Parco di Pratolino: il PNRR non basta
Parco di Pratolino, il consigliere metropolitano di Firenze di Forza Italia Paolo Gandola insieme a Claudia Dominici: “bene aver candidato l’area UNESCO al PNRR ma servono poi altri 8 milioni di euro”
“È un bene che la Città Metropolitana abbia candidato la zona Unesco del Parco di Pratolino al bando del Pnrr ma tutto ciò non basta, occorre compiere ogni sforzo per trovare le risorse, circa 8 milioni, per consentire la completa ristrutturazione d’area dopo troppi anni di attesa. Riaprire, come è avvenuto in queste ore, un parco solo per tre giorni alla settimana, non è accettabile”.
Così si esprimono Paolo Gandola, consigliere metropolitano di Forza Italia – Centrodestra per il cambiamento e Claudia Dominici, Coordinatrice di Forza Italia Vaglia, che spiegano: “come noto dopo anni di abbandono, incuria e di cattiva gestione, da quando la Provincia di Firenze è diventata proprietaria del Parco si è assistito ad una graduale fase di risveglio e valorizzazione di questo straordinario complesso naturalistico, artistico ed architettonico.
Ma tutto ciò ancora non basta. Nel 1984 è stato restaurato ll Colosso dell’Appennino ma resta ancora da fare moltissimo per recuperare la funzionalità e l’utilizzo del patrimonio edilizio presente nel Parco che non possiamo accettare sia aperto al pubblico solo dal venerdì alla domenica (oltre ai festivi)”.
“In questi giorni, rivela il consigliere metropolitano, gli uffici della Metrocittà hanno provveduto ad approvare il piano di fattibilità tecnica ed economia da inviare al Ministero per ottenere due milioni di euro dal Pnrr.
Il progetto riguarda solo la zona Unesco del parco mediceo e in particolare riguarda il restauro e la rifunzionalizzazione del “Percorso dell’Acqua” ovvero del complesso delle opere idrauliche e dei relativi manufatti artistici (vasche, fontane, condotti e giochi d’acqua) oltre al patrimonio naturalistico, che hanno caratterizzato e reso celebre il cosiddetto “Giardino delle Meraviglie” del Buontalenti.
Ciò che serve oggi fare con urgenza, però, è procedere ad un completo masterplan del Parco, fornendo una visione unitaria di recupero e riqualificazione della grande area anche mediante l’ampliamento delle zone visitabili e la messa in sicurezza del verde e delle strutture, estendendo il periodo di apertura del Parco, offrendo nuovi itinerari di visita e nuove “meraviglie” da scoprire e conoscere, così da creare un polo attrattivo con l’inserimento di nuovi servizi, attività ed eventi artistico-culturali.
Necessità ben chiare anche alla Metrocittá che però ad oggi non ha definito alcun cronoprogramma, serve, invece, accelerare senza ritardo per creare, oltre alla naturale vocazione turistica del Parco, un Polo legato alla formazione, un polo artistico e storico e musicale ed un polo agricolo all’insegna della sostenibilità,
Ad oggi, secondo il piano approvato, si prevede il restauro e rifunzionalizzazione delle fontane, delle vasche, della rete idrica e di tutte le opere di rilievo storico-artistico-naturalistico nella zona Unesco, con il ripristino dei giochi d’acqua e della funzionalità della fontana di Giove, oggi in disuso, ed ancora delle Fontane delle Spugna, della Maschera e del Mugnone”
Adesso, ovviamente, compiamo ogni sforzo per incamerare queste risorse, concludono Gandola e Domenici, ma serve mantenere attivo un tavolo di lavoro permanente per il rilancio complessivo del parco, anche valutando la costituzione di un ente parco da parte della Metrocittà, nuove forme di partenariaro ed una messa in rete dell’area con le vie dei Medici ed il cammino della via degli Dei.
Oggi in tutto il parco vi sono troppe aree ed edifici poco o nulla utilizzate ed è urgente procedere ad un loro recupero anche per potenziare la polifunzionalita del parco per ospitare manifestazioni di vario genere”.
Per fare tutto questo, conclude il consigliere metropolitano, è urgente anche interrogarsi sulla necessità di introdurre una bigliettazione che consenta la creazione di una struttura manageriale di direzione e rilancio del parco che non può continuare ad essere ad una zona in gran parte abbandonata, chiusa al pubblico e priva di funzioni e servizi”.
Coordinamento Regionale Forza Italia Toscana
Massa, Benedetti: Il Parco tutela interessi dei soliti noti?
Massa, il Presidente del Consiglio comunale di Massa di Forza Italia Stefano Benedetti: “Il Parco tutela gli interessi dei soliti noti?”
