Mallegni: lettera aperta a Mario Draghi
Lettera aperta del vice Presidente dei senatori di Forza Italia e Coordinatore regionale toscano Sen. Massimo Mallegni a Mario Draghi: “diciamo agli italiani come stanno le cose”
Caro Presidente,
mai avrei pensato di doverle scrivere questa lettera, perché ho sempre sperato che una persona della sua levatura non potesse cadere in tranelli o, come qualcuno, addirittura narra “ne costruisse”. La percezione è che lei sia venuto in Senato per farsi “cacciare”.
Ripercorriamo i fatti: prima ha provato a spiegare al Presidente della Repubblica che la sua maggioranza non c’era più e che non avrebbe potuto proseguire nell’esperienza di Governo. Poi, trovatosi di fronte ad un serio custode della Costituzione, è dovuto venire in Parlamento – luogo per lei tra l’inutile e il superfluo – per spiegare a chi le aveva già dato ben 55 Fiducie che era ” venuta meno la maggioranza di unità nazionale”, che “lo spirito repubblicano del Governo” non c’era più, il voto dei 5 Stelle di giovedì in Senato aveva causato “la fine della maggioranza”, un fatto che lei non poteva ignorare “perché potrebbe ripetersi”.
In altre parole, prima ha messo al bando i 5 Stelle dalla sua maggioranza. Poi, per non avere la preoccupazione di avere il pieno sostegno del Cdx di governo (Forza Italia e Lega), ci ha rimproverato di aver bloccato l’attività parlamentare entrando nel merito dei provvedimenti che il governo ha licenziato a raffica negli ultimi 18 mesi.
Ma per lei ancora non era sufficiente ed ha voluto essere più preciso aggiungendo: “Purtroppo, con il passare dei mesi, a questa domanda di coesione che arrivava dai cittadini le forze politiche hanno opposto un crescente desiderio di distinguo e divisione.”
Ci ha quindi accusato di “sfarinamento della maggioranza sull’agenda di modernizzazione del Paese”. Quello che lei ha definito “sfarinamento”, Presidente Draghi, noi lo chiamiamo dibattito parlamentare, confronto, approfondimento, senso di responsabilità nei confronti delle persone reali, vere, non quelle che lei incontra nei salotti buoni della Roma papalina.
Che cosa avremmo dovuto fare? Consentirle di tassare in modo sproporzionato le nostre case, con la sua nuova idea di catasto? Mai!
Consentirle di non fare neppure quella modesta modifica, per noi ancora del tutto insufficiente, della riforma del Consiglio superiore della Magistratura? Lei ha troppi magistrati nel suo staff…
Consentirle di distruggere 30000 imprese balneari? Perché qualcuno tra i suoi “consigliori” voleva cacciare famiglie e dipendenti, circa 1 milione di persone, donne e uomini lavoratrici e lavoratori dalle aree in concessione? MAI!
Si è anche permesso di imputarci la volontà di “fiaccare l’opposizione del governo italiano al disegno del Presidente Putin” sull’Ucraina! Una cosa inaccettabile sotto ogni punto di vista. Forza Italia ha difeso sempre la posizione del Governo votando tutte le risoluzioni sulla Guerra in Ucraina e non solo.
Ha poi messo la parola fine alla sua maggioranza dicendo “Il desiderio di andare avanti insieme si è progressivamente esaurito e con esso la capacità di agire con efficacia, con tempestività, nell’interesse del Paese”.
Ma c’è stata una frase che mi ha rinfrancato: “L’unica strada, se vogliamo ancora restare insieme, è ricostruire da capo questo patto, con coraggio, altruismo, credibilità.”
Credevo fosse un’apertura, una nuova chance. Anche perché, dopo aver snocciolato cifre e impegni passati e futuri ci ha ulteriormente stimolato dicendo: “All’Italia non serve una fiducia di facciata, che svanisca davanti ai provvedimenti scomodi. Serve un nuovo patto di fiducia, sincero e concreto, come quello che ci ha permesso finora di cambiare in meglio il Paese. I partiti e voi parlamentari – siete pronti a ricostruire questo patto? Siete pronti a confermare quello sforzo che avete compiuto nei primi mesi, e che poi si è affievolito?”
Con amarezza e con profondo rammarico, ho dovuto però constatare che mi sbagliavo. Il suo e il nostro destino erano già tracciati. Da lei, Signor Presidente. Lo abbiamo capito dalle ultime quattro righe del suo discorso quando ha detto: “Siamo qui, in quest’aula, oggi, a questo punto della discussione, solo perché gli italiani lo hanno chiesto. Questa risposta a queste domande non la dovete dare a me, ma la dovete dare a tutti gli italiani”.
