Mazzetti: Forza Italia lavora e ottiene misure per ripresa
La deputata di Forza Italia Erica Mazzetti: “Forza Italia lavora e ottiene misure per la ripresa. Misure di Centrodestra sono parte dell’agenda di governo”
Forza Italia è centrale nel governo Draghi e, sebbene si tratti di un governo tecnico e non politico, con l’obiettivo di uscire dall’emergenza e di gettare le basi per la ripresa, sta difendendo e concretizzando i punti essenziali di un’agenda di Centrodestra liberale e riformista, che proprio per questo meriterebbe il massimo sostegno da parte di tutti.
Fermato sul nascere ogni aumento di tasse, no a tasse sulla persona o su immobili residenziali e strumentali ma anche sforbiciata alle tasse sull’impresa. Sono misure di cui non si parlava da anni, complice la nostra assenza al governo, ma di cui ha estremo bisogno il Paese e che sono diventate parte integrante dell’agenda dell’esecutivo Draghi.
Anche per questo la telefonata tra il nostro Presidente e il Premier Draghi, nella quale si è rinsaldato l’impegno reciproco sulla riforma fiscale, altro tassello imprescindibile, è notizia positiva che ci spinge a dare il massimo nel quotidiano lavoro di commissioni e d’Aula, concordando proposte migliorative per il bene di famiglie e imprese.
Questa è la strada che ha tracciato il Presidente Berlusconi e che dobbiamo percorrere, gli slogan e la demagogia lasciano il tempo che trovano e molto spesso sono pure controproducenti.
Erica Mazzetti, Deputata Forza Italia e membro della Commissione Ambiente



Siena: Un rinnovato impegno per la ripresa ed il lavoro
Intervento del Gruppo Consiliare di Forza Italia Siena durante il Consiglio Comunale di Siena sulla ripresa e il lavoro del 10/05/21
La crisi pandemica iniziata nel 2020 e tuttora in essere, ha cambiato ogni paradigma. Dal “Trionfo delle Città”, oggi viviamo una fase di transizione dove le concentrazioni urbane attraversano una fase di desertificazione e disaffezione.
La Città è in crisi: svuotata dal lavoro in remoto, barricata dai venti di lockdown e dal coprifuoco, indurita dalla crisi economica, capovolta dalla paura.
Eppure, è proprio dal vivere insieme e dal suo ripensamento che bisogna ripartire.
Mai come in questo momento storico la cosiddetta rigenerazione urbana ha bisogno anche della rigenerazione umana, di nuove competenze e riflessioni, a servizio della qualità della vita, della bellezza, della sicurezza, della sostenibilità.
Mai quanto oggi è importante chiedersi cosa sia autenticamente “smart” – dallo smart working alla smart city –, non sostituendo la tecnologia al reale, ma incoraggiando un utilizzo della tecnologia che abiliti il lavoro delle imprese, che migliori la qualità della vita, che valorizzi le relazioni e non depauperi le comunità.
Il progressivo indebolimento della rete di servizi di prossimità per i cittadini ha reso evidente, la necessità di arginare la perdita di funzioni nelle città. Questa esigenza è emersa con maggior vigore in epoca di pandemia, quando le attività economiche urbane si sono dimostrate presidi indispensabili per il benessere collettivo ma, al contempo, anche sistemi estremamente fragili.
Per tali ragioni, la tutela di questo capitale urbano, minacciato dalla drammatica crisi in corso, deve rappresentare una priorità per il rilancio economico del nostro Paese e per la vita della nostra comunità.
E’ quindi necessario definire un nuovo quadro di politiche per la Città che metta al centro le economie urbane, consentendo l’attuazione di strategie rigenerative locali condivise tra le varie amministrazioni pubbliche, associazioni di imprese, cittadini e associazioni locali.
L’importanza di cogliere questo momento come occasione per una decisiva spinta verso l’ammodernamento del sistema Italia in molti suoi aspetti è di fondamentale importanza, anche per la nostra Città.
