte degli “aventi diritto” risultano ancora in carico.
L’ennesima controprova che la misura è utile per contrastare la povertà ma inefficace nel combattere la disoccupazione arriva dall’analisi longitudinale dei beneficiari del Reddito di cittadinanza che ha evidenziato in percentuale che su 100 soggetti beneficiari del Rdc, quelli “teoricamente occupabili” sono poco meno di 60.
Di questi: 15 non sono mai stati occupati, 25 lo sono stati in passato, e meno di 20 sono ready to work ovvero hanno una posizione contributiva recente, in molti casi con NASpI e part-time. In sintesi i beneficiari del reddito sono in gran parte lontani dal mercato del lavoro.
La guardia di Finanza di Vicenza, tanto per dirne una, ha scoperto 21 presunti casi di illecita percezione di Reddito di cittadinanza, con il recupero di 205.000 euro indebitamente percepiti. (Come li recuperi? Impossibile) Ecco che arriva l’ennesima dimostrazione, se ve ne fosse ancora bisogno, che il RdC, così com’è, non funziona, si presta a troppe falle nelle quali si insinuano furbetti, e in troppi casi non va a chi ne ha davvero bisogno.
Cosa serve quindi? Una misura diversa, che vada verso CHI assume. Da sempre cavallo di battaglia di Forza Italia.
Sgravi fiscali, meno tasse, più incentivi e formazione. Formazione seria.
Ritengo sia urgente una profonda revisione di questo istituto, dedicando questo sussidio a chi vive davvero sotto la soglia di povertà, e destinando il cospicuo resto a disposizione delle imprese per finanziare assunzioni di lavoratori.
Assumere è una via decisamente molto più virtuosa di un reddito di cittadinanza fine a se stesso, come abbiamo visto, per aiutare chi cerca volonterosamente un lavoro dignitoso per vivere e mantenere sé e la sua famiglia.
Questo rilancerebbe di gran lunga il mercato del lavoro e permetterebbe a tante imprese del Made in Italy di non fuggire.
Un cambio che va fatto presto, subito, senza indugi.
Antonella Gramigna, Responsabile Dipartimento Tutela del Made in Italy Forza Italia Toscana
Energia, Mazzetti: crisi travolge consumatori e filiera
Energia, la deputata di Forza Italia Erica Mazzetti: “crisi travolge consumatori e filiera. Tutelare imprese”
L’emergenza energia è al centro di un evento promosso da Forza Italia su iniziativa della Sen. Papatheu, domani ore 14:00 a Palazzo Madama. Interverrà la Deputata Erica Mazzetti, componente VIII Commissione, in prima linea sul tema.
“Quella che stiamo vivendo è una crisi energetica di portata epocale, che sta portando ad una rapida e drammatica ristrutturazione il nostro sistema. È una crisi complessiva perché sta travolgendo non solo i consumatori, privati e imprese, ma anche tutti gli anelli della catena, come i grossisti, i trader, le società dell’energia più piccole, stritolate dai prezzi e dalle morosità.
I fallimenti che già si stanno sono un campanello di allarme di cui la politica deve tener conto. In parte è colpa della guerra ma in parte è anche delle nostre scelte strategiche sbagliate e adesso con il governo Draghi stiamo trovando le soluzioni più adatte per uscire da questa tempesta perfetta che parte dall’aumento del costo delle materie prime e si aggrava con una guerra alle porte che a sua volta ci travolge perché siamo troppo dipendenti.
Le soluzioni ci sono ma occorre concretizzare scelte strategiche e infrastrutture, senza ideologia ma per il bene del Paese. Domani discuteremo delle prospettive per salvaguardare tutto il sistema energetico e i suoi fruitori”, commenta Mazzetti.
Coordinamento regionale Forza Italia Toscana
Caro energia, Berardi: interventi rapidi per evitare crisi
Caro energia, il senatore e commissario provinciale di Forza Italia Grosseto Roberto Berardi: “interventi tempestivi per evitare crisi d’impresa”
Anche se con tutte le difficoltà del caso, siamo riusciti a far ripartire l’economia italiana e certamente non è giunto il momento di abbassare la guardia, anzi.