Con queste parole, lei ha voluto chiudere la sua esperienza di Governo.
In ogni caso, nonostante le offese, i richiami e le piccate precisazioni, Forza Italia, Udc e Lega hanno colto con senso di responsabilità il passaggio del suo discorso in cui chiedeva di “rinnovare il patto di Governo” ed abbiamo immediatamente presentato una risoluzione che diceva:
Il Senato, atteso che nella seduta del Senato del 14 luglio una forza politica della maggioranza non ha partecipato alla votazione sulla questione di fiducia posta dal Governo sul decreto-legge c.. “Aiuti” preso atto che il Presidente del Consiglio dei Ministri ha rassegnato le dimissioni, che non sono state accolte dal Presidente della Repubblica;
considerato che il Presidente del Consiglio è stato invitato a rendere comunicazioni al Parlamento: rilevata la necessità che tra i rappresentanti delle forze politiche facenti parte della compagine governativa siano compresi esclusivamente quelli espressione dei partiti che hanno votato a favore della fiducia nella citata seduta del Senato del 14 luglio;
ritenuta essenziale e non rinviabile una netta discontinuità nelle politiche e nella composizione dell’esecutivo;
considerate le premesse parte integrante e vincolante della risoluzione, è disponibile a continuare a dare il proprio contributo per risolvere i problemi dell’Italia con un governo profondamente rinnovato rispetto agli indirizzi politici e nella propria composizione.
Come tutti possono leggerle, una risoluzione che ha seguito le sue richieste e che apriva ad un proseguimento della legislatura con lei a Capo del governo con ritrovato slancio e coesione.
Ebbene, Presidente, dopo aver “preso ordini” dal Pd di Letta il giorno prima a Palazzo Chigi, invece di aprire alla nostra soluzione, ha voluto ostinatamente far votare la fiducia sulla risoluzione Casini. Un documento che si limitava ad approvare le sue comunicazioni, infischiandosene totalmente delle nostre raccomandazioni e della nostra disponibilità.
A questo punto, diciamo agli italiani come stanno le cose.
Come lei ha ricordato, la maggioranza è caduta perché i 5 Stelle hanno fatto mancare l’appoggio alla fiducia il 14 luglio scorso. A quel punto lei si sarebbe trovato con una maggioranza composta da un cdx che avrebbe dettato l’agenda di governo e anche il PD non lo avrebbe mai accettato. Inoltre, lo stesso PD non avrebbe più potuto tentare un accordo con i 5 Stelle per le prossime politiche, perché da quel momento avrebbero fatto opposizione.
Infine, caro Presidente, franchezza per franchezza, noi sappiamo bene qual è stato il momento di rottura con il Parlamento: la mancata elezione a Capo dello Stato. Era questo il suo accordo con la nomenclatura romana!
Credevamo che l’interesse nazionale venisse prima di tutto, che fosse indispensabile proseguire l’azione del governo avendo lei alla guida. Questo era per noi lo spirito di servizio di cui lei stesso ha parlato. Invece ci siamo sbagliati e lei, grazie a quei pazzi scellerati dei 5 Stelle, ha tolto il sassolino dalla scarpa nel momento meno opportuno.
Caro Presidente, il suo prezioso lavoro alla Bce e al governo del Paese non sono in discussione e per questo non possiamo che ringraziarla. Ma non possiamo accettare che lei faccia la vittima laddove è evidente che è il carnefice più degli italiani che dei partiti.
In ogni caso non si preoccupi troppo, tra un paio di mesi, appena vinte le elezioni, il cdx governerà e lo farà bene, anche senza di lei.
Sen. Massimo Mallegni, vice Presidente dei senatori di Forza Italia e Coordinatore regionale toscano
Massa: lettera al Prefetto su manifestazione no green pass
Massa, pubblichiamo lettera al Prefetto di Massa Carrara sulla prossima manifestazione no green pass del Presidente del Consiglio comunale di Massa di Forza Italia Stefano Benedetti
Egregio Prefetto,
in data 26 luglio 2021, Le avevo inoltrato un esposto sulla manifestazione “ No Green pass “, organizzata senza alcuna autorizzazione in Piazza Aranci e soprattutto, cosa ben più grave e contestabile, che lo svolgimento della stessa era avvenuto in mancanza assoluta di sicurezza, disattendendo del tutto le norme anti-Covid.
