Toscana: proposto Garante per i diritti degli animali
Toscana, il capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale della Toscana Marco Stella presenta proposta di legge per istituire Garante regionale per i diritti degli animali: “Vogliamo dare voce a chi non ne ha. Istituzionalizzare il rispetto per amici dell’uomo”
Un Garante con pieni poteri e funzioni, in grado di tutelare i diritti degli animali, per ricevere segnalazioni e reclami di chiunque venga a conoscenza di atti o comportamenti lesivi, per sensibilizzare con campagne e di denuncia all’autorità giudiziaria fatti o comportamenti configurabili come reati.
Sono queste le principali prerogative del Garante regionale dei diritti degli animali, figura prevista da una proposta di legge presentata dal capogruppo di Forza Italia all’Assemblea toscana, Marco Stella. La pdl è stata illustrata ieri in 1° Commissione e oggi in 3° Commissione dal consigliere Stella.
“La consapevolezza maturata negli ultimi decenni dalla nostra società che gli animali, di qualunque specie, siano esseri senzienti e in quanto tali portatori di diritti – ha spiegato Stella – implica in primis un’assunzione di responsabilità etica da parte delle istituzioni pubbliche, che devono pertanto adottare gli opportuni provvedimenti, al fine di assicurare il rispetto dei diritti degli animali ed adoperarsi per la tutela del loro benessere.
La figura del Garante degli animali è la naturale evoluzione della sensibilità della società verso gli animali e i lori diritti”.
Oltre a raccogliere segnalazioni e reclami e denunciare chi lede i diritti degli animali, il Garante, nelle intenzioni del promotore della pdl, deve diffondere la conoscenza della normativa inerente la materia dei diritti degli animali, informando l’opinione pubblica sugli interventi attuati o attuabili; effettua il censimento e la mappatura di tutti i canili e gattili presenti sul territorio; segnala alla Giunta e al Consiglio Regionale l’opportunità di assumere provvedimenti normativi sulla base di valutazione circa le reali condizioni degli animali.
La proposta di legge verrà votata nelle prossime sedute di commissione e poi sarà sottoposta al voto dell’aula.
Marco Stella, capogruppo Forza Italia al Consiglio regionale toscano


Arezzo: Serve un garante della terza età
Il capogruppo al Comune di Arezzo di Forza Italia Jacopo Apa, insieme a Mery Stella Cornacchini: “Serve un garante della terza età”. La Proposta di Deliberazione di Forza Italia per i diritti degli Anziani
«Tra storia, conoscenze, esperienze e tradizioni, gli anziani rappresentano un autentico scrigno sociale. Sono le migliori risorse, anche morali, a disposizione dell’Italia, e pertanto vanno preservati e tutelati anche nei loro diritti».
È da queste premesse che il Gruppo Consiliare di Forza Italia, su input del responsabile regionale SENIORES Gianfranco Sangaletti, ha ufficialmente presentato la Proposta di Deliberazione per la “Istituzione del GARANTE dei Diritti degli ANZIANI e contestuale approvazione del relativo Regolamento” nel Comune di Arezzo.
«Una proposta – spiegano i forzisti Jacopo Apa e Meri Stella Cornacchini – dalla forte valenza sociale, che va verso una sempre maggiore attenzione nei confronti di queste persone nell’ottica di una valorizzazione del loro prezioso apporto alla nostra comunità.
Un contributo che si esprime non soltanto in termine di esperienza, conservazione e trasmissione della memoria storica – proseguono – ma anche di sostegno attivo alle famiglie. Oggi più che mai, i nonni e le nonne sono la colonna portante delle famiglie. Sono necessarie, quindi, misure di protezione per questa fascia di popolazione».
L’iniziativa dei rappresentanti aretini di Forza Italia si inserisce in un filone di tutela e valorizzazione iniziato in Parlamento dall’onorevole Cristina Rossello, che sulla base delle medesime premesse ha recentemente presentato alla Camera dei Deputati il Disegno di Legge n.3104 per la “Istituzione dell’Autorità garante dei diritti delle persone anziane”.
“Non dovrà trattarsi di un ruolo di facciata – precisano i forzisti – bensì il Garante dei diritti degli Anziani è un istituto indipendente, di stimolo, di promozione, che si occupa del rispetto dei diritti di tutte le persone anziane nell’agire dell’Amministrazione e degli altri soggetti che operano nella comunità, non come organo sovra-ordinato, ma come figura terza di garanzia. Per lo svolgimento dei propri compiti la funzione del Garante è gratuita, salvo il rimborso delle spese documentate”.
Realizzare progetti di sostegno per non farli sentire soli e sostenere le famiglie. Misure di protezione per questa fascia di popolazione sono necessarie e vengono riconosciute come tali anche a livello comunitario
L’emergenza sanitaria legata al Covid ha purtroppo evidenziato l’esigenza di mettere al centro delle politiche la terza età.
Per tale motivo riteniamo urgente istituire tale figura che apporterebbe, al tempo stesso, sostanziali tutele a tutto il nucleo familiare oltre a tutti i Cittadini della nostra città di Arezzo.
