Piombino: JSW, pochi passi avanti e troppa nebbia
Piombino, JSW “pochi passi avanti e tanta, troppa nebbia”. La coordinatrice provinciale di Forza Italia Livorno Chiara Tenerini, insieme a Riccardo Petraroja: “il futuro del “fare acciaio” deve tornare nelle mani di imprenditori italiani”
Come Forza Italia abbiamo più volte censurato l’operato della politica Centrale, Regionale e Locale, che ha brillato per assoluta e totale inadeguatezza nelle scelte strategiche operate e nella ricerca di adeguati Partner che fossero in grado di investire con denaro proprio e non con quello dello Stato Italiano.
Dobbiamo ancora una volta ricordare che gli accordi devono pretendere impegni condivisi e sottoscritti e soprattutto obbligazioni sinallagmatiche che chiariscano i rispettivi compiti reciproci.
Ad oggi non risulta ancora quale sia l’impegno di JSW in tutta questa drammatica avventura sia dal punto di vista del valore dell’investimento che il partner indiano sarebbe disposto a fare e, fatto estremamente grave, manca del tutto un Piano industriale che chiarisca le reali intenzioni di JSW.
Per l’ennesima volta siamo costretti a segnalare, a chi di competenza ed in particolare al MISE , l’assoluta e totale inadeguatezza dell’attuale partner indiano, JSW Steel Italy Piombino Spa, società che di fatto gestisce l’acciaieria, ad oggi (bilancio depositato fino alla competenza marzo 2020) ha un patrimonio negativo di oltre 28 milioni di euro, debiti complessivi per oltre 213 milioni di euro e perdite complessive per oltre 90 milioni di euro.
La società JSW Stell Italy Srl, che detiene il 99,999 % del capitale sociale di JSW Steel Italy Piombino SPA, ad oggi ha presentato i bilanci soltanto fino al 2017.
Come si può pensare di fare impresa con un soggetto in una situazione di “cottura fallimentare”.
Errare è umano, perseverare è diabolico.
L’intervento di pochi giorni fa, della Sottosegretaria al MISE Todde, si limita ad affermare che per risolvere il problema Acciaierie di Piombino è necessario il revamping del laminatoio e l’intervento di Invitalia, l’azienda JSW cercherà poi di capire come e se realizzare un forno elettrico.
Il Vice Presidente di JSW Marco Carrai, che negli ultimi tempi non ha certamente brillato, per presenza fattiva, nel risolvere le problematiche della fallimentare società JSW Steel Italy Piombino SPA, ha promesso la sottoscrizione di un documento prima delle vacanze di Agosto con Invitalia, con il quale si metteranno nero su bianco tempi ed impegni reciproci tra il Gruppo indiano JSW e Invitalia.
La mancanza di rispetto verso i lavoratori della fabbrica di Piombino non può più essere tollerata. Troppe le promesse mai mantenute da Carrai.
Il 2 settembre 2020 dichiarava “Lavoro perché lo Stato entri nella società. Il piano sarà presentato a metà settembre. Via al rilancio industriale, non manderemo a casa nessuno” (fonte La Nazione). Dopo 15 giorni, al Tg Rai3 Toscana, Carrai confermava l’ ingresso di Invitalia in Jsw con 30 milioni di euro entro ottobre 2020.
Chiacchere, promesse, vaghe rassicurazioni e nulla di concreto.
Forza Italia sostiene che il futuro del “fare acciaio” deve tornare nelle mani di imprenditori italiani con la garanzia dello Stato.
Evidenziamo quindi l’assoluta ed improcrastinabile necessità di costruire un futuro con imprenditori siderurgici italiani che sappiano fare ACCIAIO ed al contempo la discesa in campo dello Stato italiano almeno quale garante delle nuove soluzioni che si andranno a creare.
Chiara Tenerini, Coordinatore provinciale Livorno – Forza Italia
Riccardo Petraroja, Responsabile Dipartimento provincia Livorno Bilancio, Finanze e Sistema Bancario, con delega alle Politiche Economiche Forza Italia
Piombino e JSW: Senato approva la richiesta di Forza Italia
Piombino e JSW: Senato approva la richiesta di Forza Italia. Il Responsabile Dipartimento provincia Livorno Bilancio, Finanze e Sistema Bancario di Forza Italia Riccardo Petraroja, insieme a Chiara Tenerini: “Forza Italia concreta: Senato approva e impegna il Governo Draghi”
Il Senato della Repubblica Italiana approva la richiesta di Forza Italia:
un intervento decisivo per le sorti da parte del Governo per il settore dell’ Acciaio, con lo scopo di rilanciare il settore e preservare l’occupazione.