Stamani, leggendo i quotidiani locali, ho saputo che domani sabato 7 agosto, si terrà sempre in Piazza Aranci, una nuova manifestazione contro il Green pass organizzata dal gruppo “ Rivoluzione Allegra “, che radunerà presumibilmente centinaia di persone.
Non è mia intenzione in questa occasione, commentare una posizione che io ed in primis il mio partito Forza Italia, non condividiamo , perché riteniamo che sia doveroso eliminare il rischio di contagio del Covid o quanto meno limitarlo al minimo, principalmente nelle aree chiuse e nei posti maggiormente a rischio.
Con questa mia, voglio evidenziare solo che il motto “ No Green pass “ equivale a “ No vax “ , poiché la maggior parte , non tutti sicuramente, ma la maggior parte di coloro che si oppongono al certificato di avvenuta vaccinazione, sono anche contrari allo stesso vaccino e quindi è ovvio che in una manifestazione del genere, i rischi di contagio possono aumentare notevolmente a causa del grande assembramento di persone.
E siccome nella nostra zona, nelle ultime settimane, ci sono stati nuovi casi di positività e nel 97% questi riguardano i non vaccinati, ritengo, che la manifestazione debba svolgersi solo se autorizzata e non abusivamente e che nel merito siano imposte agli organizzatori le prescrizioni come da normativa anti-Covid con conseguente controllo serrato da parte degli organi competenti.
Se non fosse così, si potrebbe creare un pericoloso precedente e l’idea che i cittadini possono disattendere le leggi senza che nessuno le faccia rispettare, quindi un pericoloso stato di anarchia che personalmente escludo, poiché il Governo centrale ha ormai intrapreso la strada della messa in sicurezza e deciso che gli Italiani potranno fare determinate cose solo se in possesso della Green pass.
Per quanto sopra, la invito, gentilmente, a porre particolare attenzione alla questione, per evitare il propagarsi del virus proprio a causa di un grosso assembramento di piazza nel centro città.
Per il resto sono certo che vorrà attivarsi per controllare la manifestazione, sempre che la stessa sia stata autorizzata e quindi per eliminare o limitare qualsiasi tipo di assembramento.
Certo di un Suo pronto riscontro porgo distinti saluti
Stefano Benedetti, Presidente del Consiglio comunale di Massa di Forza Italia


Mazzetti: Occorre commissariare la Sanità toscana
La deputata di Forza Italia Erica Mazzetti: “Inviata lettera al Generale Figliuolo ed al Capo Dipartimento Protezione Civile Curcio. Chiedo un sopralluogo in Toscana per monitorare di persona la Campagna vaccinale. Occorre commissariare la Sanità toscana. Stop a figuracce Giunta Giani”
Ho deciso di scrivere ed inviare stamattina una lettera al Commissario straordinario per l’Emergenza Covid-19 Generale Francesco Paolo Figliuolo ed al Capo Dipartimento Protezione Civile Fabrizio Curcio e per conoscenza al Presidente del Consiglio Mario Draghi ed ai Ministri degli Affari Regionali e delle Autonomie, Mariastella Gelmini e della Sanità, Roberto Speranza, al fine di evidenziare (seppur i fatti siano sotto gli occhi di tutti purtroppo) la grave situazione della campagna vaccinale nella Regione Toscana.
Il disastro politico-gestionale del Presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani e del suo Assessore competente per materia, Simone Bezzini è ormai palese da settimane, e raccontato da tutti i media Italiani. Abbiamo più volte chiesto come Forza Italia ad alta voce un cambiamento, ma in modo vano. Lo ripeto e lo sottolineo serve subito un Commissario per la Sanità Toscana. Non possiamo perdere altro tempo. Serve un forte stop a questa mala gestione. La nostra Regione non può continuare ad essere riconosciuta come la Cenerentola d’Italia.
La Toscana è risultata e sta risultando dai dati Gimbe sempre ultima o quasi per somministrazione di dosi di vaccino agli over 80. Tutto questo nasce dall’approccio iniziale della campagna vaccinale voluto dalla Giunta Giani che ha dato priorità a determinate categorie professionali ritenute a rischio piuttosto che seguire innanzitutto una logica d’età proteggendo tutti gli anziani e le figure più fragili.
Molte sono state le anomalie verificate fra cui la vaccinazione di Avvocati seppur giovanissimi, di personale amministrativo del settore sanità toscano seppur non operativo “sul campo” per finire poi con Professori universitari che non vanno in presenza ad insegnare da quasi un anno. Insomma persone che potevano onestamente vaccinarsi più in là nel tempo senza alcun problema, lasciando la propria dose ad altri.