Jacopo Apa – Capogruppo Forza Italia al Comune di Arezzo
Mery Stella Cornacchini – Consigliere comunale Forza Italia – Arezzo nel cuore


Tirrenica, Mallegni: la nostra proposta presto al Governo
Tirrenica, il vice Presidente dei senatori di Forza Italia e Coordinatore regionale toscano Sen. Massimo Mallegni: “Il commissariamento è fondamentale, non possiamo più aspettare. La nostra proposta presto sul tavolo del Governo”
“Il commissariamento della Tirrenica è fondamentale, non possiamo più aspettare”, torna a ribadire il Senatore di Forza Italia Massimo Mallegni, in prima linea sulla vicenda.
“Nel prossimo parere che renderemo al Governo, la Commissione VIII del Senato dovrà approvare la necessità di restituzione di un Commissario. Questo avrà due compiti fondamentali: in primis dovrà dipanare la matassa tra Anas e Sat – che, come sappiamo è una società diventata pubblica dopo quella incredibile e mai spiegata cessione delle quote che è costata ai cittadini oltre 9 miliardi di euro, ma questa è un’altra storia – per poi procedere all’approvazione dei progetti e alla messa a gara”, spiega l’azzurro.
Altro aspetto fondamentale per Forza Italia è il coinvolgimento territoriale: “Dobbiamo fare un tavolo in cui si devono coinvolgere i Sindaci interessati, perché non è possibile fare un’operazione di questo tipo lasciando essi, che amministrano i territori su cui transita quella viabilità, all’oscuro di ogni decisione”.
“Quindi la proposta che io sto predisponendo, come relatore, al parere sulle 44 opere da commissariare sarà quella di ampliare i commissari, oggi ce ne sono 13 e alcuni hanno addirittura 10 opere da verificare – quindi impossibile – e prevedere dei sub-commissari locali, che abbiano la conoscenza del territorio, la competenza e un dialogo stretto con le Amministrazioni locali”, conclude Mallegni spiegando la proposta che presenterà personalmente al fine di risolvere questa lunga e ingarbugliata vicenda sulla Tirrenica.
“Da domani parte questo lavoro, spero che approderà presto sul tavolo del Governo”.
Sen. Massimo Mallegni vice Presidente dei senatori di Forza Italia e Coordinatore regionale toscano


Gramigna: Vino DOP annacquato? No grazie
La responsabile del Dipartimento tutela del Made in Italy di Forza Italia Toscana Antonella Gramigna prende posizione a tutela dei nostri produttori di vino
Più che altro serve capire da dove nasce questa proposta, ancora in discussione (e menomale, aggiungo!) che riguarda il campo della commercializzazione e dell’etichettatura dei prodotti agricoli .
Pare che dietro la spinta di alcuni paesi, nel nuovo CMO sia emersa la possibilità di includere alcune norme, che permetterebbero, di fatto così, l’ammissione delle etichette DOP e IGP, anche ai vini cosiddetti “dealcolati”, cioè quelli privati dell’alcol durante il processo di produzione. Ciò può avvenire in vari modi, fra i quali quello di aumentare la quantità di acqua rispetto ai vini tradizionali.
Dopo il via libera alle pietanze a base di insetti, ecco che l’Ue intende togliere la qualità del nostro vino, famoso nel Mondo, per il tanto lavoro che c’è dietro, ricerca e dedizione continua, oltre che ingenti investimenti da parte delle imprese agricole, introducendo anche il vino “analcolico” nelle etichette DOP e IGP.
La motivazione sembra essere quella di rendere più percorribile e sostenibile la nostra dieta, oltre al fatto che l’alcool fa male.
L’epoca storica che stiamo vivendo è purtroppo anche caratterizzata da una grave crisi economica.
Questa decisione, se verrà davvero portata fino in fondo, potrà danneggiare ulteriormente le produzioni del nostro #Madeintuscany e #MadeinItaly.
La nostra Regione è la Toscana e il nostro Paese è l’ Italia.
Abbiamo il dovere e il diritto di tutelare le grandi e pregiate case vinicole, e i tanti piccoli produttori, connotati da grande serietà e passione.
Un inganno per i consumatori, ed un danno per le nostre imprese agricole che si vedranno costrette a snaturare così un prodotto che di “ vino” non avrà praticamente più niente.
L’agroalimentare italiano è uno dei comparti trainanti della nostra economia, già duramente provata da questo ultimo anno e dalla minor esportazione, e per il quale siamo invidiati e copiati in tutto il mondo.
Il rischio non è solo di avere, come lo sarebbe, un prodotto di pessima qualità, ma anche di favorire “contraffazioni e diffusione del fake wine”.
Tema di cui ho avuto modo di parlare anche nell’ incontro con esperti e politici in Argentina, che guardano alla sostenibilità ed alla qualità del nostro Made in Italy.
Il nostro compito politico adesso, è di contrastare fortemente questa decisione, e di puntare più su educazione alimentare e stili di vita, corretti. L’unica via, contro gli abusi, in generale.
Non è togliendo qualità al vino che si impedirà ai giovani o i meno, di bere, ma è diffondendo le buone pratiche e la nocività degli eccessi, che si può migliorare le condizioni di vita.
Il Dipartimento Made in Italy Forza Italia Toscana, seguirà attentamente la questione e chiede direttamente ai rappresentanti UE di intervenire.
