Biglioli: Ad Aulla esiste un grave problema di sicurezza
Il Coordinatore comunale di Forza Italia di Aulla Nicola Biglioli: “Ad Aulla esiste un grave problema di sicurezza: non esistono politiche attive in tal senso”
L’accoltellamento avvenuto domenica mattina, intorno alle quattro, ad Aulla, oltre a rappresentare un episodio grave che ha fatto balzare sulle cronache nazionali, in negativo, la nostra città, ci induce all’ennesima riflessione sul tema.
Riflessione che dovrebbe mettere in campo anche la Giunta presieduta dal Sindaco Roberto Valettini: la conclusione è fin troppo facile, Aulla non è una città sicura.
Il giovane accoltellato davanti ad un disco pub è stato trasportato al Noa di Massa e per fortuna non è in pericolo di vita, ma è solo un caso.
Ciò che invece non è episodico è il ripetersi di questi fenomeni, dalle spaccate alla aggressioni, in un continuo susseguirsi di eventi criminali.
La questione della sicurezza urbana dovrebbe rivestire un ruolo fondamentale nell’ambito delle politiche pubbliche locali: il tema ha assunto, nel corso del tempo, una rilevanza sempre maggiore per i cittadini, per cui dovrebbe rientrare oggi tra le priorità relative al governo di una città. Alla luce delle problematiche sociali di Aulla è fondamentale operare a favore di un miglioramento della qualità della vita, soprattutto in alcune aree della città.
Ciò di cui siamo convinti è che la sicurezza urbana sia il bene pubblico che afferisce alla vivibilità e al decoro delle città, da perseguire anche attraverso interventi di riqualificazione e recupero delle aree o dei siti più degradati, l’eliminazione dei fattori di marginalità e di esclusione sociale, la prevenzione della criminalità, in particolare di tipo predatorio, la promozione del rispetto della legalità e l’affermazione di più elevati livelli di coesione sociale e convivenza civile.
Dopo cinque anni possiamo dire, senza tema di smentita, che non siano state promosse politiche attive in tal senso e che non si possa demandare sempre la responsabilità ad altri.
Nicola Biglioli, coordinatore comunale Forza Italia Aulla




Biglioli: Aulla, il problema sicurezza resta irrisolto
Il Coordinatore comunale di Forza Italia di Aulla Nicola Biglioli: “Ad Aulla il problema sicurezza resta irrisolto”
Da molto tempo ad Aulla la sicurezza è una questione aperta.
Dalle spaccate dei mesi scorsi con vetri rotti e serrande forzate ai fatti di questi giorni con un auto a sfondare il punto Enel.
La cronaca non fa altro che evidenziare la gravità e la frequenza di questo accadimenti che denotano come la città di Aulla non possa definirsi sicura.
Ma oltre alla capacità di critica, sempre costruttiva come nello stile di Forza Italia, volgiamo individuare alcune possibile soluzioni.
Le poniamo all’attenzione della giunta: anzitutto la necessità di potenziare la pubblica illuminazione, individuando nuove zone in cui collocare i punti luce.
La città ne è carente e pensiamo di poter dire che in questi cinque anni non sia migliorata.
In secondo luogo manca la necessaria videosorveglianza: servirebbero altre telecamere da installare nei luoghi strategici.
Questi sarebbero investimenti per Aulla urgenti e fondamentali: i cittadini dei tavoli e degli enunciati alla stampa non sanno più che farsene.
La buona amministrazione consiste nell’individuare i problemi e nel risolverli, cosa che non si è fatta.
Ci appelliamo al Sindaco per un pronto intervento e chiediamo chi, per il Comune, si sia finora occupato di arredo urbano e soprattutto di pubblica illuminazione e videosorveglianza.
Nicola Biglioli, coordinatore comunale Forza Italia Aulla




