Milone: Pentiti, perché si sbaglia a valutare la legge
Il Responsabile del Dipartimento Sicurezza e Immigrazione di Forza Italia Toscana Aldo Milone: “Il perché si sbaglia a valutare negativamente la legge sui pentiti dopo la scarcerazione di Giovanni Brusca”
La scarcerazione, dopo 25 anni di detenzione, del noto boss mafioso Giovanni Brusca , nonchè esecutore materiale dell’omicidio di Giovanni Falcone, di altre persone e dello scioglimento nell’acido del piccolo Di Matteo, ha suscitato uno scalpore enorme anche nell’ambito politico. La cosa mi sorprende perchè ai più, o meglio, a chi ricopre incarichi politici, doveva essere ben nota questa scarcerazione. E sono sicuro che ce ne saranno delle altre in seguito.
Chi scrive questo, è uno che è stato in Sicilia, precisamente a Catania, dal 1980 al 1982, in qualità di funzionario di Polizia e si è occupato proprio di soggetti come Brusca ed altri suoi “compari”. Ritornando a Brusca, quest’ultimo è stato scarcerato perchè ha collaborato con lo Stato e ha contribuito all’arresto di diversi boss mafiosi. Di conseguenza ha usufruito della legge sui pentiti, approvata nel 1991 e successive modificazioni negli anni seguenti.
Il paradosso consiste nel fatto che questa legge fu fortemente voluta dal giudice Falcone, che mai avrebbe immaginato che ne avrebbe usufruito anche il suo assassino, colui che premette il pulsante con cui fece esplodere il tritolo che provocò la morte di Giovanni Falcone, della moglie e della sua scorta. La stessa sorella di Falcone ha dichiarato ai media che questa legge era stata voluta dal fratello.
Io, tra l’altro, la ritengo giusta perchè ha permesso di assicurare alla giustizia diversi carnefici mafiosi, un es. Riina, Provenzano ed altri. Chi si indigna per quanto riguarda la protezione di Brusca, non ha capito l’importanza di tale protezione. Quest’ultimo dovrà testimoniare in tanti processi contro boss mafiosi di cui ha provocato l’arresto e senza la sua testimonianza, considerata essenziale, si rischia la scarcerazione di tanti criminali e si rende vano il lavoro investigativo portato avanti per anni dalle Forze di Polizia.
Pertanto, come si suol dire, bisogna darsi un “pizzicotto sulla pancia” e accettare, anche nostro malgrado, questa scarcerazione. Il famoso motto latino “dura lex sed lex”, dura è la legge ma è la legge, purtroppo, è sempre attuale.
Se poi la si vuole abolire, il parlamento è sovrano in materia. Però io invito a riflettere e a valutare i pro e i contro di questa legge. Un consiglio lo voglio dare a chi ricopre incarichi politici a livello nazionale. Alcune volte non bisogna seguire gli umori del popolo, che non sempre valuta in modo freddo e razionale determinati episodi, il vero leader politico deve valutare i benefici collettivi di un provvedimento legislativo e le conseguenze negli anni futuri.
Aldo Milone, Responsabile Dipartimento Sicurezza e Immigrazione Forza Italia Toscana
