Massa, 10 Aprile 1945: Giorno della Liberazione
Massa, 10 Aprile 1945: Giorno della Liberazione. Relazione del Presidente del Consiglio comunale di Massa di Forza Italia Stefano Benedetti
Anche quest’anno di emergenza Covid, come lo scorso, abbiamo cercato di commemorare nel migliore dei modi il giorno della liberazione di Massa dal giogo nazista, avvenuta il 10 Aprile del 1945 ad opera delle formazioni partigiane e delle truppe Americane.
Conservare memoria di quanto avvenuto è un doveroso riconoscimento per quanti hanno sofferto e per i molti che hanno perso la vita per donare speranza alle future generazioni.
Il mio auspicio è che la lotta di liberazione sia intesa, da tutte le forze in campo, come momento di unione e non di divisione, e che prevalga lo spirito di appartenenza nazionale, permettendo di realizzare quella coesione necessaria a rendere credibile e autorevole l’Italia al cospetto dei consessi internazionali.
Mi preme, ed è doveroso, a questo punto, ripercorrere brevemente i fatti che hanno portato alla liberazione del 10 Aprile.
Massa, così come tutta la provincia di Apuania, faceva parte della linea Gotica, creatura del feldmaresciallo Kesselring. La linea, studiata sulla carta, andava dal torrente Parmignola, al confine con la provincia di La Spezia, sino al monte Altissimo, passando per i crinali delle Alpi Apuane. Di fatto, si attestò dal Cinquale al monte Folgorito e all’Altissimo, e così Carrara e Massa rimasero in territorio occupato, con tutte le conseguenze che comportò.
La presenza del fronte e della consistente organizzazione partigiana spiega la politica di occupazione nazifascista, che presentò i caratteri del ‘terrore preventivo’, una sorta di vera e propria ‘guerra ai civili’, fatta di rastrellamenti, rappresaglie, fucilazioni sommarie, incendi di case, che seguiva precisi ordini di Kesselring e raggiunse livelli di assoluta barbarie.
L’offensiva degli Alleati partì dalla Versilia ed investì Cinquale, Montignoso, il castello Adinolfi.
Dalla Versilia partirono, il 9 aprile del 1945, i soldati neri della 92sima divisione Buffalo e del 442simo Regimental Combat Team, i famosi Nisei, soldati Usa di origine asiatica, che si distinsero per coraggio e combattività, subendo consistenti perdite e ricevendo numerose decorazioni.
L’offensiva di aprile alla linea Gotica arrivava dopo un inverno terribile, con tutta la provincia di Apuania rimasta sotto il giogo nazista.
La decisione di fermare il fronte ai piedi della linea Gotica, prima che arrivasse l’inverno, fu opera del generale Alexander, capo delle truppe alleate. Una scelta che gli storici hanno poi giustificato dal punto di vista strategico e politico e sulla quale non è il caso di dilungarsi.
E così, mentre Pietrasanta venne liberata il 19 settembre del 1944, Massa verrà liberata il 10 aprile. Quasi 8 mesi di lutti, dolori, fame, freddo.
In questi lunghi mesi rimasero solamente le truppe partigiane, rifornite in parte di armi e materiale attraverso i lanci aerei operati dagli alleati, ad opporsi alle barbarie perpetrate dai nazisti. La lotta partigiana vide la partecipazione attiva delle donne, principalmente in attività di supporto, ma non solo. Una per tutte, Amalia Lydia Lalli, partigiana nella brigata Garibaldina ‘Ugo Muccini’, caduta in combattimento la notte del 2 aprile 1945 ed insignita della Medaglia d’Argento al Valor Militare.
Massa subì anche, nel settembre 1944, il dramma dello sfollamento forzato, che si tradusse in ulteriori stenti e patimenti da parte della popolazione civile, non vissuto da altri territori più fortunati.
Per tutto questo, Massa è stata insignita della Medaglia d’Oro al Valor Civile, con la seguente motivazione:
“Ardente focolare di vivido fuoco, all’inizio dell’oppressione nazi-fascista, sprigionò la scintilla che infiammò i suoi figli alla resistenza, vinse la fame con il leggendario sacrificio delle sue donne e dei suoi ragazzi sanguinanti sugli impervi sentieri ,subì dovunque stragi, devastazioni e rappresaglie atroci; si abbarbicò alle natie montagne, facendo del gruppo delle Apuane la cittadella inespugnata della libertà. In epici combattimenti irrise per nove mesi al nemico e lo vinse, santificò il suo dolore ed il sangue dei suoi caduti, offrendoli come olocausto alla difesa della propria terra ed alla redenzione della Patria” ( Settembre 1943 – Aprile 1945 ).
