Campi: salta intitolazione via a vittima della mafia
Il Capogruppo di Forza Italia a Campi Bisenzio Paolo Gandola insieme a Maria Serena Quercioli e Vanessa Fiaschi “ennesima prova di grave approssimazione“
“Oggi in occasione della XXVII edizione della Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, nel nome della verità e dalla giustizia, doveva tenersi in un tratto di via Gramignano l’intitolazione della strada a Mario Trapassi, il cartello è stato installato, gli inviti sono stati inviati ma l’inaugurazione, dopo che era stata annunciata, è stata cancellata senza dare spiegazioni. Dalla Giunta e dalla segreteria del Sindaco l’ennesima approssimazione degna di nota”.
Si esprimono così Paolo Gandola, capogruppo di Forza Italia, Maria Serena Quercioli, capogruppo di Liberi di Cambiare e Vanessa Fiaschi, capogruppo della Lega.
“Dopo l’approvazione dell’atto in Consiglio comunale, spiegano i consiglieri comunali di centrodestra, la segreteria aveva inviato nei giorni scorsi l’invito alla svelatura della targa che doveva avvenire alle 10 di stamani nel tratto senza abitazioni di via Gramignano.
Il cartello della nuova strada dedicato a Mario Trapassi, è stato posizionato nei giorni scorsi, come sempre senza provvedere a celarlo in attesa dell’inaugurazione, ma la cerimonia, già convocata, è stata annullata in fretta e furia. L’ennesima figuraccia senza senso dell’amministrazione comunale.
Visto l’anniversario di oggi, era doveroso ricordare l’impegno del maresciallo Trapassi per il ripristino e la tutela della legalità. Il 29 luglio 1983, lo ricordiamo, Rocco Chinnici, capo dell’ufficio istruzione del tribunale di Palermo, fu ucciso con una Fiat 127 imbottita di esplosivo davanti alla sua abitazione in via Pipitone Federico a Palermo, con lui perse la vita anche il maresciallo dei carabinieri Mario Trapassi, componente della scorta del magistrato.
In giornata, concludono i consiglieri, provvederemo a depositare un’interrogazione per fare piena luce sulla vicenda e fin da ora ci scusiamo con il fratello Pietro, nostro concittadino da molti anni, per l’incapacità della Giunta che, ad oggi, non è stata in grado di mantenere fede agli impegni presi”.
Paolo Gandola, Capogruppo di Forza Italia a Campi Bisenzio
Keu, Mazzetti: Regione non chiarisce rapporti mafia-politica
Keu, la deputata di Forza Italia Erica Mazzetti: “Regione non fa chiarezza sui rapporti mafia-politica. Costo delle bonifiche non ricada su Consorzio”
“Già tredici siti inquinati e forse, come sospettavamo, ce ne potrebbero essere altri. Ad oggi si calcolano milioni di tonnellate di rifiuti e limiti superati anche 50 volte senza dimenticare la possibile contaminazione delle falde acquifere.
Un disastro ambientale di proporzioni incalcolabili e la Regione non si assume appieno le sue responsabilità” dichiara Erica Mazzetti, Deputata di Forza Italia.
“A leggere le dichiarazioni di Monni sembra che non ci siano mai stati legami tra le cosche e la politica, locale e regionale, mentre Giani, autodefinitosi “notaio”, tace.
Anche questo ci dimostra come il tema della mafia in Toscana, ignorando i dati reali del fenomeno (dal caporalato al riciclaggio), e delle connivenze tra mafia e politica siano tabù.
Spero quindi che tutti i deputati toscani, a partire da quelli del PD, facciano uno sforzo verso la verità votando a favore della mia richiesta di Commissione d’inchiesta.
Adesso, ad aggravare ulteriormente il quadro, – aggiunge – il costo delle bonifiche potrebbe ricadere anche sul Consorzio, le cui imprese hanno subito già un danno d’immagine pesante penalizzandole in un momento di per sé complesso.
Non possiamo permettere che la stragrande maggioranza delle imprese paghi per colpa di alcuni: stiamo parlando di un distretto riconosciuto in tutto il mondo, che investe sul territorio, sulla formazione, sulla qualità, come ho potuto direttamente constatare” conclude.