Antonella Gramigna, Responsabile Dipartimento Tutela del Made in Italy Forza Italia Toscana
Stella: Sospendere bollo auto per tutto il 2021
La proposta del capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale della Toscana Marco Stella: “Sospendere bollo auto per tutto il 2021, Toscana segua esempio di altre Regioni”
“La Regione Toscana segua l’esempio di altre Regioni italiane, che in mancanza di un provvedimento centrale, hanno sospeso il pagamento del bollo auto. La tassa automobilistica per l’anno 2021 è sospesa in alcune regioni, mentre altre hanno deciso di rendere esenti alcune categorie di residenti. Oltre ad essere un balzello odioso che andrebbe abolito per sempre, il bollo auto è un aggravio dei costi per i cittadini, colpiti dalla crisi sanitaria ed economica che stiamo attraversando”.
Lo afferma il capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella, che ha presentato oggi una mozione sul tema.
“Veneto e Campania hanno sospeso il bollo auto 2021, parliamo dei bolli scaduti dal 1 gennaio al 30 aprile di quest’anno, che dovranno essere pagati, senza incorrere in more e sanzioni, entro il 31 maggio 2021 – spiega Stella -. Anche l’Emilia Romagna partecipa a questo piano di sospensioni e proroghe, rinviando il pagamento dei bolli 2021 scaduti o in scadenza entro il 31 maggio 2021, al 2 agosto dell’anno in corso. La Lombardia, dal canto suo, ha predisposto degli sconti per il bollo auto, esentando al 100% auto e mezzi adibiti al trasporto di persone, come taxi, Ncc, pullman e bus.
Noi riteniamo che, vista la gravità della crisi economica, la Regione Toscana abbia il dovere di rinunciare a questa tassa per tutto l’anno in corso, come segno della vicinanza delle Istituzioni ai cittadini”.
Marco Stella, capogruppo Forza Italia al Consiglio regionale toscano
Università: Discutere la Tesi nelle sale dei Comuni toscani
La proposta della responsabile del Dipartimento Università e formazione professionale di Forza Italia Toscana Elisa Amato, insieme a Chiara Tenerini: “Discutere la Tesi nella Sala Consiliare o in locali similari dei Comuni della Toscana“
Il Dipartimento Università di Forza Italia Toscana, insieme ai vari coordinatori comunali dei nostri territori ha richiesto in molti Comuni della Toscana di concedere l’utilizzo gratuito della Sala Consiliare (o locali affini) a tutti i laureandi che ne facciano richiesta per discutere la propria Tesi.
Occorre restituire la giusta solennità a questo importante evento.
La pandemia sta creando problemi non solo dal punto di vista sanitario ed economico, ma anche nel settore Istruzione, costringendo Istituti Scolastici e Università a modificare la didattica e l’organizzazione delle varie attività.
Come forza politica a stretto contatto con il territorio, sottolineiamo l’ importanza della discussione della Tesi come momento fondamentale nella vita di ogni studente e “trait d’union” tra il mondo dell’ Istruzione e quello del lavoro.
Ragazzi e ragazze si ritrovano a discuterla in remoto, nella propria camera, senza poter condividere un momento così importante e significativo per il loro futuro con i propri familiari e con gli amici più cari, tralasciando le difficoltà legate a connessioni internet lente o addirittura assenti.
Elisa Amato, Responsabile Dipartimento Università e formazione professionale Forza Italia Toscana
Chiara Tenerini, Responsabile Dipartimenti Forza Italia Toscana e coordinatore provinciale Livorno
La proposta di Piano Vaccinale strategico di Forza Italia
Vi presentiamo una sintesi del Piano Vaccinale Strategico elaborato dai dipartimenti di Forza Italia e presentato oggi in una conferenza stampa
PREMESSA
- Principio fondamentale: dobbiamo risolvere al più presto l’emergenza sanitaria per poter concentrare le nostre forze sulla crisi economica, con un’unica arma per ora a disposizione: la vaccinazione.
- Vaccino non può essere considerato una panacea: in questo primo anno potrà mitigare i contagi e contenere la proliferazione del virus, ma deve essere accompagnato da misure strategiche di contorno che permettano di velocizzare al massimo la campagna vaccinale. Un vaccino efficace contro il Sars-CoV-2, oggi, potrebbe diventare inutile di fronte ad una mutazione consistente del virus.
- Pertanto, il decisore politico, non potendo sostituirsi agli scienziati, ha un’unica possibilità, adottare una strategia che permetta di mitigare nel breve periodo, strutturare nel medio periodo e contenere il virus nel lungo periodo.
- Ministro o un Sottosegretario presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri che abbia una delega alla prevenzione e cura della COVD-19, rafforzando parallelamente il ruolo di Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) e Istituto Superiore di Sanità.
VACCINI IN USO IN ITALIA: EFFICACIA E POTENZIALITA’
PFIZER – BIONTECH
MODERNA
ASTRAZENECA
A BREVE VACCINO JANSSEN
Si passa dal 94 % di efficacia nei soggetti maggiori di 16 anni per il vaccino Pfizer e 18 anni per il vaccino Moderna, ad una efficacia del 62,1% (che arriva fino all’82 % se la seconda dose viene somministrata alla 12esima settimana di distanza dalla prima) e garantisce una copertura “del 100%” contro malattia grave e rischio di ospedalizzazione per il vaccino AstraZeneca per soggetti a partire dai 18 anni e se ne sconsiglia l’uso per gli ultrasessantacinquenni (in forza di una circolare del Ministero della Salute del 22.02.2021)
SORVEGLIANZA E STRATEGIA VACCINALE
- Primo intervento da mettere in campo è un maggiore sequenziamento del virus per sorvegliare ed individuare immediatamente eventuali mutazioni, in modo da intervenire tempestivamente con adeguate risposte vaccinali.
