Piombino: JSW, pochi passi avanti e troppa nebbia
Piombino, JSW “pochi passi avanti e tanta, troppa nebbia”. La coordinatrice provinciale di Forza Italia Livorno Chiara Tenerini, insieme a Riccardo Petraroja: “il futuro del “fare acciaio” deve tornare nelle mani di imprenditori italiani”
Come Forza Italia abbiamo più volte censurato l’operato della politica Centrale, Regionale e Locale, che ha brillato per assoluta e totale inadeguatezza nelle scelte strategiche operate e nella ricerca di adeguati Partner che fossero in grado di investire con denaro proprio e non con quello dello Stato Italiano.
Dobbiamo ancora una volta ricordare che gli accordi devono pretendere impegni condivisi e sottoscritti e soprattutto obbligazioni sinallagmatiche che chiariscano i rispettivi compiti reciproci.
Ad oggi non risulta ancora quale sia l’impegno di JSW in tutta questa drammatica avventura sia dal punto di vista del valore dell’investimento che il partner indiano sarebbe disposto a fare e, fatto estremamente grave, manca del tutto un Piano industriale che chiarisca le reali intenzioni di JSW.
Per l’ennesima volta siamo costretti a segnalare, a chi di competenza ed in particolare al MISE , l’assoluta e totale inadeguatezza dell’attuale partner indiano, JSW Steel Italy Piombino Spa, società che di fatto gestisce l’acciaieria, ad oggi (bilancio depositato fino alla competenza marzo 2020) ha un patrimonio negativo di oltre 28 milioni di euro, debiti complessivi per oltre 213 milioni di euro e perdite complessive per oltre 90 milioni di euro.
La società JSW Stell Italy Srl, che detiene il 99,999 % del capitale sociale di JSW Steel Italy Piombino SPA, ad oggi ha presentato i bilanci soltanto fino al 2017.
Come si può pensare di fare impresa con un soggetto in una situazione di “cottura fallimentare”.
Errare è umano, perseverare è diabolico.
L’intervento di pochi giorni fa, della Sottosegretaria al MISE Todde, si limita ad affermare che per risolvere il problema Acciaierie di Piombino è necessario il revamping del laminatoio e l’intervento di Invitalia, l’azienda JSW cercherà poi di capire come e se realizzare un forno elettrico.
Il Vice Presidente di JSW Marco Carrai, che negli ultimi tempi non ha certamente brillato, per presenza fattiva, nel risolvere le problematiche della fallimentare società JSW Steel Italy Piombino SPA, ha promesso la sottoscrizione di un documento prima delle vacanze di Agosto con Invitalia, con il quale si metteranno nero su bianco tempi ed impegni reciproci tra il Gruppo indiano JSW e Invitalia.
La mancanza di rispetto verso i lavoratori della fabbrica di Piombino non può più essere tollerata. Troppe le promesse mai mantenute da Carrai.
Il 2 settembre 2020 dichiarava “Lavoro perché lo Stato entri nella società. Il piano sarà presentato a metà settembre. Via al rilancio industriale, non manderemo a casa nessuno” (fonte La Nazione). Dopo 15 giorni, al Tg Rai3 Toscana, Carrai confermava l’ ingresso di Invitalia in Jsw con 30 milioni di euro entro ottobre 2020.
Chiacchere, promesse, vaghe rassicurazioni e nulla di concreto.
Forza Italia sostiene che il futuro del “fare acciaio” deve tornare nelle mani di imprenditori italiani con la garanzia dello Stato.
Evidenziamo quindi l’assoluta ed improcrastinabile necessità di costruire un futuro con imprenditori siderurgici italiani che sappiano fare ACCIAIO ed al contempo la discesa in campo dello Stato italiano almeno quale garante delle nuove soluzioni che si andranno a creare.
Chiara Tenerini, Coordinatore provinciale Livorno – Forza Italia
Riccardo Petraroja, Responsabile Dipartimento provincia Livorno Bilancio, Finanze e Sistema Bancario, con delega alle Politiche Economiche Forza Italia
Livorno: Il dovere di abbassare le tasse
Livorno: Il dovere di abbassare le tasse, anno fiscale bianco e Flat Tax necessari per la ripartenza del Paese. la coordinatrice provinciale di Forza Italia Livorno Chiara Tenerini, insieme a Riccardo Petraroja: “Inizia la raccolta firma on-line e i gazebo di Forza Italia in provincia di Livorno”
Forza Italia, fin dalle origini, ha sempre denunciato l’oppressione fiscale che nel nostro paese ha raggiunto livelli insopportabili: ultimo dato ISTAT relativo all’anno 2020 dice 42,1% del PIL.
Tale metodo, in un momento come questo in cui le imprese e le famiglie sono impegnate a fronteggiare la crisi pandemica appare illogico, fuorviante e suona come una beffa nei confronti di tutti gli Italiani.
Insistere su simili politiche fiscali è contrario alla logica della storia economica che per rilanciare l’economia ha bisogno semplicemente di questa equazione :
MENO TASSE- PIU’ CRESCITA
In tale ottica Forza Italia ha presentato una importante ed articolata proposta per la riforma fiscale che prevede i seguenti contenuti:
– Eliminazione della odiata imposta di successione o, almeno, innalzamento fino al limite di 5.000.000 di euro del valore imponibile esente per gli eredi in linea diretta o il coniuge.