Nulla da dire sulle loro singole professioni, ci mancherebbe, ma ci sono oggi altre priorità adesso come specificato bene dal Governo Draghi. In questo momento di emergenza deve infatti essere data un’attenzione maggiore ai nostri anziani.
Credo, vista questa situazione, che sia opportuno che il Commissario straordinario per l’Emergenza Covid, Generale Figliuolo, insieme al Capo Dipartimento della Protezione Civile Dott. Curcio vengano di persona in ogni provincia della Toscana a vedere direttamente la situazione per rendersi conto dello “stato reale delle cose”.
Non siamo davanti alle consuete parole di un partito di opposizione ma a fatti drammaticamente concreti. I dati stessi di ieri della Toscana sui decessi e la loro età media come appreso dalle agenzie fanno preoccupare sempre più e confermano tristemente la mala gestione del sistema sanitario Toscano. Sono 1.631 i nuovi casi (eta’ media 45 anni, 1.579 con tampone molecolare, 52 da test rapidi antigenici) e 32 i decessi (eta’ media 79,6 anni) per Covid in Toscana nelle ultime ore .
I morti totali in Toscana sono saliti a 5.380 vittime. Tale età media, non devo dirlo io, sta a dimostrare senza dubbio alcuno che sono molte purtroppo le persone in età avanzata che ci hanno lasciato. Forse con un’attenzione diversa tutto ciò non sarebbe capitato.
Credo pertanto opportuno che il Governo intervenga al fine di garantire una campagna vaccinale in questa Regione, organizzata e con obiettivi chiari, senza sprecare in alcun modo nessuna dose di vaccino. Non possiamo perdere altro tempo. Non possiamo deludere ulteriormente gli utenti Toscani, che in questi giorni si sono sentiti realmente abbandonati.
Di seguito il testo della lettera:
Prato, 02 Aprile 2021
Alla cortese attenzione:
Commissario straordinario per l’Emergenza Covid-19
Generale Francesco Paolo FIGLIUOLO
Capo Dipartimento Protezione Civile
Fabrizio CURCIO
p.c
Al Presidente del Consiglio dei Ministri
Prof. Mario Draghi
Al Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie
On. Mariastella Gelmini
Ministro della Sanità
On. Roberto Speranza
OGGETTO: RICHIESTA SOPRALLUOGO HUB VACCINALI E OSPEDALI COVID TOSCANA
Egregio Generale Figliuolo, Egregio Dott. Curcio,
Vi scrivo la presente per portare alla vostra attenzione un problema che purtroppo già conoscerete, ma che ritengo opportuno approfondire direttamente con Voi.
Sto parlando dell’attuale gestione del Piano Vaccinale nella mia Regione, la Toscana, dove da settimane ormai stiamo assistendo ad una serie di vicende quantomeno imbarazzanti non solo per le Istituzioni locali , ma proprio ormai per l’immagine del nostro Paese.
La Toscana come ben sapete è risultata e sta risultano dai dati Gimbe sempre ultima o quasi per somministrazione di dosi di vaccino agli over 80.
Tutto questo nasce dall’approccio iniziale voluto dalla Giunta Giani che ha dato priorità a determinate categorie professionali ritenute a rischio piuttosto che seguire innanzitutto una logica d’età vaccinando tutti gli anziani e le figure più fragili.
Molte sono state le anomalie verificate fra cui la vaccinazione di Avvocati seppur giovanissimi, di personale amministrativo del settore sanità toscana seppur non operativo e “sul campo” per finire poi con Professori universitari che non vanno in aula da quasi un anno. Insomma persone che potevano onestamente vaccinarsi più in là nel tempo.
Nulla da dire sulle loro singole professioni, ci mancherebbe, ma che ci siano ad oggi altre priorità e che come specificato bene dal Governo attuale debba essere data un’attenzione maggiore alle fasce più deboli ed ai nostri anziani, beh è un atto dovuto ed intelligente.
Abbiamo poi per non dilungarmi nei singoli avvenimenti anche avuto il Caso del Giornalista Andrea Scanzi, anch’esso vaccinato secondo una urgenza alquanto dubbia, in circostanze assai strane e già per questo motivo sottoposte ad un apposito esposto dell’Associazione dei Consumatori – Codacons .