- Il sistema di sequenziamento deve però necessariamente essere messo in stretta interconnessione con gli altri paesi europei.
- Recentemente è stato lanciato dall’AIFA il Consorzio Italiano per la genotipizzazione dei ceppi di Sars-CoV-2, che dovrebbe occuparsi proprio di questa maggiore sequenziamento ma è necessario ed urgente coordinare queste iniziative in una unica rete nazionale, formata da AIFA – ISS – Ministero della Salute, fortemente connessa con le reti europee ed internazionali anche per stimare adeguatamente la capacità neutralizzante dei vaccini sulle nuove varianti virali emergenti e valutarne l’impatto sull’efficacia dei vaccini in uso.
- Varrebbe la pena pensare di avvalersi di test rapidi, a questo proposito si stanno sperimentando test che in sole due ore permettono di identificare le tre varianti del virus Sars-CoV-2 in circolazione in Italia che potrebbero essere disponibili già a fine febbraio.
- Secondo il nostro piano, andrebbero individuate prioritariamente le categorie che nel breve periodo è inutile vaccinare: le prime evidenze scientifiche ci dicono, ad esempio, che i soggetti che hanno contratto il virus e sono guariti dalla malattia hanno un’immunità alla stessa per circa 6 mesi, alcuni soggetti che sono venuti in contatto con la COVID-19 hanno un profilo sierologico che li definisce immuni nel breve periodo. Il Consiglio Superiore di Sanità sta, a questo proposito esaminando la possibilità di somministrare una sola dose ai soggetti già contagiati. (Nel sistema israeliano sono stati esclusi tutti i soggetti guariti di COVID-19.)
- Pertanto, un primo elemento sostanziale all’apertura della campagna vaccinale, può essere quella di utilizzare il dato anamnestico “pregressa infezione da COVID si/no”
COMUNICAZIONE
- La straordinaria campagna di vaccinazione è un episodio unico nella storia del Paese: mentre la popolazione è da tempo consueta in tema di vaccinazioni ordinarie di bambini, adolescenti ed anziani, non v’è una tradizione di vaccinazione dell’intera popolazione adulta.
- Si impone quindi, a fianco all’imponente sforzo di vaccinazione un altrettanto imponente sforzo di comunicazione con campagne mirate alle diverse categorie di popolazioni: sanitari, insegnanti, adolescenti, anziani etcc. Che non sia episodica, ma accompagni costantemente le azioni vaccinali.
FORMAZIONE
- Analoghi motivi impongono un grande sforzo di aggiornamento e formazione, sia dei protagonisti dell’azione vaccinale (medici, farmacisti, infermieri, sanitari, società scientifiche ) che degli stakeholders (giornalisti, insegnanti, personale dei servizi, forze dell’ordine etcc).
- Le tecnologie di Formazione a Distanza oggi consentono di raggiungere alti numeri di utenti con adeguati moduli interattivi : già ISS ha approntato ed attivato alcuni di questi moduli, ma sarà necessario un vero salto di scala di dimensioni che garantiscano il necessario salto culturale.
SISTEMI INFORMATIVI
- La vaccinazione anti Covid necessita di adeguati flussi informativi che concorrano alla creazione dei diario sanitario dell’individuo ed anche confluiscano, nelle forme protette, ai flussi ordinari della strategia individuale.
- E’ il caso di una unica anagrafe vaccinale nazionale che confluisca nel fascicolo sanitario elettronico: un diario elettronico che accompagna il cittadino in ogni suo episodio di salute e faciliti enormemente sia le strategie di prevenzione che quelle di cura, un’unica piattaforma nazionale che veda la democratica confluenza dei dati di tutti i cittadini, rendendo la sua applicazione uniforme su tutto il territorio nazionale.
PIATTAFORMA DIGITALE E APP
- Gli appartenenti alle categorie prioritarie dovranno essere singolarmente contattati e registrati per fissare l’appuntamento vaccinale.
- Il tutto supportato da una piattaforma digitale delle vaccinazioni (Eni e Poste si erano
- Una metodologia utilizzata in Israele, ad esempio, è quella di contattare le persone che devono essere vaccinate tramite sms, whatsapp e messaggi audio, con informazioni semplici ma efficaci, attendendo la conferma dell’appuntamento.
- Il giorno precedente il sistema ricontatta l’utente per evitare no show.
- Esaurita la fase delle categorie prioritarie di cui all’elenco precedente, ogni cittadino, anche chi ha già contratto la malattia ed è guarito (oltre 2 milioni di cittadini), potrà accedere attraverso l’app o attraverso un numero unico a livello nazionale, autonomamente alla richiesta di vaccinazione volontaria gratuita e sarà indirizzato al punto vaccinale più vicino disponibile con prenotazione dedicata.
MONITORAGGIO COSTANTE
- A livello nazionale e regionale va istituita una task force di monitoraggio quotidiano per intervenire e migliorare, attraverso azioni di supporto e di supplenza, quelle realtà territoriale che risultassero particolarmente in difficoltà: una sorta di SOS vaccini-pronto intervento nazionale.
- Va anche monitorato con apposito studio un piano di valutazione della immunizzazione reale attraverso studi statistico epidemiologici mirati coinvolgendo l’Istat ed anche le emoteche regionali.