Il capogruppo al Senato, la Senatrice Anna Maria Bernini insieme al coordinatore regionale Toscana, il Senatore Massimo Mallegni ed al viceministro allo Sviluppo Economico Gilberto Pichetto Fratin, hanno ricevuto una delegazione dei sindacati Piombinesi FIM, FIOM, UILM e UGLM allo scopo di fare da tramite per recapitare il documento che oltre a ripercorrere le ultime vicissitudini dello stabilimento richiede la convocazione del tavolo di crisi per Piombino.
Il documento verrà consegnato da Forza Italia direttamente al Presidente del Consiglio Draghi.
In queste ore continua il lavoro responsabile di Forza Italia, il Sen. Massimo Mallegni, già intervenuto presso il Consiglio di Fabbrica della JSW a Piombino insieme alla Resp. Dipartimenti Toscana e coordinatore provinciale Livorno Chiara Tenerini, il vice responsabile provinciale l’assessore Gianluigi Palombi e il Resp. Dipartimento Politiche Economiche Riccardo Petraroja, per ascoltare le problematiche della vicenda della locale Acciaieria, è intervenuto in Senato sull’ odg targato Forza Italia per la realizzazione di un piano strategico per la siderurgia:
“La ripresa della nostra Nazione passa anche per un piano industriale che veda nella produzione dell’acciaio il suo punto di forza e la sua eccellenza. Al governo chiediamo di invertire la rotta, perché non si commettano più gli errori del passato quando abbiamo visto svendere senza diritto di replica i nostri impianti strategici a imprenditori stranieri. Da toscano guardo con preoccupazione a quello che non si sa ancora sulle Acciaierie di Piombino.
Ci sono 1800 persone appese a un filo, c’è un’intera comunità che guarda a questa azienda come ipotesi di sviluppo, c’è una regione che conta su questa attività come volano per la ripresa. Ad oggi, però, siamo un’entità zoppa. Esiste un fantomatico piano industriale che nessuno ha mai visto. Esiste un accordo con Ferrovie dello Stato per potenziare la rete ferroviaria di trasporto della produzione d’acciaio, ma non abbiamo alcuna garanzia che effettivamente l’imprenditore indiano lasci la commessa a Piombino e non delocalizzi tutto fuori dall’Italia.
A posteriori ha poco senso domandarsi perché non sia stata esercitata la goldenpower sulla nostra industria dell’acciaio. Ma adesso ci aspettiamo risposte e fatti. E soprattutto un reale sostegno verso quel mondo imprenditoriale italiano che ha ancora voglia di investire e mettersi in gioco per sostenere la produzione interna e difendere le nostre eccellenze, ma che ha bisogno di garanzie e certezze da parte del governo”.
Sempre ieri, nell’ambito della discussione in Senato in merito al settore Siderurgico, il Senatore Massimo Mallegni ed altri parlamentari forzisti hanno firmato una mozione che impegna il Governo Draghi:
- a sostenere in Europa l’avvio di una politica industriale comune per il settore dell’acciaio, riconoscendone l’importanza strategica per l’Europa;
- ad adottare un nuovo piano di azione aggiornato alle presenti circostanze con una visione a lungo periodo rivolta ai prossimi decenni;
- a risolvere tempestivamente i tavoli di crisi aperti,favorendo processi di riconversione tecnologica e garantendo la tutela dell’ambiente, della salute e il rilancio della produzione nazionale per intercettare la crescita sempre maggiore della domanda dell’acciaio a livello globale;
- a valutare l’opportunità di prorogare l’estensione anche al settore siderurgico del Golden Power, con l’obbiettivo di garantire il livelli occupazionali e la produttività, già prevista nel decreto liquidità, purtroppo cessato il 12.2020;
- a rafforzare con ulteriori iniziative il processo di riconversione ecologica del settore siderurgico italiano, in continuità con gli investimenti previsti nella Proposta di Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Orgogliosi della mozione targata Forza Italia approvata in queste ore in Senato, orgogliosi di portare avanti la battaglia per la salvaguardia della fabbrica piombinese e della manodopera. La “politica del fare” deve finalmente prendere il posto delle promesse di tutti questi anni.
Riccardo Petraroja, Responsabile Dipartimento provincia Livorno Bilancio, Finanze e Sistema Bancario, con delega alle Politiche Economiche Forza Italia
Chiara Tenerini, Coordinatore provinciale Livorno – Forza Italia
Piombino e l’acciaio: JSW, fu vera gloria?