La pandemia ha causato ingenti danni economici e sociali, tali da prefigurare la necessità di uno sforzo finanziario senza precedenti per rilanciare la ripresa, con il coinvolgimento di tutti i livelli istituzionali.
A tal proposito, l’Unione Europea ha mobilitato una massiccia quantità di risorse attraverso l’iniziativa Next Generation EU 2021-2024 e il rafforzamento del bilancio europeo per il periodo 2021-2027. Inoltre, una costruzione sistematica della ripresa non potrà che basarsi sugli indirizzi della nuova Politica di coesione, strumento di importanza strategica che da questa drammatica esperienza esce rinvigorito e al quale viene riconosciuto il ruolo di elemento fondante dell’Unione stessa.
Al di là degli elementi quantitativi e procedurali, va sottolineata l’importanza di sviluppare, sin d’ora, visione e modelli di Governance che guardino al medio-lungo termine e che siano realmente capaci di dare risposte concrete all’economia reale e alla vita quotidiana dei cittadini e degli imprenditori.
Il finanziamento per l’innovazione delle piccole e medie imprese, il sostegno all’occupazione giovanile, il potenziamento dei servizi pubblici e del sistema culturale, le infrastrutture, la transizione digitale e green costituiscono opportunità di modernizzazione, competitività e crescita che occorre saper cogliere per generare un importante effetto moltiplicatore per l’intera economia del Paese.
Al contempo, sarebbe utile un aggiornamento post-Covid dell’Agenda urbana per rafforzare la resilienza della città e della sua economia, consentire una vita di relazioni in sicurezza, favorire l’innovazione e la digitalizzazione dei sistemi economici e valorizzare gli aspetti culturali e identitari in una nuova dimensione di “prossimità urbana”.
In questi tempi difficili, l’impegno dell’Amministrazione Comunale è più che mai volto a garantire una più rapida ripresa del sistema economico; al contempo, però, è necessario guardare anche alla fase post- emergenziale come occasione per realizzare azioni concrete per il futuro della città e delle economie urbane.
Per questo il nostro impegno, dovrà essere volto a sostenere progettualità di sviluppo urbano ed economico a partire da visioni condivise, definite dagli attori economici e sociali locali.
Ciò dovrebbe condurre anche ad una maggiore facilità di accesso alle risorse della nuova Politica di coesione 2021-2027 per valorizzare le strategie che nascono “dal basso”, nella consapevolezza che imprese e città possono contribuire reciprocamente alla definizione di nuove regole e nuove politiche per la rinascita dei sistemi economici e urbani.
A questi aspetti, si aggiunge, ora, anche la necessità di ideare nuove soluzioni per far fronte alle sfide poste dall’emergenza sanitaria. La pandemia ha generato impatti molto rilevanti sul settore del commercio, del turismo e dei servizi.
Siamo di fronte a un crollo devastante dei consumi, con crisi di liquidità e magazzini fermi, che lascerà segni indelebili sul sistema dei servizi e sui posti di lavoro e che potrebbe comportare anche una modifica duratura delle modalità di acquisto e dei comportamenti delle persone nelle città. I cambiamenti riguardano sia gli spazi interni che quelli esterni degli esercizi commerciali.
La prevenzione del contagio, infatti, sta obbligando a rivedere l’architettura degli spazi di vendita e di somministrazione e a modificare le modalità di offerta del servizio, minimizzando code ed evitando assembramenti. Le ripercussioni potrebbero riguardare anche i centri commerciali e gli ipermercati, con un possibile calo dell’attrattività qualora fossero percepiti come luoghi affollati e poco sicuri.
Per contro, nel periodo di confinamento, i negozi di vicinato hanno riconquistato un ruolo di primo piano nella vita quotidiana e nelle abitudini dei consumatori, poiché sono risultati improvvisamente più aderenti alle mutate necessità dei cittadini, nella capacità di offrire servizi di prossimità accessibili a tutte le fasce di popolazione – anche quelle più deboli – e di garantire sicurezza e numerosi vantaggi, come: la consegna a domicilio di generi non solo alimentari, la spesa in negozio su prenotazione, la presenza capillare nel territorio, la sicurezza di un ambiente conosciuto e la relazione umana con il cliente.
