Ospedali, Mallegni: troppe cose che non vanno
Ospedali, il Senatore e Coordinatore regionale di Forza Italia Toscana Massimo Mallegni alla Dirigente Usl Toscana Nord-Ovest: “Dalla carenza del personale ai reparti trasferiti, troppe cose che non vanno. I cittadini hanno bisogno di sapere e di avere la sicurezza di un servizio sanitario apposito per le loro necessità”
“Gli ospedali, mai come adesso, si trovano ad affrontare una situazione veramente critica a causa sicuramente della pandemia, ma anche di una legge sanitaria che si è rivelata un completo fallimento. Per questo motivo, come è mio uso fare, ho scritto personalmente alla Dottoressa Maria Letizia Casani, Dirigente Azienda Usl Toscana Nord-Ovest, auspicando a un dialogo in merito alle gestione ma, purtroppo, non ho avuto alcuna risposta”, afferma il Senatore di Forza Italia, Massimo Mallegni, che, dopo il silenzio della Dirigente, ha deciso di pubblicare una panoramica della situazione ospedaliera di oggi.
“Nonostante riponga molta fiducia nel cambio di passo imposto dal Governo e nella figura del Generale Figliuolo, è inevitabile che al momento la situazione sia grave: i vaccini vanno a rilento e le somministrazioni ancora peggio. L’esperienza politica precedente ha lasciato infatti inefficienza e strascichi di ogni tipo e gli ospedali, insieme alle RSA, anche quest’anno sono quelli che hanno sofferto di più” afferma Mallegni.
“Devo ammettere, con grande orgoglio, che medici, oss e infermieri toscani sono stati più che all’altezza della situazione ma, è evidente, che ci sia una forte carenza di personale sanitario e questo costringe gli stessi operatori a turni massacranti e alla rinuncia di ferie e permessi, per non parlare degli straordinari che spesso fanno fatica ad essere pagati” continua il Senatore.
“Altra problematica da evidenziare è la necessità di una comunicazione con la popolazione circa il funzionamento dei nostri ospedali: le scelte fatte sulla base della nostra sciagurata Legge Sanitaria hanno agevolato la nascita di ospedali con una grande frammentazione di specializzazioni e ciò ha causato dei buchi di specialità in territori che, probabilmente, ne avevano più bisogno di altri – spiega l’Azzurro – la nostra “Grande Asl” dovrebbe puntare sul lavoro e sul valore dei pronto-soccorso, che vanno attrezzati al meglio e nei quali non deve mancare il personale.
Non è possibile che un operatore sanitario, per portare un paziente a fare una tac, per esempio, debba fare chilometri da un reparto all’altro, perdendo così tempo prezioso e mettendo, in taluni casi, a rischio la vita delle persone”.
“Avendo fatto per tre volte il Sindaco in Versilia, terra dove oggi svolgo il mio ruolo di Senatore della Repubblica, ero affezionato da prima ai piccoli ospedali comunali ma ho, successivamente, sposato la tesi dell’ospedale unico, così come era stato concepito – si legge nella lettera di Mallegni inviata alla Dirigente Casani – Ebbene quella concezione oggi non c’è più e questo grazie alle scelte politiche che non ho assolutamente condiviso, anche se rispettato. Molti reparti si sono trasferiti e, nonostante il periodo complesso che stiamo vivendo, c’è penuria di letti e il personale andato in pensione non è stato sostituito”.
“Bisognerebbe dare maggiore attenzione al ruolo dei due reparti che, più degli altri, si trovano sotto pressione e cioè il pronto-soccorso e la medicina generale – incalza il Senatore – perchè i cittadini devono sapere che, se un pronto-soccorso ha 200 accessi al giorno, probabilmente i ricoveri non supereranno il 10% e questo solo ed esclusivamente grazie a medici e infermieri che vivono quella realtà così difficile e di trincea”.
“La Versilia vale il 50% della popolazione dell’intera provincia e durante il periodo estivo si moltiplica per quattro – conclude Mallegni – per questo auspico che la scelta del Capo Dipartimento dell’emergenza possa ricadere su un esponente della Versilia, da sempre considerata “la provincia di Lucca”.
