Gramigna: Vino, Made in Italy e Cancer Plan
La responsabile del Dipartimento tutela del Made in Italy di Forza Italia Toscana Antonella Gramigna: “Vino, Made in Italy e Cancer Plan”
“In Parlamento Ue abbiamo difeso la produzione vinicola, un’eccellenza italiana”, così il Presidente Berlusconi, europarlamentare del Ppe, unico leader di partito che si è espresso sul voto agli emendamenti sul “Cancer Plan Ue”.
Il tema del ” vino” definito come prodotto nocivo, tanto che veniva proposto la sua dealcolizzazione, è stato trattato su queste pagine varie volte, perchè occorre difendere la produzione vinicola, un’eccellenza italiana portabandiera della nostra nazione nel mondo. Il nostro Made in Italy”. Perchè dobbiamo promuovere il consumo responsabile, senza criminalizzare il vino o favorire i nostri competitor.
Possiamo dirlo, è la vittoria degli italiani, a Strasburgo. I tanti nostri parlamentari, ed il nostro Presidente in testa, che hanno lottato compatto e hanno portato a casa il risultato.
Niente bollino nero sulle bottiglie di vino, è passato il concetto che «c’è differenza tra consumo nocivo e moderato di bevande alcoliche e non è il consumo in sé a costituire fattore di rischio per il cancro».
Una delle modifiche alla relazione sul Piano di azione anti-cancro approvate martedì sera dall’Europarlamento è questa, oltre alla cancellazione riguardo le avvertenze sanitarie in etichetta, e l’invito a migliorare l’etichettatura delle bevande alcoliche con l’inclusione di informazioni su un consumo moderato e responsabile di alcol.
Ha vinto la linea del buon senso, quella della distinzione tra uso e abuso, tra consumo moderato e responsabile e consumo nocivo, contro il tentativo di usare, strumentalizzare e di etichettare le nostre eccellenze” Made in Italy” famose nel mondo, ricchezza del Paese, in maniera fuorviante, imponendo bollini neri che di fatto andrebbero a demonizzare un settore così importante della nostra economia legato alla cultura e allo stile di vita dell’Italia.
Uno dei settori, diciamolo, che rappresenta anche la prima voce dell’export agroalimentare europeo.
«Vittoria! Abbiamo votato al Parlamento europeo per difendere la produzione vinicola, un’eccellenza italiana portabandiera della nostra nazione nel mondo. Dobbiamo promuovere il consumo responsabile, senza criminalizzare il vino o favorire i nostri competitor», ha scritto su Twitter Silvio Berlusconi. Festeggia la delegazione di FI, tra i principali sostenitori degli emendamenti che hanno trovato il consenso dell’aula: «vince la difesa del settore vitivinicolo» ha spiegato Antonio Tajani.
Il vino è un patrimonio nazionale. Lo dice la legge “238”, il “Testo Unico” del vino, che all’articolo 1, recita: “Il vino, prodotto della vite, la vite e i territori viticoli, quali frutto del lavoro, dell’insieme delle competenze, delle conoscenze, delle pratiche e delle tradizioni, costituiscono un patrimonio culturale nazionale da tutelare e valorizzare negli aspetti di sostenibilità sociale, economica, produttiva, ambientale e culturale”.
La razionale linea moderata e del buonsenso di Forza Italia difende e restituisce centralità al #vino #italiano: nella relazione per la lotta la #cancro adesso si distingue fra uso ed abuso di alcool. Perché non è pensabile non porre differenza fra i due. Ma la battaglia non è finita. Ricordiamo che occorrerà tenere ancora alta la guardia per affermare il concetto di moderazione che è proprio del vino, a partire dai piani dell’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms), con il voto a maggio, che prevedono anche avvisi in etichetta, fino al Nutriscore.
Intanto incassiamo questa vittoria. Pienamente d’accordo con quanto affermano i Presidenti Berlusconi e Tajani, con il Parlamento Europeo che salva quasi diecimila anni di storia del vino.
Le nostre battaglie al fianco delle Imprese, ed assieme alla nostra storia di grande valore enogastronomico.
