Bergamini: Intervista sul Decreto Semplificazioni
Intervista alla deputata e sottosegretario di Stato ai rapporti con il Parlamento di Forza Italia Deborah Bergamini sul Decreto Semplificazioni
«Le forze della maggioranza stanno imparando a lavorare insieme e il decreto semplificazioni in questo senso è davvero un passaggio decisivo. Anzitutto, perché ha al proprio interno temi molto articolati e anche divisivi e quindi mette alla prova la maggioranza. Poi, perché da questo provvedimento dipende la possibilità di attuare effettivamente il Pnrr secondo gli impegni che ci siamo presi con l’Unione europea, che, voglio ricordarlo, comprendono anche una tabella di quaranta riforme. Ma soprattutto, credo che il lavoro su questo decreto sia fondamentale per scrivere il futuro di questa maggioranza».
Deborah Bergamini, sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento ed esponente di punta di Forza Italia, ha la responsabilità di rappresentare il governo nei lavori parlamentari di conversione del decreto legge semplificazioni. Non ci gira intorno: va subito al cuore politico del problema.
Sottosegretario Bergamini, in che senso l’esame del decreto semplificazioni scriverà il futuro di questa maggioranza?
Questo lavoro impone alle forze politiche una riflessione sulla loro adesione alla maggioranza di governo, sul rapporto con le altre forze politiche che ne fanno parte, sul lavoro unico che il governo è chiamato a fare fino al 2023, o comunque fino a quando durerà la legislatura. È un lavoro unitario straordinario prima di tornare alla logica degli schieramenti contrapposti. Un’occasione di cui dobbiamo cogliere tutte le potenzialità.
Come sta andando finora?
I segnali che arrivano dai primi giorni di lavoro sono assolutamente positivi, mi pare ci sia consapevolezza di questa sfida e disponibilità a cercare punti di sintesi e di intesa, magari rinunciando a qualche bandierina di partito. Siamo solo all’inizio, ma è un inizio molto confortante, abbiamo discusso solo di emendamenti migliorativi. Un primo segnale positivo è arrivato anche dal governo sulla governance del Pnrr.
Avete aperto alla possibilità di allargare la cabina di regia a comuni, Regioni, delegazione parlamentare. Dobbiamo ancora definire formalmente questi passaggi, ma non c’è dubbio che dai partiti arriva la tensione ad allargare il dibattito pubblico sul Pnrr. Il governo vuole rispondere a questa tensione con un’apertura. Era stato lo stesso governo, d’altra parte, proprio sulla governance, ma anche sul resto del decreto, a dire che aveva bisogno delle proposte e del lavoro del Parlamento per rafforzare il provvedimento.
Si è molto parlato della complessità di un decreto di 66 articoli e dei temi divisivi, a partire dagli appalti, su cui sta a voi un difficile lavoro di mediazione. Ma ci sono anche parti del decreto per cui il copione è diametralmente opposto: unanimità dei partiti di maggioranza e il governo frena, fosse anche solo per un problema di cassa. Come esempi si possono portare la governance già citata e anche le moltissime proposte di estensione del Superbonus. Che atteggiamento avrà il governo?
Sulle procedure si confrontano due anime: una, che ha dentro il mio partito, Forza Italia, spinge per semplificare tutto ciò che è possibile semplificare, con l’obiettivo di lasciare un Paese più efficiente anche dopo il Pnrr; l’altra ha una sensibilità diversa verso le procedure e vede nei minori controlli un rischio in termini di qualità del risultato e di illegalità.
Dobbiamo lavorare per prendere il meglio da queste due visioni e lavorare bene insieme per una sintesi che risponda al disegno più grande che è la vera missione di questo governo: rispettare gli impegni Ue significa aiutare il Paese a ripartire, rimettere in moto la macchina produttiva, migliorare la vita dei nostri concittadini. Ripeto, i primi segnali sono molto positivi. Vedo un atteggiamento costruttivo da parte di tutti.
Poi ci sono i temi su cui il governo frena la spinta trasversale dei partiti.
E’ vero, c’è anche questo scenario. Della governance ho detto. Sull’estensione del superbonus a categorie catastali finora escluse, come i beni di impresa, c’è un vincolo di finanza pubblica di cui tenere conto. Dobbiamo ancora valutare fin dove potrà spingersi il governo, sempre in un’ottica di dialogo costruttivo.
Mazzetti: Avanti tutta con le semplificazioni
La deputata di Forza Italia Erica Mazzetti: “Avanti tutta con le semplificazioni volute dal Governo Draghi. Dobbiamo aprire cantieri e costruire per rilanciare l’Italia. Subito. No a chi frena per motivi ideologici”
Dobbiamo andare avanti guardando al futuro, basta con chi vuole frenare per meri motivi ideologici di sinistra! Finalmente abbiamo un Governo che decide, che accelera sui cantieri e sulle infrastrutture. Questo Esecutivo Nazionale trasversale, è nato per decidere, per fare per il Paese per uscire rapidamente dalla crisi pandemica.