“Mi auguri infine che queste mie precisazioni vengano prese in considerazione, nonostante il silenzio della Dirigente, perchè i cittadini si meritano – oggi più che mai – un servizio ospedaliero che sia a tutti gli effetti per le loro necessità”.
Siena: interrogazione sulla situazione del 118
Interrogazione del Coordinatore provinciale di Forza Italia Siena Lorenzo Lore’ per conoscere la correlazione fra la carenza di organico dei medici 118, conosciuta da tempo e denunciata da sindacati, e le dimissioni del Direttore del 118 Siena-Grosseto
Il sottoscritto Consigliere:
– Considerato il ruolo di controllo ed indirizzo dei comuni nei confronti delle Aziende sanitarie locali esercitato attraverso le Conferenze dei Sindaci;
– viste le dimissioni presentate il 27 febbraio u.s. dal Direttore della U.O. 118 Siena-Grosseto e ritirate il 3 marzo u.s. dopo poco giorni, quindi, dalla loro comunicazione;
– visto l’articolo a mezzo stampa del sindacato Anaoo, pubblicato precedentemente alle dimissioni sopra citate, dove si denuncia la grave carenza dei medici del 118 venutasi a creare negli ultimi anni arrivata alla cifra di 21 medici in meno sui 69 previsti, evidenziando come il problema sia conosciuto da tempo frutto di carenze programmatiche annose da parte delle Istituzioni preposte;
– considerato che l’Ausl Toscana Sud Est è nata dall’integrazione delle 3 Ausl di Siena, Arezzo e Grosseto avvenuta nel 2016;
– venuto a conoscenza di un incontro organizzato per affrontare i problemi del 118 Siena-Grosseto, fra lo stesso Direttore e i medici del 118 alla presenza del Presidente dell’Ordine dei Medici di Siena nonché Direttore della UOC Rischio Clinico Aziendale della Ausl Toscana Sud Est dr. Roberto Monaco;
interrogano il Sindaco per conoscere:
se esista una correlazione fra la carenza di organico dei medici 118, conosciuta da tempo e denunciata da sindacati, e le dimissioni del Direttore del 118 Siena-Grosseto;
quali siano le motivazioni reali del ritiro delle stesse dimissioni in tempi così rapidi, ritiro che non rende credibile la risoluzione di un problema qualunque esso sia, presumendo che lo stesso sia tuttora irrisolto e si cerchi solo di nasconderlo;
se il Direttore Antonio D’Urso abbia affidato formalmente al dr. Roberto Monaco un incarico riguardante la questione legata alle dimissioni del Direttore del 118 Siena-Grosseto, visto anche l’incontro, citato in premessa, organizzato dallo stesso;
perché il Direttore Antonio D’Urso e il Direttore Sanitario Simona Dei che, considerato il ruolo che ricoprono e quanto dichiarato dai sindacati, sicuramente erano a conoscenza dall’inizio del problema di carenza di medici, non abbiano mai concordato con la struttura del 118, una riorganizzazione condivisa e necessaria visti i cambiamenti che già la giustificavano dopo la creazione della grande Ausl Toscana Sud Est e in particolare la fusione sotto un’unica Centrale Operativa 118 della gestione dei territori di Siena e Grosseto;
per quali ragioni anche il Direttore del Dipartimento Emergenza Urgenza Massimo Mandò non abbia dato, a sua volta, una spinta per una condivisa programmazione verso un sistema 118 più integrato ed evoluto che superasse le chiusure campanilistiche che stanno facendo emergere segni di mediocrità su tutti e tre i territori provinciali;
se abbia avuto modo di verificare se questo lassismo nel risolvere le questioni presenti sul territorio senese non faccia parte di una strategia precisa di “aretinizzazione” dell’Azienda Usl Toscana Sud Est iniziata con il precedente Direttore Generale Desideri (di Arezzo);
infine, quale sia la strategia dell’Assessore “senese” alla Sanità Simone Bezzini sulla questione.
Coordinamento provinciale Forza Italia Siena