Gli aumenti dei prezzi di energia, gas e materie prime, stanno mettendo in seria difficoltà le imprese italiane rallentando la produzione e diminuendo i margini di profitto in alcuni casi anche oltre il 50%.
In quest’ottica chiediamo al Governo che venga prorogato il meccanismo di compensazione per mitigare il rialzo improvviso dei prezzi a favore delle aziende appaltatrici che è stato introdotto grazie ad un emendamento della collega Deputata Erica Mazzetti.
Inoltre è necessario anche un ulteriore scostamento di bilancio di almeno 30miliardi di euro per intervenire anche su altri settori strategici come turismo, commercio e trasporti.
Servono misure di compensazione veloci ed adeguate per evitare che si riapra uno scenario di crisi che il nostro Paese non potrebbe reggere.
Sen. Roberto Berardi, Commissario provinciale Forza Italia Grosseto
Gramigna: Il nostro Made in sparirà?
La responsabile del Dipartimento tutela del Made in Italy di Forza Italia Toscana Antonella Gramigna: “Il nostro Made in sparirà?“
Una vera crisi “nera” di 292 mila piccole imprese.
Ad un anno ormai di Pandemia si possono iniziare a tirare le somme di quella che, possiamo definire ormai, un’economia in ginocchio. Il PIL ha subito un calo del -8,9%, l’inflazione a febbraio 2021 era del +0,1% ed è tendenzialmente in aumento.
Secondo la Banca d’Italia ci troviamo di fronte ad un alto rischio, che aumenta ogni giorno di più, di fallimenti per le aziende, che ad oggi si aggirano su numeri importanti: 2.800 entro il 2022. A queste si aggiungono quelle del made in italy, ben 3.700. Numeri molto preoccupanti, che riguardano le piccole imprese, quelle a trovarsi nella crisi più nera.
Per non parlare, poi, di tutti i settori: le piccole agenzie viaggi, che ad oggi perdono ben il 63%, al mondo dell’arte e dello spettacolo che perde più del 90%, a causa dei cinema e teatri chiusi e data l’impossibilità di avere luoghi dedicati alla musica dal vivo.
Anche le strutture alberghiere, il nostro grande e bellissimo ” made in Italy”, rientrano nella lunga lista delle 292 mila piccole imprese a rischio, perdendo ben il 47% e con un rischio, serio e reale, date le limitazioni che ancora esistono, e per le quali stiamo lottando duramente, di vedersi sfumare anche la possibilità di recuperare durante la stagione estiva. passaporti verdi e coprifuoco come possono agevolare la ripresa turistica o la ristorazione?
Le attività ricreative perdono più del 46%, ed ad oggi sono davvero poche le persone che pensano con rilassatezza alle vacanze, sia per ragioni economiche che di paura del contagio, oltre alle limitazioni di libertà di cui sopra.
Ecco che il Made in Italy vede andare in fumo anni ed anni di valore e lavoro, e rischia di perdere ben 138 miliardi di euro di commercio internazionale. Le fiere specializzate, il turismo, il commercio e l’agricoltura sono i settori dove la crisi dell’export ha inciso di più. Le famiglie, da indagini effettuate, risultano aver perso nel 2020, una quantità di reddito pari a circa 29 miliardi di euro, incidendo sui consumi per 108 miliardi. E chi, avendo reddito, non ha speso, è stato indotto al risparmio da paure e instabilità economica.
I conti correnti sono più elevati di valore con propensione al risparmio, non solo perché non c’è modo di spendere in quelle attività che ad oggi sono state penalizzate, ma come su detto, è l’incertezza del domani a serrare i ranghi.
Poi, di contro, però c’è chi non può contare con alcun risparmio, e nessun deposito in banca. Sono le famiglie che hanno significativamente diminuito il proprio reddito, hanno perso il lavoro o sono in cassa integrazione da mesi. Secondo la Caritas i nuovi poveri sono passati dal 31% a ben il 45% durante l’anno della pandemia. Le aziende simbolo del Made in italy dovranno fare conto anche con questo.