CAMPAGNA DI INFORMAZIONE
- Solo una campagna autorevole ed affidabile di formazione del personale sanitario e di informazione corretta può tendere a ridurre la percentuale di cittadini incerti, dubbiosi ed avversi alle vaccinazioni.
NESSUNA OBBLIGATORIETÀ, MA DIRITTO DEL CITTADINO A NON ESSERE CONTAGIATO
- Pensare che il vaccino sia un prerequisito per esercitare una professione sanitaria è il minimo indispensabile per poter garantire in condizioni di trasparenza ad ogni cittadino di essere curato e seguito da personale immunizzato.
- Va sostenuta una informazione consapevole anche per rendere meno lunga e complessa l’attività della raccolta del consenso informato che può diventare una occasione di trasparenza, di conoscenza e di semplificazione.
UN PASSAPORTO UGUALE IN TUTTA EUROPA PER RICOMINCIARE…
- Modello unico di passaporto vaccinale magari condiviso in sede Ue per garantire sempre di più la salute dei nostri concittadini ed insieme le attività d’impresa e l’economia.
- Tale strumento necessita, però, di una maggiore organizzazione della strategia vaccinale, in quanto a fronte della volontà di vaccinarsi, ciò non è possibile per tutti nel breve periodo, pertanto, potrebbe comportare fenomeni di discriminazione difficilmente giustificabili.
PRIMO PROBLEMA OCCORRONO PIÙ VACCINI
- Per tempo l’Italia e l’Europa avrebbero dovuto, accanto all’acquisto di così ingenti quantità di vaccini, negoziare le licenze per la produzione sul nostro territorio e comunque accompagnare gli investimenti delle aziende farmaceutiche al fine di prevedere impianti produttivi, anche in appalto, nel nostro Paese
- Avere un Ministro o un Sottosegretario dedicato renderebbe più agevole l’interlocuzione a livello Europeo ed extra europeo, anche per incentivare lo sblocco delle licenze.
PIÙ RISORSE PER LA RICERCA MEDICA
Dagli anticorpi monoclonali alle terapie geniche
- Il 4 febbraio, la Commissione tecnico scientifica dell’AIFA ha, finalmente, espresso parere favorevole all’uso di due anticorpi monoclonali con alcune limitazioni al loro utilizzo in linea con quelle del Canada e della Food and Drug Administration (FDA) negli Stati Uniti: potranno essere somministrati, in fase precoce, a una categoria limitata di pazienti ad alto rischio di evoluzione della malattia COVID-19. I farmaci approvati sono quelli prodotti da Regeneron e da Eli Lilly. I monoclonali sono ritenuti dalla comunità scientifica una grande speranza contro la pandemia di COVID-19, si parla di una speranza di guarigione pari al 70% e sembra riescano ad immunizzare il paziente per almeno 6 mesi.
- Il 6 febbraio, il Ministro della Salute ha firmato un’ordinanza che autorizza l’utilizzo degli anticorpi monoclonali in via straordinaria.
- • Al momento, sono molteplici i laboratori di ricerca italiani che stanno perfezionando gli studi sugli anticorpi monoclonali e molte aziende stanno sviluppando anticorpi validi per le varianti Sudamericana, Sudafricana e Inglese.
POTENZIAMENTO RETI TERRITORIALI E CURE DOMICILIARI
- La pandemia ci ha insegnato che è assolutamente necessario potenziare le cure domiciliari e implementare il sistema delle USCA, implementando la presa in carico dei pazienti già a livello territoriale, limitando gli accessi al pronto soccorso laddove non ce ne sia un effettivo bisogno.
- In tal senso, sarebbe utile che l’AIFA stilasse un piano di cura per le terapie domiciliari, costantemente aggiornato con le novità della ricerca scientifica.
LA LOGISTICA QUESTA SCONOSCIUTA
- La logistica va fatta dagli specialisti di questo settore a cominciare da quelle grandi aziende che nel mondo ogni giorno muovono miliardi di pezzi.
- Pensare di sostituirsi o peggio sovrapporsi significa complicare e ritardare i processi industriali di filiera.
LA PROPOSTA DI FORZA ITALIA
Abbiamo pensato di suddividere il piano in due momenti: la fase dell’emergenza che coprirà il 2021 e la fase di stabilizzazione che inizierà dal 2022 e porterà la vaccinazione anti COVID-19 nella normale routine vaccinale, integrandola nel SSN.
FASE D’EMERGENZA
Obiettivo ottimale: Vaccinare il 90% della popolazione sopra i 18 anni; circa 50 milioni di persone per due dosi entro il 2021;
Obiettivo possibile: Vaccinare l’ 80% della popolazione sopra i 18 anni entro il 2021.
Scenario Epidemiologico
Il Piano nazionale attuale
La successiva tabella 1a aggiornata al 2 gennaio 2021 e pubblicata il 28 gennaio, la quale non fa menzione del rallentamento delle forniture di Pfizer e Moderna, anzi considera un aumento delle stesse, un aumento della fornitura di Moderna e non considera la novità del vaccino AstraZeneca per il quale l’AIFA raccomanda l’uso su soggetti dai 18 ai 65 anni, dichiarandone un’efficacia del 59,5% – 62,1% contro il 90/94% dei vaccini ad mRNA:
La tabella 1b che segue è stata aggiornata l’8 febbraio 2021 e considera gli aggiornamenti contrattuali con Pfizer/Biontech, lo slittamento del vaccino Curevac, ma soprattutto un dimezzamento nella fornitura di Johnson & Johnson, presumibilmente dovuta al fatto che basti un inoculo per avere l’immunità.