– Anno fiscale Bianco per il 2021 con il blocco delle cartelle esattoriali sino alla fine dell’anno e introduzione della Pace fiscale con l’azzeramento del magazzino fiscale.
– Definitivo superamento dell’Irap.
– Assoluta impossibilità di imposta patrimoniale che colpisca i capitali privati.
– Possibile revisione del catasto nell’ottica di perseguire una logica di ammodernamento senza comportare una tassazione occulta.
– No assoluto a qualsiasi forma di reintroduzione dell’ Imu sulla prima casa.
– Riforma dell’Irpef che punta a ridurre a tre (15%, 23% e 33%) le aliquote ridefinendo i contenuti della base imponibile e ampliando la No tax area estesa fino a 12mila euro. La seconda aliquota Irpef si configurerebbe, dunque, come una “FlatTax del ceto medio” per i redditi da 25mila a 65mila euro.
Il minor gettito Irpef – quindi – sarebbe compensato con la spendingreview, recupero costi intermedi, taxexpenditure e web tax.
Queste misure, se approvate, possono rappresentare un incentivo alla ripresa economica e sono sicuramente rispettose dei Principi Costituzionali che in materia fiscale prevedono il criterio della proporzionalità e della progressività delle imposte.
Non possiamo permetterci di perdere altro tempo, mercoledì a Piombino il primo gazebo, che verrà replicato in tutta la provincia, passando per Livorno, Cecina, Rosignano e l’Isola d’Elba, dove sarà possibile raccogliere le firme a sostegno della riforma “Meno Tasse – più Crescita”.
Attiva anche la raccolta firme on-line al link www.menotassepiucrescita.it
Abbiamo in agenda numerosi incontri con imprenditori, commercianti, artigiani, agricoltori, professionisti e sindacati: NON POSSIAMO PIU’ ASPETTARE.
Chiara Tenerini, Coordinatore provinciale Livorno – Forza Italia
Riccardo Petraroja, Responsabile Dipartimento provincia Livorno Bilancio, Finanze e Sistema Bancario, con delega alle Politiche Economiche Forza Italia




Piombino: Il pensiero Liberale guida tutte le nostre scelte
Piombino, la coordinatrice provinciale di Forza Italia Livorno Chiara Tenerini, insieme a Riccardo Petraroja: “Il pensiero Liberale guida tutte le nostre scelte, è nel DNA di Forza Italia”
Rispondiamo sinteticamente alle parole, apparse sulla stampa di ieri, del coordinamento di “Amare Piombino”, per ribadire pubblicamente che il futuro di Piombino non può prescindere da quello che la città è divenuta oggi, dopo 70 anni di mal governo e immobilismo delle “sinistre” Sinistre.
Siamo contenti nell’apprendere che le nostre proposte siano considerate “buoni punti di partenza” per il futuro della Città, anche dagli esponenti di “Amare Piombino”, ma dobbiamo rimandare al mittente le provocatorie contestazioni che ci hanno rivolto, di parlare in modo contradditorio.
Siamo l’unico partito che, da sempre, porta avanti posizioni economico-sociali nel nome del Liberismo e che intende promuovere proposte imprenditoriali votate all’economia circolare nel rispetto dell’ambiente e della salute pubblica, per far ripartire il futuro dell’economia Locale e Nazionale.
Le nostre sono concrete posizioni che, come abbiamo più volte detto, non possono trascendere dalla realtà in cui Piombino si trova oggi.
La concretezza di cui discutiamo è proprio questa: guardare al futuro, consapevoli di un passato da cui non si può prescindere, tenendo fede ad un patto elettorale che ci vede coalizzati con chi ha espresso nel suo programma reali volontà di cambiare rotta. Questo i Piombinesi lo sanno bene, per questo hanno votato la discontinuità politica col passato.
La nostra presenza nel Governo della città si pone i propri obiettivi di cambiamento, cercando di contribuire dall’interno nelle scelte politiche, attraverso l’espressione dei nostri valori e con le nostre competenze. Inutile cercare di ridurre la discussione ai minimi termini, soffermandosi pretestuosamente su singole decisioni che non possono e non devono inficiare il percorso di cambiamento radicale che abbiamo in mente per Piombino. Una visione futura della città, in chiave Liberista ed Ecosostenibile, che portiamo avanti da sempre.
Una visione Liberale che oggi, ci fa piacere scoprire, in molti si sentono improvvisamente di condividere, dopo anni di colpevole letargo che ha solo impoverito il paese. Forza Italia può solo guardare alle scelte da operare per il futuro, al passato ci ha già pensato (poco) chi ha mal gestito il governo di Piombino fino a due anni fa e che oggi vorrebbe maldestramente imputare a noi lo scenario disastroso in cui si trovano le imprese locali.
Non ci faremo coinvolgere, pertanto, in inutili disquisizioni che, in astratto, potrebbero appartenere alla dialettica e al confronto politico, ma che in questo caso riteniamo sterili e volte solo a tentare di minare la stabilità politica della coalizione all’interno della Giunta.