La capacità di spesa media è diminuita e i nuovi poveri sono aumentati. E ricordiamo che le donne hanno pagato il costo più caro, con una disoccupazione pari circa al 9%, che al confronto della media europea del 7,5% , denuncia in pieno la gravità. La disoccupazione al momento viene frenata dal blocco, anche della cassa integrazione che tocca un lavoratore su tre, senza precedenti nella storia recente, ed i lavoratori maggiormente penalizzati dalla crisi rimangono quindi i precari, categoria formata soprattutto da giovani e donne
Il Made in Italy riuscirà a recuperare? Chissà. Domanda che pone diverse riflessioni.
“Difficile ma non impossibile”, potremmo dire. ma occorrono piani e strategie a supporto e soprattutto per evitare di perdere un valore così importante che , ad oggi, è a serio rischio di svendita. Durante questa crisi alcuni settori hanno resistito, di fatto con perdite assorbili e facilmente recuperabili nel tempo, grazie a settori di mercato considerati indispensabili, come lo sono quelli legati ai settori alimentari, farmaceutici o edili. Ma le produzioni, e le vendite di alcuni prodotti come i vini, ed alcune tipologie di alimenti, come moda e arredamento, sono rimasti al palo.
Il Recovery Fund può essere quella strada giusta verso una ripresa. Il fondo, infatti, è legato a investimenti di crescita e sviluppo economico e, quindi, se usato bene, potrà essere la carta vincente per una rinascita dell’economia territoriale. D’altro lato, se questa opportunità dovesse essere infine sprecata, il fondo si trasformerà in un vero macigno difficilmente sostenibile dal debito italiano.
Ecco che, a quel punto, si potrebbe verificare uno scenario del genere: l’ingerenza economica di mercati esteri, che approfitterebbero della situazione. E perderemo tutta la nostra bellissima realtà produttiva, legata alla qualità e la bellezza del nostro Made in Italy, rendendoci così davvero tutti più poveri.
Antonella Gramigna, Responsabile Dipartimento Tutela del Made in Italy Forza Italia Toscana
Stella: Sospendere bollo auto per tutto il 2021
La proposta del capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale della Toscana Marco Stella: “Sospendere bollo auto per tutto il 2021, Toscana segua esempio di altre Regioni”
“La Regione Toscana segua l’esempio di altre Regioni italiane, che in mancanza di un provvedimento centrale, hanno sospeso il pagamento del bollo auto. La tassa automobilistica per l’anno 2021 è sospesa in alcune regioni, mentre altre hanno deciso di rendere esenti alcune categorie di residenti. Oltre ad essere un balzello odioso che andrebbe abolito per sempre, il bollo auto è un aggravio dei costi per i cittadini, colpiti dalla crisi sanitaria ed economica che stiamo attraversando”.
Lo afferma il capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella, che ha presentato oggi una mozione sul tema.
“Veneto e Campania hanno sospeso il bollo auto 2021, parliamo dei bolli scaduti dal 1 gennaio al 30 aprile di quest’anno, che dovranno essere pagati, senza incorrere in more e sanzioni, entro il 31 maggio 2021 – spiega Stella -. Anche l’Emilia Romagna partecipa a questo piano di sospensioni e proroghe, rinviando il pagamento dei bolli 2021 scaduti o in scadenza entro il 31 maggio 2021, al 2 agosto dell’anno in corso. La Lombardia, dal canto suo, ha predisposto degli sconti per il bollo auto, esentando al 100% auto e mezzi adibiti al trasporto di persone, come taxi, Ncc, pullman e bus.
Noi riteniamo che, vista la gravità della crisi economica, la Regione Toscana abbia il dovere di rinunciare a questa tassa per tutto l’anno in corso, come segno della vicinanza delle Istituzioni ai cittadini”.
Marco Stella, capogruppo Forza Italia al Consiglio regionale toscano
Vaccini: dopo un anno di covid19, unica soluzione possibile
Il Responsabile dipartimento Turismo e Commercio di Forza Italia Toscana Pietro Gavazzi: “Vaccini: dopo un anno di covid19, unica soluzione possibile”
Dopo un anno di Covid, per il Commercio e il Turismo si prospetta un mesto anniversario. Occupazione, consumi e fatturato, infatti sono tutti pesantemente negativi ad un anno dall’inizio della pandemia. A certificarlo è la Banca d’Italia, che ha registrato come nel primo semestre dell’anno del Covid-19 i redditi privati non finanziari hanno fatto segnare la maggiore contrazione degli ultimi 20 anni.