Chi adesso cerca di ostacolare questa azione, lavora contro l’Italia. Adesso con il decreto Semplificazioni, come annunciato dalla stampa, ritornano i subappalti senza soglia. L’attuale limite del 40% introdotto come deroga al Codice degli appalti e in vigore per tutto il 2021 scompare. La soglia è abrogata anche per gli appalti specialistici “di notevole contenuto tecnologico”.
Per le opere del Recovery viene poi abrogato il divieto di affidamento congiunto previsto dal Codice degli appalti. Con il cosiddetto ‘appalto integrato’ si torna al general contractor, l’appaltatore che si occupa in un colpo solo di progettazione, esecuzione e collaudo. Si torna a pensieri ed azioni simili alla Legge Obiettivo dell’allora Governo Berlusconi. Il Recovery ci impone entro il 2026 di terminare le opere pubbliche, non possiamo perdere questo “treno del cambiamento”.
Ogni semplificazione intelligente e utile nel rispetto della sicurezza dei lavoratori è oggi fondamentale per far ripartire il Paese. Ci auguriamo chi oggi urla contro ogni semplificazione e miglioramento nell’organizzazione e nella gestione degli appalti, rifletta bene. Altro che sciopero generale dei sindacati, ci sarebbe da ringraziare un Governo che ha il coraggio delle sue scelte, che comprende come sia fondamentale non perdere l’opportunità che ci concede l’Europa con il Recovery.
Erica Mazzetti, Deputata Forza Italia


Marchetti: Decreto semplificazioni, Lucca grande assente
Il Capogruppo regionale di Forza Italia e Coordinatore provinciale di Lucca Maurizio Marchetti: “Semplificazioni, Lucca grande assente. Altro che letterine, commissario per gli assi viari contro il fallimento Pd. Il nord-sud già finanziato, il Pd lo tiene in serbo per tagliare nastri elettorali?”
«Lucca grande assente nel decreto Semplificazioni che, pur non semplificando un bel nulla, però per lo meno prova a individuare un elenco di opere incompiute e strategiche. E il sistema tangenziale lucchese però non c’è. E’ gravissimo. Inutile che ora Menesini scriva a Conte. Più che le letterine di Menesini al governo, per altro solo annunciate e tardive, ormai per gli assi viari serve un commissario che superi il fallimento politico-amministrativo di Pd e sinistre che fanno filotto tra governo e amministrazioni locali».
A invocare il commissario per realizzare il sistema tangenziale lucchese è il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti (Coordinatore provinciale di Forza Italia) che a più riprese ha spronato le istituzioni, dal Comune di Lucca alla Provincia e fino alla Regione, a procedere alla cantierizzazione dell’opera viaria più attesa dai lucchesi.
«Ma ci rendiamo conto che l’asse nord-sud è già finanziato? Non vorrà mica il Pd tenersi l’opera in serbo per tagliare nastri elettorali mentre la città e la Piana affogano nel traffico? C’è un intero polo industriale, quello del cartario, che aspetta e spera da anni. Tutto l’universo produttivo d’area asfissia nella carenza infrastrutturale. E’ un danno pazzesco al territorio e alle sue capacità di sviluppo. E siccome l’assenza è divenuta emergenza, allora ecco perché serve il commissario», incalza Marchetti.
«Per il Pd che guida Comune e Provincia a Lucca e Regione Toscana, il tempo delle letterine era ieri. E’ mentre si predisponeva il decreto – sottolinea Marchetti – che le istituzioni locali dovevano esprimere le loro priorità caldeggiandole a Roma. Ora non vale più, è solo un’operazione di facciata, per di più declinata al futuro e destinata all’inconcludenza. Il Pd continuerà a tenere gli assi viari in ostaggio delle proprie beghe interne, di campanile, delle sue logiche particolari. Con buona pace delle esigenze della città e della sua cintura che chiedono buona mobilità con un progetto di cui si parla dal 1935, in parte già finanziato dal Cipe con una quota di risorse regionali.
Che si aspetta? Il favor di elezioni per tagliare il nastro di una prima transenna al di là della quale non si realizzerà nemmeno un metro di nuova infrastruttura? Questa è una beffa bella e buona per la città, per la provincia, per chi ci vive e per chi con amore e passione si ostina a produrre e a creare occupazione avendo le istituzioni che gli remano contro con ogni mezzo. Negare di fatto le infrastrutture dichiarate indispensabili a parole è proprio uno di quei mezzi». Semplificazioni
Forza Italia – Gruppo consiliare Regione Toscana