Saremo sempre pronti, invece, a sostenere senza nessuna posizione preconcetta e pregiudiziale, le scelte che riterremo coerenti col nostro DNA e la nostra cultura imprenditoriale liberale.
NO slogan, appunto, ma concrete proposte di cambiamento per il futuro di Piombino.
Chiara Tenerini, Coordinatore provinciale Livorno – Forza Italia
Riccardo Petraroja, Responsabile Dipartimento provincia Livorno Bilancio, Finanze e Sistema Bancario, con delega alle Politiche Economiche Forza Italia




Piombino: Acciaierie, discarica e porto, serve piano urgente
Piombino: Acciaierie, discarica e porto, serve piano urgente. La coordinatrice provinciale di Forza Italia Livorno Chiara Tenerini, insieme a Riccardo Petraroja: “Occorre un piano politico ed economico per ripartire, fatto di scelte coraggiose e lungimiranti”
Un lento e immeritato declino di una città, che ha alle spalle una storia millenaria basata sul Porto e sulla lavorazione dell’Acciaio, bloccata troppo spesso dal pregiudizio di chi non ha avuto (e non ha) una visione liberale e sostenibile di sviluppo del territorio.
“Scelte” politiche improvvisate (ma soprattutto colpevoli inerzie), che hanno depotenziato un patrimonio logistico e strutturale che pochi siti italiani posseggono.
Un Porto moderno con un pescaggio imponente capace di accogliere grandi navi commerciali e turistiche, un entroterra ampio da poter sfruttare per l’indotto, una fabbrica che può ancora essere una eccellenza a livello europeo nell’industria pesante, con know-how all’avanguardia (specialmente nella progettazione dei binari), già pronta a poter ripartire magari cercando di reperire imponenti investimenti dal PNRR.
Piombino è anche cultura enogastronomica di livello, pesca, vino, con una piazza bellissima che si affaccia sul mare e che lascia senza fiato nell’ammirare l’Isola d’Elba, lì a due “bracciate”.
Ciò nonostante l’economia del territorio è purtroppo al collasso e le notizie che arrivano sul fallimento anche di Rimateria, dopo il dietrofront dei privati nella gestione della discarica, e lo stallo drammatico sul futuro delle acciaierie, non lasciano intravedere nessuna luce sul futuro della città.
Dobbiamo ripartire da ciò che abbiamo, dimenticando ciò che doveva o poteva essere.
Dobbiamo avere il coraggio di guardare in faccia alla realtà e allo stato attuale del territorio, per farne tesoro e investire in ciò che Piombino può e deve fare, per risorgere economicamente.
Con la “politica” del NO a tutti i costi, fatta di decisioni estemporanee senza alcuna “Vision Imprenditoriale”, di chi ha governato da sempre Piombino, ci ritroviamo oggi con una discarica di enormi dimensioni (praticamente all’ingresso della città), destinata a rimanere lì per decenni e decenni, col pericolo imminente di diventare disastro ambientale, specialmente se gli interventi urgenti di manutenzione, saranno sospesi in conseguenza del probabile Fallimento di Rimateria.
La discarica e la fabbrica, invece, possono e devono essere considerate due grandi “risorse”, strategicamente fondamentali per l’economia del territorio, ma sono necessarie scelte coraggiose e lungimiranti, senza compromettere la qualità dell’ambiente e creando economia circolare.
Occorre, pertanto, farsi parte attiva per promuovere l’elaborazione di un piano industriale concreto, coinvolgendo con la massima trasparenza le eccellenze private del settore, per redigere studi di fattibilità urgenti, finalizzati a riconvertire gli attuali siti della discarica e ridurre drasticamente l’impatto ambientale. Si può creare un circolo virtuoso, fondamentale anche per la ripartenza degli impianti delle acciaierie in “modalità ecologica”, che coinvolgerebbe anche l’indotto, inteso principalmente alla salvaguardia di migliaia di posti di lavoro, che attualmente sono in serio pericolo.
Economia circolare dunque, secondo i più moderni parametri socio economici, che può diventare un vero proprio “plus” di sicura attrattiva per nuovi investitori italiani, seriamente intenzionati ad investire nel polo acciaio di Piombino, un settore fondamentale e strategico per l’intera economia nazionale, in special modo in questo momento storico.
Il cambiamento culturale è necessario per ripensare il modo in cui utilizziamo materie prime ed energia: dalla progettazione alla produzione, dall’ utilizzo fino alla gestione del cosiddetto rifiuto.
La pandemia ci ha reso vulnerabili, ma ancor di più ci ha reso consapevoli di quanto sia importante essere autonomi e autosufficienti in settori così importanti come la produzione di energia e l’industria pesante. Questo è vero ancor di più, in vista dell’attuazione degli enormi investimenti strutturali del PNRR, che non può vederci dipendenti da soggetti terzi nel processo di realizzazione delle opere.
Le quotazioni dell’acciaio, a causa del “caro rottame”, sono salite a dismisura negli ultimi tempi e questo potrebbe impattare in maniera devastante sugli investimenti destinati alla ripartenza, perché comporterebbe una importante dispersione di risorse. Un motivo in più, qualora vi fossero ancora dubbi, di quanto importante può (e deve) diventare Piombino con il suo Porto, le acciaierie e il suo indotto per la ricostruzione e la ripartenza Italiana post-pandemica.