Coordinamento regionale Forza Italia Toscana
Milone, mafia: Toscana, terra di conquista delle cosche
Mafia, il Responsabile del Dipartimento Sicurezza e Immigrazione di Forza Italia Toscana Aldo Milone: “La Toscana sta diventando sempre di più terra di conquista delle organizzazioni mafiose”
Secondo lo studio della Normale di Pisa la Toscana ormai sta diventando terra di conquista per le organizzazioni mafiose. Le infiltrazioni nel tessuto economico cominciano ad essere sempre più frequenti.
Ho massimo rispetto per l’università pisana ma credo di aver anticipato e fatto presente questo rischio già da un po’ di anni. Come Forza Italia abbiamo chiesto con insistenza la costituzione di una Commissione regionale che studiasse proprio questo fenomeno e traesse le giuste conclusioni che sono quelle di proporre interventi legislativi a livello regionale per cercare di impedire l’infiltrazione delle organizzazioni mafiose nel nostro territorio.
Il report dell’Università di Pisa porta all’attenzione alcuni buchi, presenti nelle aziende partecipate, che permetterebbero tali infiltrazioni. Considerato che le aziende partecipate sono di competenza di Comuni e Regioni, spero e mi auguro che la Commissione regionale speciale possa prevedere un intervento legislativo proprio per coprire questi “buchi”.
Ignoro il lavoro che sta portando avanti anche perché non abbiamo avuto ancora modo di conoscere, almeno sulla stampa, il percorso che stanno compiendo e lo stesso studio che stanno portando avanti sulle infiltrazioni mafiose nel territorio toscano.
Mi auguro soltanto che per sapere qualche notizia in merito non dobbiamo aspettare il rapporto della Normale di Pisa.
Aldo Milone, Responsabile Dipartimento Sicurezza e Immigrazione Forza Italia Toscana


Attenzione alla infiltrazioni mafiose in Toscana
Toscana: attenzione alla infiltrazioni mafiose. Il Responsabile del Dipartimento Sicurezza e Immigrazione di Forza Italia Toscana Aldo Milone: “Sollecitiamo la Regione Toscana affinché acceleri i lavori della Commissione d’inchiesta sul fenomeno delle mafie”
Un recentissimo rapporto della Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno delle mafie ha evidenziato ancora una volta che il pericolo dilaga sul nostro territorio.
Soprattutto durante questo lungo periodo di pandemia la loro ricchezza è aumentata notevolmente.
Da sempre, ed anche in qualità di responsabile dipartimento sicurezza e immigrazione di Forza Italia Toscana, ho evidenziato questo grave problema, mettendo in guardia anche le amministrazioni locali dal rischio che correva il tessuto economico locale a causa delle infiltrazioni di organizzazioni mafiose.
Per quanto riguarda la Toscana già si sono avuti dei segnali recenti in relazione allo “sversamento di rifiuti” in alcuni territori del pisano. Ha riguardato il settore conciario con l’infiltrazione di esponenti della ‘ndrangheta.
Questo rapporto della Commissione parlamentare d’inchiesta dovrebbe rappresentare un ulteriore e serio campanello d’allarme anche per il nostro tessuto economico. Visto che recentemente è stata costituita in Regione una Commissione parallela, si invita la Regione ad accelerare i lavori della Commissione e da mettere in campo tutti gli strumenti legislativi di competenza regionale per porre un freno ad eventuali infiltrazioni mafiose.
Aldo Milone, Responsabile Dipartimento Sicurezza e Immigrazione Forza Italia Toscana


Milone: L’antimafia non si fa con gli spot
Antimafia, Il Responsabile del Dipartimento Sicurezza e Immigrazione di Forza Italia Toscana Aldo Milone: “sono mesi, se non anni, che lo scrivente sta lanciando allarmi continui sulle infiltrazioni mafiose nel tessuto economico toscano”
Ho letto sulla stampa l’attacco che il comitato Soldi Mozzi del Valdarno ha sferrato al senatore Massimo Mallegni, ho trovato questo attacco incomprensibile e ingiustificato. Il senatore Mallegni ha soltanto difeso le imprese sane da attacchi esterni, soprattutto un distretto come quello del cuoio primo in Italia e credo anche in Europa. Questo comitato si erge a difensore della legalità i cui componenti credono che sia sufficiente mettere una casacca dell’antimafia per conoscere questo fenomeno e combatterlo.