Si è, quindi, assistito ad una riscoperta dei valori della prossimità e ora la sfida per gli operatori economici è quella di saper trasformare questo cambiamento in un’opportunità di rilancio, utilizzando al meglio le risorse previste per la ripresa anche per offrire nuovi servizi e consolidare il rapporto con le nuove tecnologie.
Bisognerà agire necessariamente su diversi livelli: locale, nazionale ed europeo, per far sì che Siena possa ripartire e magari migliorarsi.
• Agire a livello locale, affinché tutti i soggetti interessati possano, “dal basso”, contribuire a delineare e co-progettare la visione di sviluppo della città; a livello nazionale, perseguendone la qualità fisica e infrastrutturale, con regole chiare semplici per dare certezze a cittadini, imprenditori e investitori; a livello europeo, contribuendo a delineare e attuare il quadro delle politiche necessarie ad uno sviluppo sostenibile che tega conto del sistema economico esistente.
• Rafforzare l’attrattività urbana di Siena per garantire qualità di vita ma sopratutto lavoro, ponendo attenzione alle politiche nazionali e regionali in materia di: offerta abitativa; sviluppo di nuova imprenditorialità; diffusione di reti commerciali equilibrate; sistemi di mobilità integrata e sostenibile per l’accessibilità e la sosta di persone e merci; infrastrutture, anche digitali; valorizzazione dello spazio pubblico e dell’ambiente urbano; sicurezza e legalità; tutela del centro storico e del patrimonio culturale; recupero e riuso del patrimonio immobiliare dismesso.
• Sostenere le imprese con adeguate politiche fiscali, ma soprattutto misure di fiscalità locale di vantaggio; promuovendo la transizione ecologica delle imprese; operando in modo interdisciplinare per sviluppare politiche integrate in grado di coniugare scienza e tecnologia, cultura, innovazione e creatività per contrastare i problemi di congestione, degrado, disoccupazione, discriminazione, emarginazione e inquinamento.
• Innovare: oggi, ai servizi è richiesto di essere più efficienti, fruibili, modulari, personalizzati, mentre alla Città è richiesto di evolversi verso modelli sostenibili, basati su dati monitorabili nel tempo, in cui realizzare una gestione intelligente delle risorse economiche, ambientali, culturali e sociali presenti, a partire dai bisogni delle persone e attraverso una Governance aperta e partecipativa.
È necessario considerare l’innovazione secondo un’accezione ampia, tale da raggiungere in modo capillare anche le imprese più piccole, favorendo gli investimenti in innovazione e digitalizzazione in una logica sistemica.
Solo in questo modo, le imprese potranno continuare a svolgere un ruolo chiave nella costruzione di benessere, sicurezza e qualità dell’ambiente urbano, concorrendo al completamento di una vera Smart city italiana.
• Tutelare, infine, le tradizioni e i negozi storici: idee, cultura, arte e bellezza sono un grande volano per la rinascita della nostra Siena, e a partire dalla “riscoperta della prossimità”, possono generarsi nuovi modelli di acquisto legati alla valorizzazione dei prodotti locali e all’attenzione alla storia dei luoghi e alle nostre tradizioni.
Forza Italia è pronta e disponibile a tradurre in azioni concrete quanto enunciato; il nostro obiettivo è quello di lavorare per costruire una Siena sempre più forte, e sempre più protagonista.
Noi ci siamo sempre stati, e continueremo ad esserci per sostenere i nostri cittadini, nessuno escluso.
Coordinamento provinciale Forza Italia Siena



Bergamini: Dobbiamo mettere le donne al centro della ripresa
La deputata e sottosegretario ai rapporti con il parlamento di Forza Italia Deborah Bergamini: “Dobbiamo mettere le donne al centro della ripresa, al centro del Recovery Plan. Questa è l’occasione, giusta e irripetibile, per raggiungere finalmente l’equità e l’uguaglianza“
“La pandemia ha aumentato le disparità già esistenti tra donne e uomini in quasi tutti gli ambiti della vita: in Italia, in Europa, nel mondo.