Piombino, per la sua collocazione quindi, può diventare l’hub strategico, affiancando al forno nuovo elettrico un grande impianto di “preriduzione” (produzione di preridotto, che si ottiene da minerale e gas metano), un Asset di cui il nostro paese necessita fortemente. Un altro investimento importante, ma necessario all’industria siderurgica, per poter sopperire al calo rottame.
Una occasione unica e irripetibile, che non possiamo permettere venga vanificata da una politica attendista fatta di se e di ma. Non intendiamo mollare di un centimetro le nostre posizioni: il polo industriale Piombinese è strategicamente indispensabile alla ripartenza dell’Italia, ne siamo fermamente convinti e non ci fermeremo dinanzi ai “NIET” di una politica cieca e incompetente. Anni e anni di immobilismo, fatto di rimpalli di responsabilità e chiacchiere, hanno di fatto ottenuto solo un effetto boomerang che ha impoverito oltremodo la città e il territorio, oggi “sommerso da una montagna di rifiuti”.
È il momento di una netta e immediata inversione di rotta, fatta di competenze e industrie 4.0.
Il futuro.
Chiara Tenerini, Coordinatore provinciale Livorno – Forza Italia
Riccardo Petraroja, Responsabile Dipartimento provincia Livorno Bilancio, Finanze e Sistema Bancario, con delega alle Politiche Economiche Forza Italia
Piombino: Continuiamo a lavorare al Governo per i lavoratori
Acciaieria Piombino, continuiamo a lavorare al Governo per i lavoratori. Il vice Presidente dei senatori di Forza Italia e Coordinatore regionale toscano Sen. Massimo Mallegni, insieme a Chiara Tenerini e Riccardo Petraroja: “Siamo intervenuti in silenzio per ascoltare e portare il nostro sostegno morale”
lunedì 17 maggio mattina Forza Italia ha partecipato con rispetto alla manifestazione indetta dai Sindacati sulla vertenza Jsw.
Erano presenti lavoratori, alcune forze politiche e cittadini che hanno risposto all’appello dei sindacati metalmeccanici. Nel corso della manifestazione i sindacalisti hanno fatto il punto sulla vertenza Jsw, con la fabbrica in un prolungato stallo, con gli impianti fermi e tanta incertezza per il futuro.
Siamo intervenuti in silenzio per portare il nostro sostegno ed abbiamo avuto modo di apprezzare ed applaudire con sincera convinzione gli interventi dei sindacalisti e del Sindaco di Piombino che ha ben contestualizzato la situazione.
Le parole ascoltate hanno confermato quello che Forza Italia ha denunciato nei precedenti interventi e che il Senatore Massimo Mallegni ha inserito il 14 aprile nella mozione votata in Senato in merito al settore siderurgico, al fine di garantire la rinascita della fabbrica piombinese. Parole che costituiscono oggi patrimonio comune della lotta portata avanti in modo molto determinato dalla RSU, da tutte le maestranze della fabbrica e dalla cittadinanza della città di Piombino.
Sul palco è voluto salire anche il Consigliere Regionale PD Gianni Anselmi, che in modo poco ortodosso e soprattutto molto poco realistico ha addossato le presunte colpe della situazione piombinese al deputato Leghista Galli, sottosegretario del Ministero dello Sviluppo Economico dal 1° giugno 2018 al 1° ottobre 2018 e vice ministro fino 4 settembre 2019, durante la parentesi del Governo Giallo-Verde.
Secondo Anselmi, il deputato Galli sarebbe il responsabile finale della avvenuta consegna dello stabilimento di Piombino al magnate indiano Jindal e quindi dello sfacelo attuale.
Ricordiamo al Consigliere Anselmi due cose, la prima è che il silenzio spesso è d’oro, la seconda è che tutta la trattativa, dopo la pessima esperienza Rebrab interamente addebitabile alla gestione PD Nazionale e Regionale, fu interamente portata avanti dal Ministro Calenda.
Ricordiamo che in data 17 maggio 2018, sotto l’egida dello stesso Ministro Calenda e del Presidente della Regione Toscana, al Ministero dello Sviluppo Economico, fu firmato il contratto con Jindal e in quella occasione, citiamo testualmente, sia il Ministro Calenda sia il Presidente Rossi espressero “soddisfazione per la positiva conclusione di una vicenda che metteva a rischio uno dei più importanti poli siderurgici italiani ed il posto di lavoro di 2.000 persone“.
Oggi dare colpe, per di più inutili, di fronte a centinaia di lavoratori e cittadini significa non (ri)conoscere la storia, significa non portare rispetto, significa non voler e non poter dare una giustificazione seria dei fallimenti del PD a livello nazionale e regionale, in relazione alla pessima gestione di tutta la vicenda piombinese.
Forza Italia ritiene necessario che l’attuale società che gestisce lo stabilimento di Piombino faccia un passo indietro, per questo continueremo a sollecitare il Ministero dello Sviluppo Economico affinchè esamini con concretezza attuativa tutta la situazione, intervenendo quanto prima per il bene dei Lavoratori della fabbrica piombinese e per tutta l’economia della Val di Cornia.
