Chiavistelli: DDL Zan, tutti rispettino pluralità delle idee
Il vice Coordinatore provinciale di Forza Italia Giovani Livorno Andrea Chiavistelli: “DDL Zan, la pluralità di idee deve essere rispettata da tutti”
Negli ultimi giorni, un Istituto scolastico superiore della nostra provincia, attraverso la sua pagina Instagram ufficiale, ha preso una posizione netta a favore del DDL Zan, partecipando all’iniziativa “Diamoci una mano” di Vanity Fair.
Un fatto grave non per la posizione espressa, ma per il modus operandi adottato:
un Istituto scolastico deve garantire la neutralità, non può veicolare un’immagine che non rappresenta la volontà della totalità degli studenti; occorre rispettare la pluralità delle idee.
Sarebbe stato molto più utile stimolare gli alunni ad approfondire la questione, promuovere la conoscenza del disegno di legge e spiegare i vari pro e contro, piuttosto che schierarsi apertamente.
Il compito della scuola non è solo quello di trasmettere un bagaglio di nozioni, ma anche quello di fornire agli studenti gli strumenti fondamentali per accrescere, approfondire e modificare le conoscenze.
Lo studente vive all’interno di una comunità e necessita di un sistema scolastico che lo aiuti a formare un pensiero critico, a saper affrontare una questione informandosi, ragionando e argomentando.
Questa è l’unica strada per la formazione di futuri cittadini liberi e indipendenti.
Andrea Chiavistelli, Vice coordinatore provinciale Forza Italia Giovani Livorno
Comments (2)
luciano badesso
A integrazione della mail precedente
“”Nel 2016 sviluppato da una “Idea redazionale” di Annalisa Felletti, Assessora Pari Opportunità, Pubblica Istruzione, Formazione Cooperazione Internazionale e Politiche per la Pace Comune di Ferrara, e con l’entusiasta presentazione di Tiziano Tagliani, allora sindaco di Ferrara, fu pubblicato un corposo documento, con in copertina la scritta grande e colorata “LGBT”, intitolato:
“Oltre gli stereotipi di genere. Verso nuove relazioni di diagnosi e cura
Quaderno ad uso dei professionisti della salute.
A pag 27 di detto documento si legge quanto segue:
<>
A questo punto è da domamdarsi effettivamente chi è discriminato
luciano badesso
Il DISEGNO DI LEGGE ZAN vorrebbe proteggere categorie perseguitate.
Ma discriminato chi? Oggi in Italia, dopo l’approvazione della legge sulle unioni civili le, le coppie omosessuali hanno, adozione a parte, tutte le coperture del matrimonio: assistenza sanitaria, reversibilità della pensione, eredità del partner, assistenza ospedaliera e penitenziaria, diritto all’accesso ai mutui e agli sconti famiglia.
Omosessuali uniti civilmente li troviamo nelle forze armate, tra gli insegnanti, i magistrati, i giornalisti ecc ecc,
Non si contano in Italia le iniziative pro Lgbt appoggiate dalle istituzioni. Nei programmi Tv i presunti oppressi sono ampiamente e abbondantemente presenti.
Il già portavoce di Giuseppe Conte, Rocco Casalino è tranquillo pubblico fidanzato di Alvarez Aguila.
Più attuale che mai l’articolo di Massimo Fini “ gli omosessuali, minoranza protetta ma intollerante”pubblicato da Il Gazzettino, 4 ottobre 2013
L’attuale codice penale prevede sanzioni severe per chi discrimina, perseguita e usa violenza contro, omosessuali e transessuali, perché persone, prima ancora che “categorie ideologicamente protette”, e, come tali, già tutelate al pari degli altri cittadini italiani. Ed infatti le cronache dicono che la magistratura è intervenuta con condanne nei confronti di chi si era stato violento fisicamente o verbalmente contro gay.
E’ fuori discussione che ognuno abbia diritto di vivere la propria sessualità come meglio crede o istinto e desiderio gli detta, ma il 17 maggio, giornata della rieducazione nazionale al gender, e in particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, sarà l’occasione di propaganda al sesso fluido; né maschi né femmine, ma LGBTQ, LGBTQIA e LGBTQIAPK e, siccome ogni orientamento sessuale è valido, chi più ne ha più ne metta. Una vera sovversione dell’umano in nome dell’ideologia.
Vi è ormai produzione libraria per bambini di editrici omosessualiste in cui i protagonisti sono personaggi LGBTQ, LGBTQIA e LGBTQIAPK, cioè personaggi caratterizzati da sessualità liquida, e il 17 maggio sarà una magnifica occasione per diffonderli, come si sta già facendo o tentando di fare in qualche scuola.
E a questo punto rieduchiamo tutti gli adulti, ragazzi e bambini, e gli insegnanti in particolare, sulla base di quello che predica un Vangelo omosessualista, cioè il libro “Elementi di critica omosessualista” scritto da Mario Mieli, icona venerata dal mondo gender, e con corsi obbligatori di formazione sul pensiero della filosofa americana Judith Butler.
Sulla giornata del 17 maggio devo aggiungere qualcosa: e se un insegnante non è d’accordo?
E se qualche genitore si oppone? se il 17 maggio tiene i figli a casa? schedato? perseguito? Con quali conseguenze per il lavoro?
E a proposito di discriminazione.
Il Ministro degli Interni, siccome parlare di padre e di madre offende, ha stabilito che nei documenti si deve scrivere genitore 1 e genitore 2.
Nel 2016 sviluppato da una “Idea redazionale” di Annalisa Felletti, Assessora Pari Opportunità, Pubblica Istruzione, Formazione Cooperazione Internazionale e Politiche per la Pace Comune di Ferrara, e con l’entusiasta presentazione di Tiziano Tagliani, allora sindaco di Ferrara, fu pubblicato un corposo documento, con in copertina la scritta grande e colorata “LGBT”, intitolato:
“Oltre gli stereotipi di genere. Verso nuove relazioni di diagnosi e cura
Quaderno ad uso dei professionisti della salute.
A pag 27 di detto documento si legge quanto segue:
<>
Anche per quanto riguarda l’emergenza sociale dei cosiddetti hate crimes in Italia, i dati del Ministero dell’Interno, rilevati dall’OSCAD (Osservatorio per la Sicurezza Contro gli Atti Discriminatori), rilevano la bassissima incidenza (tra il 2010 e il 2018 le discriminazioni per ragioni di orientamento sessuale o di identità di genere sono 212, pari cioè a 26,5 segnalazioni all’anno). Pur nella convinzione che anche un solo gesto è degno di essere condannato e stigmatizzato, mi pare tuttavia evidente che non emerga una situazione di emergenza sociale o di diffuso sentimento discriminatorio, tale da giustificare una legge speciale.
La legge, che è illiberale, va respinta in blocco.
In molti Paesi del mondo dove sono state approvate leggi simili si sono verificati centinaia di casi di persecuzione ideologica. Per esempio in Inghilterra, Germania e Spagna sono stati arrestati o processati numerosi pastori e sacerdoti solo per aver criticato l’ideologia gender. Un rischio molto concreto che potrà diventare realtà anche in Italia