La crisi economica scatenata dall’emergenza sanitaria, sta aggiungendo problemi a problemi e potrebbe rivelarsi una vera propria bomba sociale. Flessione che solo in parte è stata contrastata dalle misure di sostegno adottate dall’ex esecutivo Conte. Una tegola che potrebbe avere impatti di rilievo nella fase più delicata della ripartenza, con conseguenze di lungo periodo che potrebbero aumentare il divario con i partner europei.
La crisi, non si è abbattuta con la stessa forza su tutte le categorie e le attività. È evidente che a soffrire di più sono i lavoratori autonomi. Anche l’Istat aggiorna con nuovi record negativi le stime delle imprese del comparto dei servizi turistici, con una flessione del fatturato di ben 12 punti nel 2020, cifre drammatiche in termini di perdite per tutta la filiera turistica.
Nel 2021 si prevede un recupero dei redditi fortemente asimmetrico, mentre nel settore pubblico nel 2021 è previsto un incremento dei redditi che salirà a 9,4 miliardi.
È evidente che la crisi pandemica non ha colpito tutti allo stesso modo, dai dati dei redditi si è concentrata quasi completamente su lavoratori autonomi e conseguente sui loro dipendenti, con perdite decisamente superiori. Molti sono ancora in attesa dell’ultima trance dei sostegni inclusi nel ristori V con 32 miliardi di risorse, che a circa 60 giorni del loro annuncio non si sono ancora concretizzate.
Situazione che continua ad alimentare sconcerto e sfiducia tra gli imprenditori e di loro dipendenti, bloccando una prospettiva di ripresa. Il rapporto di Palazzo Koch: “I conti economici e finanziari durante la crisi sanitaria del Covid-19” evidenzia tutta la difficoltà che il sistema italiano sta affrontando”.
La distruzione di reddito inizia a farsi sentire sui bilanci familiari italiani, con considerevoli conseguenze nel lungo periodo anche sull’erosione della ricchezza privata, il più significativo ammortizzatore sociale del Paese.
Come evidenziato nell’analisi di via Nazionale, tra i più colpiti, sono stati i redditi da lavoro dipendente, scesi dell’8,7% per effetto del calo dei redditi unitari, mentre i redditi da lavoro e i profitti delle famiglie produttrici sono diminuiti del 7,4 %. Numeri da scenario di guerra.
In questi giorni si parla di possibili nuovi lockdown, dimostrando che le restrizioni alle imprese non bastano a contenere l’epidemia, oltre ad essere una soluzione insostenibile per l’economia sul lungo periodo.
L’ unica strategia è puntare con maggior forza sui vaccini con un’azione di governo che si sposti dai decreti di chiusura all’organizzazione di una campagna di vaccini a tappeto che permetta all’economia di tornare alla normalità.
Pietro Gavazzi, Responsabile Dipartimento Turismo e Commercio di Forza Italia Toscana
Mazzetti: blocco sfratti va attenuato, proprietari in crisi
La deputata di Forza Italia Erica Mazzetti: “Blocco sfratti va attenuato, famiglie dei proprietari immobiliari in crisi. Governo accolga appello sollevato anche da Confedilizia”
Oggi lo ribadisce Confedilizia, segnalando i drammatici casi delle famiglie di proprietari in crisi, ma a dirlo sono anche gli emendamenti di tutte le forze di maggioranza: il blocco degli sfratti, portato a 16 mesi dal decreto Milleproroghe, va perlomeno attenuato.
La proroga del blocco sfratti voluta dal Governo Conte e dalla precedente maggioranza “GialloRossa” non la abbiamo mai condivisa, anche perchè nulla è stato fatto in passato per non far pagare tasse ai proprietari che nel frattempo non hanno percepito neanche i canoni di locazione.
E’ giusto chiedere sacrifici a tutti, ma in modo proporzionato, senza battaglie di principio. Noi di Forza Italia ci batteremo come sempre in difesa della proprietà privata.
