FiPiLi: Solo 5 mln dagli autovelox spesi per manutenzione
FiPiLi, il capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale della Toscana Marco Stella, insieme a Paolo Giovannini: “Solo 5 mln € su 18 da proventi autovelox spesi per manutenzione, vogliamo spiegazioni”
“Siamo contenti che finalmente, dopo anni, anche gli esponenti del Pd siano concordi sul fatto che l’attuale gestione della superstrada Firenze-Pisa-Livorno rappresenti un problema per la Toscana, e che il tracciato della strada vada rifatto tutto. La manutenzione ordinaria non basta, c’è il rischio di buttare via soldi e sprecare tempo, senza risolvere i problemi strutturali”. Lo affermano il capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella, e il coordinatore provinciale fiorentino del partito, Paolo Giovannini.
“Dagli autovelox posti lungo la FiPiLi, ogni anno, arrivano 15-18 milioni di euro di introiti – evidenziano Stella e Giovannini -. Ma la Città Metropolitana di Firenze e le Province di Pisa e Livorno ne spendono poco più di 5 milioni per interventi sulla stessa strada. Dove vanno a finire i restanti 10-13 milioni di €? Su questo punto chiediamo risposte immediate”.
“Serve una procedura d’urgenza per l’affidamento lavori, cantieri 24 ore su 24, sette giorni su sette – rilanciano Stella e Giovannini -. Queste, per noi, sono le priorità per risolvere la questione delle chilometriche code quotidiane sulla superstrada FiPiLi. Lo svolgimento di una gara di affidamento dei lavori comporterà almeno 60 giorni di pratiche; poi, tra la redazione del bando di gara e gli accertamenti successivi dei partecipanti, i tempi di avvio dei lavori slitteranno all’autunno: è impensabile”.
Marco Stella, capogruppo Forza Italia al Consiglio regionale toscano
Paolo Giovannini, Coordinatore provinciale Forza Italia Firenze

Mallegni, Pietrasanta: Soccorsi lenti, chiedo chiarimenti
Il Senatore e Commissario regionale di Forza Italia Toscana Massimo Mallegni: “Soccorsi a rilento e risposte piccate, così non si fa. Ho scritto a Regione e Asl per chiedere spiegazioni. L’ambulanza da Pontestazzemese non arrivava, l’operatrice mi ha appeso in faccia”
«Un sinistro stradale, la chiamata al 118 e da lì, tra ritardi nel soccorso e rispostine da duemila punti, una situazione kafkiana su cui ho chiesto spiegazioni alla Regione Toscana e alla direzione della Asl Nord-Ovest»: protagonista dell’episodio, svoltosi stamani a Pietrasanta tra via I Maggio e via Aurelia, è il senatore di Forza Italia Massimo Mallegni, coordinatore regionale degli Azzurri toscani. Avendo assistito a un incidente, si è prontamente attivato per chiamare i soccorsi. Erano le 9.55, racconta Mallegni che ha formalizzato le proteste per l’accaduto in una lettera ufficiale ai vertici regionali e sanitari.
«Mi sono fermato e sono andato immediatamente a prestare soccorso alla signora che sembrava essere colpita da un malore e lamentava dolori al petto. Ho chiamato immediatamente il 118 dando indicazioni dopo essermi qualificato. Ho successivamente chiamato la polizia municipale – racconta Mallegni – che è prontamente arrivata sul posto. Alle 10 e 12 minuti, quindi trascorsi 17 minuti dal momento in cui è stata effettuata la chiamata nella quale avevo ben segnalato il dolore al petto avvertito dalla signora, come si potrà facilmente evincere dalle registrazioni, è arrivata l’auto medica con il medico a bordo». Ambulanza nulla, però. E il perché è stato presto scoperto: era stato attivato il mezzo, sì, ma da Pontestazzemese. Lontano. Serve il suo tempo.
«Comprenderete, quindi, a mio avviso la follia di un’organizzazione che chiama un’ambulanza a così tanta distanza – scrive Mallegni ai presidenti di Regione in avvicendamento Enrico Rossi ed Eugenio Giani, alla direttrice generale della Asl NordOvest Maria Letizia Casani e al direttore della centrale operativa 118 di zona Andrea Nicolini – nonostante gli sia ampiamente stato segnalato un problema riguardante un’anziana che avrebbe potuto avere problematiche di insufficienza cardiaca o altro».
Il senatore dunque richiama il 118 alle 10.20. L’intenzione era quella di protestare ma non ne ha avuto il tempo: «La signora operatrice del 118 mi ha risposto, dopo che mi ero qualificato, cito testualmente: “caro Senatore, venga lei a lavorare con noi” e mi ha abbassato il telefono. A questo punto mi chiedo ma se ad un Parlamentare della Repubblica si risponde in questo modo cosa accade ad un semplice cittadino? Mi auguro che prendiate provvedimenti esemplari nei confronti sia del primo operatore che ha, a mio avviso, trascurato la questione chiamando un’ambulanza così distante, sia nei confronti dell’altra operatrice 118 che si è rivolta ad un cittadino, peraltro qualificatosi Parlamentare della Repubblica, in maniera scortese e senza alcuna sensibilità».
«Essere operatori del 118, in particolare al centralino – sottolinea il senatore Mallegni – significa avere la sensibilità di comprendere il problema, dare anche qualche rassicurazione a chi chiama, e in ogni caso fornire immediatamente dei soccorsi che siano più rapidi possibile e non essere maleducati noncuranti delle problematiche che vengono segnalate da chi chiama. Resto in attesa di una vostra formale risposta».