Prima di lanciare un attacco al senatore Mallegni, questo comitato avrebbe dovuto documentarsi sul fatto che il senatore, unitamente al sottoscritto e al capogruppo in consiglio regionale Marco Stella, è stato uno dei promotori della costituzione della Commissione speciale regionale che deve indagare sulle infiltrazioni mafiose nel tessuto economico toscano. Ciò è avvenuto subito dopo l’operazione Keu.
Pertanto non si accettano lezioni di antimafia da nessuno, tantomeno da questo comitato i cui componenti, spero, abbiano avuto modo di combattere in prima persona le mafie italiane e anche straniere e non soltanto per aver letto qualche articolo di giornale o semmai il libro di Saviano, altro paladino anticamorra, che non ha fatto altro che scopiazzare degli atti di Polizia.
Premesso tutto ciò, sono mesi, se non anni, che lo scrivente, in qualità di Responsabile del Dipartimento regionale sicurezza e immigrazione di Forza Italia, sta lanciando allarmi continui sulle infiltrazioni mafiose nel tessuto economico toscano.
Pertanto, e concludo, Forza Italia ha sempre posto, come una delle sue priorità politiche, la difesa dell’economia toscana da eventuali attacchi “esterni” da parte di organizzazioni mafiose e lo ha fatto e continua a farlo con proposte e con competenza e non lanciando soliti spot.
Aldo Milone, Responsabile Dipartimento Sicurezza e Immigrazione Forza Italia Toscana


Campi: Commemorate le vittime delle stragi di mafia
Il coordinatore comunale di Campi Bisenzio di Forza Italia Angelo-Victor Caruso, insieme a Gina Pierini: “Non dimenticheremo mai l’eroico magistrato caduto per affermare la giustizia”
Anche quest’anno Forza Italia si è recata in via Falcone Borsellino a Campi Bisenzio per commemorare le vittime delle stragi mafiose di Capaci e via D’Amelio. Il coordinatore comunale azzurro Angelo-Victor Caruso, insieme a Gina Pierini, responsabile di Capalle, hanno deposto un omaggio floreale in occasione del 29° Anniversario della strage di Capaci dove morirono in un attentato il Giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e tre agenti della scorta: Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani.
“Noi di Forza Italia – hanno commentato – non dimenticheremo mai Giovanni Falcone, magistrato ed eroico servitore dello Stato, caduto per difendere la legge, affermare la giustizia e preservare la civile convivenza. La strage di Capaci ha inciso in maniera indelebile un profondo solco nella nostre coscienze.
Il 23 maggio 1992 – ricordano gli esponenti azzurri – venne radiocomandata la deflagrazione di 5 quintali di tritolo collocati in un sottopassaggio dell’autostrada che costò la vita a Giovanni Falcone, cinquantasei giorni dopo, la mafia colpì anche Paolo Borsellino ed anche allora morirono gli agenti di scorta, tra cui una donna.
Per questo anche quest’anno abbiamo sentito il dovere di morale di recarci in via Falcone e Borsellino per onorare due eccellenti ed integerrimi servitori dello Stato, nonché persone di elevatissimo profilo morale, culturale, etico e professionale, che della legalità avevano fatto il proprio “credo laico”, e che furono barbaramente assassinati”.
“Oggi – conclude il coordinatore Caruso – la mafia non ha confini. Il quadro che è emerso in questi mesi da quando è scoppiata la pandemia è allarmante e deve richiamare la politica ad affrontare di petto la questione. La crisi economia determinata dalla pandemia potrebbe spalancare le porte alla mafia e alle organizzazioni criminali e spetta alla politica inaugurare una nuova stagione che rimetta al centro la lotta alla mafia”.
Angelo-Victor Caruso, coordinatore comunale di Campi Bisenzio di Forza Italia
Gina Pierini, responsabile di Capalle Forza Italia


Milone: Prato, la mafia cinese in città
Prato, il Responsabile del Dipartimento Sicurezza e Immigrazione di Forza Italia Toscana Aldo Milone: “La mafia cinese a Prato. Come può esistere un sistema di illegalità cinese in città senza la presenza di un’organizzazione mafiosa?”