Sen. Massimo Mallegni, Coordinatore regionale Toscana – Forza Italia
Chiara Tenerini, Coordinatore provinciale Livorno e Responsabile Dipartimenti Toscana – Forza Italia
Riccardo Petraroja, Responsabile Dipartimenti Economia e Finanze con delega al Sistema Bancario provincia di Livorno – Forza Italia




Piombino e JSW: Senato approva la richiesta di Forza Italia
Piombino e JSW: Senato approva la richiesta di Forza Italia. Il Responsabile Dipartimento provincia Livorno Bilancio, Finanze e Sistema Bancario di Forza Italia Riccardo Petraroja, insieme a Chiara Tenerini: “Forza Italia concreta: Senato approva e impegna il Governo Draghi”
Il Senato della Repubblica Italiana approva la richiesta di Forza Italia:
un intervento decisivo per le sorti da parte del Governo per il settore dell’ Acciaio, con lo scopo di rilanciare il settore e preservare l’occupazione.
Il capogruppo al Senato, la Senatrice Anna Maria Bernini insieme al coordinatore regionale Toscana, il Senatore Massimo Mallegni ed al viceministro allo Sviluppo Economico Gilberto Pichetto Fratin, hanno ricevuto una delegazione dei sindacati Piombinesi FIM, FIOM, UILM e UGLM allo scopo di fare da tramite per recapitare il documento che oltre a ripercorrere le ultime vicissitudini dello stabilimento richiede la convocazione del tavolo di crisi per Piombino.
Il documento verrà consegnato da Forza Italia direttamente al Presidente del Consiglio Draghi.
In queste ore continua il lavoro responsabile di Forza Italia, il Sen. Massimo Mallegni, già intervenuto presso il Consiglio di Fabbrica della JSW a Piombino insieme alla Resp. Dipartimenti Toscana e coordinatore provinciale Livorno Chiara Tenerini, il vice responsabile provinciale l’assessore Gianluigi Palombi e il Resp. Dipartimento Politiche Economiche Riccardo Petraroja, per ascoltare le problematiche della vicenda della locale Acciaieria, è intervenuto in Senato sull’ odg targato Forza Italia per la realizzazione di un piano strategico per la siderurgia:
“La ripresa della nostra Nazione passa anche per un piano industriale che veda nella produzione dell’acciaio il suo punto di forza e la sua eccellenza. Al governo chiediamo di invertire la rotta, perché non si commettano più gli errori del passato quando abbiamo visto svendere senza diritto di replica i nostri impianti strategici a imprenditori stranieri. Da toscano guardo con preoccupazione a quello che non si sa ancora sulle Acciaierie di Piombino.
Ci sono 1800 persone appese a un filo, c’è un’intera comunità che guarda a questa azienda come ipotesi di sviluppo, c’è una regione che conta su questa attività come volano per la ripresa. Ad oggi, però, siamo un’entità zoppa. Esiste un fantomatico piano industriale che nessuno ha mai visto. Esiste un accordo con Ferrovie dello Stato per potenziare la rete ferroviaria di trasporto della produzione d’acciaio, ma non abbiamo alcuna garanzia che effettivamente l’imprenditore indiano lasci la commessa a Piombino e non delocalizzi tutto fuori dall’Italia.
A posteriori ha poco senso domandarsi perché non sia stata esercitata la goldenpower sulla nostra industria dell’acciaio. Ma adesso ci aspettiamo risposte e fatti. E soprattutto un reale sostegno verso quel mondo imprenditoriale italiano che ha ancora voglia di investire e mettersi in gioco per sostenere la produzione interna e difendere le nostre eccellenze, ma che ha bisogno di garanzie e certezze da parte del governo”.
Sempre ieri, nell’ambito della discussione in Senato in merito al settore Siderurgico, il Senatore Massimo Mallegni ed altri parlamentari forzisti hanno firmato una mozione che impegna il Governo Draghi:
- a sostenere in Europa l’avvio di una politica industriale comune per il settore dell’acciaio, riconoscendone l’importanza strategica per l’Europa;
- ad adottare un nuovo piano di azione aggiornato alle presenti circostanze con una visione a lungo periodo rivolta ai prossimi decenni;
- a risolvere tempestivamente i tavoli di crisi aperti,favorendo processi di riconversione tecnologica e garantendo la tutela dell’ambiente, della salute e il rilancio della produzione nazionale per intercettare la crescita sempre maggiore della domanda dell’acciaio a livello globale;
- a valutare l’opportunità di prorogare l’estensione anche al settore siderurgico del Golden Power, con l’obbiettivo di garantire il livelli occupazionali e la produttività, già prevista nel decreto liquidità, purtroppo cessato il 12.2020;
- a rafforzare con ulteriori iniziative il processo di riconversione ecologica del settore siderurgico italiano, in continuità con gli investimenti previsti nella Proposta di Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Orgogliosi della mozione targata Forza Italia approvata in queste ore in Senato, orgogliosi di portare avanti la battaglia per la salvaguardia della fabbrica piombinese e della manodopera. La “politica del fare” deve finalmente prendere il posto delle promesse di tutti questi anni.