Questo arretramento non è una nostra opinione ma è un fatto e, come tale, riguarda tutti.
Sono meno di un terzo (il 28%) le donne dirigenti in Italia: su questo fronte il nostro Paese si posiziona quintultimo nella classifica degli Stati membri dell’Ue. Eppure le lavoratrici italiane sono le più colpite dai contagi professionali da Covid-19: in prima linea contro la pandemia, ma ancora nelle retrovie in troppe Istituzioni pubbliche e private.
Dobbiamo mettere le donne al centro della ripresa, al centro del Recovery Plan. Questa è l’occasione, giusta e irripetibile, per raggiungere finalmente l’equità e l’uguaglianza, ripartendo da un welfare capace di promuovere e sostenere il lavoro femminile, tutelare le madri lavoratrici, affinché non si trovino più nella condizione di dover scegliere fra carriera e famiglia.
La società è la casa delle donne, non le mura domestiche. E’ il momento di liberare energie, professionalità, competenze troppo a lungo tenute in silenzio e in disparte. Senza il sostegno delle donne l’Italia non si sarebbe liberata dalla dittatura, senza il sostegno delle donne l’Italia non riuscirà a liberarsi dalla crisi sanitaria, economica e sociale che ci imprigiona. L’Italia è donna, così come lo sono la democrazia e la libertà.
Buon 8 marzo a tutte”.
Lo afferma la deputata di Forza Italia Deborah Bergamini, sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento.
Mazzetti: Conte blinda gli italiani soffocando la ripresa
La deputata di Forza Italia Erica Mazzetti: “Con lo spettro dell’impennata dei contagi il premier Conte blinda gli italiani. Così si soffoca la ripresa economica e sociale di un paese”
“Con le restrizioni della seconda ondata “non è andato tutto bene” , l’arcobaleno è spartito dai profili degli Italiani e sono scomparsi anche gli striscioni di speranza da tanti balconi. Tanto è che a distanza di mesi la situazione è solo peggiorata.
E cosa pensa di fare il Governo Giallorosso adesso? La soluzione che l’Esecutivo pensa di aver trovato, lo racconta la stampa, è quella di intervenire sugli indici di rischio per facilitare gli ingressi in zona arancione delle regioni a rischio alto.
Questo è quanto avrebbe proposto, il ministro della Salute Roberto Speranza nel corso della riunione tra governo e Regioni, ribadendo che sarà mantenuto il modello delle fasce e che sarà confermato nel nuovo Dpcm l’abbassamento della soglia dell’Rt: con 1 si va in arancione e con 1,25 in zona rossa.
Con queste scelte si va verso una sola direzione: tenere gli Italiani sempre più limitati nella loro libertà e quindi rendere sempre più pieno di ostacoli il cammino futuro delle imprese tricolori”
“La mia proposta è sempre la stessa da fine ottobre 2020: per tutte le attività si predispone un protocolli di sicurezza , magari scritti insieme agli addetti di settore ed agli uffici competenti in materia, e chi si adegua a tale protocollo ed alle normative vigenti in materia apre con una semplice autocertificazione presentata al Comune e se sgarra paga con la chiusura immediata e la pena amministrativa. Solo così si può veramente ripartire. Basta con “l’elemosina” dei ristori o meglio elemosina che arrivano in ritardo e non a tutti. Basta con le solite toppe, servono soluzioni definitive e non parziali.”
“Come spesso detto da Noi di Forza Italia, ci rivolgiamo al Premier Conte, affinchè prima di pensare a continuare a penalizzare gli italiani ,che creano lavoro e pagano le tasse per “campare” i servizi statali , con chiusure affrettate e prolungate per molti esercenti e lavoratori, inizi a eseguire i bonifici sui conti correnti di chi sarà sacrificato.
Perchè visto che non siamo in Germania, e Conte non è la Merkel, vogliamo certezze per i nostri cittadini e non promesse farlocche. Con le dirette fb e le promesse la gente non mangia.”
Erica Mazzetti, Deputata Forza Italia