Prato: 7 anni dall’incendio di Teresa Mode
Il coordinatore Provinciale Vicario di Forza Italia Prato Gabriele Borchi, insieme ad Aldo Milone: “7 anni dall’incendio di Teresa Mode, sette vite strappate con violenza da un crudele sistema di schiavitù moderna, per l’eliminazione del quale c’è ancora tanto da fare”
01/12/2013 – 01/12/2020
Era l’alba. Il piazzale e le strade del macrolotto erano deserte e le fiamme arrivavano al cielo. La colonna di fumo, l’odore acre e le urla confuse e strazianti dei primi cinesi che riuscirono ad uscire da soli da quel capannone divenuto trappola mortale. Ecco il mio ricordo di quella che doveva essere una normale mattina di servizio in Protezione Civile e che invece diventò uno degli eventi più tragici della storia della mia città.
Abito in Tavola. Arrivato all’incrocio su Via Traversa il Crocifisso, notai la nube nera. Mi diressi in via Toscana e rimasi scioccato. Non avevo mai visto un incendio tanto grande da così vicino. E’ difficile raccontare a cosa ho pensato. In quei momenti agisci di istinto. Proprio quell’istinto che mi piace pensare sia servito almeno a limitare i danni in quella tragica mattina.
Chiamare i soccorsi, tentare di aiutare e tranquillizzare i primi scampati in attesa dell’arrivo dei soccorsi e delle forze dell’ordine, provare, anche goffamente, ad indirizzare gli idranti del piazzale verso le finestre i cui vetri erano ormai schiantati dal calore e dietro i quali si trovavano le persone intrappolate dalle fiamme. Ecco quello che provai a fare.
Solo dopo qualche ora, a fine mattina, di ritorno dal servizio di Protezione Civile, quando tornai sul posto, realizzai l’entità di quanto era successo. Lampeggianti, sirene, TV locali e nazionali avevano riempito le strade del macrolotto. Vidi le prime bare. Capii che nonostante gli sforzi, il fuoco l’aveva avuta vinta. Un nodo alla gola mi sorprese e iniziai a piangere senza nemmeno rendermene conto.
Ho ricevuto numerose attestazioni di stima e gratitudine, tra cui l’attestato di Benemerenza in occasione del Bicentenario dell’Arma, negli anni a seguire, per questo gesto. Partecipai alla trasmissione “La vita in diretta” su Rai 1. Ma i riconoscimenti pubblici e le apparizioni sulla TV nazionale non hanno mai superato l’emozione generata da quel “Grazie!” da parte di chi, a quella tragedia, è sopravvissuto.
Sette anni. Sette morti. Sette vite strappate con violenza da un crudele sistema di schiavitù moderna, inconcepibile ed inaccettabile per un Paese ed una società civile quali sono i nostri. Un sistema per l’eliminazione del quale c’è ancora tanto da fare.
Gabriele Borchi, Coordinatore Provinciale Vicario di Forza Italia Prato
Questa triste ricorrenza mi porta inevitabilmente alla più grande sciagura capitata a Prato in questi ultimi anni, almeno da quando risiedo a Prato dal 1990.
Mi portai sul posto verso le 09.30 appena ricevetti la telefonata dell’allora Comandante della Polizia Municipale, Dr. Andrea Pasquinelli.
Questa tragedia, però, mi porta a pensare anche ai tanti attacchi che ho ricevuto negli anni precedenti alla tragedia da parte di qualche ex Presidente della Regione e dalla sinistra solo perché da assessore alla sicurezza e alla Polizia Municipale portavo avanti una dura lotta all’illegalita’ cinese, che era fondata soprattutto sullo sfruttamento della manodopera clandestina, e alla presenza dei dormitori nei capannoni.
Credo che moralmente questa parte politica e questo ex Presidente della Regione si dovrebbero sentire in colpa per aver sempre negato la presenza di questo fenomeno nella comunità orientale.
Concludo con un semplice augurio e speranza che non si verificano più tragedie simili.
Aldo Milone, Responsabile Dipartimento regionale della Sicurezza e Immigrazione di Forza Italia.
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