Bergamini: Intervista sulle infrastrutture toscane
Intervista alla deputata e sottosegretario di Stato ai rapporti con il Parlamento di Forza Italia Deborah Bergamini sulle infrastrutture toscane
Sottosegretaria Deborah Bergamini, la Toscana continua a scontare un forte deficit infrastrutturale. E ora c’è la Fi Pi Li che è un incubo. Perchè non interviene il governo?
«Il sistema infrastrutturale toscano fa acqua da tutte le parti ed è il frutto di scelte sempre rimandate. La rete stradale risale a circa 60 anni fa, per non parlare di quella ferroviaria. La FiPiLi è il paradigma dei ritardi. Un’arteria fondamentale oggi pericolosa e malridotta dopo anni di incuria. Presto si avranno gli strumenti per accelerare e a quel punto nessuno avrà più alibi. Nel Dl semplificazione, ora alla Camera, oltre ai provvedimenti per velocizzare gli appalti, abbiamo disciplinato il silenzio-assenso.
Ed è anche prevista la riduzione dei tempi per l’autorizzazione dei progetti del Pnrr».
La Tirrenica non è stata commissariata, la Due Mari non c’è, la Tav mai partita, sulla nuova pista dell’aeroporto di Firenze si deve ripartire da capo.
«C’è una buona notizia: il Ministero delle Infrastrutture ha deciso di sbloccare 44 opere, nominando i relativi commissari. In Toscana sono comprese la Porrettana e la viabilità Est di Lucca, per la rete ferroviaria si ripartirà con raddoppio e elettrificazione della Empoli- Siena. Quanto alla Tirrenica vorrei ricordare che l’ultimo intervento è stato voluto con forza da Matteoli nel governo Berlusconi, che sbloccò i lavori nel 2009. Dopo un’attenta valutazione, il ministro Giovannini uscirà da questa situazione di stallo che ormai si protrae da 20 anni e nominerà il commissario.
Su Peretola, su cui Forza Italia si batte da sempre, c’è una diatriba che va avanti da anni, ma questo è il momento del pragmatismo. Aggiungo una riflessione sui porti, grandi assenti dalla programmazione infrastrutturale della Regione. Lasciando la situazione così com’è, e ne ho parlato in una mia visita, insieme al Senatore Mallegni con il Presidente dell’autorità portuale del Tirreno settentrionale Luciano Guerrieri, i porti toscani sono destinati ad essere tutti di media dimensione e senza una vocazione specifica. Vanno rilanciati, nel Pnrr ci sono 4 miliardi sul capitolo».
La crisi picchia sull’economia toscana post Covid. Prevederete in finanziaria risorse aggiuntive per le città turistiche come Firenze, Siena, Pisa?
«Le grandi città d’arte hanno sofferto più delle altre la crisi scaturita dalle chiusure rese necessarie per il contenimento del contagio. È ovvio che per queste città dobbiamo prevedere ristori supplementari rispetto a quelli previsti finora e decontribuzioni fiscali consistenti. Ho incontrato ristoratori e commercianti provati e la richiesta indifferibile è una minore pressione fiscale.
Fra le condizioni per avere il denaro del Next Generation Eu c’è la riforma del fisco e la faremo. Forza Italia dice basta con l’oppressione ai danni di famiglie ed imprese: servono 3 aliquote Irpef, no tax area fino a 12 mila euro di reddito, no patrimoniale. È per tutelare queste categorie che il presidente Berlusconi ha deciso di sostenere Draghi».
Com’è vista la Toscana dal governo? Draghi criticò la gestione dei vaccini, è cambiato qualcosa?
«Purtroppo la gestione della campagna vaccinale, nella fase iniziale, non è stata tre le migliori. Prediligere alcune categorie piuttosto che proteggere subito i più anziani e i fragili, ha compromesso l’esito di tutta la campagna. La gestione del generale Figliuolo ha impresso un cambio di passo ovunque. La Toscana però registra la percentuale della popolazione vaccinata più bassa d’Italia, il 34%. Auspico un significativo cambio di passo. Una regione Covid-free aiuterebbe il turismo».
Che rapporti ha con il governatore Giani?
«Mi avrebbe fatto piacere che il governatore della mia Regione coinvolgesse i parlamentari eletti in Toscana o almeno i rappresentanti toscani del governo per pianificare una strategia sui progetti del Pnrr. Io ho incontrato i sindaci dei 10 capoluoghi: dobbiamo lavorare tutti insieme in questa fase».