Una logica che appare del tutto incongruente con la necessità di avere quanto prima una copertura vaccinale adeguata, soprattutto considerando le inevitabili difficoltà di produzione e approvvigionamento, che sono all’ordine del giorno, considerando i ritardi nelle consegne e le difficoltà di produzione.
Definizione della popolazione da vaccinare
- La nostra proposta consiste nell’adottare una strategia a doppio binario:
1) Vaccini Pfizer e Moderna nei 300 punti vaccinali per popolazione anziana, soggetti fragili e disabili;
2) Vaccini AstraZeneca negli studi dei Medici di Medicina Generale, Pediatri di Libera Scelta per i genitori dei pazienti che ne facciano richiesta e nelle farmacie che aderiranno alla campagna, seguendo una strategia fondata sulla prescrizione del medico che in tale sede fa anche la valutazione anamnestica sul paziente.
- Con l’aumento esponenziale di dosi da parte delle Case Farmaceutiche, si potrebbe pensare di estendere la profilassi vaccinale anche ai medici di medicina del lavoro che potrebbero agevolmente vaccinare le maestranze direttamente nelle aziende dotate di appositi spazi dedicati e attrezzati e inserire i dati nella piattaforma dell’anagrafe vaccinale e Confindustria si è dichiarata disponibile a mettere a disposizione le proprie industrie per vaccinare.
- Nel piano che il Ministero ha portato alla Conferenza Stato- Regioni è stata accolta in parte questa strategia, lasciando però all’arbitrio delle Regioni le modalità applicative della stessa e non adeguando la formazione dei soggetti che dovranno sopperire alla vaccinazione.
- Tale sistema, accompagnato dalla implementazione di un adeguato meccanismo di prenotazione delle categorie che via via saranno chiamate a vaccinarsi, basato su app gratuite e di semplice utilizzo e un numero verde dedicato che permetta anche a soggetti non avvezzi all’utilizzo degli smartphone di prenotare, potrebbe portare ad un notevole aumento di soggetti immuni, nel breve periodo, rendendo possibile l’apertura di interi settori economici.
- Va, inoltre, potenziato il sistema delle USCA e delle auto mediche per permettere un intervento tempestivo in caso di reazioni avverse nei centri vaccinali.
- A coronamento del sistema, occorre implementare il Fascicolo Sanitario Elettronico e il Dossier farmaceutico, integrandolo con l’anagrafe vaccinale, così come già emerso nel tavolo di lavoro istituito presso il Ministero della Salute, in modo da consentire un corretto flusso di dati tra operatori sanitari, rendere efficiente il sistema e fare in modo che venga adottato da tutte le Regioni italiane in maniera uniforme.
- A tutto questo bisogna aggiungere una efficace rete di telesorveglianza e un efficiente sistema di farmacovigilanza per rendere il sistema completamente monitorato.
- A nostro avviso, di importanza cruciale, come evidenziato anche da Cittadinanzattiva, è la trasparenza nelle liste di priorità.
Chi deve vaccinarsi prima: uno schema semplice e valido ovunque che eviti le disfunzioni e le furberie delle prime somministrazioni
- Operatori sanitari, ospiti e personale delle Rsa e addetti alle strutture, ultra ottantenni, diversamente abili, familiari, caregiver ed insegnanti di sostegno (7 milioni).
- Forze di polizia (Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Locale, Polizia di Stato, Polizia Penitenziaria) e protezione civile, nazionale e regionale (500 mila).
- Insegnanti, personale scolastico, persone con comorbilità, fragilità e malattie rare, ultra sessantenni, volontari della solidarietà e della assistenza (17 milioni).
- Mono morbilità, lavoratori di servizi essenziali, ospiti e lavoratori delle comunità, dei centri di accoglienza e delle carceri (6 milioni).
- Tale schema deve essere necessariamente implementato e aggiornato dando alle Regioni un cronogramma preciso.
- E’ infatti sotto gli occhi di tutti che le Regioni stanno facendo 21 campagne vaccinali completamente diverse a 21 velocità diverse.
- Un’elencazione precisa avrebbe evitato disparità e generato un’organizzazione migliore.
500 mila vaccinazioni al giorno: è possibile!
Sarà necessario coinvolgere in un grande sistema organizzativo tutti gli enti ed i soggetti in grado di mettere in campo un team vaccinale a partire dalla rete già collaudata dei medici di medicina generale, dei pediatri di libera scelta e dei punti vaccinali pubblici.
