Made in Italy, Gramigna: finalmente il Ministero
La responsabile del Dipartimento tutela del Made in Italy di Forza Italia Toscana Antonella Gramigna: “chiedevamo un Ministero ad hoc. Oggi esiste, lavoreremo per questo ambito importante”
“Made In Italy” e “Made in Tuscany” rappresentano certamente un punto cardinale per Forza Italia, che all’inizio della scorsa legislatura, ha presentato una proposta di legge per l’Istituzione del Ministero per la tutela, la promozione e il commercio internazionale dei prodotti italiani, e Dipartimenti regionali che potessero costruire quel tessuto connettivo indispensabile, per il rilancio delle nostre imprese e del lavoro.
Con un documento ufficiale a firma della Responsabile del Dipartimento in Toscana, Antonella Gramigna, la proposta venne ulteriormente sollecitata, sia al Presidente Tajani, quale diretto interlocutore UE, sia alla dirigenza nazionale.
Nel frattempo, a Bruxelles, grazie al Presidente Tajani, abbiamo lottato contro l’Italian sounding, contro la contraffazione dei prodotti, contro i marchi falsi, per l’autenticità della filiera corta, della genuinità degli alimenti, per una sovranità alimentare (oggi viene definita così) e noi la condividiamo fortemente. Perchè mangiare italiano deve essere nostro patrimonio. Non sottoposto a nessuna imposizione o intromissione estera di basso livello.
E’ proprio nell’ottica di ” Partito aperto” , di ascolto e proposta, di inclusione e partecipazione, che Gramigna ha pensato ad un progetto di inclusione delle diverse espressioni di ogni ambito che riguardi la cultura e la bellezza toscana, la sua artigianalità, e le PMI, con una squadra di persone , ognuna di riferimento territoriale, che sarà presentata a breve.
” Non c’è da inventare nulla , è tutto scritto sapientemente nel libro di Berlusconi “L’Italia che ho in mente”, in cui viene indicata la linea politica per Forza Italia e il futuro possibile per l’Italia! Un compito difficile e impegnativo che oggi più di ieri risulta essenziale per ridare alla nostra “gente”, che in molti casi non crede più nella politica e quindi non va più a votare, un appiglio per tornare a credere in qualcosa. Ed alle imprese di credere ancora nella forza di un Made in italy vincente.
In questi anni, anche molto difficili causa pandemia, ho realizzato incontri e tenuto conferenze on line con imprese, espressioni sia del nostro territorio, che di spicco all’estero, oltre ad imprenditori di successo come Alberto Milani (PiazzaItalia a New York) e Domenico Vacca, stilista con show room a New York e Roma, due grandi manager. Il grido di allarme, la richiesta di aiuto immediato alle imprese del “Made in Italy”, e sono tante quelle che rischiamo di perdere, oggi arriva anche dal costo energia, che fa da padrone. Adesso è tempo di agire, di tutelare il nostro grande valore !
La mia disponibilità prosegue, ancor più convinta dell’importanza di questo impegno, con la squadra di persone che ho scelto e con le quali mi rapporterò, oltre al collaborare se necessario, con il Ministero dedicato, tramite i nostri rappresentanti Istituzionali a cui solleciterò prima possibile un incontro per poter al meglio proseguire con questo importante percorso con progetti mirati alla valorizzazione del nostro grande bagaglio di bellezza e qualità targato Italia .”
Antonella Gramigna, Responsabile Dipartimento Tutela del Made in Italy Forza Italia Toscana
Giustizia, Baldini: un altro magistrato come Ministro?
Il Responsabile Dipartimento Giustizia di Forza Italia Toscana Eros Baldini: “Davvero abbiamo bisogno di un altro magistrato come Ministro della Giustizia?”
Premetto subito che non ho nulla contro il dottor Nordio. Egli esprime senza dubbio un’alta figura, sia tecnica che politica; rappresenta quella parte buona della magistratura, che ritengo sia la stragrande maggioranza. Quella che interpreta con serietà e compostezza l’alto ruolo istituzionale che riveste, che esercita il proprio potere di giudizio con l’alto senso di responsabilità che ne deriva. Quella che però, purtroppo, troppo spesso rimane silenziosa in disparte fino ad aver oltrepassato la soglia della pensione.