Riccardo Petraroja, Responsabile Dipartimento provincia Livorno Bilancio, Finanze e Sistema Bancario, con delega alle Politiche Economiche Forza Italia
Chiara Tenerini, Coordinatore provinciale Livorno – Forza Italia
Piombino e l’acciaio: Occorre trasparenza, basta promesse
Piombino e l’acciaio: Occorre trasparenza, basta promesse. Il Responsabile Dipartimento provincia Livorno Bilancio, Finanze e Sistema Bancario di Forza Italia Riccardo Petraroja, insieme a Chiara Tenerini: “E’ necessario, ora più che mai, un netto cambio di strategia.”
Neppure oggi, con l’arrivo in forte ritardo del nuovo piano industriale, il nodo è stato sciolto: dalle notizie che trapelano si sa che attraverso il piano si intenderebbe efficientare gli impianti di laminazione e realizzare il forno elettrico in modo da completare la gamma prodotti e far tornare l’azienda ad una redditività soddisfacente.
In realtà sembra delinearsi un gioco delle parti pericoloso.
Lo Stato ha ventilato l’ingresso nella società – come sta avvenendo con l’Ilva di Taranto – ma non l’ha ancora definito.
Lo Stato ha promesso una commessa di rotaie da 900 milioni per dieci anni.
La Regione ha promesso 30 milioni per la realizzazione dell’annunciato forno elettrico e risorse per ricerca e formazione.
Promesse e ancora (solo) promesse.
A sua volta la proprietà, arrivata ormai dal luglio 2018, non ha ancora fatto piena chiarezza sul progetto e tutte le mirabolanti promesse enunciate finora sono condizionate all’intervento esclusivo dello Stato, oltre che all’andamento del mercato.
Come dire se lo Stato Italiano ci mette i quattrini, forse, il magnate indiano dell’acciaio investe (?) qualche spicciolo.
Vogliamo salvare l’ Acciaieria di Piombino?
Oggi è assolutamente necessario avere da parte di tutte le parti in causa chiarezza di idee e soprattutto trasparenza, che manca del tutto da parte dell’investitore.
Jindal continua a giocare a nascondino con il MISE, la Regione Toscana, la città di Piombino e tutti gli operai che vorrebbero conoscere il loro destino.
In barba alle normali regole del Codice Civile, continua nella sua politica assurda e pericolosa di non depositare i bilanci presso il Registro delle Imprese di Livorno, impedendo di fatto ai terzi, quali che essi siano, la giusta verifica ed il giosto controllo sulle proprie attività.
A tutt’oggi – dichiarano Tenerini e Petraroja – non risultano depositati i bilanci di esercizio, con l’eccezione dell’anno 2017, della società JSW Steel ItalY srl, che rappresenta il 99,999% del capitale sociale della JSW Steel Italy Piombino SPA, cioè della società che manda avanti quello che resta della fabbrica piombinese.
Da una ulteriore ricerca , effettuata presso la CCIAA della Maremma e del Tirreno, emerge che in data 30 marzo 2020, sia stato depositato un verbale di assemblea straordinaria, con il quale la società JSW Steel Italy srl ha proceduto all’aumento di capitale sociale da 20mila euro a 12 milioni e mezzo di euro, destinando il sovraprezzo di euro 12.500.000 a copertura di perdite per euro 9.901.984, sulla base di una situazione patrimoniale al 31.12.2019, allegata all’atto, con la quale per l’appunto si evidenzierebbero perdite di tale valore.
Questo è un fatto gravissimo – affermano i forzisti – in quanto l’unico bilancio depositato , quello 2017,recava perdite per 1.039.245, e quindi, in assenza di bilanci depositati per gli anni 2018 e 2019, risultano del tutto incomprensibili tali operazioni, prive di quella elementare e basilare trasparenza ed osservanza delle regole civilistiche che sono alla base dell’Impresa e, per la cui violazione, alle comuni Imprese Italiane vengono irrogati provvedimenti sanzionatori durissimi .
Come FORZA ITALIA, chiediamo di comprendere con quale superficialità, a partire dal 2018, gli Organi competenti, cioè Governo Italiano attraverso il MISE, Regione Toscana, ed il novello Vice Presidente della società ISW Stell Italy Piombino SPA Marco Carrai abbiano affrontato la problematica della Fabbrica di Piombino
Il destino degli operai e di tutte quelle ulteriori imprese che lavorano nell’indotto non possono e non devono essere abbandonati.
Come FORZA ITALIA ci faremo carico, di segnalare al MISE questa spiacevole e singolare situazione .
E’ necessario, ora più che mai, un netto cambio di strategia.
Riccardo Petraroja, Responsabile Dipartimento provincia Livorno Bilancio, Finanze e Sistema Bancario, con delega alle Politiche Economiche Forza Italia
Chiara Tenerini, Coordinatore provinciale Livorno – Forza Italia
Piombino e l’acciaio: JSW, fu vera gloria?
Piombino e l’acciaio: JSW, fu vera gloria? Il Responsabile Dipartimento provincia Livorno Bilancio, Finanze e Sistema Bancario di Forza Italia Riccardo Petraroja, insieme a Chiara Tenerini: “A rischio la CIG di 1500 lavoratori, con ulteriore rischio anche per i pochi appalti dell’indotto rimasti”
La stampa nazionale e locale negli ultimi giorni si è occupata delle vicende legate all’Acciaierie di Piombino e alla partecipazione del magnate indiano Saijan Jindal all’operazione di salvataggio connessa.