Credo vista questa vicenda che sia oggi come mai opportuno che Lei Generale Figliuolo, insieme al Dott. Curcio veniate di persona a vedere direttamente la situazione per rendervi conto dello stato delle cose.
I dati odierni della Toscana sui decessi e la loro età media come appreso dall’Agenzia Ansa odierna fanno preoccupare sempre più e confermano drammaticamente la mala gestione del sistema sanitario Toscano.
Sono 1.631 i nuovi casi (eta’ media 45 anni, 1.579 con tampone molecolare, 52 da test rapidi antigenici) e 32 i decessi (eta’ media 79,6 anni) per Covid in Toscana nelle ultime 24 ore (alla data del 1 aprile). I morti totali in Toscana sono saliti a 5.380 vittime.
Tale età media, non devo dirlo io, sta a dimostrare senza dubbio alcuno che sono molte purtroppo le persone in età avanzata che ci hanno lasciato. Forse con un’attenzione diversa tutto ciò non sarebbe capitato.
Senza dimenticare come stabilito ieri dati alla mano e dalla stampa, che il mio territorio, Prato, è la provincia con la più alta incidenza di nuove infezioni nell’ultima settimana: con 424 nuovi casi di positività ogni cento mila abitanti .
I dati, elaborati dall’istituto di analisi As Sanpierdarena sulla base dei dati del sistema sanitario, scrive la stampa locale, proiettano la provincia manifatturiera in testa alla graduatoria nazionale in coabitazione con la provincia romagnola di Forlì-Cesena. Ieri, nel Pratese, sono stati addirittura 200 i contagi rilevati, circa un settimo dei 1.538 registrati nell’intera regione, nonostante Prato sia la provincia toscana con meno abitanti.
Credo sia opportuno pertanto intervenire da parte Vostra al fine di garantire una campagna vaccinale in questa Regione che sia ben organizzata e con obiettivi chiari, senza sprecare in alcun modo nessuna dose di vaccino.
Non possiamo perdere altro tempo. Non possiamo deludere ulteriormente gli utenti Toscani, che in questi giorni si sono sentiti realmente abbandonati.
Vi saluto cordialmente, augurandovi buon lavoro e ringraziandovi per tutto quello che state facendo quotidianamente per Noi Italiani. Grazie.
Cordiali saluti,
On . Erica Mazzetti
Erica Mazzetti, Deputata Forza Italia
Arezzo, Romagnoli: lettera aperta ai miei studenti
La candidata nella lista Forza Italia – Arezzo nel Cuore alle elezioni di Arezzo 2020 Maria Romagnoli Polidori ci ha inviato una lettera aperta ai suoi studenti
Cari ragazzi,
ho sentito il bisogno di scrivervi per condividere alcune mie considerazioni su questo anno scolastico che si sta aprendo tra mille difficoltà. Purtroppo a giugno ci siamo salutati solo virtualmente e questo mi ha amareggiato molto. Spero che non succeda questo anche quest’anno. Vi chiedo la vostra massima collaborazione e responsabilità in questo frangente.
Dal 4 marzo anch’io, come voi, mi sono sentita trasportata in una situazione che mai avrei pensato di vivere, nonostante tutta la mia fantasia che vi assicuro è parecchia.
Chiuse le scuole in presenza il 4 marzo, ci siamo trasformati tutti in aule digitali. Io insegnando da casa e voi seguendo le lezioni da soli nelle vostre abitazioni. C’è mancata subito l’aria di comunità, propria della scuola, intesa come luogo di incontro e di esperienza. Poi con vari decreti ci hanno rinchiusi in casa fino al 18 maggio, quando finalmente potevate incontrare gli amici, non in gruppo, ma almeno vederli anche se con il volto coperto da una mascherina. Siete stati molto bravi ad accettare le regole che ci sono state imposte e che hanno cambiato tutta la nostra quotidianità.
Prima del 4 marzo, infatti ci alzavamo tutti presto, almeno alle sette per lavarsi, vestirsi, fare colazione, prendere treno, autobus o macchina per recarci fisicamente a scuola. Lungo la strada incontravamo gli amici o i compagni, ci fermavamo al bar per un caffè o cappuccino, poi entravamo nelle aule, al suono della campanella. Ci trovavamo in aula e ci guardavamo in faccia sorridenti e un po’ preoccupati per le ore di lezione. Interrogherà? Come andrà il compito? Quella ragazzina mi guarderà oggi? E poi dopo 4 o 5 ore di lezione, interrotte da un intervallo alle 11.15, lasciavamo le aule,salutandoci e dandoci l’appuntamento per il giorno dopo.