Molto più evidente nella propria esibizione, anche mediatica, è quella parte vivamente impegnata nella politica, sia quella giudiziaria, che quella intesa in senso lato. Questa si espone volentieri all’opinione pubblica, spesso presentandosi come elemento salvifico di ogni problema e come unico garante della sicurezza pubblica.
Una tendenza che, perniciosamente iniziata con la stagione di mani pulite, è poi proseguita sempre più intensamente con ampia ingerenza nella vita amministrativa del Paese. Una indebita intromissione che ha prodotto una pericolosissima interferenza nella politica nazionale fino a giungere ad una dannosa commistione fra potere giudiziario ed esecutivo.
Questo, insieme ad una serie di scivoloni, dove la magistratura ha pubblicamente mostrato il proprio lato peggiore, ha prodotto un crollo di popolarità.
Una intensa stagione caratterizzata da attriti e frizioni fra magistrati; da aspre battaglie interne agli stessi uffici; da maliziose manine che sembrano spostare, o addirittura sono accusate di aver fatto sparire atti e documenti; da pubbliche denunce, mai smentite, che svelano una indebita gestione correntizia delle carriere, estranea ad ogni logica meritocratica; da ombre che allungano veline agli organi di informazione o addirittura favoriscono la spettacolarizzazione delle operazioni di polizia giudiziaria, ha sollevato sdegno ed un diffuso senso di disapprovazione.
Tanto che perfino il misuratissimo Presidente Mattarella ha avvertito la necessità di rivolgere un richiamo alla categoria.
Ora, è certo che l’obbiettivo della magistratura non è la vittoria in una gara di gradimento. Ma è altrettanto inoppugnabile che l’aura di quasi onnipotenza che aveva raggiunto, ne esce gravemente compromessa.
In siffatto clima, ci si appresta, a seguito della chiara scelta degli italiani di affidarsi al governo della compagine di centrodestra, alla difficile scelta del guardasigilli.
Al di là dei sottili equilibri che necessariamente sottendono alla composizione della squadra di governo possiamo osservare che ci sono tanti profili potenzialmente all’altezza, soprattutto avvocati: da Delmastro delle Vedove per FdI, a Bongiorno per la Lega, fino l’uscente sottosegretario per la Giustizia Sisto e Bernini per FI.
E’ proprio necessario mandare un altro magistrato a via Arenula?
Avv. Eros Baldini, Responsabile Dipartimento Giustizia Forza Italia Toscana
Giustizia, Baldini: linee guida per il prossimo Ministero
Il Responsabile Dipartimento Giustizia di Forza Italia Toscana Eros Baldini dettaglia le linee guida per il prossimo Ministero
Nella rinnovata compagine parlamentare del centrodestra ci sono incontestabilmente profili di indubbio livello per quanto concerne il settore giustizia. Delmastro delle Vedove e Nordio per FdI, Bongiorno e Ostellari per la Lega, l’uscente sottosegretario Sisto e Bernini per FI. Le voci sui papabili al ruolo di guardasigilli si rincorrono in questi momenti post elettorali, coinvolgendo politici e non.
Perché, oggi come mai prima, il Ministero della Giustizia, oltre che essere giustamente ambito, risulta il perno di un più ampio progetto di rinnovamento di cui la nuova squadra di governo vorrà rendersi protagonista in ottemperanza ad un programma di certo ambizioso, ma sicuramente realizzabile.
I numeri ci sono e appaiono rassicuranti. Rassicuranti nel senso che appare giunto finalmente il momento per una riforma organica e strutturale. Cosa che si è rivelato materialmente impossibile da raggiungere con la riforma Cartabia che, concepita con le migliori intenzioni, ha scontato pesantemente la eterogenea maggioranza nella quale convivevano convinzioni opposte e difficilmente conciliabili.
Adesso, finalmente abbandonata la concezione giustizialista e carcerocentrica dei governi a trazione pentastellata, la direzione è quella tracciata dalle linee programmatiche della coalizione di centrodestra.