Erica Mazzetti, Deputata Forza Italia
Covid-19: Subito risposte per bus turistici, noi in campo
La deputata di Forza Italia Deborah Bergamini: “Covid-19: Subito risposte per bus turistici, noi in campo“
“Questa mattina abbiamo incontrato il presidente e i rappresentanti delle aziende titolari di bus turistici. Il settore del turismo, in tutte le sue sfaccettature, e’ senza alcun dubbio quello che ha subito piu’ danni a causa della pandemia. I bus turistici, in particolare, sono completamente fermi da marzo 2020, e anche il 2021 si e’ aperto in modo drammatico: la stagione invernale andra’ completamente persa, cosi’ come quella primaverile.
Attualmente i lavoratori stagionali sono a casa, e circa il 70% dei dipendenti delle imprese del comparto e’ in cassa integrazione al 100%. I ristori previsti negli scorsi mesi dal governo sono risultati assolutamente insufficienti, e in molti casi – a causa degli astrusi criteri legati ai codici Ateco – tante realta’ economiche colpite non hanno avuto un euro.
Per tenere in vita il SETTORE occorre superare queste assurde differenziazioni e dare i risarcimenti a tutti gli operatori colpiti; i ristori devono coprire almeno il 25% della perdita di fatturato; vanno prorogate a fine 2022 i termini per il pagamento di prestiti, mutui e altri finanziamenti; serve rinviare a fine 2021 le scadenze per il pagamento di imposte e tasse; cassa integrazione fino alla fine della crisi.
Queste solo alcune delle misure da mettere in atto per aiutare concretamente imprenditori e lavoratori in difficolta’. Il nuovo governo dovra’ immediatamente cambiare passo e dare risposte precise e immediate. Forza Italia si battera’ in Parlamento e nel Paese per raggiungere questi obiettivi”.
Lo affermano in una nota congiunta i deputati di Forza Italia, Deborah Bergamini, Mauro D’Attis, Antonio Pentangelo, Paolo Russo e Luca Squeri.
Gandola: Cementificio Testi, bene richiesta tavolo di crisi
Cementificio Testi, bene la richiesta in regione del tavolo di crisi. Il consigliere metropolitano di Firenze di Forza Italia Paolo Gandola: “Occorre fare di tutto per riattivare la produzione. Con il Recovery Fund i sacchi di cemento Testi saranno fondamentali”
“La crisi del cementificio Testi di Greve in Chianti si trascina oramai da troppi mesi e questa situazione di stallo non può più proseguire, occorre far sentire più forte la voce delle istituzioni nella difesa di un sito produttivo di interesse per la Toscana. Ne va del futuro di 75 lavoratori e delle loro famiglie”.
Si esprime così Paolo Gandola, consigliere metropolitano di Forza Italia- centrodestra per il cambiamento che nei giorni scorsi si è recato a Greve in Chianti per incontrare i lavoratori presenti al presidio permanente all’esterno del cementificio acquistato recentemente dalla Buzzi Unicem.
“Non si può continuare a tenere i lavoratori sospesi in un limbo senza alcuna prospettiva, ha aggiunto il consigliere metropolitano, e in questo senso salutiamo con positività la richiesta dell’apertura del tavolo di crisi in Regione Toscana essendo urgente avviare il percorso nei canali istituzionali e avviare una interlocuzione con la nuova proprietà, dopo le mille giravolte tra le varie acquisizioni che si sono succedute in pochi anni”.
“Attualmente – ha proseguito Gandola – quasi tutti i dipendenti sono in cassa integrazione Covid e sono pochissimi quelli che stanno operando all’interno del sito produttivo per sorvegliare la sala di controllo. Il disimpegno dell’azienda manifestato fino ad oggi è inaccettabile ed inspiegabile, occorre salvaguardare l’integrità produttiva e richiedere alla proprietà di rendere noto nel dettaglio il processo di riorganizzazione e quale sia il futuro dell’attuale livello occupazionale.
Negli anni i lavoratori del cementificio hanno prodotto cemento per realizzare le gallerie dell’alta velocità Firenze- Bologna, le commesse e gli ordini non sono mai mancati e lo stop alla produzione non trova alcuna giustificazione a meno che l’interesse non sia quello di sottrarre dal mercato una azienda storica che con le sue maestranze ha sempre assicurato qualità e buon lavoro”.
“L’incontro con alcuni lavoratori – ha confidato l’esponente azzurro – é stato a tratti ricco di emozione, ho potuto ascoltare dalla viva voce degli operai il forte stato di inquietudine che stanno vivendo in questi mesi, in attesa di conoscere il proprio futuro. Molti di loro sono ben lontani della pensione e il rischio di rimanere senza lavoro provoca preoccupazione e vera sofferenza.