Quel giorno dopo che dal 4 marzo ci è stato negato da un nemico piccolo ma molto insidioso: il virus chiamato Coronavirus. Tutta la nostra quotidianità e ritualità è stata bruscamente interrotta. Ancora oggi mi rammarico di non avervi salutato per bene il 4 marzo, ultimo giorno di lezione in presenza. Siamo dovuti ricorrere alla didattica a distanza o meglio “di emergenza”.
Abbiamo acceso i nostri computer e ci siamo ritrovati a trascorrere 3 mesi facendo lezione in questo modo. Improvvisamente la sera non dovevamo caricare il cellulare per la sveglia mattutina per recarci a scuola , fisicamente, non dovevamo più svegliarci almeno un’ora e mezzo prima e fare colazione velocemente, prendere i mezzi pubblici, abbiamo quasi “smesso” di vivere una quotidianità e ritualità fisica in presenza.
Ci siamo ritrovati tutti on line, separati dallo schermo e dalla paura di ammalarci. Pensate quanto è fragile l’uomo! E’ bastato un virus e la mia e le vostre vite sono cambiate per sempre! Perchè questo periodo ce lo ricorderemo finchè vivremo.
Il desiderio vostro di vacanza e chiusura di scuola come momento di riposo, magari per una giornata di neve, si è trasformato in una realtà surreale e distopica. Come se fossimo capitati per sbaglio in un futuro alternativo, dove ci siamo trovati a dipendere per le nostre relazioni interpersonali solo da un cellulare o da un computer. E per fortuna che ce l’abbiamo fatta insieme a superare questi mesi così inquietanti e particolari. Ci siamo resi conto che anche la quotidianità e la ritualità della scuola e delle fasi della vita sono importanti, proprio nel momento in cui ce le hanno negate.
Siete fortunati ad aver sostenuto l’esame di terza media, anche se forse quando eravate sotto non vi è parso così. Ho sempre pensato e ho sempre sostenuto che gli esami conclusivi del 1 ciclo di istruzione sono anche un rito di passaggio dall’infanzia all’adolescenza. Pensate, quante cose sono cambiate dallo scorso giugno! Sembra passato un secolo ! Dallo scorso settembre fino al 4 marzo vi siete spostati(mi riferisco a quanti di voi abitano in paesi appartenenti alla provincia) in treno o autobus ogni mattina, insieme ad altri lavoratori, avete incontrato persone. Per poi perdere tutto improvvisamente per 4 mesi, dove vi siete solo trovati virtualmente.
Io non so come sarà la situazione a settembre, ma spero di riprendere la mia quotidianità e di ritornare ad insegnare a voi le discipline che ho studiato e che amo. Spero che tra di voi ci siano persone in grado di raccogliere e condividere e fare proprio il mio messaggio: la passione per apprendere sempre e la gioia di fare il proprio dovere ogni mattina, anche se a volte può costare fatica fisica o mentale.
Ci rivediamo a breve
la vostra professoressa Maria Romagnoli Polidori
Candidata alle elezioni amministrative per il Comune di Arezzo
Con Ghinelli sindaco , vota Forza Italia con Arezzo nel Cuore, scrivi Maria Romagnoli Polidori
Forza Italia Arezzo – Arezzo nel Cuore


Bergamini: lettera a Strasburgo sulla sentenza Berlusconi
La deputata di Forza Italia Deborah Bergamini: “scritto una lettera al Presidente dell’Assemblea parlamentare di Strasburgo, Rik Daems, per sollecitare l’attenzione dell’Assemblea rispetto agli ultimi sviluppi in merito alla sentenza Berlusconi“
“I parlamentari Bergamini, Bernini, Fazzone, Floris e Rizzotti, membri della delegazione italiana al Consiglio D’Europa, hanno scritto una lettera al Presidente dell’Assemblea parlamentare di Strasburgo, Rik Daems, per sollecitare l’attenzione dell’Assemblea rispetto agli ultimi sviluppi in merito alla sentenza della Cassazione del 2013 a carico del leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi;
sviluppi che avrebbero determinato una deviazione della storia politica repubblicana, in sovvertimento della volontà popolare liberamente espressa dai cittadini.
I membri della delegazione hanno altresì annunciato la presentazione di una mozione per una risoluzione volta a individuare strumenti di controllo che impediscano qualunque forma di uso politico della giustizia nei paesi membri dell’Assemblea.”