I punti cardine risultano essere:
1 portare a termine l’iter per la separazione delle carriere tra magistratura inquirente e giudicante per recuperare la piena terzietà del giudice al fine del riequilibrio del processo accusatorio, stravolto e snaturato tanto da essere trasformato in un ibrido senza senso;
2 intervenire radicalmente sulla irragionevole durata del processo penale, realizzando un potenziamento delle piante organiche del personale amministrativo e dei magistrati, anche eliminando il fenomeno dei magistrati fuori ruolo distaccati presso l’esecutivo, ed in particolare presso il ministero della Giustizia, specialmente in nome del ripristino della separazione dei poteri; realizzando un potenziamento del ruolo filtro dell’udienza preliminare con previsione di incentivazione all’utilizzo dei riti alternativi al processo ordinario; recupero dell’istituto della prescrizione nell’ottica della doverosa rinuncia alla potestà punitiva dello Stato a seguito del decorso del tempo esorbitante i limiti del giusto processo;
3 reintroduzione del divieto d’appello contro le sentenze di assoluzione: la normativa nazionale ed internazionale garantisce il diritto del condannato, non certo del Pubblico Ministero, ad un secondo giudizio di merito;
4 rilancio della riforma dell’ordinamento penitenziario nella profonda e radicata consapevolezza dell’impossibilità di risoluzione dei problemi sociali attraverso la neutralizzazione dell’individuo mediante restrizione carceraria e, soprattutto, nella incrollabile convinzione della necessaria finalità rieducatrice della pena, costituzionalmente prevista, attraverso la valorizzazione delle forme alternative alla detenzione ed il potenziamento di percorsi di reinserimento.
FI si è da sempre fatta portatrice di una siffatta visione della Giustizia ed intende perseguire tali obbiettivi, di concerto con gli alleati. Anche questi si dichiarano d’accordo sulla linea costituzional-garantista, seppur con accenti più marcati per quanto alla cosiddetta “certezza della pena”; bersaglio necessario che non deve però sconfinare in eccessive rigidità.
E’ nostro compito operare al fine di disinnescare le possibili derive populiste che le spinte di una opinione pubblica emotiva possono generare. Le esigenze securitarie non possono e non devono esorbitare i limiti imposti non solo dalla Carta Costituzionale ma anche e soprattutto da generali principi di civltà giuridica.
Il popolo azzurro, per il tramite dei propri rappresentanti, si è costantemente mosso quale elemento equilibratore in grado di garantire concretezza e affidabilità coniugate con misura e visione di ampia prospettiva. Continuerà a interpretare responsabilmente il proprio ruolo cercando di condurre in porto anche questo progetto al fine di tutelare gli interessi della nazione e dei cittadini tutti. Con la piena consapevolezza del ruolo essenziale della Giustizia, inteso come tutela dei diritti, quale specchio della civilizzazione di un paese, quale elemento di spinta dell’economia generale, quale difesa della eguaglianza dei cittadini.
Avv. Eros Baldini, Responsabile Dipartimento Giustizia Forza Italia Toscana
Mazzetti: Bene Transizione ecologica ma prima Costa taceva
La deputata di Forza Italia Erica Mazzetti: “Bene Ministero transizione ecologica. Grillo ora festeggia, ma quando c’era il “suo” Ministro Costa taceva sul tema. Fiduciosi in Draghi ed in un Ministero concreto ed operativo per le imprese”
I dettagli del nuovo Ministero della Transizione Ecologica li chiarirà il Premier Mario Draghi fra pochi giorni, intanto però è giusto specificare al signor Grillo che rivendica il nuovo dicastero come un suo successo personale, che il suo ormai Ex Ministro dell’Ambiente Sergio Costa, aveva già previsto un apposito Dipartimento chiamato allo stesso modo, peccato che non sia stato mai nè valorizzato nè tantomeno reso operativo! La finisca Grillo pertanto con i suoi spot. E’ finito il momento della demagogia. Ora va salvato il Paese.
Siamo adesso, fiduciosi e certi che il Nuovo Presidente del Consiglio Mario Draghi saprà grazie alla sua esperienza internazionale acquisita negli anni, dare un valore pragmatico a questo nuovo Ministero affinchè risulti utile allo sviluppo economico e non rimanga solo sulla carta. Dai quotidiani si apprende che “una delle ipotesi è quella di un potenziamento del ministero dell’Ambiente, mettendolo in primo piano nella gestione dei fondi del Recovery fund con nuove competenze ad esempio nell’energia e con una maggiore assegnazione di fondi”.