La Direzione Distrettuale Antimafia, anche a seguito della famosa operazione “China Truck” del gennaio 2018 portata a termine dalla Squadra Mobile di Prato, continua a insistere sull’ipotesi di una presenza della mafia cinese a Prato contestando ai 78 indagati il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso. Come non si può dar ragione alla DDA che continua a ritenere i 78 indagati dei personaggi mafiosi, anche alla luce delle modalità operative come dimostrano anche alcune riprese televisive?
A Prato esiste un sistema di illegalità, così definito in più occasioni dalla Procura della Repubblica di Prato, che opera nell’ambito del distretto “parallelo”, o meglio cinese. Un sistema che si fonda sullo sfruttamento dei clandestini, dei lavoratori al nero e sull’evasione fiscale e contributiva. E inoltre a questi reati bisogna aggiungere il traffico di sostanze stupefacenti, soprattutto droghe sintetiche, lo sfruttamento della prostituzione e anche l’estorsione.
Questo sistema non può esistere se non c’è un’organizzazione che tira le fila. E credo che sia anche molto facile dimostrarlo. A Prato esistono più di 4.000 aziende cinesi, quasi tutte individuali, iscritte alla Camera di Commercio. I titolari di queste ditte provengono da alcune Regioni cinesi, come lo Zhejiang o Fujian, quest’ultima anche molto agricola, e sicuramente non sono imprenditori affermati che decidono di spostare la loro attività a Prato.
Tra l’altro hanno bisogno di un capitale iniziale per comprare i macchinari, pagare l’affitto del capannone e di abitazioni dove far dormire i propri operai, che è il vero costo fisso come le utenze. Pertanto la domanda nasce spontanea: chi fornisce loro questo capitale iniziale? Come dicevo poc’anzi, questo sistema per poter reggere ha bisogno di un un’organizzazione mafiosa che deve incutere terrore e deve ricevere obbedienza. E’ lo stesso sistema su cui si regge il potere del Governo cinese.
Pertanto, e concludo, trovo molto strano pensare che non ci sia a Prato, ma anche in altre città in cui la comunità cinese opera con le medesime modalità, la presenza delle Triadi o mafia cinese. Capisco che la magistratura giudicante abbia bisogno di prove per condannare determinati soggetti però non si può non fare un’analisi del fenomeno che porta a conseguenze come la contestazione del reato di associazione mafiosa ai 78 indagati da parte della Direzione Distrettuale Antimafia.
Aldo Milone, Responsabile Dipartimento Sicurezza e Immigrazione Forza Italia Toscana
Gandola: Infiltrazioni mafiose, quadro allarmante
Il consigliere metropolitano di Firenze di Forza Italia Paolo Gandola: “Infiltrazioni mafiose, quadro allarmante. E’ urgente che la politica riporti la lotta alla mafia in cima alle alle priorità dell’agire quotidiano”
La Toscana e tutta l’area metropolitana fiorentina sono oramai terra di conquista della Mafia, la denuncia della fondazione Caponnetto e l’attacco sferzato a tutta la classa politica che per tanti anni ha preferito ignorare l’evidenza che le organizzazioni mafiose e criminali stavano radicandosi anche da noi, non può lasciarci indifferenti. Il quadro che sta emergendo in questi giorni è allarmante e deve richiamare la politica ad affrontare di petto la questione. Oggi il fallimento di chi governa i nostri territori è evidente ed inoppugnabile.
Così si esprime Paolo Gandola, consigliere metropolitano Forza Italia – centrodestra per il cambiamento all’indomani della notizia dell’inchiesta e degli arresti sulle infiltrazioni mafiose e sull’utilizzo dei rifiuti per il rilevato stradale della 429 tra Empoli e Castelfiorentino.
Quanto emerso mette in luce un quadro allarmante, al riguardo come si conviene usiamo il massimo della cautela, essendo noi garantisti a tutti gli effetti, ma non possiamo al momento non capitolare di fronte al sistema che si sembrerebbe configurarsi.
Quello delle infiltrazioni mafiose – prosegue il consigliere – è tuttavia un tema che oggi è scomparso, o quasi, dai radar della politica e che invece dovrebbe ritornare prepotentemente d’attualità visto che la crisi economia determinata dalla pandemia potrebbe spalancare le porte alla mafia e alle organizzazioni criminali.