La loro presenza al presidio in questo senso è stoica ed ammirevole, è evidentemente il senso di attaccamento al lavoro, al cementificio e a tutta l’area del Chianti dove quasi tutte le maestranze risiedono da sempre”.
“Se poi il sito produttivo dovesse essere ammazzato dalla proprietà, – ha proseguito Gandola – depotenziato e chiuso, che ne sarà della cava e di tutto il cementificio? La Regione fin da ora dovrebbe quantificare e notificare all’azienda i milioni di euro necessari per la bonifica e lo smantellamento del sito così da far comprendere pienamente ad alla svelta alla proprietà la convenienza a riattivare la produzione il prima possibile.
Con il Recovery Fund si darà avvio a opere ed interventi fondamentali per tutta la Toscana e l’Italia ed i sacchi di cemento della Testi saranno fondamentali. Si riattivi la produzione il prima possibile – ha concluso Gandola – Forza Italia non farà mancare la propria voce in tal senso”.
Paolo Gandola, consigliere metropolitano di Firenze di Forza Italia
Crisi: La Toscana si sposterà ancora più a sinistra?
Crisi, il senatore e commissario regionale di Forza Italia Massimo Mallegni, insieme a Marco Stella: “In Toscana si profila ulteriore spostamento a sinistra in Regione”
“Vedremo come andrà a finire e quale sarà la strada che alla fine verrà percorsa, ma la crisi del Governo Conte potrebbe avere importanti ripercussioni a livello locale soprattutto in Toscana, dove Italia Viva governa la Regione in alleanza con il Pd. Non sono in pochi, a sinistra, a prevedere una fuoriuscita dei due consiglieri di Italia Viva dalla coalizione, e un’entrata in maggioranza delle due consigliere del Movimento 5 Stelle”.
Lo affermano il commissario regionale di Forza Italia Toscana, sen. Massimo Mallegni , e il capogruppo di FI al Consiglio regionale, Marco Stella.
“Se questa ipotesi dovesse tradursi in realtà – aggiungono Mallegni e Stella – sarebbe un ulteriore segnale negativo per la Toscana. Uno spostamento a sinistra si traduce in reddito di cittadinanza, abbandono delle imprese che attraversano una crisi economica senza precedenti, abbandono di ogni potenziamento delle infrastrutture di cui la nostra regione ha urgente bisogno, dall’aeroporto di Firenze alla Tirrenica, dalla Due Mari alla Tav, solo per citare le più importanti.
Il nostro auspicio è che si vada subito a elezioni politiche nazionali e che dalle urne esca una maggioranza di centrodestra, per il bene del Paese”.
Governo, fare presto, non possiamo permetterci crisi
La deputata di Forza Italia Deborah Bergamini: “Governo, fare presto, famiglie e imprese non possono permettersi crisi“
“Forza Italia insieme a tutto il centrodestra guarda con costernazione all’epilogo di questo governo, un matrimonio di interesse che evidentemente non ha funzionato. Da sempre lamentiamo, pur comprendendo le difficoltà del momento, le inadeguatezze dell’esecutivo. Ora bisogna essere assolutamente veloci, occorre fare presto. Questo è l’appello di Forza Italia e di tutto il centrodestra alle forze di maggioranza: ‘fate presto’, come ha chiesto il presidente Berlusconi, consapevole dell’accelerare della crisi, qualche giorno fa. Accogliamo la sensibilità istituzionale del presidente Mattarella che ha detto la stessa cosa perché l’Italia, la nostra economia, le nostre famiglie e le nostre imprese non sono in grado di permettersi neanche 12 ore di ritardo nella risoluzione della crisi”.
Lo ha detto Deborah Bergamini, deputata di Forza Italia, a “Mattino 5”.
“Bisogna fare un passo alla volta. Ora è urgente che il presidente del Consiglio venga in Parlamento e verifichi se ha ancora una maggioranza oppure no. Nel secondo caso dovrà andare al Quirinale e dimettersi. Sarà poi il presidente della Repubblica che indicherà la strada migliore. Come coalizione di centrodestra ci siamo sempre comportati con grande senso di responsabilità e con grande spirito collaborativo che abbiamo non tanto nei confronti del governo ma nei confronti delle famiglie e delle imprese che hanno bisogno di un governo saldo e coraggioso”.
