Firenze: caos permessi per accompagnamento scolastico
Firenze, il capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale della Toscana Marco Stella: “Dal Comune informazioni caos su permessi per accompagnamento scolastico e donne incinte. Sono prorogati o no? Indicazioni discordanti non penalizzino i cittadini”
“Il Comune di Firenze sta facendo confusione per i cittadini titolari di permessi per la sosta auto. Solo da poco tempo è stato reso noto che la proroga automatica dei contrassegni non è valida per i permessi per l’accompagnamento scolastico e per quelli “W la mamma”, ai cui titolari verrà inviata apposita comunicazione: ci chiediamo il perché di questa discriminazione, e anche le ragioni di una mancata informazione al riguardo verso il personale di SaS, che ringraziamo per il quotidiano impegno svolto sempre con grande professionalità, anche in momenti difficili come questo”.
Lo afferma il capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella.
“Diverse persone titolari di contrassegni per l’accompagnamento scolastico o per le donne in dolce attesa, ci riferiscono che alla Sas – spiega Stella – viene risposto loro che la proroga del permesso è automatica, come per chi ha il contrassegno Ztl, Zcs o per disabili, che sono stati prorogati fino al 31 marzo 2022 in conseguenza dello stato di emergenza sanitaria. Palazzo Vecchio, invece, dice che quei contrassegni vanno rinnovati. Serve chiarezza, non vorremmo che alla fine gli automobilisti incorressero in multe. E poi, perché il Comune fa distinzioni tra diverse tipologie di permessi? E’ inaccettabile trattare così i cittadini”.
Marco Stella, capogruppo Forza Italia al Consiglio regionale toscano e vice commissario coordinamento Forza Italia Firenze Grande Città

Cantagallo: Trasporto scolastico, presentata mozione
Cantagallo, trasporto scolastico, presentata mozione dal Consigliere Comunale di Forza Italia Lorenzo Santi: “Per evitare gli errori del passato occorre organizzare il trasporto scolastico dei nostri ragazzi in vista della ripresa delle lezioni in presenza “
Sulla base degli errori commessi in passato e di quanto già successo in seguito alla riapertura delle scuole lo scorso settembre, questa mattina ho ritenuto opportuno presentare una mozione al comune di Cantagallo per organizzare il trasporto scolastico dei nostri ragazzi in vista della ripresa delle lezioni in presenza a partire dal prossimo 7 gennaio.
Premesso che una delle principali cause della crescita della curva dei contagi, legata alla riapertura delle scuole, è legata alla mala gestione del trasporto studentesco; ritengo opportuno onde evitare scuolabus affollati e non idonei a garantire le distanze minime di sicurezza previste dalle normative igienico-sanitarie nazionali, organizzare fin da subito il da farsi per non farsi trovare impreparati anche questa volta, scongiurando così una nuova chiusura delle scuole.
I bus scolastici dovranno, per motivi di sicurezza, essere ridotti al 50% della capienza e per questo motivo nella presente mozione si impegna il sindaco e la giunta comunale a attivarsi con gli organi competenti, coinvolgendo eventualmente aziende private, affinché queste norme vengano rispettate.
Mi auguro che venga data concretezza a queste misure in forma urgente per garantire il rispetto delle regole igienico sanitarie e di distanziamento sociale volte a preservare la salute dei nostri studenti.
Lorenzo Santi, Consigliere Comunale di Forza Italia a Cantagallo
Mozione per il trasporto scolastico e contrasto alla diffusione del Covid-19
Cantagallo, 10 Dicembre 2020
Al signor Sindaco
Premesso che
– una delle principali cause della crescita della curva d’infezione, legata alla riapertura delle scuole, è da attribuirsi alla mala gestione del trasporto studentesco;
– spesso e volentieri, nei mesi passati gli scuolabus sono risultati affollati e non idonei a garantire le distanze minime di sicurezza previste dalle normative igienico-sanitarie nazionali;
– il 7 gennaio prossimo, si prevede la riapertura delle scuole al 75% di presenza; a tal proposito, i bus scolastici dovranno, per motivi di sicurezza igienico sanitaria, essere ridotti al 50% della capienza;
Considerato che
la cifra complessiva stanziata dal governo per il supporto al Trasporto pubblico locale, attraverso il decreto agosto (art. 39 e 44), il Decreto Ristori (art. 27) e la Legge di Bilancio (art. 146 e 152) è di 900 milioni. Si tratta di finanziamenti più che sufficienti, fino alla fine dell’anno scolastico a giugno, a garantire nuovamente il lavoro alle 6.000 imprese italiane private con 25.000 bus turistici fermi da mesi;
Visto che
i bus turistici a noleggio in Toscana, risultano essere censiti in circa 1950 unità, fra grandi e piccoli, e che questi possono già assicurare la soglia del riempimento al 50%, senza quindi dover ricorrere ad orari scaglionati per il trasporto;
questi ultimi potrebbero essere dedicati e destinati in modo specifico al servizio di trasporto scolastico sicuro: un modo questo che garantirebbe, più facilmente, il tracciamento dei passeggeri e, contestualmente, permetterebbe ad aziende messe in ginocchio dalla crisi causata dall’emergenza sanitaria di tornare a lavorare;
Si impegna il sindaco e la giunta
− di chiedere alla Provincia di prendere in considerazione la possibilità di potenziare il servizio di trasporto scolastico relativo alle scuole superiori e di prendere in considerazione la possibilità di potenziare il servizio di trasporto per tutti i gradi inferiori di istruzione.