Il testo integrale della lettera:
Signor Presidente,
Vorremmo sottoporLe una questione che a nostro parere dovrebbe richiamare tutta l’attenzione dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa, poiché riguarda un episodio di possibile uso politico della giustizia nel nostro Paese al fine di eliminare un avversario, il che produrrebbe un gravissimo vulnus alla democrazia e ai principi ispiratori del Consiglio d’Europa, come si inverano poi nella giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo.
Partiamo naturalmente dal presupposto che la magistratura sia un potere dello Stato solido e trasparente, ma non possiamo esimerci dal denunciare un caso allarmante che fa temere che a volte giudizi basati su ragioni puramente ideologiche possano mettere a rischio la credibilità e la necessaria neutralità di questa istituzione.
Come certamente saprà, nel 2013 il leader e fondatore di Forza Italia, Silvio Berlusconi, è stato condannato dalla Corte di Cassazione per frode fiscale; alla condanna ha fatto seguito, per effetto di una legge applicata retroattivamente, la sua decadenza dal Senato, nel novembre del 2013, e l’interdizione dai pubblici uffici per due anni, che ha comportato l’impossibilità di candidarsi a cariche pubbliche. Su questa vicenda pende un ricorso della difesa di Berlusconi alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo.
Sono emersi in questi giorni nuovi elementi, sulla base dei quali lo stesso giudice relatore della sentenza che condannò Berlusconi definì il collegio giudicante ‘un plotone d’esecuzione’ e quella sentenza ‘già scritta e ordinata dall’alto’. Inoltre, una recente sentenza del Tribunale di Milano ha offerto una ricostruzione ben diversa della
condanna del 2013, ribaltando l’assunto su cui si basava.
Qualora risultassero confermati tali elementi, è indubbio che la sentenza della Corte di Cassazione abbia inciso notevolmente sui processi politici e democratici italiani, deviando il corso della nostra storia istituzionale e sovvertendo l’espressione della volontà popolare.
Questi sviluppi riaccendono un faro anche su altri episodi che si sono verificati nel passato: a partire dal 1992, quando scoppiò il caso “Mani Pulite”, e sino ad oggi, una parte della magistratura italiana ha, in talune occasioni, svolto un ruolo di contropotere rispetto alla politica e all’azione di esponenti di diversi partiti politici, determinando con inchieste molto pubblicizzate – ma rivelatesi poi infondate e quindi archiviate – le dimissioni di singoli Ministri (ad esempio nel caso del Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Maurizio Lupi, nel 2015 o della Ministra dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, nel 2016)
se non addirittura la caduta del Governo, con conseguente scioglimento delle Camere ed elezioni anticipate (è il caso dell’inchiesta sull’allora Ministro della Giustizia, Clemente Mastella, e sulla moglie, Sandra Lonardo, che ha determinato la sfiducia al Governo Prodi nel 2008).
È una questione sulla quale l’Assemblea dovrebbe a nostro parere tenere alta l’attenzione: non per Silvio Berlusconi, non per l’Italia, ma per il pieno rispetto della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo che si erge a fondamento dell’azione che svolgiamo in seno all’Assemblea.
Le preannunciamo quindi che è nostra intenzione presentare – una volta raccolte le firme necessarie – una motion for resolution al Bureau dell’Assemblea da lei presieduta per individuare dei meccanismi volti a valutare come e se la magistratura adempia ai suoi compiti in modo imparziale, verificando quali strumenti potrebbero rivelarsi utili ai fini della prevenzione di un uso politico della giustizia.
La tutela dello stato di diritto è uno dei principi cardine su cui si basa il Consiglio d’Europa, e sul rispetto del quale
siamo chiamati tutti noi a farci parte attiva.
Le saremmo pertanto grati se volesse trasmettere questa lettera ai Presidenti dei Gruppi politici ed al Bureau dell’Assemblea.
Nel ringraziarla per la sua attenzione, l’occasione ci è gradita per porgerle i nostri migliori saluti.
Deborah Bergamini- Vicepresidente della Delegazione italiana
Anna Maria Bernini
Claudio Fazzone
Emilio Floris
Maria Rizzotti
Componenti della Delegazione italiana
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Tenerini: Scuola, studenti non possono pagare errori del Governo
Lettera al Ministero dell’Istruzione della Coordinatrice provinciale di Livorno di Forza Italia Chiara Tenerini, insieme ad Elisa Amato: “Scuola, non possiamo far pagare agli studenti gli errori commessi da questo Governo”
Venerdì 19 giugno il coordinatore provinciale Chiara Tenerini e il coordinatore comunale di Livorno Elisa Amato Nicosia, hanno inoltrato una lettera ufficiale al Ministro dell’Istruzione, al Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale della Toscana ed al Dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Livorno.