Tecnologia e innovazione: problema di accesso alle risorse
Raffaele Brussa, membro del Dipartimento dell’Innovazione Digitale di Forza Italia Toscana: “Tecnologia e innovazione: il problema di accesso alle risorse”
È sotto gli occhi di tutti come, nella nostra epoca, la tecnologia el’innovazione stiano progredendo a delle velocità incredibili; ne sono un esempio i successi dell’azienda aerospaziale SpaceX di Elon Musk e, più banalmente, i nuovi cellulari in uscita sul mercato ogni anno.
Le compagnie telefoniche italiane stanno adoperandosi per ampliare la diffusione della copertura della rete 5G sui territori, un settore dove non siamo ancora al passo dei modernissimi U.S.A., della Cina e di molti altri Stati europei e in cui è e sarà fondamentale investire molto.
In questo clima di modernità e di modernizzazione, assistiamo tuttavia a fenomeni di “medioevo tecnologico” che, a spese dei cittadini che vivono queste condizioni di disagio sulla propria pelle, palesano la necessità e l’urgenza di un intervento repentino e puntuale.
Confrontandomi con il consigliere di Cantagallo Lorenzo Santi, è emerso un caso specifico, ovvero la situazione di alcuni territori della Valbisenzio, quali Vernio e Cantagallo, dove alcune famiglie hanno lamentato le difficoltà spesso insuperabili legate ad una inesistente connessione a Internet e ad un segnale della telefonia mobile altalenante al punto tale da dover essere “rincorso”.
Addirittura in molte zone non arrivano né adsl, né i cavi del telefono, una situazione inaccettabile nel 2021 per un Paese che ambisce ad essere moderno senza però esserci ancora riuscito davvero.
Eppure sono risorse essenziali e la pandemia ce l’ha insegnato: in moltissimi ormai utilizzano lo smart-working per poter lavorare, così come altrettanti studenti seguono le lezioni scolastiche ed universitarie tramite la didattica a distanza (la “d.a.d.”, che per gli studenti universitari degli anni successivi al primo è rimasta una scelta imposta fino agli inizi di maggio).
Le dirette conseguenze possono essere molte, tra le quali lo studente potrà avere un deficit nello studio ed il lavoratore rischierà di veder diventare instabile il proprio posto di lavoro. Inoltre può accadere, e infatti è accaduto, che ad esempio un cittadino abbia bisogno di chiamare il pronto soccorso per un’emergenza e che però non sia possibile, proprio a causa dell’assenza di segnale, con tutte le conseguenze che possiamo ben immaginare.
Anche senza ricorrere ai casi di emergenza, è fondamentale capire che fornire i servizi di telefonia e di connessione alla rete significa porre i cittadini in una situazione di eguaglianza e di eguale accesso alle risorse, due tra i diritti che lo Stato si impegna costituzionalmente a garantire e che in questa circostanza sono violati.
Non devono esistere cittadini di serie a e di serie b a cui viene negato, ad esempio, il diritto all’informazione tramite la rete, così come non devono esistere neppure territori di “categoria inferiore”, dove per alcune aziende è impossibile essere davvero competitive.
Ritengo che sia necessario un intervento diretto della Regione e dello Stato per eliminare gli ostacoli (come previsto anche dall’articolo 3 della nostra Costituzione) che si frappongono tra molti dei cittadini della Valbisenzio ed il lavoro, lo studio, l’informazione e la sicurezza,sanando questa lacuna provocata dai mancati investimenti delle aziende private in infrastrutture e servizi.
“[…] È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.”
Raffaele Brussa, membro del Dipartimento dell’Innovazione Digitale di Forza Italia Toscana




Carrara, Martisca: Case popolari, un problema enorme
Il Coordinatore Comunale dei Giovani di Forza Italia Carrara Lucian Martisca: “Case popolari, un problema enorme nel nostro comune”
Dopo svariate segnalazioni e dopo aver riportato il tutto all’amministrazione, è il momento di intervenire e porre fine a questo problema che ormai interessa diverse famiglie.
La problematica solleva sugli immobili Comunali gestiti da Erp in relazione alla palazzina di Via Ordonez 56, problematica non isolata ma comune a diverse realtà, mette in risalto come il rispetto della civile convivenza all’interno delle case popolari abbia la necessità di avere regole più ferree.
Se da un lato può essere giusto, ed anche necessario, migliorare l’integrazione e la coesione sociale negli edifici di edilizia residenziale pubblica, da altro lato l’amministrazione Comunale, l’ente gestore, e tutti i soggetti interessati devono fare in modo che negli alloggi gestiti da Erp vi sia il rispetto in una convivenza pacifica e civile tra gli assegnatari.
Non dobbiamo infatti dimenticarci che i diritti e i doveri devono essere uguali per tutti, tanto più quando si usufruisce di un bene pubblico, come appunto una casa popolare, deve è necessario rispettare il bene, ma anche le persone che condividono quello stesso bene.
Ritengo sia necessario che tutti i soggetti convolti, Amministrazione Comunale in primis, debbano necessariamente riscrivere le regole di convivenza civile in maniera chiara, e pretendere che ve ne sia il rispetto da parti di tutti per affermare appunto il principio di legalità e della coesione sociale.
Si prende l’esempio di altre realtà, come il Comune il Firenze e Casa Spa, dove finanche hanno previste multe per promuovere tale rispetto.
E’ doveroso condannare quei comportamenti che denotano volontario disprezzo delle regole, rifiuto di integrazione e solidarietà o finanche volontà di prevaricazione nei confronti dei propri vicini.
I soggetti interessati, Amministrazione Comunale in primis, non faccia finta di nulla, ma si muovano per tutelare i soggetti che vivono nella legalità al più presto possibile e per prendere tutti i provvedimenti opportuni, finanche l’allontanamento dall’abitazione, per coloro che, della legalità, danno prova di menefreghismo
Lucian Martisca, Coordinatore Comunale di Forza Italia Giovani Carrara