Massa, Benedetti: Il Parco tutela interessi dei soliti noti?
Massa, il Presidente del Consiglio comunale di Massa di Forza Italia Stefano Benedetti: “Il Parco tutela gli interessi dei soliti noti?”
Il Piano Integrato del Parco (PIP), previsto dalla legge regionale n. 30/2015, art. 27, è lo strumento di attuazione delle finalità del parco e comprende gli atti di pianificazione e di programmazione previsti dall’articolo 25, commi 1, 2 e 3, della legge 394/1991.
A tal fine predispone un piano pluriennale economico e sociale per la promozione delle attivita’ compatibili.
Tale piano adottato dall’organismo di gestione del parco, Consiglio direttivo e Comunità di Parco, tenuto conto del parere espresso dagli enti locali territorialmente interessati, e’ approvato dalla regione.
Il Comune di Massa non ha un proprio rappresentante in seno al Consiglio del Parco e conseguentemente si “trova” a subire scelte di pianificazione non concordate tra Enti nel rispetto delle prerogative istituzionali reciproche, nel mentre è stato già adottato dal Comune di Massa il PABE che è strumento di pianificazione dell’attività estrattiva nel comprensorio apuano.
La recentissima pronuncia del Consiglio di Stato, Sez. IV, 20 agosto 2021, n. 5964 ha riaffermato che le ‘Aree Contigue di Cava’ non sono funditus parte del Parco stesso, pur se geograficamente collocate entro il relativo perimetro” e indicando le finalità da perseguire per il Parco stesso chiarisce che “la tutela dei valori naturalistici non è un valore finale ed assoluto, bensì funzione di un obiettivo ulteriore, il miglioramento delle condizioni di vita delle comunità locali, “che deve armonizzarsi con il concorrente profilo della ‘realizzazione di un equilibrato rapporto tra attività economiche ed ecosistema”.
Ciò consegue che “non emerge … una sistematica ed assoluta prevalenza normativa del valore naturalistico in quanto tale, cui tutti gli altri concorrenti interessi debbano necessariamente ed imprescindibilmente sottostare: al contrario, la legge mira al conseguimento di un rapporto ‘equilibrato’ fra le esigenze di tutela ambientale lato sensu intese e le attività antropiche, nel prioritario interesse della popolazione locale.
La legge regionale Toscana n. 65/1997 e la precedente legge regionale Toscana n. 5/1985 istitutive e regolatrici del parco naturale regionale delle Alpi Apuane non presentano nemmeno profili di illegittimità costituzionale con la previsione dell’attività estrattiva nelle c.d. aree contigue, perché esse sono esterne all’area naturale protetta per disposizione del Legislatore regionale, così come consentito dalla normativa quadro nazionale artt. 11 e 32 della legge n. 394/1991 e s.m.i.).
Il Consiglio di Stato nel sancire la legittimità del P.I.T. in relazione alla previsione dell’attività estrattiva sulle Alpi Apuane, nei limiti e con i criteri indicati nell’atto di pianificazione, sancisce a questo punto la “piena e irrinunciabile tutela delle attività estrattive in quanto “le attività di escavazione sono tradizionali della zona e risultano ivi svolte da secoli, ciò che ne disvela un autonomo rilievo culturale ed identitario, che non ne rende macroscopicamente illogica la protezione o, quanto meno, la considerazione normativa”.
Il Parco con l’illogica previsione di uno strumento di pianificazione (Piano Integrato del Parco) avulso dal contesto locale del Comune di Massa vorrebbe ridurre in modo unilaterale e arbitrario le attività estrattive legittime e previste dalla pianificazione sovraordinata regionale, Piano regionale cave, a danno dell’economia del territorio in rapporto all’occupazione, all’indotto e ai tributi di estrazione e concessione.
IL problema serio è la strumentalizzazione politica che evidenzia un comportamento inaccettabile da parte del Parco gestito dal Centro Sinistra, che in modo spudorato e contestabile utilizza uno strumento della comunità per boicottare il nostro comune solo perchè di Centro Destra e nel farlo, però, forse non si rende conto di danneggiare seriamente tutta la comunità e l’ economia più importante della zona.
Nel chiedere le dimissioni del Presidente Putamorsi, mi appello ai referenti dei comuni presenti all’interno del Consiglio di Amministrazione, compreso, quello di Seravezza, affinchè rivedano questa posizione deleteria e distruttiva.
Stefano Benedetti, Presidente del Consiglio comunale di Massa di Forza Italia

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