Il Piano Integrato del Parco (PIP), previsto dalla legge regionale n. 30/2015, art. 27, è lo strumento di attuazione delle finalità del parco e comprende gli atti di pianificazione e di programmazione previsti dall’articolo 25, commi 1, 2 e 3, della legge 394/1991.
A tal fine predispone un piano pluriennale economico e sociale per la promozione delle attivita’ compatibili.
Tale piano adottato dall’organismo di gestione del parco, Consiglio direttivo e Comunità di Parco, tenuto conto del parere espresso dagli enti locali territorialmente interessati, e’ approvato dalla regione.
Il Comune di Massa non ha un proprio rappresentante in seno al Consiglio del Parco e conseguentemente si “trova” a subire scelte di pianificazione non concordate tra Enti nel rispetto delle prerogative istituzionali reciproche, nel mentre è stato già adottato dal Comune di Massa il PABE che è strumento di pianificazione dell’attività estrattiva nel comprensorio apuano.
La recentissima pronuncia del Consiglio di Stato, Sez. IV, 20 agosto 2021, n. 5964 ha riaffermato che le ‘Aree Contigue di Cava’ non sono funditus parte del Parco stesso, pur se geograficamente collocate entro il relativo perimetro” e indicando le finalità da perseguire per il Parco stesso chiarisce che “la tutela dei valori naturalistici non è un valore finale ed assoluto, bensì funzione di un obiettivo ulteriore, il miglioramento delle condizioni di vita delle comunità locali, “che deve armonizzarsi con il concorrente profilo della ‘realizzazione di un equilibrato rapporto tra attività economiche ed ecosistema”.
Ciò consegue che “non emerge … una sistematica ed assoluta prevalenza normativa del valore naturalistico in quanto tale, cui tutti gli altri concorrenti interessi debbano necessariamente ed imprescindibilmente sottostare: al contrario, la legge mira al conseguimento di un rapporto ‘equilibrato’ fra le esigenze di tutela ambientale lato sensu intese e le attività antropiche, nel prioritario interesse della popolazione locale.
La legge regionale Toscana n. 65/1997 e la precedente legge regionale Toscana n. 5/1985 istitutive e regolatrici del parco naturale regionale delle Alpi Apuane non presentano nemmeno profili di illegittimità costituzionale con la previsione dell’attività estrattiva nelle c.d. aree contigue, perché esse sono esterne all’area naturale protetta per disposizione del Legislatore regionale, così come consentito dalla normativa quadro nazionale artt. 11 e 32 della legge n. 394/1991 e s.m.i.).
Il Consiglio di Stato nel sancire la legittimità del P.I.T. in relazione alla previsione dell’attività estrattiva sulle Alpi Apuane, nei limiti e con i criteri indicati nell’atto di pianificazione, sancisce a questo punto la “piena e irrinunciabile tutela delle attività estrattive in quanto “le attività di escavazione sono tradizionali della zona e risultano ivi svolte da secoli, ciò che ne disvela un autonomo rilievo culturale ed identitario, che non ne rende macroscopicamente illogica la protezione o, quanto meno, la considerazione normativa”.
Il Parco con l’illogica previsione di uno strumento di pianificazione (Piano Integrato del Parco) avulso dal contesto locale del Comune di Massa vorrebbe ridurre in modo unilaterale e arbitrario le attività estrattive legittime e previste dalla pianificazione sovraordinata regionale, Piano regionale cave, a danno dell’economia del territorio in rapporto all’occupazione, all’indotto e ai tributi di estrazione e concessione.
IL problema serio è la strumentalizzazione politica che evidenzia un comportamento inaccettabile da parte del Parco gestito dal Centro Sinistra, che in modo spudorato e contestabile utilizza uno strumento della comunità per boicottare il nostro comune solo perchè di Centro Destra e nel farlo, però, forse non si rende conto di danneggiare seriamente tutta la comunità e l’ economia più importante della zona.
Nel chiedere le dimissioni del Presidente Putamorsi, mi appello ai referenti dei comuni presenti all’interno del Consiglio di Amministrazione, compreso, quello di Seravezza, affinchè rivedano questa posizione deleteria e distruttiva.
Stefano Benedetti, Presidente del Consiglio comunale di Massa di Forza Italia


Vecchiano, una sfida che accettiamo
Pisa: 172° anniversario battaglia di Curtatone e Montanara. La vicesindaco e coordinatore provinciale di Pisa di Forza Italia Raffaella Bonsangue: “commemoriamo il coraggio e l’ amore per la libertá e la Patria degli studenti pisani che lasciarono la nostra città in nome di quei valori e per fare l’Italia”