Dalla magistratura, dunque, ci aspettiamo che faccia velocemente quanto di sua competenza accertando i fatti e tutti i reati ipotizzati ma fin da ora chiediamo alla politica di inaugurare una nuova stagione che riporti la lotta alla mafia in cima alla lista delle priorità dell’agire quotidiano.
Paolo Gandola, consigliere metropolitano di Firenze di Forza Italia
Prato: La mafia cinese è ormai ben radicata nel territorio
Prato, il Responsabile del Dipartimento Sicurezza e Immigrazione di Forza Italia Toscana Aldo Milone: “La mafia cinese è ormai ben radicata nel territorio pratese, come lo dimostrano alcuni recenti episodi”
Qualche giorno fa la Prefettura di Prato ha notificato alla proprietà della ditta cinese Texprint una misura interdittiva antimafia perché un suo pseudo dipendente, Zhang Yu Sang, detto Valerio, sarebbe in effetti un socio occulto. Recentemente era stato anche arrestato per riciclaggio di denaro sporco e per collegamenti con la ‘ndrangheta.
Oltre a “Valerio”, è stato anche arrestato un altro imprenditore cinese, Bao Deping, resosi responsabile di alcuni episodi delittuosi, come una sparatoria con feriti presso le Cascine di Prato. Questo imprenditore è considerato il rivale del “capo dei capi” della mafia cinese, venuto alla ribalta nella famosa operazione ” China Truck”, mafia nei trasporti della squadra mobile di Prato di qualche anno fa.
Questi due episodi dimostrano che le “Triadi cinesi” sono ormai ben ramificate sul nostro territorio, in particolar modo a Prato. Sarebbe il caso però che non solo le Forze di Polizia si occupino di questo grave problema, ma anche la politica locale.
Per questo motivo chiedo che venga istituita in Regione una Commissione speciale che affronti questo tema e cerchi di mettere in atto tutte le misure legislative di sua competenza per combattere questo problema.
Ricordiamoci inoltre che questo periodo particolare è diventato propizio per l’acquisizione di aziende in crisi da parte di organizzazioni mafiose.
Aldo Milone, Responsabile Dipartimento Sicurezza e Immigrazione Forza Italia Toscana
Infiltrazione mafie in Toscana, serve commissione regionale
Serve commissione d’inchiesta regionale su infiltrazione mafie in tessuto economico. Il Commissario regionale di Forza Italia Toscana Sen. Massimo Mallegni, insieme a Marco Stella e Aldo Milone: “Complice il Covid, troppe cessioni alberghiere sospette”
“Occorre istituire una Commissione speciale regionale che svolga un’indagine conoscitiva sull’infiltrazione delle mafie sia italiane che straniere nel tessuto economico toscano”. A chiederlo sono il commissario regionale di Forza Italia, sen. Massimo Mallegni; il capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella, e Aldo Milone, Responsabile regionale del Dipartimento sicurezza e immigrazione di Forza Italia Toscana.
“Sui giornali di questi giorni – sottolineano – è riportata una notizia che dovrebbe far riflettere tutta la politica toscana, soprattutto quella regionale. La notizia riguarda la vendita di diverse strutture alberghiere in Versilia, tra cui il noto Negresco. La messa in vendita potrebbe essere frutto di questo lockdown, che è iniziato circa un anno fa e ha messo in ginocchio la maggior parte di alcuni settori dell’economia toscana. Quello più colpito è proprio quello del turismo e quindi l’alberghiero. Tutto ciò ha creato le condizioni favorevoli per l’infiltrazione delle mafie italiane e quelle straniere, in particolar modo quella cinese, nel tessuto economico toscano”.
“Queste organizzazioni mafiose hanno bisogno di questo settore, e non solo di questo, per poter riciclare denaro sporco. Tra l’altro, approfittando di questo momento particolare – accusano Mallegni, Stella e Milone – l’acquisizione di tali strutture avverrebbe anche a condizioni molto vantaggiose o a condizioni capestro. E crediamo che sia arrivato il momento per la costituzione di una Commissione speciale regionale che svolga un’indagine conoscitiva su questo fenomeno e controlli da vicino le modalità di acquisizione delle citate strutture. Ci sorprende però che questa iniziativa non provenga direttamente da un partito di sinistra come il PD, che solo con dichiarazioni formali si dichiara contrario alle mafie, mentre in pratica non pone in essere alcun atto amministrativo”.