− Di affiancare ai servizi già attivi, attraverso una apposita convenzione e con l’aiuto della Regione, le aziende toscane di trasporto private.
− Di dare concretezza a queste misure in forma urgente pe garantire il rispetto delle regole igienico sanitarie e di distanziamento sociale volte a preservare la salute dei nostri studenti.
Il consigliere comunale
Santi Lorenzo
Trasporto scolastico, Marchetti: Deroga metro senza senso
Il Capogruppo regionale di Forza Italia Maurizio Marchetti replica a Ceccarelli: “Trasporto scolastico, la deroga al metro non ha senso, no a roulette covid sulla pelle dei ragazzi“
«Per il trasporto scolastico, che il Pd regionale chieda la deroga al metro di distanza non ha senso ed è una pericolosa roulette covid sulla pelle dei nostri ragazzi. Se il metro è precauzione utile e necessaria rispetto al contagio, va mantenuto sempre. Se non lo è, lo togliamo sempre. Ma lo è, e oggi il virus presenta alla sinistra il conto di una situazione arretrata del parco mezzi di trasporto pubblico da noi e anche da me personalmente sempre evidenziata.
Allora Ceccarelli mi prendeva in giro, oggi mendica deroghe che mettono a rischio la salute dei giovani toscani e delle loro famiglie»: l’affondo arriva dal Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti, da settimane ormai preoccupato per gli standard di sicurezza legati al rientro a scuola. Trasporti in primis.
«Pd, renziani e M5S al governo nazionale e regionale continuano a ripetere la data del 14 settembre come un mantra. Ma è una pratica autoconsolatoria, perché ad oggi mancano aule, docenti, personale, medici d’istituto, trasporti, banchi… riassumendo molto: tutto», allarga le braccia Marchetti.
Pochi mezzi, vecchi e inadeguati è problema storico in Toscana. Mi avete sempre preso in giro perché ne chiedevo, oggi il virus presenta il conto
«La verità, poi – prosegue – è che in realtà le scuole riprendono l’attività non il 14, ma il 1 settembre per i ragazzi che hanno da recuperare qualche materia. Mancano dunque una manciata di giorni. E’ comunque tardi. Ma lo era già in era pre-covid – incalza Marchetti – perché solo nell’ultimo anno scolastico gli studenti pendolari hanno dovuto affrontare autentiche odissee quotidiane con lotte all’ultimo predellino anche solo per salire su bus vecchi, malsicuri, stipati all’inverosimile e che troppo spesso hanno lasciato i ragazzi a piedi. Questo per il trasporto pubblico locale.
Quanto agli scuolabus per i più piccoli, peggio mi sento. Si sono voluti mantenere bus-pollaio per classi-pollaio solo per risparmiare facendo pagare il disagio ai nostri alunni e studenti. Oggi l’assessore Ceccarelli leggo che si accorge che i mezzi sono pochi e vetusti? E negli ultimi dieci anni mentre le famiglie si lamentavano di questo lui dov’era? Ah già: prendeva in giro me che glielo facevo notare, andando in giro a inagurare un bus qui e uno là come fossero la soluzione».
Oggi la richiesta di deroga al metro lascia Marchetti basito: «Con la richiesta di flettere un’unità di misura rigida mettendo a repentaglio la salute dei ragazzi, delle famiglie e del personale scolastico – conclude – Pd e sinistra toscani si arrendono ai propri fallimenti. Peccato che a pagarne lo scotto siano i nostri figli e nipoti».