Toscana: crisi aziendali e 14mila posti di lavoro a rischio
Crisi aziendali e 14mila posti di lavoro a rischio, Il senatore e commissario regionale Massimo Mallegni insieme a Chiara Tenerini: “Trovare soluzioni concrete, specchio dei reali bisogni dei cittadini. Forza Italia scende in campo con una task force con la volontà di interfacciarsi con le grandi realtà produttive toscane”
“La Toscana sta affrontando quasi quaranta grandi crisi aziendali che coinvolgono, a conti fatti, 14.000 posti di lavoro a rischio.
A queste grandi aziende si aggiungono le difficoltà delle piccole realtà imprenditoriali del territorio che, per molte delle quali, gli effetti devastanti di questi mesi di pandemia produrrà una conclusione nefasta.
Purtroppo e troppo spesso le chiusure delle piccole e piccolissime imprese non fanno “notizia” ma sono altrettanto importanti e la loro somma talvolta rappresenta numeri che fanno rabbrividire. Lo Stato e le Regioni guardano solo alle grandi crisi e se ne infischiano delle centinaia di partite iva piccole che chiudono. NOI NO!
Forza Italia TOSCANA, fedele alla sua vocazione di politica attenta al mondo imprenditoriale, scende in campo con una task force Regionale composta dal Coordinatore Regionale Sen. Mallegni, dal Capo Dipartimenti Chiara Tenerini e dai singoli capi Dipartimento competenti per materia, oltre ovviamente all’indispensabile contributo dei Parlamentari Toscani di Forza Italia.
La volontà è quella di interfacciarsi con tutte le grandi realtà produttive della nostra Regione, compreso quelle che hanno attivato unità di crisi regionali e nazionali, e le singole organizzazioni datoriali per le piccole. e piccolissime Imprese, per comprendere, attraverso un confronto attivo, le grandi difficoltà che stanno vivendo.
L’ obiettivo: trovare soluzioni concrete che siano reale espressione dei bisogni e delle necessità dei nostri interlocutori.
La politica del Fare è la nostra cifra distintiva, per essere sempre più costruttivi nelle soluzioni ai grandi e piccoli problemi che affliggono i nostri territori e le nostre imprese.
Salvaguardare la produttività significa tutelare posti di lavoro, indotti collaterali e soprattutto mantenere la tenuta sociale delle nostre comunità.
Il nostro territorio è a vocazione turistica, commerciale e industriale, composto soprattutto da piccole e medie imprese. Confindustria, Confartigianato e tutte le altre associazioni di categoria sono ferme sulla stessa posizione: “Lo scenario economico e sociale rischia di essere molto più complicato del marzo scorso”
Con grande senso di responsabilità continueremo a lavorare in questa direzione, per offrire una politica attenta, concreta e competente.
Solo per fare un esempio, da qualche mese, Forza Italia Toscana, ci stiamo occupando della crisi industriale che attanaglia da anni la Siderurgia a Piombino.
Lo stiamo facendo in silenzio perché non siamo abituati a proclami, ma a presentare soluzioni.
Lo presenteremo nei prossimi giorni e vedrà impegnate società di primo livello nazionale.
Noi lavoriamo cosi e non possiamo quindi rischiare che queste situazioni diventino ingestibili, dobbiamo andare incontro alle esigenze delle imprese e dei territori aiutando ad affrontare questo momento economico critico, non possiamo abbandonarle all’ approssimazione e all’ inadeguatezza di questo Governo regionale e nazionale”.
Massimo Mallegni, Senatore e Commissario regionale Forza Italia Toscana
Chiara Tenerini, Responsabile Dipartimenti Toscana – Forza Italia
La storia della dignità di un italiano abbandonato dallo Stato
Pubblichiamo la storia di un italiano perbene che, come molti altri, si è trovato in seria difficoltà a causa del lockdown e delle politiche scellerate di questo Governo, buone solo per gli annunci. Aiutateci a diffonderla.
