Tenuta di Mondeggi, Gandola: manca l’idea di fondo
Tenuta di Mondeggi, il consigliere metropolitano di Firenze di Forza Italia Paolo Gandola: “Al progetto per il PNRR manca l’idea di fondo”
“Oramai da giorni la città metropolitana ha inviato al bando del Pnrr il progetto di riqualificazione della grande tenuta di Mondeggi di Bagno a Ripoli. Visto la grande mole di documenti allegati, é necessario che si tenga al più presto una commissione in Metrocittà per rendere edotti noi consiglieri sul progetto di fattibilità predisposto”.
Così si esprime Paolo Gandola, consigliere metropolitano di Forza Italia – centrodestra per il cambiamento che in questi giorni ha avuto modo di consultare la documentazione predisposta per recuperare la tenuta di Villa Mondeggi.
“In primo luogo, spiega il consigliere metropolitano, l’approccio utilizzato nell’affrontare il restauro conservativo e la rifunzionalizzazione della Villa è stato quello del recupero delle funzioni preesistenti e consolidate nel tempo, senza forzature relative a cambi di destinazione non facilmente sovrapponibili ad una struttura storicamente nata come villa padronale e che presenta varie sedimentazioni temporali.
Per questo, è stata condotta un’analisi su come i locali erano stati concepiti in origine e come erano stati poi utilizzati, ed infine sul grado di conservazione e consistenza degli stessi. Per esempio, gli spazi pensati ed utilizzati in passato per cucinare e pranzare, saranno ripristinati con la funzione per la quale sono stati concepiti. Lo spazio cucine all’interrato, sarà anche dimensionato per ospitare una scuola di cucina e laboratori.
Da quanto appreso, dunque, al piano interrato sono previste cucine/laboratorio e locali tecnici, al piano terra, lo spazio ristorante, le cantine recuperate, e spazi polivalenti. La limonaia rimarrà nella sua funzione originale e potrà essere utilizzata per spazi espositivi o appoggio per eventi nel giardino, mentre lo spazio ipogeo dell’ex frantoio posto a sud ovest verrà recuperato come spazio a supporto per le lavorazioni del vino.
Al piano primo, si recupererà la biblioteca e gli studioli connessi per la zona studio e formazione, la sala biliardo rimarrà come spazio di svago mentre le sale principali saranno dotate di impianti e dotazioni flessibili per poterle utilizzare come zone lavoro/riunioni/conferenze.
Le sale vicino alla cucina torneranno ad ospitare le zone pranzo, a cui si aggiungerà un piccolo spazio bar e saranno tutte connesse con la terrazza esterna, dove sarà possibile allestire una ristorazione all’ aperto.
Le rimanenti aree saranno dedicate ad aule di istruzione o riunioni/lavoro. Il secondo piano, ancora, dedicato da sempre alle camere da letto, ospiterà tutte le zone di accoglienza, con tredici camere di diverse dimensioni ognuna dotata di servizi.
Oltre al restauro e recupero dell’ esistente, sostiene il consigliere, il progetto potrebbe prevedere come soluzione di completamento la possibile realizzazione di sale conferenze sotto il terrapieno dei giardini all’italiana. La possibilità di realizzare almeno un grande spazio riunioni darebbe completezza alla villa per utilizzi assimilabili agli esempi di università del cibo e del vino presenti in Italia.
Come si vede, dunque, saremmo di fronte ad progetto di rifunzionalizzazione, mantenimento e messa in sicurezza di una struttura storica,ma molte funzioni restano ancora in gran parte indeterminate, prevedendo genericamente funzioni di tipo congressuale, riunioni e meeting per ampliare l’offerta culturale e formativa della villa di Mondeggi.
Indeterminati ad oggi anche i tempi, dal progetto, infatti si legge che vista la rilevanza e complessità dell’intervento si può stimare che la fase di esecuzione dei lavori richieda un periodo di tre anni.
Quanto esposto, però, riguarda solo la Villa dell’antica residenza appartenuta ai Conti Della Gherardesca il progetto di fattibilità riguarda, poi, tutte le pertinenze della villa padronale, la cappella, il giardino circostante con i fabbricati annessi e la vecchia casa del giardiniere.
Se la situazione della villa appare mediocre, con la presenza d fenomeni di umidità di risalita dalle murature e fenomeni di muffa sulle pareti, situazione ben peggior riguarda, invece, le case coloniche della tenuta che in parte risultano abitate e ancora connesse, in qualche misura, alle attività agricole.
Altre, come Cerreto e Rucciano, non sono più accessibili a causa dell’avanzato stato di degrado, mentre in quella di Pulizzano si riscontra la parziale esecuzione di opere edilizie incompiute che di fatto la rendono non agibile.
Si tratta di una situazione non più sostenibile, solo negli imiti 20 anni ricostruisce Gandola, sono stati effettuati una serie di interventi di manutenzione e restauro spendendo oltre 400mila euro ( per l’opera di manutenzione del muro di recinzione della villa, lavori di risanamento conservativo del muro di recinzione delle cantine, lavori di risanamento idrogeologico o la posa per l’impermeabilizzazione e riparazione di una porzione del tetto della Villa).
Dopo sette anni di occupazione permanente, conclude Gandola, è tempo di spazzare via l’illegalità, ad oggi, per Bagno a Ripoli lo stato di degrado della tenuta di Mondeggi rappresenta una ferita aperta non più accettabile.
In ultima analisi, conclude il consigliere metropolitano, riteniamo che il progetto Pnrr sia una grande opportunità ma chiediamo che il progetto è ulteriori dettagli vengano presentati in commissione. Se poi i fondi del Pnrr non dovessero arrivare? Occorrerà riaprire subito la discussione sulla vendita dell’immobile perché non possiamo certamente continuare a mantenere in uno stato di tale abbandono un patrimonio storico così importante”.
Coordinamento Regionale Forza Italia Toscana
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