La cronaca conferma una situazione incerta e assolutamente non definita da parte di JSW, questo ci fa azzardare che forse il Sig. Carrai non sia a conoscenza di questa incertezza e assenza di trasparenza che accompagna da troppo tempo la situazione siderurgica di Piombino.
In “zona Cesarini” sarebbe (?) stata presentata una cosiddetta “bozza” di piano industriale al MISE, che in maniera generica sembrerebbe voler confermare la volontà del Gruppo Jindal di investire a Piombino in un nuovo forno elettrico e nel treno di laminazione.
Niente di nuovo sotto il sole, la solita generica promessa priva di impegni economico-finanziari, di crono-programma e di tutto quanto sarebbe necessario per risolvere una situazione che si trascina ormai dal giorno dello spegnimento dell’altoforno.
A rischio la cig di 1500 lavoratori, con ulteriore rischio anche per i pochi appalti dell’indotto rimasti, generando potenziali nuovi licenziamenti.
Potrebbe addirittura paventarsi uno scenario simile anche per quei 400 dipendenti ca. che in questo momento stanno continuando a lavorare.
Uno Stabilimento che cade a pezzi e che avrebbe bisogno di maggiore e continua manutenzione.
Del Governo, che si era impegnato ad entrare nella gestione di JSW, ad oggi non ne abbiamo ancora traccia.
Denunciamo una situazione mortificante per la comunità piombinese ed estremamente pericolosa per il tessuto economico di tutta la Val di Cornia.
Dal 2014 siamo passati dal commissariamento, visti i bilanci di Cevital, alle perdite degli ultimi due anni, per oltre 89 milioni di euro, “riuscendo” a salvare occupazione piena per soltanto 300/400 dipendenti e Cassa Integrazione per altri.
Le notizie che si ricavano dal Registro delle Imprese di Livorno in relazione alla compagine sociale di JSW e relativi bilanci, costituiscono un maggiore e più pericoloso vulnus per la credibilità di tutta questa operazione industriale.
La JSW STEEL ITALY PIOMBINO SPA vanta oggi un capitale sociale di euro 21 milioni ca., ma soltanto lo 0,001% del Capitale Sociale è posseduto dalla società JSW STEEL LIMITED e questo vuol dire che il signor Jindal, rappresentato dalla società JSW STELL LIMITED, è impegnato nell’ipotesi piombinese per ca euro 21 mila.
La società JSW STEEL (NETHERLANDS) B.V., invece, che in pratica detiene quasi la totalità del CS della JSW STEEL ITALY PIOMBINO SPA risulta costituita in Italia nel 2017 a Milano, trasferita a Piombino nel 2019, e che, in spregio della trasparenza degli atti sociali, l’unico bilancio depositato è quello relativo all’anno 2017.
Chiediamo la trasparenza civile e programmatica necessaria per portare avanti la rinascita industriale di Piombino siderurgica.
Sembra che il piano industriale che obbligatoriamente sarebbe dovuto arrivare al MISE entro e non oltre il 31 gennaio 2021, ancora di fatto non esista.
Come sembra non esistere il crono-programma e il solido impegno finanziario.
Cosa si intende fare da parte del Governo Italiano, che risulta avere in tutta questa vicenda piombinese soltanto una presenza ectoplasmatica, essendo da sempre interessato soltanto alle vicende di Taranto e mai a quelle di Piombino?
Come Forza Italia riteniamo che, non emergendo il piano industriale e stante anche la poca trasparenza generale dell’operazione, possa seriamente essere presa in considerazione l’opzione di rinunciare all’apporto del signor Jindal ed auspichiamo che il Governo Italiano esca dalla situazione letargica nella quale è precipitato.
Da valutare, non comparendo ulteriori investitori privati sulla scena, una seria e conclusiva partecipazione diretta dello Stato, così come ideato per lo stabilimento siderurgico di Taranto oppure si trovi il coraggio civile di dire ai Piombinesi che l’Acciaio non è più affare di Piombino.
Riccardo Petraroja, Responsabile Dipartimento provincia Livorno Bilancio, Finanze e Sistema Bancario, con delega alle Politiche Economiche Forza Italia
Chiara Tenerini, Coordinatore provinciale Livorno – Forza Italia
Cartelle esattoriali: né moratorie né rottamazioni
Cartelle esattoriali: né moratorie né rottamazioni. Il Responsabile Dipartimento provincia Livorno Bilancio, Finanze e Sistema Bancario, con delega alle Politiche Economiche di Forza Italia Riccardo Petraroja: “FLOP del Governo: mancanza di coraggio e semplicità nel penalizzare i contribuenti”
Imprese e cittadini italiani non godranno di moratorie e di nuove rottamazioni delle Cartelle Esattoriali già in essere e di quelle che saranno notificate a breve.
Nessuna nuova sospensione a medio termine, Nessuna moratoria, Nessuna proposta di moratoria Quater!
L’unica cosa che riesce a questo “governicchio” è forse navigare a vista, ma senza timone e senza bussola.