Sen. Massimo Mallegni, Coordinatore regionale di Forza Italia
Marco Stella, capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale della Toscana
Aldo Milone, Responsabile Dipartimento Sicurezza e Immigrazione Forza Italia Toscana
Infiltrazioni mafia in Toscana, chiediamo una commissione
Il Commissario regionale di Forza Italia Toscana Sen. Massimo Mallegni, insieme ad Aldo Milone: “Infiltrazioni della mafia in Toscana, chiediamo una commissione regionale straordinaria per contrastare questo pericoloso fenomeno”
Secondo il rapporto annuale dell’Universita’ La Normale di Pisa, le infiltrazioni della mafia come negli anni precedenti rappresentano un pericolo costante per l’economia Toscana.
Mai come oggi questo pericolo assume un’elevata percentuale a causa del Covid-19.
La pandemia ha praticamente messo in ginocchio migliaia di piccole e medie aziende toscane che stanno soffrendo moltissimo a causa della mancanza di liquidità.
Nessun sostegno nei vari decreti Ristori. In questo momento le organizzazioni mafiose dispongono di un’ingente liquidità di denaro che deve essere riciclata e il periodo storico lo consente.
Le mafie diventano i cosiddetti “diavoli tentatori”, che si presentano agli occhi dei vari titolari di aziende in difficoltà come dei ” salvatori della patria “.
I settori da infiltrare sono molti, il tessile, in grosse difficoltà, l’ edile, fino ad arrivare a quello del turismo come ad esempio gli alberghi, che rappresentavano il polmone dell’economia di alcune città o località. Ovviamente il compito di combattere questo fenomeno spetta alle Forze di Polizia, però la politica non può voltarsi dall’altra parte.
Dobbiamo promuovere una commissione regionale straordinaria che svolga un’indagine conoscitiva su questo pericoloso fenomeno.
La Regione non puo’ limitarsi ad affidare all’Universita’ di Pisa un documento sul rapporto delle infiltrazioni della mafia nel tessuto economico toscano.
L’interesse della politica, in questo caso della Regione, non può limitarsi ad una sola giornata, deve essere quotidiano e continuo.
Come Forza Italia ne chiediamo in tempi celeri la costituzione.
Sen. Massimo Mallegni, Coordinatore regionale di Forza Italia
Aldo Milone, Responsabile Dipartimento Sicurezza e Immigrazione Forza Italia Toscana
Milone: La mafia cinese sempre più radicata a Prato
Il Responsabile del Dipartimento Sicurezza e Immigrazione di Forza Italia Toscana Aldo Milone: “La mafia cinese sempre più radicata a Prato”
L’ultimo episodio riguardante l’operazione antidroga, portata a termine dai Carabinieri, in cui gli arrestati sono di nazionalità cinese, dimostra purtroppo, che Prato è diventata la culla di tutte le attività criminali poste in essere dagli esponenti della malavita cinese in Italia.
È stato così anche con la mafia cinese nei trasporti con collegamenti in Olanda, operazione denominata “China Truck”. Come pure il collegamento con la ‘ndrangheta soprattutto per quanto riguarda il riciclaggio del denaro sporco che aveva come soggetto principale del riciclaggio un cittadino cinese; a lui il compito di trasferire i soldi in Cina per ripulirli.
Altra drammatica realtà è l’illegalità economica cinese e lo sfruttamento di clandestini. Ieri il Procuratore capo della Repubblica di Prato, Dr. Nicolosi, lo ha ribadito per l’ennesima volta: denunciando la presenza di una sorta di “schiavismo” all’interno di diverse aziende cinesi.
Richiamo quindi l’attenzione della maggioranza politica locale su questo fenomeno che rischia di diventare ancora più preoccupante e può estendersi anche alla comunità pratese.
Ritengo che sia indispensabile rafforzare gli organici delle Forze di Polizia e del Tribunale. La presenza della stessa mafia “gialla”, e non solo, sul nostro territorio è ampiamente dimostrata ed è quindi necessario dotare queste ultime Istituzioni degli strumenti indispensabili per combattere le organizzazioni mafiose presenti in città.
