Superbonus 110%, troppe problematiche irrisolte
Il Responsabile Dipartimento Casa, edilizia sociale e riqualificazione delle periferie di Forza Italia Toscana Roberto Agnelli: “Superbonus 110%, troppe problematiche irrisolte”
Nell’aprile 2020 emerse la notizia del 110 % in edilizia e per come veniva spiegata ed esaltata sui media nelle interviste dei responsabili del Governo, che chi accedesse a tale incentivo avrebbe potuto ristrutturare la propria abitazione “gratis”, anzi guadagnandoci qualcosa. Questo è stato l’approccio dei più a tale tema.
Con il susseguirsi delle specifiche nei vari mesi, dei quesiti all’agenzia delle entrate e la stesura del decreto sono venuti fuori una serie di paletti imposti ed anche causati dall’attesa della norma che rivelano varie problematiche, fra cui:
1. Rallentamento delle attività edilizie collegabili ai vari benefit preesistenti in quanto i proprietari in vista dell’arrivo del Bonus 110% , così come condomini ecc .. soprassederono alle scelte da effettuare con il risultato che ditte edili in fase di inizio lavori per i recuperi delle facciate hanno visto venire meno tale fatturato, con tutto quello che vuol dire per tutto il settore;
2. Distoglimento dell’interesse dagli altri bonus fiscali che pur essendo in vigore sono stati accantonati temporaneamente fino a che la situazione bonus 110% non fosse definita;
3. La mancata proroga per ulteriori anni oltre il 2021 del 110%, vuol dire non aver compreso la complessità delle verifiche per la presentazione della pratica. Perché miope, semplicemente perché vuol dire che chi scrive una norma come questa non sa come si sviluppa la verifica per la presentazione della pratica, una progettazione dell’intervento, un cantiere oltretutto con la situazione covid. Dire che entro il 2021 devono essere chiusi e fatturati i lavori è veramente assurdo o voler mettere fretta ad un settore oramai in asfissia dall’anno 2007.
4. Sono evidenti le difficoltà di attuazione delle opere il loro controllo e le responsabilità dei tecnici, visto che di fronte viene posto il professionista certificatore e asseverante e responsabile delle opere con assicurazione professionale postuma minimo di otto anni dal completamento dei lavori oltre che della ditta e del proprietario. Anche in questo caso la complessità delle prestazioni professionali e le responsabilità dovrebbe essere oggetto di attenta disamina dei vari ordini professionali coinvolti;
5. Non ci dimentichiamo che migliaia di professionisti hanno impiegato ore di lavoro per rincorrere le notizie dall’aprile 2020 ad oggi per essere pronti ed operativi nell’attuare quanto richiesto dalla norma del bonus 110%;
6. Esposizione bancaria in caso di utilizzo degli istituti di credito per la cessione del credito, ossia che comunque il privato ne rimane responsabile fino al quinto anno;
7. Eventuale difficoltà dei rimborsi in condomini numerosi ove magari qualche contenzioso con l’agenzia delle entrate lo ha in essere; probabilmente creeranno esclusivamente contenziosi alla fine dei lavori, visto che eventuali debiti saranno compensati dall’agenzia delle entrate. Alla fine la ditta esecutrice dei lavori si troverà a chiedere i soldi dei saldi agli eventuali morosi o inadeguatamente informati.
8. Semplificazione di alcune pubblicità, attività del tutto lecita naturalmente, nell’attivazione di tale procedura. Tipo 110% senza pensieri, oppure pensiamo tutto noi. Oltrettutto effettuate da aziende che seguono altro settore merceologico.
Il clima di incertezza è confermato anche da un articolo del 16/11/2020 da il sole 24ore
“Le imprese chiedono continuità per l’agevolazione. Lo sconcerto nella maggioranza nasce dal fatto che sulla proroga del Superbonus – una delle poche misure espansive – sono d’accordo tutte le forze politiche di governo (e d’opposizione). La necessità della proroga è stata ribadita all’unanimità in tutte le discussioni e risoluzioni parlamentari delle ultime settimane, dalla Nadef al Recovery. Anche le imprese (come l’Ance) da settimane vanno ripetendo la necessità di dare continuità alla misura oltre l’orizzonte annuale per consentire alle famiglie di fare una programmazione degli interventi.
Gualtieri ha detto di essere favorevole alla proroga, ma il Mef ha ritenuto che in questo momento di grande incertezza sull’evoluzione della pandemia e dei conseguenti aiuti all’economia, non fosse prudente vincolare risorse nazionali per una proroga che può essere disposta all’arrivo dei fondi Ue o, se questi non fossero disponibili in tempi rapidi, con una norma da varare in largo anticipo rispetto alla scadenza di giugno.”
Quindi, i privati, le aziende i produttori dei materiali, i professioni ossia tutto l’indotto “EDILIZIA” si deve muovere e prevedere investimenti ed anche alla svelta perché non è possibile dare stabilità ad un settore e programmare investimenti a lungo termine ma tale settore dovrà aspettare o i fondi dell’europa oppure una norma ancora non scritta da effettuare entro giugno 2021 quando probabilmente i cantieri saranno tutti in corso d’opera, produttori di materiali in corsa ecc … visto che trattandosi nella maggior parte dei casi di lavori esterni ai fabbricati per i quali occorrono le condizioni meteo favorevoli.
Sembrava una situazione favorevole per poter andare ad adeguare simicamente, termicamente ed a livello impiantistico una quantità enorme di edifici a destinazione “residenziale” che molto probabilmente per gli svariati motivi sopra citati risulteranno difficilmente superabili. Anche perché le ditte e la produzione dei materiali edili presenti sul territorio nazionale sono quelli e non è che da un giorno ad un altro si possano raddoppiare le produzioni o le aziende in sei mesi.
Per le abitazioni degli italiani oltre che per una grande quantità di edifici condominiali che compongono tutti i nostri territori oramai antropologicamente in alcuni casi senza identità sarebbe stato un momento di riqualificazione oltre che energetica o sismica anche un momento di riqualificazione architettonica ed un miglioramento dei luoghi in cui milioni di Italiani vivono. Parlo di una riqualificazione delle abitazioni ma anche periferie delle nostre città che da troppo tempo rimangono nel cassetto.
Cassetto pieno di problematiche legate all’edilizia ed alle casa degli italiani da cui lo Stato ha tratto reddito fino ad oggi ma che potrebbe però anche essere un impulso per lo sviluppo economico trattandosi di un settore, quello dell’edilizia, che è sempre stato trainante per tutta l’Italia.
L’idea della norma del Bonus 110% dovrebbe essere quanto meno trainante essa stessa per il proprio settore e quindi strutturale per ogni bilancio annuale dello stato.
Quindi, dopo 7 mesi da aprile ad oggi non vi è certezza. L’unica certezza sta nel fatto che è oramai chiaro che il 110% non è un intervento “gratis” ma anzi sta risultando un problema di responsabilità tecniche e di tempi di esecuzione visti i tempi ristretti in cui tutti gli operatori del settore si trovano ad operare.
Roberto Agnelli, Responsabile Dipartimento Casa, edilizia sociale e riqualificazione delle periferie di Forza Italia Toscana
Coordinamento regionale Forza Italia Toscana