A Roma, in Via Venti Settembre, al numero civico 97, inoltreremo una lettera, per spiegare a chi abita nel Palazzo delle Finanze, il Ministro Gualtieri ed i ViceMinistri Castelli e Misiani, le conseguenze disastrose della pandemia da Covid19 su imprese e contribuenti italiani.
In sintesi le misure in materia di riscossione esattoriale del DL 15.1.2021 n. 3 (c.d. decreto “Riscossione”), entrato in vigore il 15.1.2021:
VERSAMENTI DERIVANTI DA CARTELLE DI PAGAMENTO
Il Governo proroga il pagamento soltanto di 28 giorni:
Le somme intimate tramite cartella di pagamento devono essere versate nei 60 giorni successivi alla data di notifica della cartella stessa.
I termini di pagamento che scadono dall’8.3.2020 al 31.1.2021 devono avvenire entro la fine del mese successivo cioè entro il 28.2.2021.
Prima del DL 3/2021, il termine finale del periodo di sospensione era il 31.12.2020 e il pagamento sarebbe dovuto avvenire entro il 31.1.2021.
Entro il 28.2.2021 le somme non devono, necessariamente, essere pagate tutte in unica soluzione, in quanto è possibile chiederne la dilazione.
Durante il periodo di sospensione non vengono notificate le cartelle di pagamento.
AVVISI DI ADDEBITO INPS
Gli avvisi di addebito INPS dovrebbero rientrare nella proroga, se i termini di pagamento scadono dall’8.3.2020 al 31.1.2021.
DILAZIONE DEI RUOLI
Sono sospese tutte le rate in scadenza dall’8.3.2020 al 31.1.2021. I versamenti delle rate sospese devono avvenire in unica soluzione entro il 28.2.2021.
Nel periodo di sospensione le istanze di dilazione vengono comunque esaminate.
Nel momento in cui il contribuente riceve una cartella di pagamento può, anche dopo lo spirare dei 60 giorni entro cui è necessario effettuare il pagamento, chiedere la dilazione del debito in un massimo, a seconda delle circostanze, di 72 rate o di 120 rate mensili.
Se si tratta di accertamenti esecutivi o di avvisi di addebito INPS, la rateazione può essere chiesta solo quando il debito è stato affidato all’Agente della Riscossione, dunque quando il contribuente risulta ormai inadempiente.
MISURE CAUTELARI E PIGNORAMENTI
Sino al 31.1.2021 l’Agente della Riscossione non procede al pignoramento di salari e stipendi.
In uguale maniera non vengono adottate misure cautelari, come ad esempio ipoteche e fermi delle auto, nemmeno se fosse già stato notificato il relativo preavviso.
Visto il momento particolarmente delicato e un intricato quadro normativo a cui questo governo ci vorrebbe abituare, il coordinamento provinciale di Livorno si mette a disposizione dei cittadini della provincia per eventuali domande in merito alla materia fiscale.
Potete contattarci alla seguente e-mail: info@forzaitalialivorno.it
Riccardo Petraroja, Responsabile Dipartimento provincia Livorno Bilancio, Finanze e Sistema Bancario, con delega alle Politiche Economiche Forza Italia
Governo flop: STOP a moratorie, START a cartelle Equitalia
Governo: il Responsabile Dipartimento provincia Livorno Bilancio, Finanze e Sistema Bancario, con delega alle Politiche Economiche di Forza Italia Riccardo Petraroja, conferma che ad oggi non è stata prorogata la sospensione introdotta dal Decreto Cura Italia
E’ quindi terminata la moratoria degli atti di recupero coattivo dell’agente della riscossione, al via le notifiche delle cartelle di pagamento e delle azioni esecutive o cautelari.
Nel dettaglio, in caso di cartelle non scadute alla data dell’ 8 marzo 2020, il contribuente ha facoltà, in alternativa, di presentare istanza di dilazione entro la fine del mese.
I contribuenti con rateazioni pendenti alla stessa data potranno beneficiare dell’allungamento a 10 rate non pagate della condizione di decadenza dal beneficio del termine.
Nei confronti dei soggetti che hanno maturato morosità prima dell’inizio della sospensione, i pignoramenti possono essere già avviati da gennaio. Tuttavia, è ancora possibile presentare una nuova domanda di dilazione senza versare le rate scadute.
A meno di proroghe, non immaginabili allo stato attuale, in considerazione anche del precario stato di salute del Governo in carica, questo è lo scenario che si presenta per la platea dei titolari di Partite Iva e di chiunque sia titolare di un rapporto debitorio con l’Agenzia delle Entrate e per conseguenze con l’Agenzia della Riscossione.
Tutto ciò naturalmente in piena pandemia e con un malessere economico-sociale che potrebbe fare arretrare il prodotto interno lordo italiano da marzo 2020 ben oltre la soglia del 10% rispetto allo stesso periodo del 2019.
In questo modo non si potrà mai riavviare il motore economico italiano:
è necessaria una mossa coraggiosa che preveda una moratoria o almeno una rottamazione quater delle cartelle esattoriali in essere, che, a detta dello stesso Governo, non sarebbero più riscuotibili in ragione di almeno il 68% del totale.
Riccardo Petraroja, Responsabile Dipartimento provincia Livorno Bilancio, Finanze e Sistema Bancario, con delega alle Politiche Economiche Forza Italia