Questa medaglia ha significato per la nostra comunità, in termini numerici, 629 caduti in combattimento, 1250 mutilati ed invalidi, 797 vittime delle rappresaglie, decine di paesi rasi al suolo e migliaia di case distrutte.
Da ultimo, la festa per la Liberazione fu purtroppo segnata da un episodio nefasto.
Una cannonata, forse proveniente da Punta Bianca ed esplosa vicino a Palazzo Ducale, affollato da cittadini in festa, colpì a morte il comandante partigiano Arnaldo Pegollo e ferì altre 4 persone. In dettaglio, un soldato alleato e 3 partigiani: Andreoni, Bimbi e Tonarelli.
Il dramma peggiore si concretizzò, comunque, sul piano economico e sociale.
La popolazione affamata, l’economia azzerata, la Zona Industriale distrutta, gli stabilimenti spogliati dei macchinari.
All’agricoltura mancavano terreni coltivabili, i più essendo stati minati.
La lunga opera di risanamento fu accompagnata da morti e feriti, anche tra i bambini.
Il ritorno alla normalità richiedeva anche la nomina dei rappresentanti delle istituzioni, chiamati a risolvere o quantomeno mitigare i problemi ereditati dalla guerra di occupazione.
Le prime figure, designate dal Comitato Provinciale di Liberazione Nazionale e dai partiti componenti, furono il Prefetto Pietro Del Giudice, insieme al repubblicano Dazzi e al popolare Piccinini.
Stefano Benedetti, Presidente del Consiglio comunale di Massa di Forza Italia
Bergamini: Nazionalismo e totalitarismo nemici da combattere
La deputata e sottosegretario ai rapporti con il parlamento di Forza Italia Deborah Bergamini è intervenuta alla commemorazione del LXXVI anniversario della liberazione della Città di Massa dal nazismo: “Nazionalismo e totalitarismo sono ancora oggi i nemici da combattere“
“Nella giornata odierna sono intervenuta in diretta streaming alla cerimonia del LXXVI anniversario della liberazione della Città di Massa. Un’occasione per assolvere degnamente ad uno dei doveri più importanti nella vita civile e istituzionale del nostro Paese: il dovere della memoria. Senza memoria non vi è futuro, né per noi né per le future generazioni.
Così come ha sottolineato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, incontrando lo scorso anno i cittadini di Sant’Anna di Stazzema, la memoria è un dovere. Nel 2004, sempre a Sant’Anna, era salito per la prima volta un membro del Governo tedesco, il Ministro dell’Interno Otto Schily, per chiedere scusa alle vittime ed ai loro discendenti.“
Lo dichiara Deborah Bergamini, Sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento del governo Draghi nel corso dell’intervento.
“Anche oggi – seppure in un contesto diverso – si pone il tema della ricostruzione. Il Governo è fortemente impegnato su questo ed è nato per questo. In quei tempi, in uno spirito di totale adesione ai valori repubblicani del nascente nuovo Stato, gli italiani hanno saputo mettere da parte le divisioni e collaborare concretamente per la ricostruzione del Paese.
Oggi tutti noi dobbiamo essere degni di coloro che ci hanno preceduto. L’Europa è anch’essa una straordinaria conquista di quella stagione di riscatto, di rinascita, di collaborazione ed è anche il lascito – come ha affermato Schily – di tutte le vittime della barbarie nazifascista. Ad essa dobbiamo dunque guardare con speranza e fiducia, in vista della elaborazione della versione definitiva del Recovery Plan che il Governo italiano presenterà a Bruxelles tra poche settimane.”
Prosegue l’On. Bergamini, rappresentante del governo Draghi.
“Proprio per il dovere della memoria, intendo farmi promotrice presso il Ministro della Cultura Dario Franceschini, d’intesa con l’Amministrazione Comunale, di una iniziativa speciale (nell’ambito dei finanziamenti previsti dal Recovery Plan) per la ulteriore valorizzazione dei luoghi, dei sentieri e dei Musei della Memoria già realizzati in ambito comunale e nella provincia di Massa Carrara, e per la realizzazione di nuove attività e percorsi, fruibili anche in modalità virtuale.”
Conclude il Sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento On. Deborah Bergamini.