Piombino e l’acciaio: JSW, fu vera gloria? Il Responsabile Dipartimento provincia Livorno Bilancio, Finanze e Sistema Bancario di Forza Italia Riccardo Petraroja, insieme a Chiara Tenerini: “A rischio la CIG di 1500 lavoratori, con ulteriore rischio anche per i pochi appalti dell’indotto rimasti”
La stampa nazionale e locale negli ultimi giorni si è occupata delle vicende legate all’Acciaierie di Piombino e alla partecipazione del magnate indiano Saijan Jindal all’operazione di salvataggio connessa.
La cronaca conferma una situazione incerta e assolutamente non definita da parte di JSW, questo ci fa azzardare che forse il Sig. Carrai non sia a conoscenza di questa incertezza e assenza di trasparenza che accompagna da troppo tempo la situazione siderurgica di Piombino.
In “zona Cesarini” sarebbe (?) stata presentata una cosiddetta “bozza” di piano industriale al MISE, che in maniera generica sembrerebbe voler confermare la volontà del Gruppo Jindal di investire a Piombino in un nuovo forno elettrico e nel treno di laminazione.
Niente di nuovo sotto il sole, la solita generica promessa priva di impegni economico-finanziari, di crono-programma e di tutto quanto sarebbe necessario per risolvere una situazione che si trascina ormai dal giorno dello spegnimento dell’altoforno.
A rischio la cig di 1500 lavoratori, con ulteriore rischio anche per i pochi appalti dell’indotto rimasti, generando potenziali nuovi licenziamenti.
Potrebbe addirittura paventarsi uno scenario simile anche per quei 400 dipendenti ca. che in questo momento stanno continuando a lavorare.
Uno Stabilimento che cade a pezzi e che avrebbe bisogno di maggiore e continua manutenzione.
Del Governo, che si era impegnato ad entrare nella gestione di JSW, ad oggi non ne abbiamo ancora traccia.
Denunciamo una situazione mortificante per la comunità piombinese ed estremamente pericolosa per il tessuto economico di tutta la Val di Cornia.
Dal 2014 siamo passati dal commissariamento, visti i bilanci di Cevital, alle perdite degli ultimi due anni, per oltre 89 milioni di euro, “riuscendo” a salvare occupazione piena per soltanto 300/400 dipendenti e Cassa Integrazione per altri.
Le notizie che si ricavano dal Registro delle Imprese di Livorno in relazione alla compagine sociale di JSW e relativi bilanci, costituiscono un maggiore e più pericoloso vulnus per la credibilità di tutta questa operazione industriale.
La JSW STEEL ITALY PIOMBINO SPA vanta oggi un capitale sociale di euro 21 milioni ca., ma soltanto lo 0,001% del Capitale Sociale è posseduto dalla società JSW STEEL LIMITED e questo vuol dire che il signor Jindal, rappresentato dalla società JSW STELL LIMITED, è impegnato nell’ipotesi piombinese per ca euro 21 mila.
La società JSW STEEL (NETHERLANDS) B.V., invece, che in pratica detiene quasi la totalità del CS della JSW STEEL ITALY PIOMBINO SPA risulta costituita in Italia nel 2017 a Milano, trasferita a Piombino nel 2019, e che, in spregio della trasparenza degli atti sociali, l’unico bilancio depositato è quello relativo all’anno 2017.
Chiediamo la trasparenza civile e programmatica necessaria per portare avanti la rinascita industriale di Piombino siderurgica.
Sembra che il piano industriale che obbligatoriamente sarebbe dovuto arrivare al MISE entro e non oltre il 31 gennaio 2021, ancora di fatto non esista.
Come sembra non esistere il crono-programma e il solido impegno finanziario.
Cosa si intende fare da parte del Governo Italiano, che risulta avere in tutta questa vicenda piombinese soltanto una presenza ectoplasmatica, essendo da sempre interessato soltanto alle vicende di Taranto e mai a quelle di Piombino?
Come Forza Italia riteniamo che, non emergendo il piano industriale e stante anche la poca trasparenza generale dell’operazione, possa seriamente essere presa in considerazione l’opzione di rinunciare all’apporto del signor Jindal ed auspichiamo che il Governo Italiano esca dalla situazione letargica nella quale è precipitato.
Da valutare, non comparendo ulteriori investitori privati sulla scena, una seria e conclusiva partecipazione diretta dello Stato, così come ideato per lo stabilimento siderurgico di Taranto oppure si trovi il coraggio civile di dire ai Piombinesi che l’Acciaio non è più affare di Piombino.
Riccardo Petraroja, Responsabile Dipartimento provincia Livorno Bilancio, Finanze e Sistema Bancario, con delega alle Politiche Economiche Forza Italia
Chiara Tenerini, Coordinatore provinciale Livorno – Forza Italia