- Sanità militare con circa 80 postazioni fisse e mobili (ponendo 2 vaccinatori per 12 ore al giorno, avremo 48 vaccinazioni per ognuno – per un totale di 3.840 vaccinazioni al giorno*)
- Ospedali pubblici circa 500 (ponendo 3 vaccinatori per 12 ore al giorno, avremo 72 vaccinazioni per ogni struttura – per un totale di 36.000 vaccinazioni al giorno*)
- Ospedali privati accreditati circa 500 (ponendo 2 vaccinatori per 12 ore al giorno, avremo 48 vaccinazioni per ogni struttura – per un totale di 24.000*)
- Laboratori accreditati circa 4000 (ponendo 1 vaccinatore per 12 ore al giorno, avremo 24 vaccinazioni per ogni struttura – per un totale di 96.000*)
- Strutture sanitarie private circa 200 (ponendo 1 vaccinatore per 12 ore al giorno, avremo 24 vaccinazioni per ogni struttura – per un totale di 4.800*)
- Distretti sanitari e poliambulatori pubblici circa 1300 (ponendo 1 vaccinatore per 12 ore al giorno, avremo 24 vaccinazioni per ogni struttura – per un totale di 31.200*)
- Medici di medicina generale, circa 44.000 (ponendo 5 vaccinazioni al giorno – per un totale di 220.000*)
- Pediatri di libera scelta, circa 9300 (ponendo 5 vaccinazioni al giorno – per un totale di 46.500*)
- Farmacie circa 18.000 (ponendo 5 vaccinazioni al giorno – per un totale di 90.000*)
- Centri trasfusionali circa 250 (ponendo 5 vaccinazioni al giorno – per un totale di 1.250*)
- Medici del lavoro circa 1800 (ponendo che possano vaccinare la metà e facessero 2 vaccinazioni al giorno avremo 1800 vaccinazioni*)
- Strutture fisse per vaccinazioni: spazi coperti, accoglienti e dedicati (quali fiere, palazzetti dello sport) facilmente raggiungibili con mezzi pubblici o privati, uno ogni 50mila abitanti circa 1000 (ponendo 3 vaccinatori per struttura – 12 ore al giorno – avremo 72 vaccinazioni al giorno per struttura per un totale di 72.000*)
- Unità mobili di somministrazione per raggiungere i luoghi più remoti: 500 unità mobili (5 vaccinazioni al giorno per un totale di 2500 vaccinazioni giornaliere*) Totale 629.890.
*tutte le stime sono prudenziali.
(Per sostenere i mille punti vaccinali fissi e le 500 unità mobili occorrerà contrattualizzare 15.000 operatori sanitari).
Per ogni vaccinazione bisogna considerare almeno 30 minuti includendo la registrazione e l’attesa. Bisogna naturalmente considerare che, se si verifica una complicazione, tutto si rallenta.
Un’evoluzione applicativa del piano è nella tabella seguente
- La tabella 2 successiva mostra le forze in campo, ampiamente sufficienti ad una ampia copertura della popolazione (80%) entro il primo Agosto 2021.
- Le ipotesi fatte in tabella prevedono operatività sei giorni a settimana per 12 ore dei servizi pubblici, mentre la quota assegnata a farmacie e medici di famiglia tiene conto del corrente orario di lavoro. La terza colonna offre stima della proporzione di entità che accettano l’impegno vaccinale.
- La relativamente modesta quota di vaccinazioni/die dei servizi vaccinali tiene conto delle normali attività di vaccinazione routinaria come da calendario nazionale (circa 6 milioni di vaccinazioni oltre a circa 13 milioni per l’influenza)
- Si impone quindi una riflessione sulla opportunità di mantenere il programma primule, limitandolo al secondo trimestre 2021, destinando invece le previste risorse umane e finanziarie al potenziamento delle sedi vaccinali vocazionalmente destinate alla prevenzione che potrebbero con ulteriore modesto sforzo assorbire le dosi attribuite al sistema primule.
Disponibilità delle dosi
- Appare del tutto incomprensibile non comprare subito le dosi a disposizione, in attesa che arrivino altri vaccini.
- La nostra strategia deve basarsi sul vaccinare oggi tutte le persone possibili, con tutti i vaccini a disposizione.
Strutture pubbliche e private per migliorare la performance ed implementare i numeri
- Vanno previste premialità per le strutture pubbliche e private in ragione del numero di vaccinazioni garantite, orientando così i modelli organizzativi verso le efficienze di scala.
FASE DI STABILIZZAZIONE
Stima di un piano vaccinale 2021 Covid 19
- Dal 2022 il vaccino anti COVID dovrebbe/potrebbe entrare nella normale routine dei servizi del SSN e convenzionati.
- Potrebbe essere necessario un richiamo a sanitari e over 65, ma anche una vaccinazione efficace per ragazzi e donne in gravidanza.
- Quindi una domanda di almeno cinquanta milioni di dosi aggiuntive.
- Da come si sta profilando la situazione per la lotta alla COVID potrebbe diventare un evento da ripetere tutti gli anni ed è per questo che potrebbe esser opportuno rendere prescrivibile nel Servizio Sanitario Nazionale anche il vaccino antinfluenzale, già a partire dalla campagna vaccinale 2021/2022.
Pescia, Angeli: Sì alla proposta del controllo di vicinato
La Coordinatrice Pro Tempore di Forza Italia Pescia Manuela Angeli: “Sindaco dice sì alla proposta del controllo di vicinato, ecco dove verrà attuato in via sperimentale”
Il sindaco Giurlani si è reso disponibile a far partire in via sperimentale il progetto del Controllo di vicinato”. Sono giustamente soddisfatti i promotori dell’iniziativa dopo l’incontro avuto col primo cittadino su questo tema che riguarda da vicino la sicurezza.
L’incontro con Giurlani si è tenuto nel palazzo comunale ed ha visto la partecipazione, oltre che di Manuela Angeli, anche di Marco Lucarelli, referente provinciale CDV e Giacomo Melosi, consigliere comunale.
La proposta del Controllo di Vicinato è stata portata all’attenzione del consiglio comunale dal consigliere Melosi, ottenendo il suo inserimento nel Dup 2020-2022.