Il Governo “mente sapendo di mentire”. Parla di autonomia, soltanto perchè gli fa comodo. Leggiamo la parola “volontari” anziche nuovi insegnanti. Questo è un paradosso.
Noi siamo dalla parte di studenti, genitori, insegnanti ed educatori:
il Piano scuola del ministero dell’Istruzione non promette “né una persona né un soldo in più”.
Le Linee guida, dettate dal Governo, sono pericolose ed inadeguate a garantire che il rientro in aula tra due mesi avvenga in sicurezza. Non possiamo permettere l’impoverimento dell’offerta formativa, gli studenti devono poter godere pienamente del diritto all’istruzione.
Sotto la lettera inoltrata al Ministro e ai responsabile dell’ Istruzione Regionale e Provinciale.
“In un momento di così profonda crisi per il nostro paese, con cui anche la Scuola deve fare i conti, ci giungono da più parti grandi preoccupazioni sulle modalità per un inizio di Anno Scolastico in sicurezza e in presenza.
La riorganizzazione degli spazi e delle attività didattiche sono al momento esigenze di primaria importanza e tutte le dichiarazioni rese pubblicamente sia dal Ministro che dalla maggioranza di governo ci hanno fatto credere che non avremmo più avuto “classi pollaio”, che avremmo avuto il numero adeguato di docenti per garantire una didattica efficace.
La pandemia, con la sua emergenza, sarebbe dovuta essere un’occasione per ripensare la scuola con nuove priorità e nuove energie. Tutto questo non è successo. In particolar modo nella provincia di Livorno diversi istituti ci hanno rappresentato che si trovano con organici insufficienti, con riduzioni del numero delle classi prime, con accorpamenti di classi intermedie anche, di indirizzi diversi, anche in presenza di alunni disabili.
Per non parlare delle istituzioni carcerarie dove, ad esempio, sono state accorpate due classi con la formazione di un’ unica classe composta da 25 studenti all’ interno di aule che non possono contenere più di 12/15 alunni.
In un momento storico come questo, la parola “distanziamento” deve essere alla base delle scelte presenti e future. Si dovranno necessariamente adottare modalità di distanziamento sociale per prevenire la diffusione di ulteriori epidemie. La composizione troppo numerosa delle classi è un ostacolo alla sicurezza e alla didattica. Non possiamo procedere con una insostenibile situazione che riduce il mondo della scuola a rigida applicazione di parametri numerici valutati da tutti inadeguati, è necessario un intervento decisivo e risolutivo.
Non è accettabile la riduzione dell’organico con la conseguenza di avere classi che confliggono con la necessità del distanziamento; non possiamo agire come se la pandemia non ci fosse stata.
E’ quindi fondamentale l’ampliamento degli organici, occorrono maggiori risorse finanziarie.
Sono necessarie risorse aggiuntive per garantire un’azione didattica efficace e sicura e non tagli al personale con ricadute negative sulle istituzioni scolastiche, alunni, docenti e dirigenti.
La scuola deve essere il pilastro strategico su cui investire per costruire il futuro.
Le istituzioni scolastiche in questa terribile pandemia hanno dato un segnale importante, hanno continuato con la DAD il percorso educativo e formativo fondamentale per la crescita delle nuove generazioni. Dobbiamo dare risposte chiare e mettere in atto percorsi positivi e costruttivi, lo dobbiamo ai ragazzi che hanno proseguito le lezioni in mezzo a mille difficoltà, agli insegnanti che si sono attivati per mantenere un legame con i propri studenti e continuare il percorso di apprendimento bruscamente e inaspettatamente interrotto.
Quindi si chiede una grande riflessione, un ripensamento sui tagli e un ampliamento degli organici.
Occorrono decisioni che mettano al primo posto la sicurezza sanitaria senza far venire meno la didattica e la socialità che della scuola sono elementi fondamentali.
In ultimo è necessario rivedere la dotazione organica del Personale ATA, considerati i compiti aggiuntivi che verranno loro affidati, numerosi saranno gli adempimenti legati alle procedure connesse alle misure di sicurezza e di prevenzione del contagio”.
Chiara Tenerini, Coordinatrice provinciale Forza Italia Livorno
Elisa Amato, Coordinatore comunale Livorno – Forza Italia