Antonella Gramigna, Responsabile Dipartimento Tutela del Made in Italy Forza Italia Toscana
Vino: grazie a Forza Italia tutelati i vini toscani
Vino, la deputata e sottosegretario di Stato ai rapporti con il Parlamento di Forza Italia Deborah Bergamini: “grazie a Forza Italia tutelati vini toscani“. Il Senatore Roberto Berardi: “distinzione tra uso e abuso di alcool fondamentale per il settore”
“L’Italia e i suoi prodotti di eccellenza vanno difesi sempre, in ogni sede. La delegazione di Forza Italia al Parlamento Europeo nella relazione sul Cancer plan ha ottenuto l’introduzione della distinzione tra uso e abuso di alcol.
Il settore vitivinicolo è un patrimonio preziosissimo nel nostro Paese. Solo in Toscana, per esempio, si producono 25 milioni di bottiglie ogni anno con più di 45 denominazioni Doc, Docg e Igt. Una vera eccellenza.
Un sistema di etichettatura simile a quello del tabacco avrebbe potuto generare delle ricadute negative sulle aziende produttrici che, oggi più che mai, vanno incoraggiate e sostenute per ampliarsi ulteriormente su tutti i mercati internazionali”.
Lo dichiara in una nota il sottosegretario di Stato ai rapporti con il Parlamento Deborah Bergamini.
“La delegazione italiana del PPE guidata da Silvio Berlusconi e Antonio Tajani, ha scongiurato l’ennesimo attacco al Made in Italy. Inserendo la distinzione tra uso e abuso di alcool nel Cancer Plan europeo, di fatto, si è messo a riparo l’intero settore vinicolo eccellenza indiscussa della nostra economia agricola.
Sappiamo bene che la relazione per la lotta contro il cancro non è un atto vincolante ma inserire avvertenze sanitarie sulle etichette dei prodotti vinicoli come avviene per il tabacco, avrebbe senza dubbio portato i consumatori ad avere giudizi errati e fuorvianti, ripercuotendosi sulle vendite e di conseguenza sullo sviluppo dell’intero settore.
Ringraziamo i nostri rappresentanti del PPE per aver difeso, ancora una volta, il Made in Italy, da un attacco francamente insensato e abbastanza incomprensibile”.
Lo dichiara il Senatore di Forza Italia Roberto Berardi.
Vino dealcolato: una pericolosa deriva
Vino dealcolato, la Responsabile dipartimento Agricoltura di Forza Italia Toscana Donatella Santinelli: “Pericolosa deriva Europea sull’agroalimentare: la dealcolazione del vino come nuova pratica enologica”
L’Europa, oggi, ci sorprende in negativo, pochi giorni fa il via libera al commercio di larve delle tarme della farina come alimento, nonché il tentativo di inserire nelle etichette dei vini un messaggio di allarme per la salute, al pari delle sigarette; adesso la proposta di dealcolazione parziale e totale dei vini anche dei Doc, Docg e IGT come nuova pratica enologica.
Stiamo assistendo a una pericolosa deriva europea sull’agroalimentare.
Dall’ultimo Trilogo – Commissione, Consiglio e Parlamento Ue sull’Ocm Vino, è arrivata questa proposta sulla possibilità di produrre vini senza alcool, addirittura di aggiungere acqua al vino, seppur negli ultimi giorni smentita da fonte diretta dal Parlamento Europeo.
Per il momento niente è deciso, l’ultimo Trilogo ci sarà il 23, 25 e 26 maggio, e non è escluso che ve ne sia un altro a giugno, prima della conclusione definitiva dell’accordo Inter istituzionale Parlamento- Commissione-Consiglio sull’OCM vino.
Secondo tale proposta, un domani potremmo trovare sul mercato (senza che la filiera produttiva abbia effettuato alcuna scelta in tal senso) un prodotto denominato “vino”, ad esempio un vino DOC o DOCG o IGT, come il Nobile di Montepulciano o il Chianti Classico, con una gradazione alcolica di 2% vol.
È vero che per le DOC e le IGT nella bozza del testo si parla solo di dealcolazione parziale, ma ciò non è in alcun modo sufficiente per tutelare i vini di qualità.
Non è accettabile che si chiami vino un prodotto per la vendita in cui viene “legalizzata” una pratica che oggi costituisce il reato di “frode in commercio”.
Tali prodotti non avrebbero nulla a che vedere con i vini della nostra tradizione e della tradizione europea più in generale, e non dovrebbero in alcun modo riportare nella loro etichetta la parola vino.