Manuela Angeli entra nel dettaglio: “Il sindaco si è reso disponibile a far partire, in via sperimentale, il Controllo di vicinato che per il momento toccherà solamente una strada (via della Pari) nella località di Veneri, dove ci sono circa dieci famiglie che vogliono aderire al progetto. Riguarderà anche il centro di Pescia, più precisamente alle Capanne, da piazza San Romualdo scendendo per via Cairoli”. Il tutto avverrà nel pieno rispetto delle norme vigenti e per questo motivo “il sindaco Giurlani – spiega Angeli- si è reso disponibile ad istituire un protocollo di intesa fra il Comune di Pescia e la Prefettura”.
Ma cosa è di preciso l’Associazione Controllo del Vicinato?
“E’ composta – spiega la candidata Manuela Angeli – da una rete territoriale di volontari e specialisti volontari che forniscono consulenza e supporto alle amministrazioni comunali, alle associazioni locali e a privati cittadini che intendono sviluppare nel proprio territorio programmi di sicurezza partecipata, al fine di creare un clima di fiducia reciproca e di sicurezza.
Essenzialmente esistono chat virtuali, spesso tramite WhatsApp nelle quali i residenti iscritti possono segnalare gli aspetti problematici o delle presenze sospette nel loro quartiere. I rapporti tra residenti, istituzioni e forze dell’ordine sono tenuti dai coordinatori, che sono scelti internamente ai gruppi stessi. Ai residenti è vietato qualsiasi tipo di intervento, che spetta solamente alle forze dell’ordine”.
Il Controllo del Vicinato aiuta i residenti ad individuare le vulnerabilità ambientali, strutturali e comportamentali che rappresentano delle opportunità per i malviventi, riduce l’anonimato tra vicini e crea reti di protezione per i soggetti più vulnerabili quali anziani e persone sole.
Manuela Angeli, Coordinatrice Pro Tempore Forza Italia Pescia


Rimborsi chilometrici, Marchetti: Correggo io la legge
Il Capogruppo regionale di Forza Italia Maurizio Marchetti: “Rimborsi chilometrici, correggo io la legge. Ho pronto il testo, sarà il mio primo atto della prossima legislatura. E devolverò la mia quota del mese di agosto in cui non ci sono sedute“
«Al comma 4 dell’articolo 6bis della legge 3/2009, in coda si aggiunge: “La corresponsione della quota variabile di cui al comma 2 viene sospesa automaticamente nei mesi di interruzione dell’attività istituzionale in presenza, ovvero trattenuta dalla mensilità successiva in caso di interruzione imprevista”»: è il testo che il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti intende rendere legge.
«Questa legislatura è terminata – allarga le braccia – ma renderò l’introduzione di questa modifica normativa il primo atto della prossima. Per questo motivo ho la formulazione del testo, ma non la sua definizione. Lo depositerò come proposta di legge o come mozione a seconda se siederò sui banchi di maggioranza, come certamente sarà, o di opposizione. Intanto, visto che la seduta consiliare prevista per il 5 agosto è stata annullata, provvederò a farmi dire dagli uffici l’esatto ammontare allo spicciolo della mia quota di rimborsi chilometrici e la devolverò per mio conto come già avevo fatto per il bimestre di lockdown.
Enrico Rossi ed Eugenio Giani con la loro leggina-civetta sui rimborsi hanno messo una pezza al bimestre covid, ma ci sono i mesi di agosto, il periodo natalizio in cui le sedute di consiglio e commissioni sono sospese… ora che so dove è l’anomalia, intendo sanarla ad ogni costo. E mi meraviglio che i pauperisti sinistro-grillini ancora non abbiano provveduto. No problem, lo faccio io».
L’iniziativa legislativa di Marchetti va ad incidere sulla legge regionale 3/2009 e successive modificazioni. E’ lì che, all’articolo 6bis, col comma 2 si stabilisce che i consiglieri ricevano rimborsi di mandato forfettari divisi in due segmenti: uno fisso che copre le spese di esercizio varie che vanno routinariamente a determinarsi con le diverse attività sui territori, e uno variabile parametrato sulla distanza chilometrica tra residenza e sede del Consiglio regionale.
Il testo Marchetti si innesterebbe lì: «Nei mesi in cui non siamo chiamati ad andare al Palazzo del Pegaso – illustra – non solo per periodi di emergenza che tutti ci auguriamo non abbiano mai più a verificarsi, ma anche in tempo ordinario, quella quota non va corrisposta. E’ tanto semplice».
Marchetti confessa: «Quando mi sono insediato a metà legislatura in sostituzione dell’oggi onorevole Stefano Mugnai, mi sono preoccupato solo di mettermi a lavorare di lena affinché l’attività del Gruppo consiliare non subisse contraccolpi. Controllare il mio cedolino era francamente l’ultima delle mie preoccupazioni, con tutti i bisogni privi di risposta manifestati dai cittadini e a cui dovevo rappresentanza. E’ vero però che la legge non ammette ignoranza, e io su questo ho mancato dando per scontato che la normativa consolidata non ‘perdesse peli’.
Ora però che sono consapevole dell’esistenza di un vulnus – conclude – non posso restare passivo a beneficiarne e trovo abbastanza vergognoso che la leggina Rossi-Giani non lo abbia sanato nel suo complesso. Il mio testo di riffa o di raffa con la prossima legislatura diverrà legge, intanto per quanto mi riguarda agosto, rimborso mio non ti conosco (e ti devolvo)».

