Marchetti: Calzaturiero lucchese da rilanciare
Il Capogruppo regionale di Forza Italia Maurizio Marchetti: “Calzaturiero lucchese, Con noi in Regione marchio e coinvolgimento diretto degli imprenditori verso i nuovi mercati”
«Per il calzaturiero lucchese con noi in Regione creazione di un marchio distintivo e coinvolgimento diretto degli imprenditori nella promozione»: il punto programmatico è del Capogruppo regionale di Forza Italia Maurizio Marchetti, candidato capolista di Forza Italia a Lucca in vista delle elezioni regionali del 20 e 21 settembre.
«La crisi dei prodotti di media gamma precede l’emergenza pandemica – osserva Marchetti – ed è imputabile all’aggressività di produttori esteri e soprattutto orientali i cui mercati oggi però possono essere riconquistati dal prodotto lucchese. Cina, Giappone e più in generale chi ha fatto concorrenza più o meno leale al nostro calzaturiero oggi ha sviluppato una clientela che cerca made in Italy e soprattutto made in Tuscany in media gamma. In questo contesto va da sé: il calzaturiero lucchese ha le carte in regola per espandere lì il suo mercato».
Media gamma in crisi, bisogna pensare in logica espansiva di lungo termine
Il settore va dunque dotato di strumenti: «Va creato un marchio ad hoc su cui investire a livello di promozione verso nuovi mercati e con azioni di lungo termine – progetta Marchetti – coinvolgendo direttamente il corpo imprenditoriale con un interlocutore regionale unico e dedicato».




Marchetti: Montagna lucchese senza canile
Il Capogruppo regionale di Forza Italia Maurizio Marchetti: “Montagna lucchese senza canile, rischio di prospettiva con inselvatichimento dei vaganti e ibridazione. Dalle Unioni solo bla bla”
«Nella montagna lucchese servono un canile sanitario e rifugio territoriale. Dopo la chiusura de Le Selvette a Diecimo si è pensato solo a collocare gli ospiti presenti, che è già qualcosa ma non basta. Avevo messo in guardia le Unioni di Media Valle e Garfagnana a dicembre 2019, prima della chiusura della struttura storica, e ne ho ricevuto solo dei gran bla bla buoni forse sulla carta ma inadatti a essere tradotti in sicurezza animale e ambientale di territorio»:
così il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti, candidato capolista per Forza Italia nella provincia di Lucca alle prossime elezioni regionali, che dalla fine dello scorso anno fino all’inizio dell’emergenza covid ha più volte sollecitato enti territoriali e Regione Toscana a occuparsi della gestione del randagismo nella montagna lucchese in vista della chiusura del canile di Diecimo.
«Il Pd e le sinistre purtroppo mancano di capacità di programmazione – incalza Marchetti – e anche la questione del canile lo dimostra. Si è pensato alla ricollocazione degli ospiti presenti nella vecchia struttura, e anche lì già di rincorsa e dopo ripetuti appelli per il benessere dei quattro zampe, ma non alla gestione di prospettiva. La piaga incosciente degli abbandoni estivi ha fatto il resto, producendo l’aumento di cani vaganti senza possibilità di recupero immediato. Questi cani finiscono persi».
La questione non è soltanto da pet lover, ma è destinata a produrre nel tempo riverberi sull’equilibrio ambientale in termini di rapporto coi selvatici e, a catena, con le attività zootecniche: «Catturare e inserire subito in rifugio un cane vagante – sottolinea Marchetti – non significa solo metterlo in condizione di poter essere accolto in una famiglia, ma anche sottrarlo alla catena di inselvatichimento e ibridazione che poi porta al moltiplicarsi delle predazioni che già oggi stroncano i nostri allevatori.
Bisogna pensare bene ai fenomeni, conoscerli e gestirli non solo con l’emotività ma con la competenza», sottolinea Marchetti. «Ancora una volta a sinistra si dimostra di non saperlo fare e di contentarsi di rincorrere le contingenze, senza governarle. Ecco perché alla Toscana serve un nuovo governo di centrodestra. Forza Italia c’è. E’ da fine 2019 che noi ci avremmo messo mano in maniera funzionale e lungimirante».




Cartario lucchese: senza impianto il polo muore
Il Capogruppo regionale di Forza Italia e Coordinatore provinciale di Lucca Maurizio Marchetti risponde a Liano Picchi: “Cartario lucchese: senza impianto il polo muore. Picchi non conosce l’ABC dei rifiuti, no problem, glielo rispiego”
Il Capogruppo regionale di Forza Italia Maurizio Marchetti risponde a Liano Picchi «La pianificazione impiantistica spetta alla Regione, non al singolo sindaco E per inciso i miei mandati da primo cittadino di Altopascio sono stati 4, non 3»
«Compagno Liano Picchi: ma che dice??? Sull’impiantistica di chiusura del ciclo dei rifiuti, che per quanto circolare darà sempre in esito una frazione da smaltire, dimostra di non conoscere l’ABC. No problem, glielo rispiego perché senza un impianto il polo cartario lucchese, tra i primi in Europa e che occupa migliaia di persone nei nostri territori, rischia una lenta morte per asfissia.
Poi allora non ci si spertichi in lodi né si calchino le passerelle per tagliare i nastri, se non si è capaci di dare anche soluzioni»: lo afferma il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti, che ribatte alle dichiarazioni espresse dal signor Liano Picchi a nome del Coordinamento dei comitati ambientali della Piana di Lucca.
«Il primo dato che preciso mi riguarda direttamente: i miei mandati da sindaco di Altopascio sono 4, non 3. Il secondo ne discende: la pianificazione della geografia impiantistica spetta alla Regione, non al fai da te dei sindaci. Il terzo: l’impianto di compostaggio che doveva nascere a Capannori – sottolinea Marchetti – è stato il sindaco Menesini a sbandierarlo come fosse ‘cosa sua’, salvo poi lasciarselo scippare dopo anni di millantata competenza. Il quarto: compostaggio uguale rifiuti organici urbani, alle industrie del cartario serve invece un impianto di smaltimento degli scarti di lavorazione, il cosiddetto pulper. E non chiedono altro che la Regione indichi dove possono farlo, poi ci pensano da soli.
Si tratta di un impianto da realizzare con tutti i crismi normativi, non necessariamente di immediata prossimità ma anche in altra provincia… si parla di ottica regionale, qui… il povero Compagno Picchi nel migrare dall’uno all’altro lato dell’arcata ideologica, da capogruppo di An a Capannori a nume tutelare dei solletici veteroambientalisti della sinistra estrema, deve aver perso qualche ancoraggio cognitivo. Ora abbiamo recuperato, spero».
Dunque Marchetti rilancia: «Bisogna dare una risposta agli imprenditori che attualmente si trovano a dover trasferire il loro scarto di lavorazione in discarica o all’estero, con costi esorbitanti per il territorio e guadagni per i paesi che valorizzano quel materiale. Il tempo dei tavoli è esaurito, bisogna andare avanti e individuare una localizzazione. Noi lo faremo senz’altro. Per il cartario come per il tessile pratese e per le altre filiere che da anni chiedono sbocchi di smaltimento.
Lo faremo imponendo che si attinga alle tecnologie più all’avanguardia e con attente valutazioni di impatto a livello di emissioni in atmosfera e tutto quant’altro necessario. Ma lo faremo, questo è certo. E Picchi no: lo faremo per aprire al territorio la porta della crescita e dello sviluppo, non per avere contributi alla campagna elettorale. Quella dura un mese.
Vorrei evitare che la vitalità del nostro polo cartario, in assenza di risposte concrete e celeri, dovesse avere pari durata».