Sarebbe un danno enorme ad un settore che rappresenta un fatturato di 11 miliardi di euro nell’export agroalimentare nazionale di cui è la principale voce.
Esiste ed è approvata la pratica enologica di abbassare la quantità di alcool in vini con un eccessiva gradazione alcolica che arriva a 14°/15 ° ma si parla di una de alcolizzazione di 1° niente di più.
Un coro di no a questa proposta viene dal mondo politico e del vino. Non tutti però sono contrari a tale proposta ma al contrario la ritengono un’opportunità commerciale interessante come il Conte Lucio Tasca d’Almerita, e da Loris Casonato, che, ha brevettato la prima bevanda analcolica al mondo ricavata dal vino Glera, anche se quest’ultimo, fa dei distinguo affermando che il vino si fa con l’uva e che la tradizione e il prodotto vino devono essere rispettati ed è importante non snaturare un sistema produttivo vitivinicolo che è vanto del Made in Italy”.
Donatella Santinelli, Responsabile Dipartimento Agricoltura Forza Italia Toscana



Gramigna: Vino DOP annacquato? No grazie
La responsabile del Dipartimento tutela del Made in Italy di Forza Italia Toscana Antonella Gramigna prende posizione a tutela dei nostri produttori di vino
Più che altro serve capire da dove nasce questa proposta, ancora in discussione (e menomale, aggiungo!) che riguarda il campo della commercializzazione e dell’etichettatura dei prodotti agricoli .
Pare che dietro la spinta di alcuni paesi, nel nuovo CMO sia emersa la possibilità di includere alcune norme, che permetterebbero, di fatto così, l’ammissione delle etichette DOP e IGP, anche ai vini cosiddetti “dealcolati”, cioè quelli privati dell’alcol durante il processo di produzione. Ciò può avvenire in vari modi, fra i quali quello di aumentare la quantità di acqua rispetto ai vini tradizionali.
Dopo il via libera alle pietanze a base di insetti, ecco che l’Ue intende togliere la qualità del nostro vino, famoso nel Mondo, per il tanto lavoro che c’è dietro, ricerca e dedizione continua, oltre che ingenti investimenti da parte delle imprese agricole, introducendo anche il vino “analcolico” nelle etichette DOP e IGP.
La motivazione sembra essere quella di rendere più percorribile e sostenibile la nostra dieta, oltre al fatto che l’alcool fa male.
L’epoca storica che stiamo vivendo è purtroppo anche caratterizzata da una grave crisi economica.
Questa decisione, se verrà davvero portata fino in fondo, potrà danneggiare ulteriormente le produzioni del nostro #Madeintuscany e #MadeinItaly.
La nostra Regione è la Toscana e il nostro Paese è l’ Italia.
Abbiamo il dovere e il diritto di tutelare le grandi e pregiate case vinicole, e i tanti piccoli produttori, connotati da grande serietà e passione.
Un inganno per i consumatori, ed un danno per le nostre imprese agricole che si vedranno costrette a snaturare così un prodotto che di “ vino” non avrà praticamente più niente.
L’agroalimentare italiano è uno dei comparti trainanti della nostra economia, già duramente provata da questo ultimo anno e dalla minor esportazione, e per il quale siamo invidiati e copiati in tutto il mondo.
Il rischio non è solo di avere, come lo sarebbe, un prodotto di pessima qualità, ma anche di favorire “contraffazioni e diffusione del fake wine”.
Tema di cui ho avuto modo di parlare anche nell’ incontro con esperti e politici in Argentina, che guardano alla sostenibilità ed alla qualità del nostro Made in Italy.
Il nostro compito politico adesso, è di contrastare fortemente questa decisione, e di puntare più su educazione alimentare e stili di vita, corretti. L’unica via, contro gli abusi, in generale.
Non è togliendo qualità al vino che si impedirà ai giovani o i meno, di bere, ma è diffondendo le buone pratiche e la nocività degli eccessi, che si può migliorare le condizioni di vita.
Il Dipartimento Made in Italy Forza Italia Toscana, seguirà attentamente la questione e chiede direttamente ai rappresentanti UE di intervenire.
Antonella Gramigna, Responsabile Dipartimento Tutela del Made in Italy Forza Italia Toscana