SE QUESTA È DIGNITÀ
Questa è la storia di un portiere di albergo,di 45 anni, italiano con una bambina piccola di 5 anni ed una moglie con un lavoro precario.
Questa è la storia di un italiano il cui nonno, è stato internato in un campo di concentramento nei Sudeti, perché all’ 8 settembre del 43, trovandosi in Albania si rifiutò di arrendersi ai tedeschi.
Questa è la storia di un italiano il cui bisnonno è andato a proteggere i sacri confini sull’ altopiano della Bainsizza.
Questa è la storia di un italiano che si trova in cassa integrazione dal 13 marzo e che non sa quando il suo albergo a Firenze riaprirà e come riaprirà.
Questa è la storia di un italiano che fino all’arrivo del covid, aveva una vita normale, una semplice casa con mutuo da pagare, comprata dopo anni di sacrifici, una bambina che per lui rappresenta la sola ragione di vita, una vita normale fatta di cose semplici, pochi amici ma buoni, poche uscite, nessun vizio.
Questa è la storia di un italiano qualunque, dal 13 di marzo quest’uomo vive con quello che vedete nella foto.
L’INPS, bontà sua si è degnata di pagargli la prima tranche della cassa integrazione a giugno e la seconda parte a luglio e del resto della cassa, neanche traccia.
Perché vi ho messo questa foto in allegato? Vi ho messo questa foto in allegato per farvi riflettere, per farvi fermare 5 minuti a pensare; in un mondo in cui siamo pronti a dare tutto per chi viene da un altro continente, ci dimentichiamo come paese, dei propri figli di quelli che sono nati qui, che hanno avuto nonni che hanno dato il sangue per la patria, che vorrebbero morire in questa nazione, ma che la propria nazione fa di tutto, per farli scappare dalla disperazione.
Vi chiedo di fermarvi a riflettere, Come fa un italiano senza precedenti penali, che ha pagato sempre quello che doveva pagare, a vivere da marzo solo con questi soldi? Chiedo a chi ci governa se nel vedere queste situazioni, non prova un po’ di vergogna per come hanno ridotto un intero popolo? Se non c’è lavoro, se non ci sono soldi manca la dignità e un uomo senza dignità è un uomo morto!!
E comunque quell’ italiano anche stasera mangerà insalata….la carne quella….. la darà alla sua bellissima bambina
Forza Italia – Coordinamento regionale Toscana


Ncc in crisi, fondo perduto e stop bollo auto
Il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti: “NCC, a rischio 2.500 aziende e 7.500 occupati, tessuto produttivo da salvaguardare. Così si può sostenere un settore a cui l’emergenza ha tagliato le gomme”
«Sostegni a fondo perduto e sospensione del pagamento del bollo auto. Così si può iniziare a dare una mano al settore del trasporto persone mediante noleggio con conducente che in Toscana occupa circa 7.500 persone e a cui l’emergenza coronavirus ha tagliato le gomme»: così il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti che raccoglie l’allarme lanciato dagli operatori per la loro situazione.
«Fatturato perduto per il 100% corrispondente a 2 miliardi andati in fumo e uno scenario toscano in cui sono a rischio fallimento 2.500 aziende che, secondo i dati prodotti oggi dalle rappresentanze degli operatori Ncc, occupano circa 7.500 persone per un coinvolgimento totale di 10.000 famiglie circa. Sono cifre che non possono lasciare insensibili e a cui la Regione Toscana deve dare risposte nel senso della salvaguardia del tessuto produttivo», afferma Marchetti.
«Le aziende del comparto stanno vivendo un autentico dramma – prosegue – con cancellazioni che affondano i denti fino al primo trimestre 2021 e che in parte si legano alla crisi del turismo internazionale esito della pandemia. Ma individuare nuovi orizzonti funzionali per gli Ncc si può e si deve, in una realtà da rinnovare – sottolinea Marchetti – alla luce delle nuove esigenze e dei nuovi bisogni di operatività e movimentazione di persone che la fase emergenziale ci lascia in eredità».
«Bisogna che la Regione ascolti questo segmento d’impresa, ma prima ancora bisogna che lo sostenga scongiurando una mortalità aziendale prevista come impressionante, un autentico sciame nero. Aiutare subito il settore», conclude Marchetti.
Forza Italia – Gruppo consiliare Regione Toscana
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