Mallegni: Emendamenti Camere di Commercio e Bus turistici
Il Senatore e Commissario regionale di Forza Italia Toscana Massimo Mallegni: “Decreto Rilancio, emendamenti per lo stop all’accorpamento delle Camere di Commercio e per il sostegno ai Bus turistici che non possono operare”
“La riforma cosiddetta ‘Renzi’ sul riassetto delle Camere di commercio è assurda, impoverirà territorio e imprese e noi abbiamo fatto di tutto, negli ultimi due anni e mezzo per quanto mi riguarda, per limitare i danni prodotti, modificare il testo e soprattutto portare avanti l’obiettivo di abrogarla. Intanto alcune Camere di commercio sono state accorpate forzosamente, mentre altre hanno presentato ricorsi ancora pendenti.
Bisogna tornare indietro sugli accorpamenti già fatti e imporre lo stop a una riforma che distrugge una tra le poche attività istituzionali presenti sui territori che funzionavano offrendo servizi alle imprese. Per questo chiedo che si metta ai voti l’emendamento 61.9 che procede in questo senso”.
Lo ha detto il senatore di Forza Italia Massimo Mallegni in sede di Commissione Bilancio di Palazzo Madama, durante i lavori di “Conversione in legge del decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104, recante misure urgenti per il sostegno e il rilancio dell’economia” terminati all’alba di questa mattina.
“Voglio che il voto sia chiaro e che si rimangano evidenti le responsabilità che ciascuno si assume. Andando avanti con la riforma che voi non abrogherete – ha argomentato Mallegni – il diritto camerale tornerà addirittura al doppio di quel che si pagava prima. Le imprese lo sanno. La cosa incredibile è che in questa maggioranza il M5S si sia sdraiato su una riforma che aveva avversato per anni. Si vede che quella posizione era falsa, visto che alla prova del voto manca poi il coraggio per smontare un provvedimento dannoso per territorio e imprese”.
“Le aziende operanti nel settore dei bus turistici per 9 posti e oltre e con autobus di linea e non sono totalmente escluse dalle misure di ristoro almeno per le quote di ammortamento sostenute dalle aziende di bus turistici durante il periodo covid e di aiuto per quelle ancora da pagare. So che su questo si è consumata una battaglia anche tra ministeri, e a farne le spese sono però come sempre i cittadini.
Queste aziende oggi non muovono più le loro flotte e i loro autisti sono in cassa integrazione, con famiglie che non riescono a mettere insieme il pranzo con la cena. Vanno sostenute e per questo ho convintamente sottoscritto due emendamenti in merito, gli 85.3 e 96.4”.
“Questa maggioranza rovescia i paradigmi costituzionali, col governo che detta la linea al parlamento. Ci sono 25 miliardi assegnati a questo decreto, e le assegnazioni consentite al parlamento sono spiccioli, un’elemosina per la divisione di pani e pesci da poveri. Dovrebbe avvenire il contrario”, ha concluso Mallegni.