Attendiamo fiduciosi consci dell’importanza che potrebbe avere un tal dicastero come in altri Paesi dell’Ue come la Spagna o la Francia. Ci auguriamo che questo “appena nato” consideri e valorizzi al meglio quelle imprese che hanno già realizzato la” transizione ecologica”, ma a proprie spese, come per esempio le molte aziende del territorio Pratese.
Sarebbe interessante in questa fase introdurre pertanto una fiscalità ambientale che colpisca coloro che ancora inquinano e invece premi le imprese virtuose che hanno già effettuato la transizione in privato e che vogliono farlo. E’ giunto il momento di riconoscere i meriti di chi ha compiuto scelte nel rispetto dell’ambiente. Solo con incentivi e premi concreti si potrà trasmettere un messaggio diverso rispetto al passato.
Fino ad oggi ambiente ed ecologia andavano di pari passo solo per mere battaglie politico-ideologighe in salsa svedese stile Greta Thunberg. Finalmente con il Governo Draghi e con questa maggioranza nata anche grazie al Centrodestra con in prima linea Forza Italia , vincerà la concretezza e finirà la propaganda.
Erica Mazzetti, Deputata Forza Italia
Gramigna: Made in Italy, chiediamo un Ministero ad hoc
La responsabile del Dipartimento tutela del Made in Italy di Forza Italia Toscana Antonella Gramigna: “Made in Italy, chiediamo un Ministero ad hoc“
“Made In Italy” e “Made in Tuscany” rappresenta certamente un punto cardinale per Forza Italia, che all’inizio di questa legislatura, ha presentato una proposta di legge per l’Istituzione del Ministero per la tutela, la promozione e il commercio internazionale dei prodotti italiani, e Dipartimenti regionali.
Con un documento ufficiale a firma della Responsabile del Dipartimento in Toscana, Antonella Gramigna, la proposta viene sollecitata.
E’ proprio nell’ottica di ” Partito aperto” , di ascolto e proposta, di inclusione e partecipazione, che è stato pensato questo progetto di inclusione delle diverse espressioni di ogni ambito che riguardi la cultura e la bellezza toscana, la sua artigianalità, e le PMI.
Idea che ha trovato ampio consenso anche nel Senatore Massimo Mallegni, che ha partecipato all’ ultimo incontro Live del Dipartimento Made in Italy.
Non dobbiamo inventare nulla è tutto scritto sapientemente nel libro di Berlusconi “L’Italia che ho in mente”, in cui viene indicata la linea politica per Forza Italia e il futuro possibile per l’Italia! Un compito difficile e impegnativo che oggi più di ieri risulta essenziale per ridare alla nostra “gente”, che in molti casi non crede più nella politica e quindi non va a votare, un appiglio per tornare a credere in qualcosa.
Mercoledì prossimo il Dipartimento Tutela del Made in Italy, chiuderà la serie di incontri del 2020, ai quali hanno partecipato l’Associazione “Made in Tuscany”, i professionisti Marco Baldocchi, genialità nella sua comunicazione attraverso il Neuromarketing, Jacopo M. D. Affinati, Managing Director di Gaia srl, con l’export in Usa e Paesi asiatici, con due esperti nel settore Food, che operano in Toscana, legati alla Unione Regionale Cuochi toscani: lo stellato Filippo Saporito, de La leggenda dei Frati a Firenze- Villa Bardini, e la chef Sara Barbara Guadagnoli.
Entrambi parleranno della cucina toscana doc, e le sue rivisitazioni. Altra ospite sarà Paola De Blase, enologa de I Veroni (Concorzio Rufina) con la quale si parlerà di vinificazione e qualità delle produzioni toscane. L’abbinamento vino e cibo, le nostre eccellenze di bontà e di qualità, molto amate all’estero, ed anche da noi, diciamolo, nel nostro Paese, saranno l’occasione per continuare quel filo conduttore che riguarda l’artigianalità toscana e le sue eccellenze da tutelare e preservare, oggi ancor di più con leggi ad hoc. Gli incontri, che hanno avuto centinaia di visualizzazioni, per interesse al tema, continueranno a Gennaio, con ulteriori espressioni del Made in Tuscany.
Antonella Gramigna, Responsabile Dipartimento Tutela del Made in Italy Forza Italia Toscana