Aldo Milone, Responsabile Dipartimento Sicurezza e Immigrazione Forza Italia Toscana
Vertici AVR in arresto, 100 livornesi a rischio lavoro
La Coordinatrice provinciale di Livorno di Forza Italia Chiara Tenerini: “I vertici AVR in arresto per mafia, 100 livornesi dipendenti rischiano il posto di lavoro“
La notizia dell’arresto dei vertici dell’AVR con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, sebbene al momento non risulti indagato nessun amministratore nel comparto Livornese, potrebbe mettere in serio pericolo il posto di lavoro dei 100 dipendenti locali. La pandemia ha già colpito duramente il nostro paese, i nostri imprenditori e i lavoratori dipendenti, mettendo in ginocchio tante famiglie. Non possiamo permetterci che a questo si aggiunga una tale eventualità, che va scongiurata senza nessuna esitazione.
I dipendenti dell’azienda,che si occupa di igiene ambientale, servizio in appalto da Aamps (la società che gestisce l’intero sistema di smaltimento rifiuti e pulizia stradale), però sono sul piede di guerra già da tempo, per denunciare che AVR avrebbe smesso di versare, oltre che oltre ai fondi pensione, anche le quote al fondo Unisalute, costringendo i lavoratori a pagare prestazioni che dovrebbero essere gratuite. Una situazione inaccettabile che il Comune ha tardato ad affrontare e che, alla luce delle nuove pendenze penali sugli amministratori della Società appaltatrice, rischia di far sprofondare la situazione e con essa i 100 dipendenti.
Forza Italia è pronta come sempre a dare battaglia per difendere la legalità e il sacrosanto diritto di chi lavora di essere tutelato. Vigileremo su questa situazione che deve essere risolta salvando tutti i posti di lavoro, con una soluzione che dia assoluta precedenza al lavoro e ai lavoratori. Non ammetteremo soluzioni diverse.
Chiara Tenerini, Coordinatrice provinciale Forza Italia Livorno
Inchiesta AVR, Gandola: si accertino le responsabilità
Il consigliere metropolitano di Forza Italia Paolo Gandola: ” Inchiesta AVR, si accertino celermente le responsabilità e anche le modalità operative dopo le segnalazioni già inviate dal nostro partito”
Ci auguriamo che si faccia subito piena luce sulla vicenda giudiziaria che vede coinvolta Avr con la quale è in essere il contratto di global service per la FiPiLi.
Quanto emerso finora con il sequestro avvenuto per mafia e in amministrazione giudiziaria a Reggio Calabria è drammatico e sconvolgente ed occorre valutare ogni azione possibile per tutelare l’ente metropolitano.
Così si esprime Paolo Gandola, consigliere metropolitano Fi – centrodestra per il cambiamento in relazione alla vicenda giudiziaria che vede coinvolta Avr.
Peraltro – sottolinea ancora Gandola – già da tempo avevo segnalato agli uffici competenti della Città metropolitana modalità di lavoro poco avvedute da parte degli addetti che si occupano della manutenzione stradale avendo ricevuto personalmente alcune fotografie che testimoniavano superficialità e modalità poco consone di intervento.
Al riguardo avevo già chiesto un intervento dell’ente metropolitano al quale non ho mai ricevuto risposta.
Invito pertanto la Città metropolitana ad essere maggiormente vigile con le aziende con le quali sono in essere contratti di servizio, nonché a valutare con estrema celerità l’opportunità di continuare ad intrattenere rapporti con l’azienda alla luce dei fatti che man mano saranno accertati dall’autorità giudiziaria.
Paolo Gandola – consigliere metropolitano di Firenze di Forza Italia – centrodestra per il cambiamento
Forza Italia – Coordinamento Regione Toscana
inchiesta AVR
Campi: Forza Italia ricorda Giovanni Falcone
Campi: Forza Italia ricorda Giovanni Falcone. Il Capogruppo di Forza Italia di Campi Bisenzio Paolo Gandola: “Abbiamo deposto un omaggio floreale alla memoria di Giovanni Falcone in vista dell’anniversario delle stragi. Invitiamo la popolazione a esporre domani un lenzuolo bianco per ricordare le vittime della mafia”