Aree Marine Protette, la risposta a Legambiente
Il Responsabile dipartimento Politiche insulari di Forza Italia Toscana Adalberto Bertucci, insieme a Chiara Tenerini: “Aree Marine Protette, la risposta a Legambiente: Nessuno è contro l’ ambiente, nessuno è contro le AMP, nessuno è contro gli ambientalisti. La decisione però spetta agli elbani”
Viva l’ ambiente!
Nessuno è contro l’ ambiente, nessuno è contro le AMP, nessuno è contro gli ambientalisti.
Questa è la nostra posizione – scrivono Bertucci e Tenerini – continuiamo con forza e con orgoglio a ribadire che la decisione sull’ area marina spetta agli elbani.
Se non si leggono le notizie con il necessario spirito di comprenderle è normale che possono sembrare “strampalate e chicchere da bar”.
Dispiace leggere che Legambiente è contraria al diritto degli abitanti dell’ Isola di decidere del loro futuro.
Nel nostro articolo abbiamo sottolineato l’ importanza della valutazione e l’ inefficacia di una eventuale strumentalizzazione, e Legambiente cosa fa? Strumentalizza!
La domanda che facciamo agli elbani è semplice: volete che sia il Parco a gestirci?
Oppure condividere che le zone di tutela biologica tipo “Scoglietto” vengano gestite dai Comuni interessati?
Continuiamo quindi a ribadire che, soprattutto in un’epoca storica come questa dove niente può essere lasciato al caso, ci sia la piena necessità di aprire un dibattito pubblico.
Noi siamo per l’ ambiente, noi siamo per l’ Elba.
Adalberto Bertucci, Responsabile Dipartimento Politiche Insulari Forza Italia Toscana
Chiara Tenerini, Responsabile Dipartimenti Toscana – Forza Italia
Aree Marine Protette? La parola spetta agli Elbani
Il Responsabile dipartimento Politiche insulari di Forza Italia Toscana Adalberto Bertucci, insieme a Chiara Tenerini: “Aree Marine Protette? La parola spetta agli Elbani”
Leggendo i progetti istitutivi delle AMP, sembra emergere chiaramente l’assoluta volontà di ripercorrere strade che non hanno dato e non daranno nessuna garanzia di successo, come è stata anche l’istituzione del PNAT.
Ancora una volta non si parla delle cause principali dei degrado ambientale, di tutto quello che viene fatto “a terra” e che successivamente si riversa in mare.
Sembra che le organizzazioni, che impiegano tante energie per mobilitare la pubblica opinione in difesa della natura, non si interroghino su quali siano le cause reali dell’inquinamento sull’isola che loro stessi denunciano.
Per cambiare rotta, oltre alla buona gestione dell’ambiente da parte dei singoli e alla corretta informazione da parte degli attivisti, è necessario che il Parco ed i Comuni, ognuno nelle proprie aree di competenza, si impegnino a verificare e controllare le attività terrestri e le loro conseguenze sulle aree marine.
Le Aree Marine Protette per come sono concepite, sono volte principalmente a precludere dalle stesse la presenza dell’uomo.
Tutti sappiamo che il degrado ambientale e l’inquinamento non sono da attribuire alla sola presenza umana, ma alla cronica mancanza sul territorio di strutture e strumenti per la depurazione e bonifica, oltre di strumenti di controllo delle attività industriali, i cui costi tuttavia vengono caricati nelle tasche di noi cittadini.
Logico e prevedibile l’insorgere di dissenso da parte della popolazione elbana, verso le AMP, e di riflesso l’indecisione delle Amministrazioni a schierarsi pro o contro di esse.
Le Aree Marine Protette per legge necessitano di un adeguato controllo e sorveglianza esecutiva e di bilancio, che si traduce in ulteriori costi vivi che vanno ad aggiungersi a quelli già pesanti per il mantenimento del territorio (basta guardare solamente le problematiche che sorgono per la bonifica e pulizia dei fossi).
Dobbiamo quindi capire cosa prevede e come verrà applicata la legge 979 del 31.12.1982 sulle AMP.
Riteniamo fondamentale il confronto con il territorio, riteniamo indispensabile l’ opinione dei cittadini elbani.
L’estensione, la posizione geografica e il tasso di popolazione dell’Isola rendono le decisioni dei cittadini elbani parte integrante del futuro del territorio e dell’ambiente.
La nostra Isola è situata geograficamente in un punto strategico e l’intrecciarsi dei diversi interessi economici e politici esterni, ha comportato da sempre modelli diversificati di sviluppo ed enormi cambiamenti.
I ricordi tornano per esempio alla chiusura dello stabilimento Ilva, alla demolizione del ponte Enny, alla nascita del Grattacielo, e ancora al Residence Napoleon di Capoliveri, alle case popolari di Rio Marina e alla zona industriale delle Antiche Saline.
Gli amministratori che danno il loro benestare per la realizzazione delle AMP, devono avere bene in mente che il concetto di Parco equivale ad un uso limitato del territorio, imposto per la gestione razionale delle risorse da parte dell’Ente gestore lasciando i Comuni e i loro cittadini, senza alcuna voce in capitolo.
Una volta istituito il Parco Marino, ai Comuni che rientrano nelle zone scelte, verrà imposto di elaborare progetti di carattere ecologico compatibile con le caratteristiche ambientali del territorio ed il suo mantenimento o ripristino a livello ottimale.
Molti elbani, memori delle molte promesse fatte al tempo dell’istituzione del PNAT e mai mantenute, sono spaventati dalla possibile creazione delle AMP che allo stesso modo vedono solo come presagio di molte proibizioni e divieti.
Capisco che si tratti di una scelta difficile e carica di responsabilità: L’Amministrazione dovrebbe consentire ai suoi cittadini, adeguatamente informati, di scegliere, per eliminare tutte le incomprensioni e diffidenze da parte della nostra comunità che oggi si vede proporre un Area Marina Protetta senza avere la minima percezione delle conseguenze che ne possono derivare.
Adalberto Bertucci, Responsabile Dipartimento Politiche Insulari Forza Italia Toscana
Chiara Tenerini, Responsabile Dipartimenti Toscana – Forza Italia